15 Settembre :
Cristina :
Sono passati due mesi e mezzo da quando sono nati le mie follie, dal giorno un cui io e Gianluca siamo diventati finalmente genitori.
Ma non tutto va come previsto. Io e Gianluca litighiamo per la minima cosa, lui si sente ancora immaturo per fare il genitore.
Questi bambini dovevano portare gioia e invece entrambi sembriamo prigionieri di noi stessi..
Oggi iniziamo l'Università e da oggi in poi sarà difficile gestire i bambini e lo studio.
Mi vesto optando con la prima cosa che mi viene in mano. Come cambiano le cose, una volta per scegliere cosa mettere era una impresa che durava minuti e minuti invece ora parliamo di secondi..
I bambini ancora dormano, così scendo in cucina per fare colazione dove trovo lui a petto nudo con in indosso solo dei pantaloncini.
Ormai anche il "Buongiorno" é di troppo tra di noi.
Infatti come perfetti sconosciuti facciamo colazione fino a quando i bambini non cominciano a strillare.
Lui incurante di tutto continua la sua colazione mentre a me il suo menefreghismo mi manda in bestia.
"Hai sentito? "
Lui continua la sua colazione senza rispondere.
" Gianluca! I bambini piangono "
" Ho sentito! Io sto ancora facendo colazione "
" Anch'io, ma non possiamo lasciarli piangere "
Lui sbuffando si alza e seguita da me si dirige nella mia camera da letto dove si trovano entrambi i bambini nelle loro culle.
Lui prende Aurora mentre io prendo Filippo e insieme li portiamo in cucina per farli mangiare.
Io prendo i biberon per scaldare il latte mentre lui cerca di calmare i bambini.
"Ma perché non si calmano? Mi faranno uscire pazzo "
" Hanno fame e sono sporchi.. " dico gridando
" Non c'è bisogno che gridi! "
" Con te c'è sempre bisogno che gridi "
" Perché? "
" Perché sembra che non ascolti "
Lui non risponde e comincia a dare da mangiare ad Aurora.
Dopo aver fatto mangiare i gemelli li portiamo al piano di sopra per cambiarli.
" Cambiali tu! " dice mettendo Aurora nel passeggino ancora piangente.
" Ma che problemi hai? "
" Che vuoi? Anch'io devo cambiarmi "
" Ma questi bambini li ho fatti soli.. Mi avevi detto che mi sostenevi in qualsiasi cosa e invece ora si può sapere che ti prende? "
" Cristina, io ho 19 anni e invece di uscire con amici lavoro e combatto con biberon e pappe.. Solo ora mi accorgo di quanto questa cosa sia più grande di noi" dice gridando
"E quindi, cosa facciamo? Li abbandoniamo.. Anch'io ho 19 anni ma sembra che solo io mi occupi di loro "
" Sono stanco! Non ti fanno dormire "
" Dormire? Ma se la notte mi sveglio solo io "
" Si ma li sento "
"Allora vuoi darmi una mano?"
Lui sbuffando prende la bambina e comincia a cambiarla..
Ormai le cose le fa sempre sbuffando e le cose tra noi sembrano complicarsi sempre piú..
Dopo aver vestiti i bambini siamo pronti giusto per andare all'Università..
A guardarci i bambini viene la madre di Gianluca e noi appena lei arriva corriamo all'Università..
L'Università é grande e le aule sono il doppio della classe che avevamo alle superiori.
Inizio la mia lezione anche se il mio pensiero fisso sono i miei piccolini.
Finita la lezione ritorniamo a casa dove la madre di Gianluca ci ha già preparato il pranzo.
"Grazie di tutto " dico io
" Di niente! Hanno appena mangiato quindi per un po' penso che vi lasceranno in pace"
"Grazie"
La madre se ne va ed io e Gianluca rimaniamo di nuovo soli, nei nostri silenzi, nei nostri pensieri..
Abbiamo fatto due figli insieme e nonostante ciò siamo estranei..
L'unico rumore sono le forchette che sbattano leggermente sul piatto.
Dopo aver mangiato cominciamo a sistemare la cucina sempre nel silenzio più assoluto..
Ma gli spazi sono quelli e prima o poi il nostro riavvicinamento era inevitabile.
Entrambi, per sbaglio, facciamo incontrare le nostri mani prendendo il piatto dal tavolo.
Non siamo estranei al tocco, infatti ci guardiamo mentre le nostri mani si toccano.
E come se la mia mano non si volesse staccare dalla sua.
E solo ora mi accorgo di quanto oggi fosse vestito bene, di quanto gli dona la camicia azzurra fuori dai pantaloni e mezza aperta.
Rimaniamo a guardarci per minuti che in realtà sono sembrati secondi, per poi ritirare le nostri mani come se per sbaglio l'avessimo messe sul fuoco, il nostro fuoco.
Siamo estranei davvero o nascondiamo qualcosa dentro di noi?
Ci rimettiamo a lavoro, stavolta evitando anche di toccarci.
Ma é qualcosa che vogliamo evitare davvero o è qualcosa che vogliamo evitare per paura?
Siamo entrambi fidanzati, siamo estranei eppure non siamo del tutto indifferente alle nostre carezze, a quel tocco così innocente e involontario.
Verso le 16:30 lui va al lavoro e il pensiero di quelle mani é frequente nella mia mente.
Ma il campanello interrompe i miei pensieri.
"Amore mio " dico aprendo la porta
" Amore... Come va? "
" Mi mancavi " dico avvicinandolo a me per poi chiedere la porta..
Lui mi sbatte alla porta e fermandomi con il suo corpo comincia a baciarmi con foga.
Ci manca il fiato ma sembra non interessarci..
" I bambini? " chiede
" Stanno dormendo "
" Gianluca? "
" A lavoro.. Siamo soli "
" Interessante "
Lui mi spinge verso il divano facendomi sdraiarsi, lui sopra di me e piano piano comincia ad accarezzare il mio seno, la mia guancia.
Io slaccio i suoi pantaloni mentre lui slaccia i miei, togliamo l'intimo e ci uniamo fino a formare un solo corpo che balla la stessa danza..
"Ti amo Cristina "
" Ti amo Alex "
" Come va con Gianluca? " dice lui accarezzando dolcemente i miei capelli.
" Male! litighiamo per qualsiasi cosa, anche per le cose più futili..
Non credo che questa convivenza sia l'ideale "
" Lo sai che per me potresti venire a vivere da me quando vuoi..Mi piacerebbe averti con me nel letto, mi piacerebbe vederti fare colazione, mi piacerebbe stare con te tutto il giorno "
" Anche a me! E devo dire che ci sto pensando.. Un giorno di questo mi vedrai venire con le valigie in mano "Gianluca :
Quel semplice tocco, quel semplice gesto é rimasto fisso nella mia testa.
Perché un semplice gesto come quello , con lei, mi fa rabbrividire e invece con Teresa non mi provoca questa effetto?
Sembriamo due persone che non si conoscono, quando in realtà sappiamo tutto uno dell'altro, anche le cose più intime..
Forse non ero pronto a diventare genitore, ho voluto questi bambini con tutto il cuore ma solo oggi capisco quanto sia difficile gestirli.
Li amo, ma mi sento davvero in grossa difficoltà.. Non so mai come comportarmi, non so come cambiarli e lei ha ragione ad arrabbiarsi.
Ma ho 19 anni e gli sbagli alla mia età sono concessi.
Ritorno a casa, dopo il mio turno di lavoro. Ormai sono l'una di notte e le strade sono davvero deserte.
Rientro a casa, ma la luce della salotto é ancora aperta.
Infatti entrando vede lei ed Alex abbracciati sul divano che guardano la TV.
Vederli mi fa venire da vomitare. Senza dire una parola salgo al piano di sopra per dare la buonanotte ai bambini.
L ho persa?
Cristina :
Ho sentito Gianluca rientrare a casa e so che si é fermato a guardarci.. Perché vedendolo così mi fa pena? Forse perché in qualche modo mi sento colpevole?O forse perché c'è qualcosa di strano e inspiegabile?
"Dormire sera ho un concerto.. Vuoi venire? "
" E i bambini? "
" Lasciali a qualcuno.. Dai ci tengo alla tua presenza.. Sei giovane, divertiti "
" Va bene! Mi hai convinta "
Lui mi bacia ed io tra le sue braccia mi sento protetta.
È vero sono giovane e devo divertirmi, ma Gianluca mi terrà i bambini sapendo che esco con Alex?Spazio Autrice :
Ciao! come va? Spero bene!
Secondo voi Gianluca acconsentirà alla richiesta di Cristina? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Sto pensando ad un sequel, dato che la storia sembra piacere, ma ancora non so.. Voi cosa mi consigliate? Vi piacerebbe un sequel di questa storia?
Rispondete!!
Baci.. Vi voglio bene!! ❤❤❤❤❤..
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Convivere con il mio migliore amico
RomanceCristina e Gianluca hanno entrambi 18 anni, frequentano la stessa classe e sono migliori amici.. Loro vanno sempre d'accordo su tutto tranne su una cosa che cambierà per sempre la loro vita, rompendo così gli equilibri dell amicizia.