Capitolo 25

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10 Dicembre :
Ennesimo messaggio sulla sua segreteria,  Ennesimo massaggio a vuoto..
"Alex,  ti prego richiamami.. Lo sai che io ti amo.. Non é come pensi tu.. Per favore quando ascolti questo messaggio richiama "
Ormai ne ho lasciato decina di questi messaggi sulla sua segreteria ma lui niente,  non hai mai richiamato. Gli ho mandato messaggi,  e niente,  anche quelli nessuna risposta. Sono passati dieci giorni,  i più brutti della mia vita,  da quel giorno in cui lui involontariamente scopri che io ero incinta.
Passo le giornate ha piangere,  a vomitare,  e a mangiare qualcosa.
Gianluca mi é molto accanto,  e devo dire che sono fortunata ad averlo come amico.
Quando ho raccontato ai miei la storia,  mi hanno detto che lui non fa per me,  ma io rimango dalla convinzione  che lui é l'uomo perfetto della mia vita.
Mi manca,  mi manca tantissimo. Mi manca lui,  il bambino,  che già amavo come figlio mio.
Ma come potrei farmi perdonare?
Non c'è rimedio ai miei errori purtroppo.
Per fortuna ho la scuola che mi porta soddisfazioni,  l'unico luogo dove non penso a lui e mi fa  sentire ancora una piccola adolescente.
Sono arrivata davanti al suo grandissimo palazzo. Lui non risponde al telefono,  almeno voglio vedere se mi apre la porta. Prendo l'ascensore e una volta arrivata alla porta,  con un po' di paura e di ansia,  suono il campanello.
Sento la televisione accesa,  il bambino che chiama papà ,  so che lui é dentro.
Ma dopo un primo tentativo fallito risuono di nuovo,  ma niente,  risuona una terza volta ma é lo stesso.
Batto violentemente la mano alla porta ma lui niente anche se sa che sono io.
"Alex,  apri per favore "
Nessuna risposta,  niente di niente.
" Alex,  so che sei li.. Per favore apri "
Le mio parole escono  invane,  l'unica ad ascoltare le mie parole era la porta..
Le mie grida attirano anche i vicini di  casa, infatti una anziana signora esce dalla porta accanto e resta a guardare me,  che piango e che grido contro una maledetta porta.
"Signorina! Il musicista é dentro" afferma la Signora
"Lo so " rispondo.
"Se non vorrai aprire allora ti dirò tutto tramite questa porta.. Decidi?"
La porta non si apre,  questo mi fa capire quanto lui possa odiarmi.
Ma decido di parlare lo stesso,  decido di raccontargli tutto,  anche se a dividerci c'è solo la porta..
"Io non amo Gianluca,  non l ho mai amato,  é capitato tutto per caso,  per errore..
Io e te dopo quell'incontro alla festa non ci siamo  più sentiti e pensavo che tra noi non ci fosse una storia. Un pomeriggio,  per errore,  io e Gianluca facciamo l'amore per la prima volta,   per sbaglio.
Dopo quel pomeriggio tu ti fai risentire  ,  e sapevo di amare te.
Quel giorno che abbiamo cenato insieme per la prima volta io ho scoperto di essere incinta.
Tecnicamente io non ti ho tradito, ma so che ho sbagliato a nasconderti questa gravidanza "
La porta continua a non aprirsi  ,  nel palazzo si sente solo l'eco delle mie parole.
" Alex,  ti prego.. Questa é la mia storia,  perdonami.. "

Alex :
Il suo pianto,  la sua voce   il suo continua battere contro la porta disturba la mie quiete. Ascolto attentamente la sua confessione mentre resto appoggiato alla porta.
Ciò che mi ha fatto é davvero dura da digerire.
Poggio la mano sulla porta e dal rumore posso capire che anche la sua mano è poggiata,  a dividerci solo la lei... La porta.
Le lacrime che cominciano a scendere ad ogni sua parola,  il suo respiro così forte e pieno di rabbia.
Mi lascio scivolare lentamente per terra,  con la schiena poggiata alla porta, mentre lei continua a suonare ripetutamente il campanello..
Paul si avvicina a me e con il suo visino dolce dice
"Papà! Porta! "dice indicando con la sua manina la porta.
" Lo so piccolo mio,  non ti preoccupare " dico attirandolo a me per riempirlo di baci.
Dopo qualche minuto il campanello smette di suonare e un pianto,  proveniente,  da lei farsi sempre più lontano.
Lei é andata via e penso stavolta per sempre.
Non importa come siano andati realmente i fatti  ,  sta di fatto che lei non mi ha detto niente per ben due mesi.
Io amo i bambini e nella vita ne avrei voluti tanti,  tra cui tante femmine, ma la vita sa come punirti,  togliendo la parte più importante dell'uomo che serve appunto per procreare.
Dopo qualche mese la nascita di Paul  ,  ho avuto dei problemi ad un testicolo  e questo mi ha reso sterile..
Fino a qualche tempo fa non avevo problemi,  anche perché non avevo mai pensato di trovare la donna giusta per mettere al mondo un figlio   e che non sarebbe scappata dopo qualche giorno. Ma l'arrivo di Cristina é stato un  miracolo ,  con lei stavo bene,  lei mi capiva,  lei era tutto per me. Con lei, avevo pensato di sposarmi e il fatto di non poter avere altri figli mi pesava..
Sapevo che lei sarebbe stata una buona mamma sia per Paul che per un figlio nostro.
Ma i mezzi per procreare un figlio  ,  senza seguire la procedura normale   esistono e di sicuro avrei  fatto di tutto affinché questo accadesse.
Ma questo mio sogno si é frantumato in mille pezzi come un vaso di ceramica in contatto con il pavimento.
Lei,  la donna che amavo e che amo, mi ha tradita.
Anche se lei mi manca da morire,  mi mancano le sue labbra ,  la sua pelle,  il suo profumo.
Avrei voglio di averla qui,  tra le mie braccia,  ma il mio orgoglio da vittima me lo impedisce. Lei mi é tradito e di certo non merita il mio amore.
Cristina:
Lui non risponde   non apre alla porta,  niente di niente.
Ritorno a casa piangendo  ,  per lui avevo lasciato di studiare e  di mangiare.
Erano ancora le 16:00 e Gianluca doveva ancora andare a lavoro.
Appena mi vede entrare lui mi viene incontro e mi abbraccia lasciando un piccolo bacio sulla fronte
"Chiunque ti fa soffrire non ti merita"
"Io lo amo "
" Ti prego  ,  hai due pargoletti nel tuo grembo,  non far soffrire anche loro.. Ora chi mi abituavo all'idea di diventare padre " dice sorridendo
È vero  , ho due figli da crescere che hanno il diritto di ottenere vita, ma con il mio comportamento potevo ammettere a serio rischio la loro vita.

Spazio Autrice :
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