"Allora... spiega" chiedo impaziente a Lorenzo.
"Ora passiamo a prendere delle rose" inizia.
"Poi ho preso dei cioccolatini, e un anello di Pandora che voleva da tantissi..." lo interrompo.
"Quello con il diadema e il cuoricino con il diamante in mezzo?" Chiedo sussurrando.
"Si" rimane spiazzato.
"Me ne aveva parlato... lo amava tanto e volevo regalaglielo per quando avremmo fatto un anno.
Ma... ho rovinato tutto" dico con le lacrime che minacciano di uscire
"E ora sei qua per sistemare" cerca di tirarmi su il morale lui.
Già...
"Lore" lo chiamo
"Si?"
"Gli ho scritto una lettera da leggerle prima di darle tutto" dico.
"Perfetto" sorride.Siamo davanti a casa e mancano 5 minuti a mezzanotte.
Sono in ansia da morire.
Devo respirare.
1-2-3.
Sono pronto.GAIA POV'S
Oggi è il 31, e oggi più che mai spero che torni.
Anche se mi ero promessa di pensare solo a me.
Durante la mattinata non faccio molto se non vagare per i social e leggere qualche pagina dal mio libro preferito.
After.
Una storia cosi complicata.
Lui la ama, eccome se la ama.
Ma continua a sbagliare, una volta dopo l'altra.
E lei soffre sempre di più e continua a perdonarlo.
Quanto mi rivedo in Tessa, la protagonista.
Peccato che Marco non sia Hardin, fa soffrire ma non si fa perdonare.
Almeno fino ad ora.
Verso le 18:30 vado a farmi una doccia.
Mi lavo i capelli con uno shampoo alla camomilla.
Il mio preferito.
E il corpo con un bagnoschiuma alla vaniglia.
Io amo la vaniglia.
Esco e mi avvolgo nel mio amato accappatoio rosa.
Torno dopo settimane in quella camera.
Nella nostra camera.
Dopo aver deciso cosa mettermi torno in bagno.
Asciugo e piastro i miei lunghissimi capelli.
Dopo di che torno in camera e mi vesto.
Ho scelto una gonna a vita alta nera, un top da mettere sopra, sempre nero e le mie amate Vans ai piedi.
Mi guardo allo specchio e devo dire che non sono niente male.
Se solo fosse qui a dirmi quanto sono bella.
Aggiungo sopra una camicia bianca a quadretti neri leggermente grande, ma non troppo.
Mettere vestiti larghi mi fa ricordare lui.
Quando gli rubavo i vestiti.
E i suoi diventavano nostri.Mi distolgo dai miei pensieri quando Mary bussa alla mia camera.
"Avanti" dico ad alta voce.
"Ehy sei..." si interrompe e mi squadra da capo a piedi.
"Wow." Continua.
"Anche tu sei wow" dico andandola ad abbracciare.
Lei indossa una maglia nera della Thrasher infilata dentro ad una gonna grigia stretta ed anche lei ha le Vans, ma a differenza delle mie le sue sono con una rosa ricamata sul lato.
"Pronta per sta sera?" Chiede prendendomi la mano e saltellando.
"Prontissima" rispondo.Verso le 21 ci sediamo al tavolo a mangiare e chiacchierare del più e del meno aspettato la mezzanotte.
E aspetto che inizi un nuovo anno senza di lui.
Non facciamo nulla di che sta sera, è una serata più o meno come le altre.
Quindi niente feste ne alcol, ne fumo o altre cose strane con cui si divertono quelli della nostra età.
Roba che non fa per noi fortunatamente.
Manca circa un'ora alla mezzanotte e Lorenzo si allontana da noi per poi sparire.
Mancano cinque minuti alla mezzanotte e decidiamo di uscire.MARCO POV'S
La vedo uscire di casa con accanto Mary.
La guardo da lontano mentre Lorenzo invece si avvicina.
È sempre la mia nanetta, con la differenza che mi sembra leggermente dimagrita e i suoi capelli non sono più colorati.
Sono tornati di quel marrone scuro tendente al nero che amo.
Scendo dalla macchina con il cuore in gola e che batte come non mai.
Mi avvicino a lei che è girata di spalle e sembra non accorgersi di me finchè Mariasole non le tocca la spalla.
E lei finalmente si gira rimanendo a bocca aperta.
La mia principessa.GAIA POV'S
Sento la mano di Mariasole toccarmi la spalla e velocemente mi giro.
Non appena lo vedo sbarro gli occhi e rimango a bocca aperta.
È li.
Tutte le mie preghiere si sono avverate.
E lui è qui.
Davanti a me.
Con un mazzo di rose.
E io non riesco a reagire.
Appoggia le rose in terra e prende un foglietto dalla tasca.
Inizia a leggerlo.
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Prendimi per mano|| Marco Leonardi
Fanfiction"Sai cosa puoi fare per rendere il tutto ancora più unico?" Gli chiedo. "No, cosa?" Mi chiede a sua volta. "Prendimi per mano, cosí saprò di essere al sicuro e non avrò paura di nulla. Solo, prendimi per mano"