14. La cena, scommesse e racconti del passato

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-Naruto ma come fai a sopportarlo?- domandò Sakura con un'espressione esasperata, -io non sapevo che fosse così puntiglioso e ossessivo...
-È sempre stato così, solo che oggi è particolarmente teso, per cui è peggio del solito,- le rispose il biondo, esausto, dopo essere finalmente riuscito a buttare fuori dalla porta il moro e averlo spedito a comprare birra e sakè in abbondanza.
La sera prima la ragazza era passata a Villa Uchiha e li aveva trovati intenti a far diventare la casa uno splendore, con Sasuke che si aggirava con un'aria seccata e mugugnava che tutto faceva schifo e che niente andava per il verso giusto e il biondo che cercava di trattenersi dal mandarlo a quel paese e lo rassicurava che più pulita e in ordine di così quella casa non avrebbe mai potuto essere.
Poi lei e Naruto avevano deciso insieme il menù, mentre l'altro diceva che ogni loro idea era pessima, fino a quando il biondo non aveva cacciato un urlo e gli aveva detto di starsi zitto, che ci avrebbero pensato lui e Sakura e faceva meglio ad andarsi a fare un bagno. Il moro se ne era andato stizzito e finalmente li aveva lasciati in pace.
Il giorno dopo la ragazza era tornata, il biondo nel frattempo aveva fatto la spesa e lo aveva trovato già intento a cucinare. Il moro gli stava intorno e assaggiando quello che lui preparava gli continuava a dire che era troppo salato, poi troppo dolce, poi che quello che stava preparando non sarebbe piaciuto a nessuno, fino a quando Naruto non gli aveva intimato di andarsi a fare un giro e rendersi utile comprando da bere, invece che stare lì a contestare ogni cosa che faceva, o ci avrebbe pensato lui ad ammazzarlo.
Una volta uscito il ragazzo, Sakura aiutò ad apparecchiare e poi spedì il biondo a cambiarsi, doveva essere "carino" quella sera, gli aveva detto.
-Io sono sempre "carino"!- aveva protestato il biondo.
-Sì,- aveva risposto lei alzando gli occhi al cielo, -ma devi mettere di buon umore Sasuke-kun, o ci rovinerà la serata, quindi vedi di metterti qualcosa addosso che lo distragga!- aveva continuato facendogli l'occhiolino.
Al che lui aveva sentito il calore salirgli alle guance e si era diretto verso la sua camera.
Quando il moro era tornato, muto posò le buste in cucina, il biondo gli si fece accanto e gli chiese:
-Che è successo, teme?
Sakura li guardò incuriosita.
-Niente...-bofonchiò quello.
-Teme...
-C'era quello scemo di Suigetsu qui fuori che voleva entrare a vedere come andava...- rispose mettendo le birre in frigo.
-Ahhh... ed è ancora vivo?- chiese divertita Sakura.
Il ragazzo la fulminò e lei temette di aver esagerato.
-Visto che non avevo tempo da perdere ho deciso di rimandare a domani la mia vendetta...
-Teme...
-Su Suigetsu posso!- gli intimò il moro con una luce furiosa negli occhi.
-Va bene, va bene, tanto Sui non si rompe, al massimo si liquefà...- disse sovrappensiero il biondo.
-Cos'è questo nomignolo confidenziale?- chiese il ragazzo guardandolo accigliato, -non mi risulta siate "amici"...
-Teme, falla finita!- gli disse esasperato Naruto.
Dopo avergli lanciato una lunga occhiata indagatrice, apparentemente soddisfatto di quello che aveva trovato o non trovato, mentre Sakura si girava alla ricerca di qualcosa per evitare di farsi vedere trattenere le risate, accorgendosi che si era cambiato il moro gli chiese:
-Perché ti sei vestito in quel modo?
Aveva dei pantaloni neri e una maglia arancione un po' stretta.
-È stata un'idea di Sakura...- rispose l'altro vago, -vatti a cambiare anche tu!
-Tsk...- fece quello, ma andò lo stesso verso la sua stanza.
Era appena tornato quando sentirono il rumore del campanello. Sakura vide Sasuke irrigidirsi, per poi dirigersi verso la porta. Vide Naruto andargli velocemente accanto, stringergli la mano e, mentre quello si girava verso l'altro stupito, sfiorargli le labbra con le sue e sorridergli. Allora lo vide.
Vide il volto del moro cambiare espressione, stringere forte quella mano e... sorridere... era qualcosa che non gli aveva mai visto fare prima, rimase sbalordita. E capì. In quei due giorni non li aveva mai visti sfiorarsi o scambiarsi un gesto d'affetto, solo i soliti battibecchi di sempre, aveva pensato che, più che per pudore, lo avessero fatto per una sorta di delicatezza nei suoi confronti, e lo aveva apprezzato. Vederli scambiarsi quel bacio fugace, quello sguardo pieno di intimità, quella stretta, quel sorriso, le aveva fatto male, in fondo i suoi sentimenti per Sasuke non erano ancora svaniti, ma le aveva anche permesso di intravedere quello che legava davvero quei due e aveva capito che nessuno avrebbe mai potuto frapporvisi... soprattutto lei...
-Tsunade-sama, Shizune-san,- aveva sentito la voce del moro, straordinariamente calma.
-Baa-chan, Shizune, benvenute!
-Ciao ragazzi!- aveva risposto allegra la donna mora che accompagnava l'Hokage, mentre l'altra grugniva un:
-Buonasera...- smozzicato.
Le fecero accomodare e si avvicinò anche Sakura. Tsunade-sama era davvero di cattivo umore, si sedette sul divano e si rivolse a Sakura:
-Come mai ci sei anche tu?
-Mi ha invitata Naruto,- le rispose lei sorridendo.
-Scommetto che avranno fatto fare tutto a te,- disse lei ghignando.
-Niente affatto!- rispose prontamente Sakura, che iniziava a rimpiangere di aver voluto partecipare a quella serata, -hanno fatto tutto Naruto e Sasuke-kun, ho dato una mano solo ad apparecchiare!
Shizune decise di salvare il moro e gli si rivolse:
-Sasuke-kun, la tua casa è bellissima, perché non me la fai vedere?
-Con piacere,- le rispose educatamente lui, facendole cenno di seguirlo verso il giardino, che era ancora illuminato dai raggi del tramonto.
Ma in quel momento suonò di nuovo il campanello e il biondo si fiondò ad aprire la porta, mentre il padrone di casa si avvicinava.
-Benvenuti!- trillò Naruto accogliendo i due sensei.
-Ciao Naruto!- disse Iruka, -come mai ci apri tu?
Allo sguardo stupito del biondo l'uomo continuò rivolgendosi all'altro ragazzo che li aveva appena raggiunti:
-Sasuke, grazie per averci invitati a questa cena! Sai, non mi sarei mai aspettato che avresti fatto una cosa del genere! Ne sono molto lieto!
A quelle parole il moro si rivolse, gelido, verso Kakashi, che stava cercando di nascondersi dietro all'altro:
-Non glielo hai detto...
-Hm... veramente io...- balbettò l'altro grattandosi la testa impacciato.
-Dobe pensaci tu,- disse il moro rivolgendosi al compagno, -vorrei evitarmi una scena come quella dell'altro giorno,- e tornò dalla donna che lo stava aspettando in giardino.
-Kakashi... cos'è che non mi hai detto?- fece Iruka rivolgendosi verso l'uomo alle sue spalle con fare sospettoso.
-Ma niente, niente, volevo farti fare una sorpresa da Naruto, tutto qui...- si scusò l'altro e si avviò velocemente verso gli altri ospiti.
-Ahhh...- fece il biondo guardando al cielo, -va bene, vieni con me un attimo Iruka-sensei, ti faccio vedere una cosa...
L'uomo salutò l'Hokage e Sakura che erano in salotto e seguì il ragazzo lungo il corridoio.
-Naruto, sei sicuro che possiamo andare di qua, magari a Sasuke non piace che gli giriamo per casa...
-Non preoccuparti...- rispose lui.
Aprì una porta e lo fece accomodare nella sua stanza.
-Ma Naruto... perché ci sono i tuoi vestiti e le tue cose qui?- gli chiese il maestro che aveva riconosciuto degli oggetti.
-Iruka-sensei, questa è la mia camera,- gli disse facendogli un sorriso.
-In che senso la tua camera?
-Mi sono trasferito a vivere a casa del teme.
-Hm? E perché?- gli chiese l'uomo sempre più confuso.
-Ecco... mannaggia, non pensavo che fosse così difficile dirlo proprio a te...- disse l'altro tra i denti, arrossendo un poco.
-Naruto?
-Ah giusto! Facciamo così! Dunque Iruka-sensei, perché non mi hai detto una cosa così importante della tua vita?
-Eh? Di che stai parlando?
-Anche tu vivi con Kakashi-sensei...
A quelle parole l'uomo si irrigidì e arrossì leggermente anche lui.
-Sì, ma... siamo coinquilini...- provò a dire in modo poco convincente, mentre una lucina iniziava ad accendersi nella sua mente.
-Suvvia Iruka-sensei, lo so che non è "solo" così, anche se mi dispiace davvero che non sia stato tu a dirmelo,- continuò il ragazzo dandogli una pacca sulla spalla.
-Ma... veramente... non so a cosa tu ti stia riferendo...
-Ecco, per farla breve... io vivo con Sasuke per lo stesso motivo per cui tu vivi con Kakashi-sensei...
L'uomo si ghiacciò e rimase con la bocca aperta, le guance rosse e lo sguardo perso nel vuoto per qualche istante. Il suo cervello stava metabolizzando quell'informazione, anzi, quelle due informazioni, Naruto aveva scoperto che lui e Kakashi non erano semplici coinquilini... e come diavolo aveva fatto visto che erano anni che riusciva a nasconderglielo? Poi... che lui e Sasuke avevano lo stesso tipo di rapporto... voleva dire che... stavano insieme?
-Mmm... Iruka-sensei...- provò a chiamarlo il biondo che non sapeva che fare davanti a quella strana espressione del maestro.
-Fammi capire, esattamente...-disse l'uomo cercando di riassumere un contegno, -questo vorrebbe dire che tu e Sasuke...
-...stiamo insieme,- finì la frase, arrossendo il ragazzo.
-E tu vivi qui?
-Sì.
-Da quando?
-Da quando stiamo insieme o da quando vivo qui?
-Tutte e due... se possibile...
-Stiamo insieme da meno di un mese e vivo qui da due giorni.
Respirando affannosamente, Iruka cercava di capire quello che stava succedendo, quando un pensiero lo colpì all'improvviso:
-E dimmi, è questo che Kakashi non mi ha detto?
-Sì.
-E da quanto lo sa?
-Penso da tre giorni, cioè da quando l'Hokage ci ha costretto a fare questa cena.
-L'Hokage lo sa?- chiese stupefatto.
-È il motivo per cui siamo qui oggi, glielo abbiamo... diciamo "detto"... mentre le chiedevamo dei giorni di permesso per il trasloco e lei non l'ha presa proprio bene, per cui ha deciso che questa cena sarebbe stata una sorta di... credo "punizione" per il teme... Kakashi è arrivato quando io e Baa-chan ci siamo scontrati perché lei voleva picchiare Sasuke e poi ha deciso di coinvolgere anche voi in questa storia della cena...
-Io lo ammazzo...- sentì il maestro dire tra i denti, mentre lo vedeva stringersi i pugni così forte da farsi diventare le nocche bianche.
-No, Iruka-sensei, ti prego!- lo supplicò il ragazzo, -non prendertela anche tu con Sasuke! Io sono felice, davvero, non sono mai stato così felice in vita mia...
-Perché dovrei prendermela con Sasuke?- gli fece l'uomo sorpreso.
-Beh... è quello che ha fatto Baa-chan...
-Ma io non ce l'ho affatto con Sasuke, stai tranquillo, io ce l'ho con quell'idiota di Kakashi che avrebbe dovuto dirmelo!
Il ragazzo si fiondò tra le braccia del suo maestro e, quasi soffocandolo, gli chiese:
-Davvero non sei arrabbiato con noi?
L'uomo lo abbracciò sorridendogli e gli rispose:
-Naruto, mi dispiace che l'Hokage si sia arrabbiata tanto e mi dispiace che tu abbia potuto pensare che anche io mi sarei arrabbiato, ma, chi sono io per dirti che è sbagliato seguire il tuo cuore e stare con la persona che ami?
-Anche se è un uomo?- disse debolmente il biondo affondando ancora di più il volto nel suo petto.
-Hai saputo che sto con Kakashi... come potrei arrabbiarmi con te per qualcosa che faccio anche io?
-Grazie Iruka-sensei...
-A proposito come lo hai saputo? Erano anni che riuscivo a non fartelo capire...
-Me lo ha detto il teme...
-E lui come faceva a saperlo?
-Ha detto che io non lo sapevo solo perché ho gli occhi foderati di prosciutto, ma che è evidente da prima che lui se ne andasse,- rispose a quel punto il ragazzo. E tutti e due scoppiarono a ridere.
-Ma perché non me lo hai mai detto, Iruka-sensei?
-Diciamo che non volevo avere una cattiva influenza su di te... Ora torniamo dagli altri, però, non vorrei che nel frattempo la Godaime trovasse davvero il modo di far fuori il tuo ragazzo...- disse l'uomo facendo l'occhiolino al biondo, che arrossì di nuovo a sentire quelle parole.

Nel frattempo il moro aveva fatto visitare il giardino a Shizune ed erano poi tornati in salone dove avevano trovato l'Hokage, Kakashi e Sakura chiacchierare mentre sorseggiavano un po' di birra e degli stuzzichini che erano sul tavolo. L'Hokage poi si era alzata e si stava aggirando per la stanza, il ragazzo la vide ferma davanti alle foto sulla libreria e le si avvicinò, stupito di trovarla con gli occhi lucidi e la mano che accarezzava una cornice. Anche Shizune se ne era accorta e le domandò:
-Signorina Tsunade, che succede?
Lei si riprese e, voltandosi verso il ragazzo gli domandò:
-Uchiha dove hai trovato queste foto?
-Qui in casa.
-Sasuke-kun chi sono le due donne in queste foto?- fece Shizune andando ad osservare le due cornici che avevano attratto la sua maestra.
-Sono mia madre e la madre di Naruto,- rispose lui a bassa voce.
-Kushina e... Mikoto...-fece l'Hokage accarezzando la foto in cui le due ragazze erano giovani e con la divisa da chunin, -erano così allegre e spensierate in quel periodo...- finì sospirando.
-Tsunade-sama...- le chiese il moro improvvisamente stupito, -lei conosceva mia madre e la madre di Naruto?
-Certo che le conoscevo! Sono stata la sensei di tua madre!
Davanti alla faccia sbigottita del ragazzo continuò:
-Non lo sapevi?
-No, affatto...- disse lui shockato, -non so niente di quando mia madre era una ninja...
-Già...- disse a quel punto stizzita l'Hokage, -quella stupida non ha voluto saperne di tornare a fare la ninja dopo che siete nati tu e Itachi...

In quel momento Naruto e Iruka erano tornati in salotto, l'uomo si era avvicinato a Kakashi e gli aveva sussurrato all'orecchio:
-Codardo... sappi che pagherai anche per non avermi avvisato prima...
Al che l'uomo con la maschera sbiancò e cercò di inventarsi qualche scusa per rabbonirlo, ma l'altro si mise invece a chiacchierare con Sakura, ignorandolo completamente.
Naruto entrando aveva visto la faccia stupita e incredula del moro e si era avvicinato al gruppetto per capire quello che stava succedendo.
-Siete tornati finalmente!- lo precedette però la donna bionda, -quindi? Iruka sembra essere stato più accomodante di me... ti è andata bene moccioso...- fece rivolgendo un ghigno al moro.
-Direi che è ora di sederci a tavola, che ne dite?- disse Sakura a quel punto.
Mentre si avviavano verso la sala da pranzo, con Sakura che faceva strada, Naruto guardò interrogativamente il moro, che però non gli rispose perché si era bloccato guardando oltre di lui. Il biondo si girò e vide Iruka che gli stava andando incontro.
-Tranquillo Sasuke...- gli disse scompigliandogli i capelli con un gesto affettuoso mentre lui si irrigidiva sotto a quel tocco, -va tutto bene...
Poi, accostandoglisi all'orecchio, gli disse sottovoce:
-Io e Kakashi lo sappiamo da sempre...
A quelle parole il ragazzo sgranò gli occhi e arrossì, mentre Naruto li guardava perplesso e incuriosito. Iruka, accorgendosi dell'effetto che avevano avuto le sue parole, scoppiò a ridere e disse ad alta voce:
-È per questo che quel disgraziato non me lo ha detto, perché ha perso la scommessa che avevamo fatto, ahahaha...
-Scommessa? Quale scommessa Iruka-sensei?- chiese il biondo che non capiva.
-Iruka... non vorrai... vero?- si intromise Kakashi a quel punto, che aveva seguito, decisamente preoccupato, tutti i movimenti del compagno.
-Kakashi! Eccoti, bene,- disse mettendogli un braccio sulle spalle e avviandosi verso la sala da pranzo seguito dai due ragazzi che li osservavano confusi.
-Ho deciso la tua punizione per non avermi spiegato il vero motivo della cena di questa sera...- continuò l'uomo con la coda, sogghignando e rivolgendosi ai due, -dovete sapere che io e Kakashi scommettiamo da una vita su voi due...
-Non mi sembra il caso Iruka...- cercò di fermarlo l'altro.
-In che senso scommettete?- chiese Naruto.
-Chi scommette?- chiese la Godaime intromettendosi, poiché era particolarmente sensibile all'argomento, mentre si sedevano a tavola.
Sakura nel frattempo aveva portato le ultime cose in tavola e Shizune fece i complimenti ai ragazzi per tutto quello che avevano preparato. Iniziando a servirsi l'Hokage continuò:
-Mi sembrava un discorso interessante quello che stavi facendo Iruka...
-Infatti,- le rispose lui, ghignando verso l'altro uomo che lo guardava sempre più terrorizzato, -ho appena deciso di rivelarvi un piccolo segreto mio e di Kakashi...
-Iruka... tesoro... non vorrai davvero... sei una persona così riservata...
Ma le suppliche di Kakashi non servirono affatto a frenare il compagno, che aveva deciso di dargli una bella punizione, anche se era vero che si vergognava un po'...
-Stavo spiegando ai ragazzi che io e Kakashi scommettiamo su di loro da anni...
Naruto aveva uno sguardo interrogativo, il moro lanciava occhiate di fuoco verso l'uomo con la maschera, l'Hokage sembrava estremamente divertita e Sakura e Shizune si guardavano perplesse.
-Beh, ad esempio abbiamo scommesso su quando Sasuke sarebbe tornato a Konoha... oppure su quanto ci avrebbero messo a mettersi insieme...
-Ehhh?- fece il biondo rivolto verso di loro, -come facevate a sapere che...
-Quindi ero proprio l'unica a non aver capito...- disse Sakura sconsolata, mentre Shizune le dava qualche colpetto incoraggiante sulle spalle.
-E chi ha vinto?- chiese l'Hokage maliziosa.
-Sempre io!- disse Iruka orgoglioso.
-È per questo che non ti sei arrabbiato, quindi...- disse lei sbuffando.
-In che senso, sempre?- chiese il moro gelido.
-Ho vinto la scommessa sul fatto che saresti tornato, quella sul fatto che alla fine tu e Naruto non vi sareste combattuti, altre più piccole che non vale la pena menzionare, e quella di oggi...
-Cioè?- chiese Shizune.
-Che ci avreste messo meno di sei mesi a dichiararvi!- finì lui soddisfatto.
Naruto aveva la bocca spalancata, Sasuke aveva uno sguardo orripilato all'idea di essere stato l'oggetto di una scommessa del genere, ma l'Hokage fece la domanda che tutti stavano aspettando:
-E cosa avete scommesso?
-Non mi sembra importante questo...- provò a intervenire Kakashi.
-Ma come? È la cosa fondamentale invece!- fece la Godaime, sempre più divertita.
-Una settimana di dominio totale!- disse Iruka ghignando verso il suo compagno, -a partire da ora e... accetto suggerimenti...
Perfino il moro a quell'uscita scoppiò a ridere. Naruto si stava sbellicando, tenendosi la pancia, l'Hokage ghignava, Shizune e Sakura avevano le lacrime agli occhi.
-Soprassedendo momentaneamente sul fatto che TU, Kakashi, avresti dovuto mettermi a parte di questi pensieri... avrei qualche idea...
-Anch'io voglio dare un suggerimento,- dissero in coro Naruto e Sakura.
-Sì, Kakashi, anche io vorrei dare qualche spunto a Iruka...- aggiunse il moro con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
I tre ragazzi si guardarono e dissero all'unisono:
-La maschera!
-Proprio quello che pensavo anch'io...- disse l'uomo con un sorrisetto malefico sulle labbra.
-No!- disse l'uomo dai capelli argentei, cercando di scappare dal compagno che si era alzato prontamente, mentre i suoi tre allievi erano pronti a intervenire per aiutarlo.
Ma non poté nulla, perché Iruka, velocissimo, gli sfilò il coprifronte e gli abbassò la maschera, sorridendo poi soddisfatto, come quello arrossì, imbarazzatissimo...
-Ma stai benissimo, Kakashi, non vedo perché tu debba fare tutte queste scene,- gli disse Shizune, mentre lui si metteva le mani sulla faccia cercando di coprirsi.
-Erano anni che volevo farlo...- disse Sakura estasiata, mentre Naruto rideva di gusto e Sasuke ghignava soddisfatto. Forse quella cena non era stata poi una così cattiva idea, se finalmente avevano potuto far levare la maschera a quell'insulso del loro maestro, che aveva osato scommettere contro di lui per tutti quegli anni.
-Una curiosità Kakashi,- chiese l'Hokage con un sorrisetto divertito, indicando i due ragazzi, -visto che mi sembra di capire che anche tu eri comunque convinto di che fine avrebbero fatto questi due, quanto pensavi che ci avrebbero messo?
-Almeno due anni...- rispose lui ormai sottomesso.
-Soprattutto non ha avuto nessuna fiducia in me, mi sembra di capire...- disse il moro con voce scocciata.
A quel punto Iruka si accorse che forse Sasuke ci era rimasto un po' male e decise di rassicurarlo un po':
-In realtà all'inizio pensava che saresti tornato dopo un paio di anni, ma dopo è diventato un po' depresso...
-Tsk...- fece il moro in rimando.
Continuarono a ridere e scherzare, prendendo in giro Kakashi e dando a Iruka i più svariati suggerimenti su cose imbarazzanti che avrebbe potuto fargli fare, soprattutto quando l'Hokage propose di dare ad entrambi una settimana di ferie a patto che lui costringesse l'altro a rimetterle a posto l'ufficio per una giornata intera. Ma a quel punto intervenne Shizune, ricordando alla Godaime, che quello era un lavoro che spettava a lei e che sarebbe stato più divertente invece mandare in giro il jonin vestito tutto di rosa. Il tutto mentre Kakashi diventava di ogni colore e mugugnava:
-Lo sapevo che non era una buona idea venire qui...

Quando ormai avevano finito di mangiare si spostarono di nuovo in salotto e Sasuke servì del sakè caldo insieme a dei dolcetti di riso e soia rossa. Mentre riempiva il bicchiere della donna bionda, si azzardò a chiederle:
-Tsunade-sama, posso farle una domanda?
-Vuoi sapere qualcosa su tua madre, vero?- sospirò lei.
-Sì...
-Come fai a sapere della madre di Sasuke, Baa-chan?- chiese poi il biondo rivolgendosi alla donna.
-Ero la sua sensei...
-Cooosa?- fece il biondo sgranando gli occhi.
-Ti va bene anche davanti a loro?- chiese la donna al ragazzo moro.
-Ormai...- rispose lui con un sospiro, mentre l'altro ragazzo lo guardava orgoglioso.
-Sakura prendi quelle due cornici per favore,- chiese la donna. La ragazza si alzò, le prese e le porse alla maestra.
-Hai messo qui anche l'altra...- notò il biondo.
-In questa foto tua madre, Mikoto, e tua madre Naruto, Kushina, credo che avessero l'età che avete voi ora, diciassette o diciotto anni.
-Avevano la stessa età?- chiese il biondo.
-Si erano diplomate lo stesso anno all'accademia, Mikoto con il massimo dei voti e Kushina subito dopo di lei e Minato ovviamente,- continuò la donna sorridendo al ricordo.
-Era così brava?- chiese il moro sorpreso.
-Moccioso, da chi pensi che derivi il fatto che tu e tuo fratello siete dei geni?
-Hm?- fece il moro perplesso.
-Possibile che tu non sappia proprio niente sulla tua famiglia?- chiese la donna esasperata, -ahhh, va bene, comincerò dall'inizio allora, del resto quando sono morti tu eri ancora molto piccolo e forse è normale che non ti abbiano mai raccontato niente.
L'attenzione di tutti era rivolta verso la donna, tutti si erano incuriositi a sentire una storia della famiglia Uchiha.
-Tua madre era un genio, tra lei e tuo padre era lei quella più dotata. Per questo si sposarono. Tuo padre, Fugaku, era il capoclan per nascita, questo vuol dire che discendeva dalla famiglia che originariamente aveva governato il clan nell'ultimo secolo, ad eccezione del periodo di Madara. Quell'uomo diabolico che abbiamo avuto il "piacere" di incontrare nell'ultima guerra, aveva spodestato il precedente capoclan, ma alla sua morte, dopo lo scontro con mio nonno Hashirama, forse dovrei aggiungere "presunta morte" dopo quello che abbiamo scoperto ultimamente, ma lasciamo perdere al momento, tornò ad essere capoclan l'uomo che era stato spodestato e che apparteneva ad un altro ramo degli Uchiha. Quell'uomo, Hiroshi Uchiha, era il nonno di tuo padre, motivo per cui lui era l'ultimo capoclan. Tua madre invece discendeva direttamente dalla stessa famiglia di Madara, era infatti la nipote del fratello di Madara.
-Mia madre era una discendente di Madara?- chiese il moro incredulo.
-Esatto, è attraverso i suoi geni che tu e tuo fratello avete potuto sviluppare un mangekyo sharingan simile a quello di Madara.
-Baa-chan ma come fai a sapere queste cose?- le chiese sbigottito Naruto.
Ma lei gli fece cenno di aspettare e continuò:
-Quando Mikoto arrivò all'accademia era una bambina dolce e premurosa, ma aveva anche una forte determinazione, e imparava velocemente qualsiasi tecnica. Anche se non le piaceva mettersi in mostra in breve si fece notare, aveva sviluppato lo sharingan a sette anni e a dieci aveva già tre tomoe. Non sviluppò mai il mangekio sharingan se è questo che ti stai chiedendo, però era l'orgoglio del clan e Fugaku, il figlio del capoclan, aveva messo gli occhi su di lei, quando erano ancora molto piccoli. Lui era un po' più grande e le fece una corte appassionata per anni, voleva avere dei figli da lei e riunire insieme le due stirpi più potenti degli Uchiha.
Tutti la ascoltavano in silenzio.
-Non fare quella faccia,- disse vedendo lo sguardo corrucciato del moro, -lui l'amava e l'ammirava, non voleva solo sfruttarla, altrimenti non avrei mai permesso che lei lo sposasse.
-Come avrebbe potuto intromettersi nelle faccende del clan?- chiese Sasuke perplesso e sempre più stupito.
-Ero un sennin leggendario, l'erede di Hashirama e la sensei di Mikoto, se mi fossi opposta al matrimonio lei mi avrebbe ascoltata. Ma era innamorata anche lei... Comunque, quando uscì dall'accademia, il terzo Hokage decise di affidarla a me perché, sebbene all'epoca fossi molto giovane, ero la kunoichi più forte in circolazione e voleva che la addestrassi, lei era la promessa del villaggio in quegli anni. È stata la mia prima allieva.
-Ma non era un ninja medico...- disse il moro.
-No, non volle mai diventarlo in modo completo, ma le insegnai comunque ad usare le erbe e a occuparsi di ferite semplici. Lei era una guerriera specializzata in genjutsu, da brava Uchiha, e una fine stratega. Inoltre era in grado di utilizzare il chakra di tipo fuoco e quello di tipo fulmine... proprio come te...
Sasuke non riusciva a credere a quello che stava sentendo, sapeva che sua madre era stata una ninja fino alla nascita di suo fratello, ma non avrebbe mai immaginato che fosse così in gamba. Lui ricordava una donna dolce e gentile, non riusciva a conciliare quelle due immagini.
-Passò l'esame da chunin a soli dodici anni e a quattordici era già un jonin a cui venivano affidate missioni di livello A. Era una ragazza schiva, tutto il contrario del carattere orgoglioso e ossessivo che contraddistingue il lato maschile degli Uchiha. Era riservata e parlava poco, proprio come te, ma anche lei aveva una sola persona che la faceva sciogliere e a volte anche innervosire...
-Mia madre...- sussurrò a quel punto il biondo.
-Come fai a dirlo?- chiese il moro girandosi di scatto verso di lui.
-La foto, si capisce dalla foto...
-Esatto,- continuò l'Hokage, -Mikoto e Kushina erano inseparabili fin dai tempi dell'accademia, anche se non erano nello stesso team, perché come sapete si tende a comporre i team con due ragazzi e una ragazza. Tuttavia nelle missioni che compivano quando erano più grandi spesso venivano mandate insieme, perché avevano un'intesa perfetta e anche perché Mikoto era l'unica, oltre a Minato, che riusciva a farsi ascoltare e a tenere a bada quella combina guai di Kushina...
-Non stento a crederlo,- disse ridendo il moro mentre l'altro ragazzo lo guardava offeso.
-Nel frattempo tuo padre era diventato capoclan,- continuò la donna, -era diventato il capo della polizia, come tutti i capoclan Uchiha e le aveva chiesto di sposarlo. Lei, dopo un'iniziale riluttanza accettò, quando aveva ventuno anni. Continuò ad essere una ninja fino a quando non rimase incinta di Itachi. Io provai a convincerla a ricominciare ad andare in missione quando Itachi era un po' cresciuto, ma lei rifiutò sempre, mi disse che voleva dedicarsi alla sua famiglia. Anche il terzo provò a convincerla, ma non riuscimmo mai a smuoverla dalla sua decisione. La testardaggine Uchiha aveva colpito anche lei a quanto pare. Andai anche a parlare con Fugaku, sospettavo che fosse stato lui a chiederle di rimanere a casa e mi arrabbiai, gli dissi che era solo colpa sua e del suo egoismo se il villaggio aveva perso uno dei suoi ninja migliori, ma lui mi rispose solamente che aveva intenzione di rispettare la scelta della moglie. E gli credetti. Lei era troppo forte per rinunciare a qualcosa solo per il marito, per quanto lo amasse. Kushina fu l'unica a capirla e a non provare a farle cambiare idea.
-E brava la mia mammina,- disse il biondo soddisfatto.
-Poi sei nato tu e questa foto,- continuò prendendo in mano la seconda cornice, -credo sia stata scattata quando erano entrambe incinta di voi due...
-Sì, anche noi lo abbiamo pensato,- disse il biondo.
-È molto bella...- disse Sakura dolcemente guardando la foto. Quindi quei due erano legati fin da prima della loro nascita, si ritrovò a pensare...
Ma l'Hokage non aveva finito:
-Quello che sto per dirvi ora riguarda entrambi,- continuò l'Hokage guardando i due ragazzi, -e probabilmente nessun altro ne è a conoscenza... Dopo la morte di Minato e Kushina, in seguito all'attacco della volpe a nove code, Mikoto andò a chiedere al terzo Hokage di poterti adottare Naruto.
Sasuke era pietrificato, Naruto non riusciva ad aprire bocca.
-Ma le alte sfere del villaggio lo vennero a sapere e lo impedirono...
-Perché?- chiese il biondo.
-Perché non si fidavano di affidare il jinchuriki della volpe agli Uchiha...- rispose per lei il moro.
-Infatti. Provai a intromettermi, ma non ci riuscii. La vostra vita sarebbe stata molto diversa se la avessero ascoltata...- aggiunse la donna con uno sguardo triste.

-Ma c'è ancora un'altra cosa che devi sapere, Sasuke...- continuò guardando fisso negli occhi il ragazzo moro e chiamandolo per la prima volta per nome, cosa che lui notò, -io non crederò mai... e non sono mai riuscita ad ottenere risposta dal terzo o da Danzo, che Mikoto fosse consapevole del colpo di stato che tuo padre e altri del clan avevano intenzione di mettere in atto e che portò alla missione che fu affidata ad Itachi. La conoscevo troppo bene per credere che avrebbe tradito il villaggio, nonostante la rabbia che provava perché non le avevano permesso di prendersi cura del figlio della sua amica. Non so quanto tuo fratello sapesse di tutto questo, ma sono sicura che se lei avesse saputo quello che suo marito stava tramando, avrebbe lei stessa sterminato il suo clan, evitando a te e tuo fratello tutto questo dolore.
Il ragazzo aveva mantenuto il suo sguardo, anche quando aveva sentito gli occhi iniziare a bruciargli, mentre udiva, un'altra volta, il rumore di qualcosa che si infrangeva provenire dal suo petto...
-Quello che ti sto dicendo non l'ho mai detto a nessuno...- continuò l'Hokage abbassando lo sguardo, -ma... il motivo per cui sono andata via dal villaggio per anni è proprio questo. Non sono mai riuscita a perdonarmi il fatto di non aver potuto evitare lo sterminio degli Uchiha. Ero in una lunga missione all'epoca, ero fuori da mesi insieme a Jiraiya in un paese lontano, ma sono convinta che se fossimo stati qui tutto questo non sarebbe successo. Anzi, sono convinta che ci abbiano mandati via apposta. Il consiglio stava tramando insieme a Danzo, ma se io e Jiraiya fossimo stati qui, il terzo avrebbe avuto la forza per opporsi...
Si stava mordendo un labbro e stringendo le mani fino quasi a farle sanguinare.
Poi si rivolse al ragazzo biondo:
-Naruto, non ti sei mai chiesto perché quando mi hai incontrata io avessi paura del sangue?
-Hm? No...- rispose il biondo perplesso.
-Io e Jiraiya tornammo proprio la mattina dopo che Itachi aveva ucciso tutto il suo clan e io fui tra i primi a entrare nel quartiere e a trovare il corpo dei tuoi genitori, Sasuke... ti avevano appena portato via, per questo non ti ricordi di me. Vedere il sangue della mia allieva su queste pareti,- disse la donna guardandosi intorno con uno sguardo vacuo, -è qualcosa che non riuscirò mai a dimenticare...
-Signorina Tsunade...- disse sommessamente Shizune, -non lo avete mai raccontato neanche a me...
-No Shizune, perdonami, ma era troppo doloroso...
-Baa-chan...- la chiamò dolcemente il ragazzo biondo.
-Poi hanno provato a rifilarmi la storia che tutti sanno, ma sappi che io non ho creduto neanche per un secondo che il figlio di Mikoto avesse sterminato il suo clan solo per la ricerca del potere. Purtroppo il terzo non ha voluto darmi spiegazioni e io... ho abbandonato il villaggio. Ero addolorata per aver perso la mia allieva e infuriata perché ero sicura che mi stessero mentendo... non volevo mai più trovarmi di fronte a qualcosa del genere, avevo già perso altre persone care, ma il sangue di Mikoto mi sconvolse così in profondità che sviluppai una fobia e decisi che non sarei mai più stata un ninja... solo questo baka è poi riuscito a farmi cambiare idea...- disse indicando il biondo con un cenno del capo.
-Per questo ha deciso di perdonare Sasuke-kun?- chiese a quel punto Shizune.
-Sì.
Il moro la guardava sconvolto.
-Sono stata un'egoista, me ne sono andata chiusa nel mio dolore, senza pensare che c'era un bambino che era rimasto solo... Anche se non potrò mai riparare a quello che è successo, anche se non mi perdonerò mai... questo almeno lo dovevo al figlio di Mikoto.
Tutti rimasero in silenzio per qualche istante, mentre lei beveva il suo sakè e se ne versava ancora, aveva necessità di esser ancora più ubriaca per finire quello che aveva da dire.
-Quando Naruto mi ha raccontato la verità su Itachi io... sono stata felice, perché questo voleva dire che lui non aveva tradito gli ideali di sua madre... e quando ho visto te sul campo di battaglia, combattere a fianco dei ninja dell'alleanza e di Naruto... ho capito che l'eredità di Mikoto sopravviveva in te...
Una lacrima, solitaria, le scese lungo la guancia.
Anche il moro aveva gli occhi lucidi.
Naruto ruppe il silenzio che si era creato:
-Baa-chan, ma allora perché te la sei presa tanto con Sasuke?
-Perché lui a volte mi ricorda così tanto sua madre che mi fa male...- disse a mezza bocca arrossendo un po', mentre beveva tutto d'un colpo il bicchiere che aveva tra le mani.
Poiché nessuno era più in grado di dire nulla, iniziarono ad alzarsi per andarsene. Era stata davvero una strana e lunga serata. Sulla porta, dopo che Sakura, Kakashi e Iruka se ne erano andati, il moro si rivolse all'Hokage:
-Tsunade-sama... grazie.
E lei si lasciò andare alla tenerezza e gli diede un colpetto sulla fronte con due dita, come faceva suo fratello...
-Non c'è bisogno di ringraziarmi, sono io piuttosto che dovrei chiederti scusa...
-Quel gesto, perché lo ha fatto?- le chiese stupito il ragazzo.
-Lo facevo sempre a tua madre, perché?
-Niente,- disse lui sorridendo.
Quel gesto che lui credeva appartenesse solo a lui e a suo fratello, in effetti lo aveva visto fare a loro madre, e lei evidentemente lo aveva ereditato dalla sua sensei.
Forse aveva ragione Naruto in fondo, quella era stata davvero una cena di famiglia...


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