2. Bagno, cena, saké e racconti...

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Quando arrivarono a casa di Naruto erano ormai fradici. Il biondo aprì la porta e lui pensò che era la prima volta che entrava in quella casa, sapeva dov'era perché una mattina ci erano passati insieme per prendere dei documenti che quel dobe come al solito si era dimenticato, ma lo aveva aspettato fuori. E non era più la vecchia e piccola casa che ricordava, quella gli aveva detto che era stata distrutta durante l'attacco di Pain. Ora Naruto viveva in un appartamento con un piccolo giardino. Entrò e iniziò a guardarsi intorno, curioso.
-Levati i vestiti e vieni a farti un bagno, teme, o ti prenderai un raffreddore-, gli disse Naruto gettando a terra la giacca della solita tuta arancione, levandosi le scarpe e sfilandosi i pantaloni. Poi si avviò solo con i boxer e la maglietta verso il bagno. Sentì il rumore dell'acqua che venina aperta.
Davanti a lui c'era un salottino con un divano, una poltrona e un tavolino basso nel mezzo, una libreria piena di rotoli messi alla rinfusa, sulla destra si apriva un cucinino con un tavolo da pranzo, davanti un corridoio dove si vedevano tre porte, una era quella del bagno dove era entrato Naruto. Piccolo, ma caldo, accogliente, come lui, si ritrovò a pensare. Era più ordinato di come si sarebbe aspettato, e stranamente pulito, non c'erano neanche dei piatti sporchi nel lavandino. Si levò le scarpe e la giacca del suo kimono, appoggiando al muro la sua spada e la sua attenzione fu attirata da due piccole cornici sulla libreria. Si avvicinò e vide che la più piccola conteneva la vecchia foto del team sette, con loro due, Kakashi e Sakura, l'altra conteneva una foto del quarto Hokage con una donna dai lunghi capelli rossi, sorridevano e sembravano felici, lei aveva il pancione.
-Naruto,- lo chiamò andando verso il bagno, -questi nella foto sono i tuoi genitori?
Quando entrò in bagno la scena che trovò lo lasciò un attimo spiazzato, Naruto era a mollo nella vasca, con un'espressione beata.
-Ce ne hai messo di tempo, sbrigati, entra nell'acqua!
-Penso che aspetterò che tu abbia finito... - disse un po' teso.
-Ma dai, ci siamo fatti il bagno insieme un centinaio di volte.
-Eravamo dei bambini- gli rispose e fece per uscire, quando Naruto lo richiamò:
-E allora? Non dirmi che ti vergogni a farti vedere da me? Non avrai paura di non essere "cresciuto" abbastanza?- disse con uno sguardo provocatorio e malizioso.
-Ma figuriamoci se mi vergogno!
Bingo, pensò Naruto, gli anni passano ma certe cose non cambiano mai, eh? Basta provocarlo un po' e poi gli si riesce sempre a far fare tutto quello che uno vuole.
Si levò i pantaloni con un gesto stizzito e mentre si stava per togliere anche i boxer si accorse che l'altro lo stava fissando:
-Girati dall'altra parte, pervertito!
-Ah, quante storie che fai, teme! Va bene, va bene, mi giro, ma non sapevo che fossi diventato pudico come una ragazzina...- visto lo sguardo truce che gli lanciò pensò però che fosse meglio assecondarlo e quindi voltò il viso verso il muro.
Nel frattempo il moro si era levato anche i boxer ed era velocemente entrato nella vasca dall'altro lato, guardandolo per tutto il tempo per assicurarsi che non sbirciasse.
-Ti ho visto, sai? Hai sbirciato!
-No, non è vero- rispose Naruto con aria fintamente innocente.
-Ci mancava solo che in questi anni fossi diventato un pervertito- sbuffò il moro, accomodandosi e cercando il più possibile di non toccare l'altro.
Ci rimase di sale quando sentì che l'altro era scoppiato a ridere. Per cui cercò di cambiare argomento velocemente:
-Hai sentito quello che ti ho detto prima? Quella foto in salotto, sono i tuoi genitori?
-Sì, hai visto come sono belli?- rispose lui tutto soddisfatto.
-Non so perché, ma il viso di tua madre mi sembra familiare...
-Com'è possibile?
-Non so, ma sai sto rimettendo a posto casa mia e ho trovato una stanza piena di foto, forse ce ne è anche qualcuna sua.
-Dici davvero? Posso vederle?
-Certo, domani te le cerco.
-Grazie!- disse con un altro dei suoi sorrisi, -in effetti credo che mia madre e tua madre avessero più o meno la stessa età, per cui è probabile che si conoscessero.
-Hmm, già- disse pensieroso.
In effetti era abbastanza sicuro di aver visto una foto di sua madre giovanissima che sorrideva un po' imbarazzata, insieme ad una ragazza dai capelli rossi, tutte e due con la tuta da chunin. Lì per lì non se ne era accorto, ma quella ragazza dai capelli rossi aveva proprio lo stesso sorriso di Naruto. Aveva voglia di chiederglielo, ma non sapeva se per lui fosse un argomento doloroso.
-Che c'è teme? Sei diventato pensieroso tutto a un tratto?
-Da quanto sai che il quarto era tuo padre?
-L'ho scoperto quando l'ho incontrato durante lo scontro con Pain.
-Incontrato?
-Sì, l'ho incontrato quando il sigillo della volpe si è dissolto, aveva lasciato una parte del suo chakra nel sigillo in modo da potermi aiutare se la volpe si fosse liberata. È stata una vera sorpresa! E poi quando invece mi sono allenato con Bee e ho imparato a controllare il chakra della volpe ho incontrato anche mia madre.
Il moro era davvero sorpreso, ma non disse nulla, aspettò che Naruto continuasse. E lui iniziò a raccontare, gli raccontò di quello che gli aveva detto la madre, dello scontro che avevano avuto con Obito il giorno della sua nascita e di come i suoi genitori si erano sacrificati per lui e per il villaggio. Il suo sguardo era calmo, un po' triste, ma sembrava sereno. L'altro lo ascoltò senza dire mai nulla, alcune cose le sapeva già, gliele aveva raccontate Obito, ma sentire tutto il racconto dal punto di vista di Naruto fu un'altra cosa.
-Sono contento che tu abbia potuto incontrarli- gli disse quando sembrava che Naruto avesse finito, e un piccolo sorriso gli comparve sulle labbra.
Naruto lo guardò sconvolto, quella piccola espressione sul suo viso, quanto tempo era che non la vedeva?
-Che c'è?- chiese lui allarmato.
-Teme, hai... hai sorriso... sicuro di stare bene? Forse il mondo sta per capovolgersi...
-Sei il solito Usuratonkachi!- disse il moro, distogliendo lo sguardo, lievemente arrossito.
-E ora sei anche arrossito!!!
-Baka che non sei altro, vuoi smetterla di prendermi in giro una buona volta?- disse lui questa volta arrabbiato.
Al che Naruto scoppiò a ridere di nuovo. L'altro era così infuriato che si sporse in avanti e gli buttò la testa sott'acqua. Quando riemerse stava ancora ridendo e aveva anche bevuto un po' d'acqua, per cui tossendo gli disse:
-Teme, dovresti vedere la tua faccia in questo momento, sei uno spettacolo...- ma sentì un'aura omicida provenire dal moro e decise che era meglio lasciarlo perdere, per cui si alzò di scatto e uscì dalla vasca.
-Ti porto dei vestiti per cambiarti, aspetta qui.
Detto questo prese un asciugamano e se lo chiuse in vita, gli lanciò un'altra occhiata per vedere se era ancora arrabbiato, ma lo trovò che lo fissava con la bocca un po' aperta.
-Teme, chiudi la bocca, stai sbavando...
Si allontanò di corsa, ghignando, mentre il moro gli lanciava lo shampoo e gli urlava:
-Sei il solito dobe!!!
Poi si immerse completamente nella vasca con la testa e il corpo in subbuglio. Perché il suo cuore aveva cominciato a battere all'impazzata? Quando l'altro si era alzato dalla vasca, lo aveva visto, nudo, e l'unico pensiero che aveva avuto era stato "È diventato bellissimo...", ma il problema era che quel dobe se ne era accorto! Lo aveva beccato mentre non riusciva a distogliergli lo sguardo di dosso! Che figura di merda! Provò a ricomporsi, si alzò dalla vasca e cercò un asciugamano, ma proprio mentre se lo stava per mettere addosso quell'altro entrò dalla porta con dei vestiti in mano.
-Non c'è che dire, teme, sei diventato niente male anche tu!- gli disse fissandolo con uno sguardo compiaciuto.
Quell'altro si pietrificò sul posto, ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, Naruto poggiò i vestiti sopra la lavatrice e uscì. Lo avrebbe ammazzato, di questo era sicuro, questa era la volta che lo ammazzava sul serio, se l'era cercata.
Si vestì, Naruto gli aveva dato dei boxer arancioni con delle rane verdi oscene stampate, i pantaloni di una tuta nera e una maglietta nera. Raccolse i suoi vestiti bagnati e uscì. Lo trovò in cucina che stava trafficando intorno ai fornelli.
-Dove posso stendere i miei vestiti?- cercò di dire nel modo più freddo possibile.
-C'è uno stendino nello sgabuzzino, è la porta in fondo al corridoio. Prendilo e mettilo nella veranda. Potresti stendere anche i miei per favore?
Si girò, raccolse anche i vestiti che erano rimasti per terra all'ingresso, tirò fuori lo stendino e li mise ad asciugare, poi tornò in cucina e si sedette al tavolo. Con l'aria più disinvolta possibile, disse:
-Che stai preparando?
-Tranquillo, lo so che non ti piace il ramen, ti faccio del salmone grigliato, una zuppa di miso e i tuoi amati pomodori.
Se lo ricordava, quindi, gli venne da pensare.
-Ma sei sicuro di saper cucinare? O devo aspettarmi di essere avvelenato?
-Baka, come pensi che sarei sopravvissuto tutto questo tempo se non sapessi cucinare?
-Con confezioni di ramen precotto?
-Sì,- fece pensieroso, -ammetto che quelle sono una parte consistente della mia alimentazione, ma l'Ero-sennin non le mangiava, per cui nei tre anni che abbiamo viaggiato insieme mi ha insegnato anche a cucinare.
-Vedremo,- disse il moro perplesso.
-Piuttosto, perché visto che io ti ho raccontato dei miei genitori, mentre preparo non mi racconti com'è andato l'incontro con Itachi resuscitato dall'Edo-tensei?
-Come fai a sapere che l'ho incontrato?
-Perché prima che tu lo incontrassi l'ho incontrato anche io e poi perché era l'unico che avrebbe potuto farti cambiare idea.
-Non è stato lui a farmi cambiare idea,- disse sottovoce, ma in quel momento Naruto aveva l'acqua aperta, per cui non sentì.
-Va bene,- rispose, allora gli raccontò dell'incontro con Itachi, di come avevano sconfitto Kabuto, di come Orochimaru era resuscitato, di come avevano richiamato sempre con l'Edo-tensei i quattro Kage del Villaggio della Foglia e, soprattutto, di quello che il primo Hokage gli aveva raccontato. La storia di lui e Madara.
Nel frattempo Naruto aveva finito di cucinare e aveva messo tutto sul tavolo, aprendo anche un paio di bottiglie di birra. Ogni tanto aveva interrotto il moro per fare qualche domanda.
-Mi ero accorto in effetti, durante la battaglia, che tra il primo Hokage e Madara ci fosse un rapporto particolare...
-Hm...- fece il moro assaggiando con fare sospetto il cibo, prese un boccone e poi disse:
-Ma è buono?!
-Te lo avevo detto che sapevo cucinare, no? Malfidato...- borbottò, offeso, il biondo.
Al che fu la volta del moro di scoppiare a ridere. Naruto quasi si strozzò, non ricordava la sua risata, il moro ghignava, storceva la bocca, ma... ridere? Forse era la prima volta che lo vedeva così... e pensò che fosse davvero bello. Arrossì.
-Perché sei arrossito?
-Non è vero,- bofonchiò il biondo, abbassando la testa e immergendosi nella sua zuppa di miso, sperando che l'altro non infierisse oltre, ma quello continuò a ridere, soddisfatto, allora non era l'unico a sentirsi un po' a disagio a stare di nuovo soli dopo tanto tempo.
Finirono di mangiare in silenzio, mentre il moro ogni tanto continuava a sghignazzare divertito ogni volta che guardava il biondo. Nel frattempo avevano finito le birre e Naruto ne aveva aperte altre due mentre sparecchiava.
-Stavo pensando,- disse Naruto, -che in fondo ci assomigliano...
-Chi?
-Hashirama e Madara...
-In caso siamo noi che assomigliamo a loro...- disse il moro finendosi anche la seconda birra e chiedendone un'altra con un gesto.
-Intendevo che, anche loro, avevano un legame...- e gli prese un'altra birra dal frigo.
Sasuke rimase un po' sovrappensiero, poi si appoggiò con un braccio sul tavolo, reggendosi il volto con la mano, nell'altra il bicchiere colmo di birra:
-Penso,- iniziò, -che il loro rapporto avesse qualcosa di differente...
-Cioè?- gli chiese Naruto.
Non sapeva se era una buona idea, in realtà era una cosa a cui anche lui aveva pensato tanto negli ultimi giorni, ma le parole uscirono praticamente da sole, complice anche la birra...
-Credo che Madara fosse lacerato tra quello che sentiva di dover fare per il suo clan e i sentimenti che provava per Hashirama. Credo che a lungo abbia provato a trovare un modo per mettere insieme le due cose, e per questo fondarono insieme il Villaggio della Foglia, ma alla fine il suo clan lo costrinse a fare una scelta, che probabilmente lui non condivideva e non desiderava fino in fondo. Per questo, quando si ritrovò vivo per miracolo dopo lo scontro con Hashirama, decise di continuare a fingersi morto e predispose il piano dell'occhio lunare. Perché era pentito di averlo tradito e aveva deciso che avrebbe dedicato tutto se stesso a realizzare il sogno della persona che per lui era la più importante... avrebbe creato un mondo dove lui e Hashirama non sarebbero stati costretti a combattersi, oppure sarebbe diventato il nemico di tutti i ninja per far sì che i villaggi si riunissero... per essere liberi... per vedere finalmente felice la persona che... amava...
Finì quasi sottovoce, non lo aveva guardato mentre parlava, ma sentiva gli occhi di Naruto su di sé.
-Ed io credo,- continuò Naruto, dandogli le spalle e mettendosi ad asciugare i piatti, -che Hashirama abbia cercato di fermarlo con tutto se stesso, perché voleva dimostrargli che non era quella la soluzione, che non c'era alcun bisogno di combattere ancora. Che avrebbero potuto trovare un modo, insieme. Credo che lo prese a pugni così forte per provare a fargli comprendere i suoi sentimenti, per provare a fargli capire che l'amava... e che sarebbe stato disposto a morire con lui... per farsi carico di tutto l'odio del suo clan... credo che soffrì terribilmente per averlo dovuto sconfiggere e che il suo cuore non fu mai più lo stesso. Per questo alla fine della battaglia contro Obito piangeva e sembrava così felice al tempo stesso, perché finalmente erano riusciti a incontrarsi e forse... a comprendersi. Spero solo che non siano stati così stupidi da non riuscire mai a dirsi queste cose.
Mentre parlava, poiché era girato, non si era accorto che il moro lo aveva fissato per tutto il tempo. Rimase un attimo con lo sguardo fisso nel vuoto e poi si girò di scatto:
-Kurama vuole parlare a tutti e due.
-Cosa?
-Sì, Kurama, la volpe, mi sta dicendo che vuole parlarci.
-Non puoi ripetere tu quello che ti sta dicendo?
-No,- si sedette e continuò, -dice che devi usare lo sharingan ed entrare dentro di me, perché vuole vederci in faccia.
Sasuke arrossì di colpo, mentre Naruto lo guardava stranito, ma attivò lo sharingan e si ritrovarono in un istante in un antro buio, davanti ad un enorme cancello, dell'acqua scura sotto i loro piedi.
-Cucciolo di Uchiha perché sei tutto rosso?- disse Kurama sghignazzando, -non ti starai facendo strane idee sulle parole a doppio senso che sono appena uscite dalla boccuccia di Naruto, vero?
-Doppio senso? Che stai dicendo Kurama?- chiese Naruto, poi cominciò a capire... -no, teme, io intendevo...
-So perfettamente cosa intendevi, usuratonkachi!- lo fulminò il moro, furente per essere stato beccato ancora una volta in quella giornata. Ma cos'era una congiura per prenderlo in giro?
-E per fortuna che ero io ad essere diventato un pervertito...- sbuffò Naruto.
Kurama aveva iniziato a ridere così forte che aveva le zampe all'aria e si teneva la pancia:
-Voi due siete proprio uno spasso oggi... ahahahah... Uchiha non ti prenderò mai più sul serio dopo questo, ahahahah...
-Oggi? Come oggi?- disse spaesato rivolgendosi a Naruto.
-Bè, Kurama è dentro di me, per cui, se vuole, vede e sente tutto quello che mi succede...
-COOOSA?
-Ma come? Non lo sapevi, Uchiha? Mi sono goduto anche la scenetta di prima in bagno, erano anni che non ridevo così...ahahahahah... ho fatto proprio bene a chiedervi di venire qui entrambi, per godermi appieno le vostre facce, ahahahah...
-Basta, me ne vado, non starò qui a farmi prendere in giro un minuto di più!- disse con uno sguardo truce il moro, ma la volpe lo fermò.
-Aspetta Uchiha, visto che vi siete lanciati in questa ricostruzione della storia dei vostri antenati, non vuoi sapere la verità su quei due?
-Tu conosci la loro storia?- chiese Naruto.
-Certo, vorrei ricordarvi che quando quei due hanno combattuto, Madara mi ha usato contro Hashirama. Anche se ero sotto l'influsso del suo sharingan ricordo tutto, perfettamente...- disse con un tono malizioso.
Sasuke decise che sarebbe rimasto, per cui si sedette per terra, come nel frattempo aveva già fatto Naruto.
-Allora direi che ci avete preso abbastanza fino ad ora, quello che non sapete è che una delle motivazioni per cui Madara decise di combattere contro Hashirama era anche quella di lasciarlo libero.
-Che vuol dire?- chiese il moro dubbioso.
-Con calma, cucciolo di Uchiha... voglio dire che Madara sapeva quanto Hashirama desiderasse avere dei figli e decise di farsi odiare da lui, in modo che lui lo lasciasse e si sposasse...- sul volto della volpe comparve un ghigno sempre più divertito.
-Come lasciasse?- chiese Naruto.
-Quei due erano amanti...
-Cooosa?- disse il moro.
-Allora si erano detti i loro sentimenti!- esultò Naruto.
-Ben più di questo! Quei due erano già amanti da moltissimi anni quando io li incontrai...
-Come fai a saperlo?- chiese Sasuke scettico.
-Perché prima dello scontro quei due lo fecero, davanti ai miei occhi! Ed era abbastanza evidente che non fosse la prima volta, inoltre sentì quello che si dissero e parlarono dei quindici anni che erano stati insieme in segreto... a quei tempi una relazione tra due uomini non era vista bene e quindi loro dovettero sempre nascondersi... ma oggi per fortuna non è più così...- continuò guardando maliziosamente prima uno e poi l'altro.
Sasuke aveva letteralmente gli occhi fuori dalle orbite, ma rimase ancora più sconvolto nel momento in cui Naruto aprì bocca per dire:
-E dimmi chi stava sotto?
-Ahahahahahah...- la volpe ricominciò a ridere anche più di prima.
-Ma che razza di domande fai? Maniaco!!!
-No, perché visto che entrambi avevano un carattere dominante, uno era l'Hokage e l'altro un Uchiha orgoglioso, mi chiedevo come avessero risolto questo problema,- spiegò Naruto come se fosse la domanda più normale del mondo.
-Dobe... stai scherzando, non è vero?- gli chiese Sasuke sempre più allibito.
-No, affatto,- rispose lui candidamente.
Sembrava che Kurama stesse per sentirsi male, si stava rotolando sulla schiena e gli uscivano addirittura le lacrime per il ridere, da quegli occhi che in genere sembravano così spaventosi, ma trovò il modo di rispondergli, tra un singulto e un altro:
-Quella volta fecero a turno, mpf... prima è stato sotto Hashirama e poi Madara, mpf...
-Ma lui fa una domanda del genere e tu gli rispondi anche? Cosa siete due pettegole?- Sasuke aveva assunto diverse sfumature tra il rosso e il violaceo e stavolta anche a Naruto venne da ridere guardandolo.
-Comunque la storia non finisce qui, se volete saperla,- continuò la volpe, -perché Hashirama in seguito mi sigillò dentro al corpo di Madama Mito, che apparteneva al clan degli Uzumaki, come tua madre Naruto. E dopo alcuni anni lei e Hashirama effettivamente si sposarono. Ma lei lo aveva a lungo rifiutato, nonostante lo amasse molto, perché era l'unica ad aver capito qual era stata la vera natura del rapporto che aveva legato Hashirama a Madara e sapeva anche perfettamente che lui non la avrebbe mai amata allo stesso modo. Infatti Hashirama non dimenticò mai completamente Madara e ogni anno, nell'anniversario del loro ultimo scontro, andava alla valle dell'epilogo, dove aveva fatto costruire quelle due enormi statue per ricordare quell'infausto giorno, ma non, come tutti credono, per ricordare la sua vittoria, ma la sua perdita. Forse non lo avete notato, ma le due statue si guardano perfettamente negli occhi e dietro al petto di Hashirama c'è l'accesso ad una piccola caverna, dove loro erano soliti incontrarsi di nascosto... Nonostante Madama Mito sapesse tutto questo, accettò di sposarlo, ed ebbero dei figli, come Hashirama aveva sempre desiderato. Cosa che Madara pensava non avrebbe mai potuto dargli, anche se sbagliava...
-Che storia triste Kurama...- commentò Naruto con gli occhi lucidi.
-Che vuol dire che sbagliava?- chiese Sasuke che aveva colto quell'ultimo accenno della volpe.
-Niente che al momento ti possa interessare, forse più in là...- sentenziò la volpe.
-Nessuno conosce questa storia?- aggiunse il moro, che aveva ripreso un colorito normale.
La volpe li guardò a lungo e poi, con un leggero ghigno, disse a entrambi:
-Non credo, ma... ora la conoscono le uniche due persone che è importante ne siano a conoscenza, affinché non commettano gli stessi errori e... siano in grado di vivere un altro finale...
Sia Naruto che Sasuke avvamparono a quelle parole.
-Bene, è ora di andare, direi, grazie Kurama!- cercò di sbrigarsi a dire Naruto, senza guardare in faccia l'altro.
-Naruto non ti dimenticare che sono stato anche dentro il corpo di tua madre e potrei raccontarti un sacco di cose anche su lei e il quarto!
-No, grazie, quelle proprio non le voglio sapere!- disse il biondo allarmato e, velocemente, fece per andarsene, ma vide Kurama rivolgersi a Sasuke, con uno strano sorrisino:
-Come puoi notare, non vedo davvero cosa ci sia di differente tra voi e loro...
Al che si ritrovarono di nuovo seduti al tavolo nella cucina di Naruto, con le risate della volpe in sottofondo nella loro testa. Gli occhi di Sasuke avevano ancora lo sharingan attivato ed erano fissi nel blu del biondo. Sciolse lo sharingan, ma continuò a tenere gli occhi puntati in quelli dell'altro, immobili. Nessuno dei due sapeva bene che dire, fino a quando Naruto non sciolse quella tensione, guardò l'orologio appeso alla parete e, alzandosi dalla sedia, disse:
-Si è fatto tardi, ti va una cosa calda?

-Ora vado,- disse il moro, distogliendo finalmente lo sguardo, ma non si mosse.

-Ma no, sta ancora piovendo a dirotto e domani non abbiamo missioni, rimani a dormire qui,- si girò con un sorriso e vide Sasuke fare un cenno con la testa, -allora che cosa ti va? Un the?
-Veramente, vista la simpatica conversazione che abbiamo appena avuto con quella volpe, penso che avrei bisogno di qualcosa di più forte, non hai del saké?
-Ma se ti sei già scolato tre birre, che c'è sei diventato anche un ubriacone?
-Ce lo hai o no?
-Sì, ce l'ho, dovrebbe esserci una bottiglia appena iniziata che mi hanno regalato Shikamaru e Choji qualche mese fa,- disse rovistando in un pensile, -eccola,- la prese insieme a due bicchierini e andò verso il divano, -mettiamoci più comodi però, ti pare?
In tutta risposta il moro si alzò dal tavolo, raggiunse l'altro in salotto e si sedette per terra, con la schiena appoggiata alla poltrona, davanti al tavolinetto dove Naruto aveva appena posizionato la bottiglia. La aprì e iniziò a versare il liquido chiaro nei due bicchierini. Naruto ne prese uno e si adagiò mollemente sul divano, mezzo steso su un fianco. Brindarono facendo sfiorare i due bicchierini tra loro e buttarono giù tutto d'un fiato, poi Naruto iniziò tranquillamente a chiacchierare del più e del meno, raccontando ad un Sasuke che si continuava a riempire il bicchiere e rispondeva a monosillabi, le ultime novità che aveva sentito nel villaggio.
Quando la bottiglia era quasi finita e Naruto aveva dovuto bloccare Sasuke dall'ubriacarsi, versandosene un po' anche lui ogni tanto, gli disse:
-Ti posso fare una domanda teme?
-...
-Hai davvero intenzione di rimanere a Konoha?
Alzò lo sguardo e incontrò due occhi color del cielo che lo scrutavano, mortalmente seri:
-Sì,- rispose semplicemente.
-Perché?
Non sapeva bene che rispondergli, soprattutto non dopo quella lunga serata, per cui decise di provare con un:
-Non avrei un altro posto dove andare, e poi... i motivi per cui me ne sono andato non esistono più...
Naruto non sembrava soddisfatto della risposta, lo guardò intensamente e poi continuò:
-Sei sicuro?
-Sì.
-Ok,- stavolta sembrava soddisfatto, ma voltandosi a guardare il soffitto continuò, -io... non ce la farei un'altra volta Sasuke.
Lo aveva chiamato per nome, era la prima volta da quando era tornato. Si sentì un verme.
-Naruto... io... ti ho fatto soffrire così tanto?
Il biondo si voltò a guardarlo e decise di non mentirgli:
-Sì.
-Mi dispiace,- fu l'unica cosa che riuscì a dire, abbassando lo sguardo, le ciocche nere che gli nascondevano il volto.
Era la prima volta che glielo diceva, e Naruto sapeva quanto gli costasse dire quelle due semplici parole, per cui continuò:
-Sasuke, guardami,- e lui alzò il viso, lo guardò e vide che gli stava sorridendo.
-Lo so,- disse Naruto, -e voglio anche che tu sappia che ti ho già perdonato.
-Lo so,- rispose lui e sorrise, come non aveva mai sorriso a nessuno, in un modo dolce e malinconico al tempo stesso. Naruto sapeva anche questo, per cui tirò fuori un sorriso ancora più splendente.
-Sai teme, credo sia la prima volta che io e te parliamo così a lungo, vero?
-Per me è la prima volta in assoluto che parlo così a lungo con un altro essere umano,- disse il moro con uno sguardo stanco, sbuffando.
E Naruto cominciò a ridere.
-Tsk...- fece il moro, finendo di bere l'ultimo goccio di saké della bottiglia.
-Avanti andiamocene a dormire, vado in bagno,- disse Naruto alzandosi e uscendo dalla stanza fischiettando.
Sasuke lo guardò mentre di spalle andava verso il corridoio, lo vide alzare le braccia per stiracchiarsi e si ritrovò ad osservare un pezzo di pelle della schiena che si era scoperto. Immaginò di poggiarvi sopra le proprie labbra e poi scivolò verso il pavimento, guardò il soffitto e con un filo di voce si chiese: che sta succedendo?

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