Jacob's POV
Entriamo in un aula ancora libera. Mi siedo su un banco e aspetto che parli.
Quando non lo fa,incalzo -Allora?-
-Io...volevo...io vorrei scoprire chi siano i miei veri genitori- dice torcendosi le mani in grembo.
-E perché lo dici a me?- chiedo confuso.
-Ho pensato che...ho chiesto ad Adam e Madyson se sapessero qualcosa,ma mi hanno detto di no...e se volevo trovare qualcosa non potevo perché è impossibile e loro non possono aiutarmi. Adam deve lavorare e Madyson deve aiutare Violet per la recita scolastica- dice pronunciando il nome della sua sorellina con acidità. Da quando è nata prestano più attenzione a lei che a Eleonor.
-Va bene,ho capito...ti aiuterò io- dico scendendo dal banco.
-Grazie!- esclama slanciandosi in avanti.
Allaccia le sue braccia intorno al collo e affonda la testa nel suo incavo. A disagio la abbraccio dandole delle pacche sulla schiena. Sono a conoscenza dei suoi sentimenti per me e non voglio che si illuda,anche perché tra di noi non ci potrà essere niente se non semplice amicizia.
Aspetto che si scosti,ma quando non accenna a farlo,la sposto io. Lei si scusa e poi esce dalla classe. Io mi dirigo nell'aula di matematica e mi siedo nell'ultima fila aspettando Twyla. Dopo alcuni minuti mi raggiunge.
-Hey...di cosa stavi parlando con Eleonor?- chiede prestandomi la sua totale attenzione. Che impicciona.
-Niente di ché...problemi famigliari-
Lei annuisce. La professoressa entra in classe e inizia a spiegare un nuovo argomento. Mentre prendo degli "appunti",Twyla mi da una gomitata.
-Jacob- mi richiama sussurando.
-Che c'è?- chiedo con il suo stesso tono di voce
-Se fossi una ragazza,come chiederesti a un ragazzo di uscire?-
-Dipende dal tipo di ragazzo. Se mi dici chi vuoi invitare ad uscire,posso dirti come farlo-
-Topo da biblioteca- si limita a dire facendo spallucce.
-Beh...portagli un libro e accetterà-
-No,è un modo orribile di fare una proposta. Ti prego,sono seria.-
-Vai da lui e chiedigli se gli va di uscire,poi ondeggi la tua chioma e vai via-
-Ancora peggio. Quale parola della frase "sono seria" non hai capito?-
-La parola "seria"...e comunque non dovresti arrabbiarti,sai che sono negato in queste cose. Forse so a chi potresti chiedere. Vieni a casa mia questo pomeriggio-
Lei mi guarda confusa,ma annuisce.
~~~~~~~~~
Verso le quattro e mezza,Twyla si presenta a casa. Le apro la porta e lei entra dirigendosi in sala. Si siede sul divano e poco dopo scende Skyler.
-Perché mi hai chiamato?- mi chiede incrociando le braccia al petto.
-Allora...devi aiutare Twyla-
-In cosa?-
-Cose tra ragazze-
-E perché hai chiamato me?- chiede confusa. Ma ci è o ci fa?
-Ti sembro forse una ragazza?- chiedo irritato e indicandomi con cenno della mano che punto dalla testa ai piedi.
Lei sbuffa e va in sala. La sento salutare la castana e poi si siede. Le ragazze iniziano a parlare così vado in camera mia. Dal corridoio sento una voce.
-Non chiamarmi più,capito? Altrimenti la prossima volta chiamerò la polizia!- esclama Alec irritato.
-Tutto bene?- chiedo entrando nella sua stanza. Sussulta.
-Da quanto sei qui?- chiede portandosi una mano al petto,all'altezza del cuore.
-Da un minuto...con chi stavi parlando?-
-Con nessuno- dice sedendosi sul bordo del letto,poggiando i gomiti sulle ginocchia e nascondendo il viso tra le mani.
-Puoi dirmelo,siamo...siamo fratelli ormai- dico avvicinandomi a lui
-Certo...fratelli...- dice sbuffando.
-Dai,Alec- dico sedendomi al suo fianco.
-E che...non so...- dico affondando le dita tra i capelli e strattonandoli
-Se continui così,diventerai pelato- dico per smorzare la situazione. Lo vedo sorridere mentre gira il viso dall'altra parte e strofina le mani sui suoi jeans.
-Qualche sera fa sono andato a correre,mi aiuta a rilassarmi,e per la stanchezza sono entrato in un bar. Mi sono seduto al bancone e ho ordinato dell'acqua. Mentro aspettavo mi si è avvicinato un ragazzo e mi ha chiesto il numero di telefono. Io gli ho detto di no,ho preso la mia acqua e me ne sono andato. Sono uscito fuori e mi ha seguito. Allora ho iniziato a correre e nel mentre mi è caduto il cellulare,lui l'ha raccolto e si è segnato il mio numero sul suo cellulare e da quella sera continua a tormentarmi-
-Lo hai detto a tuo padre o a Skyler?-
-No...Jacob,io...ho paura di...di essere...hai capito,no?-
-Si,ho capito. Alec non è una cosa orribile- cerco di consolarlo
-Si,invece-
-Alec...tu sei la persona più intelligente che io conosca,sempre pronto ad aiutare il prossimo nonostante le tue insicurezze. Questo conta,non chi ami-
-Grazie- dice dopo vari attimi di silenzio.
-E di ché-
Quando sto per alzarmi,mi richiama.
-Jacob...cosa fate di solito tu e Skyler?- mi chiede. Lo guardo dritto negli occhi. Si sente escluso...
-Ultimamente ho avuto problemi con la mia ex ragazza e Skyler mi stava aiutando,niente di ché-
Lui annuisce e decido di lasciarlo da solo. Entro un camera mia e noto una piccola scatola bianca in contrasto con le lenzuola blu notte. Mi avvicino e la apro. Spalanco gli occhi e mi guardo intorno. Chi può essere stato?
~Spazio autrice~
Ecco un nuovo capitolo. Lo so che non è un granché,ma viene comunque narrato una cosa molto importante...Chi avrà messo la scatola sul letto di Jacob? E che cosa continene?
Al prossimo capitolo,bye💜💜💜
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PS:la storia è di nuovo in classifica! Spero che mi aiuterete a scalare,è a #723 in Storie d'amore.
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Prisoners
RomanceSkyler Jones è una ragazza comune,ma con un passato indelebile alle spalle. La dimostrazione sono i suoi capelli,dalle punte colorate in modi diversi in base al suo dolore. Un giorno suo padre decide di sposarsi con la sua fidanzata e sarà costretta...