"Cosa cazzo ti è saltato in testa Jungkook?!" si disse quando entrò nella sua camera. Sentiva il cuore a mille.
"E' tutto normale. Va tutto bene. Scherziamo sempre così tra noi, quindi perché ora mi sto preoccupando?". Aveva ormai iniziato a parlare da solo, segno che era diventato molto nervoso.
Si era ripromesso di trovare una soluzione ai suoi problemi e invece cosa aveva fatto? Esattamente il contrario. Si ritrovò peggio di prima con la testa tra le mani in preda ad un quasi attacco di panico.
Si calmò solo quando gli si illuminò la lampadina nel cervello: avrebbe dovuto chiamare quella Dottoressa-Angelo e di sicuro tutti i suoi problemi sarebbero svaniti come la prima volta.
Si.
Era quello che doveva fare.
Si armò di cellulare e contattò subito sua madre che gli procurò il numero.
Fu tutto così veloce che, sentendo il suono del telefono che stava ad indicare "chiamata in trasferimento", si rese conto di non saper nemmeno cosa dire: dopo tutto erano passati 10 anni..si sarebbe ricordata di lui? Per di più realizzò solo in quell'istante che lei era una psicologa dell'infanzia e dello sviluppo!
Ma ormai era lì ad aspettare una sua risposta. Altro non poteva fare. O meglio, non sapeva fare.
<<Pronto?>> sentì una voce familiare dall'altro lato del telefono. "E' lei" .
<<Si, salve, scusi l'ora. Sono Jeon Jungkook, non so se si ricorda.>>
Era talmente nervoso che sentiva quel po' di carne ingerita risalire in gola.
<<Jungkook ciao! Da quanto tempo! Certo che mi ricordo di te, dopo tutto sei diventato una Star>> rispose lei con non poca esuberanza, ma restando sempre molto professionale.
Il ragazzo si sentì ancora più in imbarazzo
<<Grazie mille davvero. Sa, stavo pensando proprio a lei e a quanto io sia stato così scortese da non farle nemmeno una telefonata in tutto questo tempo: se sono diventato quel che sono è merito suo e dei suoi incoraggiamenti!>>
<<Non lo dire nemmeno per scherzo! Eri solo un bambino e poi io ho solo fatto il mio lavoro e a quanto pare ci ho preso. Devo ringraziarti io piuttosto!>>
La sua voce era ancora calda e rassicurante come dieci anni prima
<<Dottoressa lei mi ha aperto gli occhi su tutto e ora io, in realtà...>> Jungkook non seppe come continuare la frase ma fortunatamente lo fece lei al suo posto
<<..volevi parlarmi di qualcosa che ti preoccupa, giusto?>> disse con un sorriso che il Maknae poté percepire attraverso il cellulare.
Jungkook si sbloccò di colpo e iniziò a parlare velocemente e quasi singhiozzante: <<Non lo so Dottoressa, non riesco a scrivere il mio prossimo pezzo, sento di nuovo quelle sensazioni strane, quei pensieri ossessivi, sono di nuovo anormale Dottoressa...>>
<<Aspetta, aspetta!>> lo bloccò lei con una calma disarmante <<Ora non agitarti. Ti prendo subito un appuntamento così potrai parlarmene tranquillamente di persona. Cerco di trovarti uno spazio libero stesso domani, ok?>>
Jungkook sentì un nodo in gola e una lacrima minacciare di scendere ma poi disse: << Grazie, grazie, grazie infinite!>>
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"You made me again." |VKOOK/KOOKV|
FanfictionJungkook deve scrivere un pezzo per il nuovo album ma è in totale crisi e confusione. Sentirsi "anormale" è ciò che ha sempre terrorizzato il membro più piccolo dei BTS, a differenza invece di Taehyung, il quale sembra essere sempre in pace con se s...