Dedicato a chi non ha digerito la mozzarella. ♥️
#intolleranzaallattosio ellybit dariaspadafora2010
Andrea
Bea si avvicina e posa una mano sulla mia guancia. Io mi accoccolo su di lei, schiaccio la mia pelle sul suo palmo e mi muovo piano, godendo del contatto.
"Stai straparlando" dice, con quel tono dolce e comprensivo con cui mi prende, solo lei.
"Lo so" bofonchio, con la bocca adesa al suo palmo.
"Mi piace, mi piace davvero. Amo questa tovaglia, amo le candeline, amo il rosso, amo i bicchieri di Capodanno, amo tutto perché amo te, Andrea, semplicemente."Un tuono rimbomba in lontananza, coprendo il fragore della bomba artigianale che mi è esplosa nel petto. Imprevedibile, ha sconvolto tutto, cogliendomi impreparato.
Il cuore è un metronomo impazzito: detta un ritmo serrato ai miei pensieri, che diventano rumorosi, confusionari, si accavallano in una cacofonia indistinta, l'uno sull'altro, si fondono, come se ognuno avesse vita propria; sono sommerso dalle macerie, non ho spazio per respirare, sono attanagliato, l'aria dov'è? Io vedo solo polvere e confusione.
"L'ho detto davvero?" Lei parla e il rumore assordante, piano piano, scema, si annulla. Come dopo ogni scoppio di un ordigno che si rispetti, ora è solo silenzio: innaturale, statico, carico di aspettativa.
Bea cerca di sbirciare la mia espressione, ma non ci riesce, con questo buio.
Se solo potesse, vedrebbe nei miei occhi le fondamenta di Hiroshima, rasata al suolo da parole atomiche.
"Sì."Emette un mugolio indistinto, quasi di frustrazione, che mi arriccia le labbra in un sorriso spontaneo.
Tu sei, solida e concreta, punto di partenza, motivo, ragione ultima per non rimanere sommerso dalle macerie.Inspiro.
"Me lo posso rimangiare?"
"No."
"Cancellarlo col bianchetto?"
"Nemmeno."
"Riavvolgere il nastro?"
"Negativo."
"Facciamo finta che non hai sentito?"
"Facciamo finta che ho sentito, e anche bene, e Dio solo sa quanto vorrei che lo ripetessi, ma non te lo chiederò. Facciamo finta che queste parole me le porto dentro come una cosa preziosa e vera, una delle poche che sento di avere. Facciamo finta che non so che ho fatto, nella vita, per meritarti, ma so quello che posso fare per tenerti. E adesso, che ne dici se ci sediamo a mangiare, prima che la mozzarella si faccia brutta?"Espiro.
Dovrebbero insegnare a scuola la gestione delle parole e delle emozioni, altro che trigonometria.
Non ti guarderò negli occhi, Beatrice. Prima di cedere alla loro forza, devo ricostruire le mie mura, esplorare il perimetro, quantificare i danni, i feriti, i morti, i dispersi. I sopravvissuti, soprattutto.
Non mi farò capire, Beatrice. Troppo difficile. Tu, però, non fraintendermi: abbi pazienza, abbi cura di me e amami, ché ne ho bisogno. Ed è così bello quando lo dici.Pattugliare il luogo di un'esplosione è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare: tocca a me. Io sono in piedi, io respiro, io mi rimbocco le maniche, eppure è ancora silenzio: innaturale, statico, carico di aspettativa.
Scappo al volo nella stanza da letto e frugo con la forza della disperazione, di un drogato in astinenza, nelle tasche del giubbotto, trovandole vuote.
Dove cazzo l'ho messo?
Mi guardo intorno, in cerca dell'illuminazione, saettando con gli occhi da una parte all'altra della stanza spoglia. Valigia, jeans, sciarpa, letto, sedia, cappello... I jeans! Con uno scatto afferro la stoffa, resa morbida e lisa dal tempo e dall'uso, e nella tasca destra trovo il mio tesoro. Sorrido e corro da lei: so cosa devo fare, so come prendermi e prenderla.
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Tu sei (Le ceneri)
Romance[Completa] [Finalista Italian Writers Award 2017] «Mi amerai ancora tra un'infinità di anni, quando non sarò più giovane e forte, Beatrice? Quando non avrò altro che la mia anima sofferente, dolorante, ferita?» Non rispondo. Non prometto mai quello...