Capitolo 9

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La cena continua felicemente,  lui non fa altro che puntare il suo sguardo verso di me e credo proprio  di stare simpatica a suo figlio.
"Devi essere un papà bravissimo"
"Paul é tutta la mia vita "
" È un bambino bellissimo "
" Grazie.. Io vivo per lui,  anche perché gli rimango solo io "
Una lacrima solca il suo viso e suoi bellissimi occhi azzurri si bagnano,  il suo faccione così triste..
Paul vedendolo piangere lo abbraccia fortissimo dicendo.
" Ti voglio bene papà "
A quella scena mi commuovo Anch'io. Mi perdo nei miei pensieri immaginando mio figlio/a che mi abbraccia dicendo questa bellissima frase,  che alcune volte diamo per scontato,  ma che é  bello sapere che qualcuno ti ama veramente.
Sapere che hai messo al mondo un piccolo te,  con il DNA del padre.. Sapere che quella piccola creatura  é la persona più importante della tua vita.
Forse si,  sono troppo giovane,  ho solo 18 anni e non ho esperienze con bambini,  ma di una  cosa sono sicura :Io sono grande abbastanza per amare  e per diventare mamma.
Gianluca non sarà d'accordo ,  ma spero che capisca..
Questo é una sensazione che solo una mamma può capire.
"Dov'é la mamma del bambino?" domando
Lui mi guarda con gli occhi pieni di lacrime e dopo cinque minuti di silenzio finalmente risponde.
"Lo vorrei sapere Anch'io "
" In che senso? "
Lui non risponde e subito chiama il cameriere per chiedere il conto.
In realtà ancora non abbiamo  finito di cenare,  ancora ci manca di gustare il dolce. Ma decido di non obbiettare così dopo aver pagato il conto,  prendiamo il bambino dalla mano e usciamo dal ristorante.
"Non ne volevo parlare li dentro " dice giustificandosi
" Non ti preoccupare,  se non ne vuoi parlare non fa niente "
"A te lo voglio dire anche perché sei la prima a cui lo dico"
Gli sorrido e senza proferire parola lo seguo in macchina.
Lui mette in moto e circa qualche minuto dopo siamo arrivati al parco.
Scendiamo,  lui prende il passeggino dove mette il bambino per poi camminare tutto intorno al parco.
Le stelle,  la luna fa da compagnia a questa confessione. il cielo é così calmo e bello che sembra davvero magico.
Di tanto in tanto si può intravedere qualche stella cadente ed è  qui che ti scappa di esprimere un desiderio. Un desiderio che speri che si avveri,  in quella stella affidi tutta la tua fiducia,  e speri  che quel cielo così magico ti ascolti.
"Voglio che i miei genitori accettino  la mia gravidanza "
Questo é il primo desiderio che esprimo,  ma essendo egoista esprimo un altro desiderio davvero importante.
" Voglio diventare la mamma migliore del mondo "
Spero che si avverano e che questo cielo mi aiuti a passare ciò che adesso mi sembra un ostacolo insormontabile. 
Lui inizia a parlare tra singhiozzi e pianti ed io rimango sempre più  affascinata da lui..

" Quattro anni fa,  io e la mia band venimmo  chiamati per suonare in un locale nuovo.
Dovevamo fare da band ad una cantante nuova,  che stava appena debuttando.
Lei si chiamava Jessica,  era bellissima ed io appena la vidi me ne innamorai subito. Quella sera suonammo benissimo,  senza volerlo tra di noi si era creata una chimica perfetta,  una intesa musicale..
La musica ci aveva fatto innamorare,  anche se ci conoscevamo solo da poche ore.
Il pubblico ci applaudiva,  chiedeva il bis,  gridava il nostro nome.
Noi eravamo sempre più felici di avere quel pubblico che ci amava e che credeva nei brani  che lei cantava e che io suonavo.
Il successo di quella sera ci portò sempre più in alto,  tanto che il direttore di una casa discografica ci propose un contratto nel quale noi dovevamo fare concerti nelle città più prestigiose  e lui ci avrebbe fatto uscire il nostro primo disco.
Noi accettammo  subito, i giorni eravamo sempre impegnati a suonare,  eravamo sempre in giro per nuovi tour..
Tra una prova e l 'altra e io e lei ci eravamo innamorati,  e ogni volta che salivano sul palco si capiva subito che eravamo innamorati e al nostro pubblico questo piaceva..
Eravamo arrivati a fare il primo disco che ebbe un grandissimo successo.
E questo ci portò a stare insieme,  a fidanzarci e a programmare le nozze..
Non potevamo  chiedere di meglio, entrambi avevamo la stessa passione per la musica e tutto ci sembrava così meraviglioso..
Dopo un anno e mezzo di successi,  il nostro amore andava a gonfie vele come del resto anche la carriera..
Tutto peggierò quando lei rimase incinta,  ancora mancava qualche mese per il matrimonio.
Io ero felicissimo ma lei non era della stessa opinione,  lei voleva abortire,  perché pensava che un figlio avrebbe rovinato la nostra carriera..
Questo era pure vero ma pensavo che in qualche modo un figlio lo avremmo potuto crescere lo stesso.
Io volevo diventare padre e  soprattutto volevo che lei fosse stata  la madre dei miei figli..
Ma lei non si convinceva,  ogni giorno minacciava di abortire,  il nostro rapporto andava sempre più a sgretolarsi tanto da rinviare il matrimonio.
Anche la nostra musica cominciava a peggiorare, nel palco invece di trasmettere amore trasmettevamo solo astio, odio,  rancore.
La gente non comprava più i nostri dischi e qualche mese dopo,  dalla casa discografica,  ci venne dato un ultimatum : Dovevamo fare un disco che avrebbe avuto successo in caso contrario non avrebbero più pubblicato i nostri dischi.
La mia band era sempre più arrabbiata con noi,  perché per colpa nostra loro stavano facendo la stessa fine.
Arrivati a quel punto Jessica ed io eravamo arrivati ad un compromesso : lei avrebbe mandato avanti la gravidanza,  avremmo fatto uscire il disco che ci avrebbe portato di nuovo al successo e poi ci saremmo fermati un pò finché il  bambino non avrebbe avuto qualche mese.
Tutto sembrava riprendersi,  entrambi eravamo di nuovo felici. Uscì l'altro disco ed anche quello fu un successo.
Il pubblico era ritornato ad amarci,  come ci amavamo io e lei.
Ci fermammo per un pò,  trovammo casa qui a Parma e piano piano erano passati nove mesi.
Ancora ci dovevamo sposare,  infatti avevamo deciso di sposarci quando il bambino avrebbe avuto qualche mese.
Il giorno che nacque Paul io ero felicissimo,  anche lei all'inizio ma dopo due giorni lei cominciò ad essere sempre nervosa. Non ci capivamo più,  il bambino che piangeva continuatamente. A lei anche il pianto del bambino dava fastidio , alcune volte lo lasciava piangere per minuti perché si rifiutava di prenderlo in braccio.
Neanche era passata una settimana che già cominciava a pensare al prossimo disco.
Dopo dieci giorni dalla nascita di Paul , una sera,  quando rientrai a casa sentii il bambino piangere e lei non era lì.
Salii in camera e vedi il bambino messo nel passaggino che strillava,  ormai non aveva neanche più fiato per piangere e proprio accanto a lui trovai una lettera.. Da lì capii che l 'avevo persa per sempre,  se ne era andata "

Spazio Autrice :
Ciaooo! Come va?  Spero bene..
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché io lo amo.
Scusate se  ho pubblicato un in ritardo ma sono stata impegnata.
Sapete io di solito scrivo la sera verso le 20:00, ma questa settimana mi sono vista Sanremo e non ho potuto aggiornare.
Voi l 'avere seguito questo Sanremo 2018?Quale canzone vi é piaciuta di più?
Aspetto una risposta!
Aspetto una stellina o un commento.

PS:  Prossimo libro che aggiornerò é  "Un amore contrastato"

Baci!!

❤❤❤

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