Capitolo 11

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Mentre sono qui,  seduta al mio banco,  ad ascoltare,  o per lo meno fare finta di ascoltare,  la professoressa di italiano,  intenta a spiegare il primo canto  del paradiso della Divina Commedia,  ripenso molto alla serata di ieri sera.
Ripenso a lui e alla sua storia,  al povero bambino costretto a crescere senza il calore di una madre.
Come potrebbe crescere un figlio senza una madre? Senza la donna che ti ha dato alla luce,  che ti ha sentito crescere nel suo grembo,  che ti ha sentito scalciare per la prima volta.
Ma cosa più importante : Come può una madre abbondare il proprio figlio?
Come può una madre andare avanti con questo peso sulla coscienza?
Come può una madre fare finta di niente?
Un bambino,  la cosa più bella che la vita ti possa donare, anche se alcune volte,  come nel mio caso,  non é stato  desiderato.
Io, anche se é passato solo un giorno da quando ho scoperto di essere incinta,  sento già d'amare questo bambino.
Ed é in questo momento che prometto di diventare una buona madre,  di essere un 'amica per mio figlio/a,  di dargli tutto ciò di lui ha bisogno,  di viziarlo. E devo dire la verità,  spero tanto che anche Gianluca faccia lo stesso. Voglio che questo bambino abbia il meglio : due genitori che lo amano, anche se non stiamo insieme,  soldi,  amici a tanta fortuna.
"Morelli! "
Il mio pensiero viene interrotto dalle urla della professoressa
" Ehm!.. Si.. "
" Si può sapere a cosa sta pensando? "
" No.. Niente "
" La prego di stare attenta "
" Certo "
Sotto lo sguardo dei miei compagni,  abbasso la testa sul libro e comincio a seguire la professoressa.
Per fortuna l 'ora passa velocemente,  e ben presto arriva la ricreazione.
Tutti escono fuori dalla classe,  compreso Gianluca,  mentre io rimango seduta sul mio banco a gustare la mia colazione.
"Cosa hai? "chiede Gianluca avvicinandosi al mio banco
" Niente.. Stavo pensando"
"A proposito.. Ho pensato molto a ciò che mi hai detto questa notte"
"E? "
" Voglio accompagnarti in questo cammino "
" Quindi mi stai dicendo che sei d'accordo con me sulla gravidanza? "
" Si.. Ho paura.. Non so come faremo..Però faremo del nostro meglio "
" Ce  la faremo "
" Ti voglio ricordare che il parto coincide con la data degli esami "
" Lo so,  spero di partorire prima di fare gli esami"
"E come farai a venire a scuola con il pancione? "
" Senti,  sei venuto per dirmi che mi vuoi aiutare o sei venuto per rovinare i miei piani? "
" Lo sai che sono qui per aiutarti"
"Così non mi aiuti.. Verrò a scuola con il pancione. Che posso farci! "
In questo momento Silvia raggiunge il nostro banco.
Lei ancora non sa niente.
" Ragazzi che sono queste facce? "domanda lei
" Quali facce? "domanda Gianluca
" Vi vedo tristi "
Io e lui ci guardiamo e la lei capisce che c'è qualcosa che non va.
" Aspettate,  mi sono persa qualcosa? "
" Silvia,  noi abbiamo una cosa da dirti,  che per il momento non devi dire a nessuno "
" Vi siete messi insieme? Lo sapevo io.. Si vede che vi  amate "
Io e Gianluca ci guardiamo in modo strano senza dire niente..
"Allora?" domanda lei
"Sono incinta "dico tutto in un fiato
" Incinta? E di chi? "
Senza parlare,  solo dai nostri sguardi capisce tutto.
" Sei tu il padre? "chiede a Gianluca
Lui fa cenno con la testa..
" Un figlio? Ma siete matti? Ma quindi state insieme? "
" No,  Silvia,  io e lei non stiamo insieme "sottolinea Gianluca
" Non capisco! E come fate? "
" Il figlio é stato concepito per errore quel giorno che ti ho raccontato in cui per sbaglio abbiamo fatto l'amore. Non ci amiamo e ne stiamo insieme.
Cresceremo questo figlio ma da separati"
"Ma é una cosa da matti "
" Forse "
" Ma quest'anno che ci sono gli esami pure! "
" Lo sappiamo Silvia,  ma con qualche aiuto ce la possiamo fare"
"I vostri genitori lo sanno? "
" No! " risponde Gianluca
" Comunque di qualsiasi cosa avete bisogno potete contare su di me "
" Grazie "diciamo in coro
" Ora dobbiamo dirlo ai nostri genitori "dice lui
" Si.. Ma non so come fare "
" Anch'io ho paura, ma devono accettare le nostre scelte.. Abbiamo deciso di tenere il bambino e così sia..
I miei se ne faranno una ragione di vita. Sto per diventare padre,  non posso pensare a loro "
" Hai ragione.. Ti voglio bene "
" Anch'io cricetina"
Ci abbracciamo forte,  con la voglia di non lasciarci.
"Quando lo diremo ai nostri genitori? "domanda lui
" No so...Presto devo dirlo ai miei perché mamma capisce subito quando  qualcosa non va.. Ricordiamo che é dottoressa "
" Si hai ragione..Quando tu lo dirai ai tuoi,  io lo dirò ai miei "
" Gli dirò tutto domani "
" Va bene.. Anch'io "
" Avete coraggio ad affrontare una cosa simile a 18 anni.. Vi stimo molto "dice Silvia
" Grazie.. "rispondo io
Il suono della campanella fa ritornare tutti al nostro posto.
Io come sempre mi chiudo nei miei pensieri,  senza dare molto conto al professore di matematica  che sta spiegando. Sono contenta che Gianluca si d'accordo con me.
Sicuramente i miei si arebbieranno,  forse mi caccieranno di casa, ma non fa niente.. L importante per adesso é il bambino.
Naturalmente,  voglio che il bambino conosca i suoi nonni e che cresca insieme a loro.
Io non ho avuto la fortuna di crescere con i miei nonni perché quando  sono nata  i miei nonni erano già morti.
E devo dire che questa mancanza ha  contribuito molto alla mia crescita.
I nonni sono come la seconda famiglia, ti aiutano a crescere quando i tuoi genitori sono troppo impegnati con il lavoro. I nonni sono quelli che ti viziano,  che ti consolano,  che ti aiutano sempre,  e sono disposti anche ad contro i tuoi genitori.
In mancanza di nonni,  devo dire che ho degli zii fantastici.
Sia quelli da parte di mio padre che quelli da parte di mia madre  sono sempre stati presenti e lo sono tuttora.
Spero che anche loro saranno felici della notizia che sto per dare.
Un bambino porta gioia,  non può portare discordia e litigi.
Ecco,  con tutto questi pensieri ho fatto passare queste noiosissime ore.

Spazio Autrice :
Come va? Spero bene!!
Spero che la storia vi stia piacendo..
Baci!!
PS : prossimo libro che aggiorno é "Un amore contrastato 2"

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