Il tempo passa.. Ormai sono due ore che Cristina é chiusa in quella stanza e ancora non sappiamo niente. L'agitazione mi uccide, non so neanche se quei due bambini, che piano piano crescono dentro di lei, sono ancora vivi, quei bambini che ho imparato ad amare giorno per giorno e che ora sono diventati la cosa più bella che abbia mai fatto.
Ho consumato la stuoia delle scarpe a furia di fare avanti indietro per questo corridoio.
Ho imparato a contorne le mattonelle , ogni singola macchia, ogni singola briciola.
Ho contato i pazienti che circolano su questo piano e i dottori, ne ho imparato a leggerne i nomi.
Il tutto insieme ai genitori che non fanno altro che piangere e abbracciarsi, consolandosi a vicenda, ripetendo più volte che non ho successo nulla, che si sicuramente lei starà bene.
Alex é ancora seduto sulla sedia con ormai il sangue asciugato che gli circonda il naso.
Guardando per l'ennesima volta verso la stanza di lei , vedo uscire il dottore che con passo svelto ci raggiunge.
Tutti lo raggiungiamo mettendoci intorno a lui, avidi di notizie, notizie di lei.
"Voi siete i genitori? "domanda il dottore rivolgendosi verso Emanuele e Maria
" Si, siamo noi... Come sta no-stra fi-glia? "domanda la madre in preda ai singhiozzi
" Vostra figlia é stata molto fortunata.. Ha solo un lieve trauma cranico.. Per fortuna niente di rotto..
La macchina deve averla appena sfiorata. "
" I bambini come stanno? " domando io
" Loro stanno bene.. "
Tutti tiriamo un respiro di sollievo, tutte le preghiere sono state ascoltate.
" Possiamo vederla? "domanda il padre
" In realtà sta riposando.. Ma se volete potete entrare 5 minuti , uno alla volta.. Non di più "
" Grazie!! Voi due state bene? "domanda rivolgendosi a noi due, facendo segno alla guancia e al naso.
" Si.. Tutto bene "risponde Alex
" Grazie lo stesso, dottore " aggiungo io
" Mio dovere "
I suoi genitori entrano nella stanza mentre io e lui ci guardiamo con tutto l'odio che si può provare.
" Puoi entrare tu se vuoi dopo . Hai più diritto di me" dice Alex
"Grazie "
Ai cinque minuti giusti i genitori escono dalla stanza abbracciati, con gli occhi rossi e ancora qualche lacrima che solca il viso.
Entro nella stanza e vedere lei stesa su un letto, attaccato ad una flebo é la cosa più brutta che abbia mai visto.
Mi siedo su una poltroncina vicino il suo letto e con la mano tremante prendo la sua mano un po' fredda.
"Cristina!! Da piccoli ci siamo promessi fiducia e protezione, ed io oggi non ho rispettato il nostro patto.. Non ho potuto evitare l'incidente, non sono stato in grado di proteggere i miei figli. Avrei dovuto salvarvi anche a costo della vita e invece non sono arrivato in tempo.. Spero che mi perdoni, perché da ora in poi proteggerò sia te che i bambini "
Anche se le mie parole non sono udite da lei non fa niente, perché queste sono le parole che gli ripeterò ogni volta.
I cinque minuti sono finiti e purtroppo mi tocca ritornare nella lunga sala d'attesa per lasciare il posto ad Alex.
Apro la porta e lui é già li ad aspettarmi, ansioso di entrare.
Alex :
Entro nella bruttissima stanza di ospedale, dove lei, l'amore della mia vita é sdraiata su un letto di ospedale, priva di conoscenza, con una flebo attaccata al braccio sinistro e due macchinari uno collegato al suo petto e uno collegato alla sua pancia, che segnano rispettivamente il suo battito cardiaco e quello dei bambini .
Mi siedo sulla poltroncina vicino al letto e con le lacrime agli occhi e il fiato spezzato per via dei singhiozzi dico :
"Amore mio!! Se solo ti avessi dato ascolto.. Se solo non avessi attraversata quella strada.. A quest'ora non saremmo qui.. Io ti amo.. Ti - amo!! È ve-ro so-no arrabbiato ma ti-amo ..Tu sei l'uni-ca che abbia mai ama-to davvero, e come uno stupi-do ti ho lasciato andare..Tu e mio figlio sie-te la co-sa più bella che io abbia mai avuto!"
Accarezzo delicatamente la sua mano mentre le lacrime la bagnano.
I cinque minuti sono passati e purtroppo devo uscire, anche se vorrei rimanere accanto a lei per sempre.
Esco dalla stanza, prendendo posto nella sedia che ho occupato tutto il tempo.
Cristina :
Il soffitto bianco, le pareti bianchi, di certo non sono le pareti della mia stanza.
Tanti macchinari attaccati al mio corpo e un dottore che regola la mia flebo.
"Ben svegliata, signorina! "
" Dove sono? " dico con la voce molto debole.
Non ricordo molto.. Mi ricordo della mia discussione con Alex, poi lui ha attraversato la strada, io l ho seguito e BUIO!!
" Si trova in ospedale.. Una macchina l'ha investita ma per fortuna niente di grave.. Solo un piccolo trauma cranico "
"I bambini?" dico toccando la mia pancia, che per il momento sembra ancora gonfia e con dei strani macchinari attaccati.
"Loro stanno bene!! Ora le faccio un piccolo test.. Dobbiamo essere sicuri che non abbia perso la memoria "
Io annuisco mentre lui si siede in un un angolo del letto controllando la dilatazione delle pupille.
" Che giorno é oggi? "
" 5 Gennaio"
"Come si chiama ? "
" Cristina "
" I suoi genitori? "
" Emanuele e Maria"
"La memoria va bene!! Accusa nausea o giramenti di testa? "
" Mi gira un po' la testa e mi fa male "
" Va bene.. Ora le porto un antidolorifico.. Qui fuori ci sono i suoi genitori e due ragazzi.. Li faccio entrare? "
" Solo i miei genitori "
" Ok! Arrivo subito "
Il dottore se ne va e subito dopo entrano i miei genitori.
Entrambi si buttano su di me, abbracciandomi e stringendomi forte tanto da far staccare i macchinari.
" Come stai tesoro? "domanda mio padre accarezzando delicatamente la mia guancia
" Bene! Ho solo un po' di mal di testa.. Ma l'importante che i bambini stiano bene "
" Si!! Loro stanno benissimo!! Ci hai fatto preoccupare " dice mi madre piangendo
" Si tesoro!! Abbiamo davvero avuto paura di perderti " risponde mio padre
" Mi dispiace " rispondo stringendo forti le loro mani
" Non é colpa tuo figlia mia " risponde mia madre
" Tu sei la cosa più bella della nostra vita " dice mio padre lasciando un piccolo bacio sulla fronte
" Tuo padre ha ragione!! Ti amiamo tantissimo "
" Anch'io "
" Qua fuori ci sono Alex e Gianluca! Vuoi che li faccio entrare? " domanda mia madre
" Sai prima hanno fatto anche a botte!! Se non li avessi fermati " risponde mio padre
" Non voglio che entrano!! Mi fa male troppo la testa!! Mandateli a casa "
" Ok.. Vado a dirglielo subito "
Alex :
Il padre di Cristina, Emanuele, esce dalla stanza e subito ci raggiunge.
" Potete andare a casa.. Lei non vi vuole vedere per stasera!! Andate a casa.. Staremo io e mia moglie con lei questa notte "
" Ma perché non mi vuole.. "
" Gianluca, te l ho detto!! Poi ti faccio chiamare domani.. Ora andate "
Il padre ritorna nella stanza mentre io e Gianluca ci guardiamo confusi.
" Io allora vado a casa.. Ho lasciato il piccolo Paul con la tata.. Buonanotte "
Lui mi saluta con un gesto di mano mentre io esco dall'edificio, pensando che forse mi ci vuole qualcosa o qualcuno che mi metta un po' di ordine in questo cervello, luogo dove i miei pensieri non fanno altro che affollarsi.. E chi meglio di loro? Le persone che mi amano incondizionatamente, senza ma e senza perché!!Spazio Autrice :
Ciao! Come va?
Spero che il capitolo vi piaccia.. Sto facendo del mio meglio per aggiornare siccome sto studiando per prendere la patente..
Cmq voglio ringraziare tutti coloro che stanno dedicando un po del loro tempo per leggere la mia storia.. Davvero grazie tanta!!
Baci!!
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Convivere con il mio migliore amico
Roman d'amourCristina e Gianluca hanno entrambi 18 anni, frequentano la stessa classe e sono migliori amici.. Loro vanno sempre d'accordo su tutto tranne su una cosa che cambierà per sempre la loro vita, rompendo così gli equilibri dell amicizia.