39. Di ricerche e riunioni

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-Shikamaru verrai con me, andiamo da Miki, ci penserà Ino a curarti- disse una copia del biondo aiutando il ragazzo a rialzarsi.
Poi sparirono in un soffio con il salto del Dio del fulmine.
-Noi andiamo al Palazzo dell'Hokage,- disse Tsunade sospirando, -e di fretta.
Poi iniziò a correre seguita subito dall'altra copia del biondo, Karin e Sakura.
Appena usciti dal quartiere Uchiha incontrarono però Kakashi, Gai e altri quattro ninja che avevano sentito l'esplosione di poco prima.
-Godaime! Cos'è successo?- domandò il ninja copia.
Lei si immobilizzò un attimo e guardò Naruto.
-Sono loro,- disse solo lui.
Allora lei spiegò brevemente la situazione.
-Non fidatevi di nessuno a meno che Naruto non dia l'ok,- concluse poi lei, -Gai organizza una squadra per andare a cercare le due squadre di Anbu che sono state probabilmente uccise. Kakashi chiama i tuoi cani ninja per aiutarli nelle ricerche, mentre tu vieni con noi.

-Naruchan!- esclamò Miki quando se lo vide comparire davanti nel salotto di Ino.
-Per tutti gli dei, Naruto, mi hai fatto prendere un colpo, Shikamaru che hai e perché non hai le scarpe?- sobbalzò la ragazza quando li vide.
-E il fratellino?- domandò la bambina vedendo che il biondo non aveva più la pancia.
-Miki, il fratellino è nato e sta bene, ma ora è con ojisan, tu stai bene?- le domandò lui con un sorriso tirato.
-Io sto bene, e tu? È andato tutto bene?- chiese la bambina accorgendosi subito che c'era qualcosa che non andava, perché il biondo aveva una strana espressione e l'altro ragazzo si stava faticosamente stendendo sul divano.
Lui si guardò intorno, poi sciolse la modalità kyubi, visto che non aveva avvertito pericoli di sorta e si rilassò un poco.
Poi le chiese:
-C'è stato un contrattempo, ma andrà tutto bene, ora Miki puoi lasciarci a parlare un attimo da soli con Ino per favore?
Lei assentì e andò in cucina, continuando però a lanciargli occhiate preoccupate.
-Naruto che diavolo è successo? Perché siete qui?- domandò la ragazza bionda appena la bambina si fu allontanata.
-Intanto finisci di guarire Shikamaru per favore,- disse, poi si sedette sul divano e le raccontò tutto quello che era avvenuto.

-Si sono allontanati parecchio in un tempo così breve,- sbuffò la volpe, -credo che abbiano usato qualche evocazione...
-Allora possiamo fare lo stesso,- disse il moro, fermandosi un attimo dalla corsa tra gli alberi ed evocando un falco.
Poi ci salirono sopra e Kurama gli indicò la direzione in cui proseguire.
Dopo circa mezz'ora la volpe decretò che li avevano quasi raggiunti e che era meglio scendere e proseguire a piedi.
-Quanti sono?- domandò Temari.
-Riesco a sentirne dieci,- le rispose la volpe, -ma se stanno celando la presenza del cucciolo, potrebbero celare la presenza anche di altri di loro.
-Come vuoi procedere?- domandò la donna al moro.
-Tu aggirali da nord e attaccali per prima, io andrò a sud, Kurama li raggiungerà da est,- poi in un balzo si dileguò.
-Sempre di poche parole eh?- sbottò la donna, ma poi seguì il piano.
Temari stava correndo più che poteva. Dopo pochi minuti avvistò il gruppo che procedeva correndo su un sentiero. Si appostò su un albero e contò dieci ninja, ancora vestiti da Anbu, due di loro stavano trasportando una specie di grande cesto con sopra dei sigilli a coprirlo.
-Eccoli,- bisbigliò tra sé e sé.
Poi si levò il ventaglio dalla schiena e diresse il più silenziosamente possibile le sue letali lame di vento verso i primi del gruppo. Ne colpì subito due. Il terzo riuscì ad avvertire il colpo che stava arrivando e si buttò a terra. Li sentì gridare e raggiunse quello che era caduto. Veloce e silenziosa lo trafisse con un kunai alla gola. Gli altri si sparpagliarono veloci, ma quando lei sollevò il volto vide uno spettacolo che si sarebbe volentieri risparmiata.
Naruto o meglio, la volpe, sfolgorante ricoperto del chakra rosso, aveva allungato alcune code per catturare due ninja che stavano urlando dal dolore perché bruciati dal chakra demoniaco.
-Tu non dovresti essere qui,- disse un uomo mentre la sua maschera si liquefaceva per il calore ustionante, -sei trasformato in donna... hai appena partorito... non dovresti avere tutta questa energia...
-Forse non ti è completamente chiaro chi tu abbia davanti,- ghignò la volpe, -io sono kyubi... dovresti sapere che non è una buona idea toccare i cuccioli di una volpe...
L'uomo strabuzzò gli occhi a quelle parole, poi notò gli occhi rossi e l'espressione feroce che aveva e capì che avevano fatto male i loro calcoli.
I ninja rimanenti si erano stretti intorno al cesto, in cui doveva essere celato il bambino. Sasuke si stava avvicinando con lo sharingan eterno attivo.
-Uchiha, siamo immuni al tuo sharingan!- gli urlò un uomo e insieme agli altri creò una barriera di chakra giallo.
-Vogliamo fare la prova?- domandò lui assottigliando gli occhi.
Le fiamme nere di Amaterasu li avvolsero, mentre dal suo occhio destro iniziavano a fuoriuscire lacrime insanguinate.
-Sasuke no! Brucerà anche il bambino!- urlò Temari.
Lui non la degnò di uno sguardo, ma si limitò a risponderle:
-Pensi davvero che metterei a rischio la vita di mio figlio? Kurama gli ha lasciato una parte del suo chakra che reagisce istintivamente agli attacchi ricoprendolo con una barriera.
La donna lo guardò basita. Quei due, pensò, mettevano davvero paura... ecco cosa intendeva prima il moro quando aveva detto che lui e la volpe avevano considerato la possibilità che il bambino potesse essere rapito. Avevano elaborato un piano per tenerlo al sicuro qualsiasi cosa fosse accaduta...
Ma la barriera dei ninja resse e il moro fu costretto a ritirare le fiamme di Amaterasu.
-Ditemi chi siete e chi vi ha mandato,- ordinò Sasuke.
-Questo non ti riguarda,- gli rispose un uomo sogghignando da dentro la barriera.
-Non mi sembrate nella posizione per non rispondere, non credete?- domandò a quel punto Temari, -siete circondati.
-Ma siamo protetti, non potete farci nulla dall'esterno,- ribadì lui.
Ma a quel punto la barriera si dissolse venendo risucchiata dalla mano di Sasuke.
-Come diavolo hai fatto?- urlò l'uomo.
Lui non rispose, ma gli si parò innanzi osservandolo con il suo occhio violaceo.
-Questo... non è lo sharingan...- disse l'uomo sbiancando.
-Infatti, hai avuto l'onore di vedere il rinnegan... e per questo morirai...- sibilò lui prima di sfondargli il petto con il chidori.
Poi anche la volpe si avvicinò leccandosi le labbra e uccidendo un altro uomo decapitandolo con un solo gesto del braccio.
Ma Temari a quel punto gridò:
-Fatela finita, ci servono come prigionieri per interrogarli!
-Che peccato,- disse la volpe mentre si leccava la mano dal sangue dell'uomo, facendo uno strano broncio che con quegli occhi appariva ancora più terribile.
-Ti ripeto la domanda,- disse il moro prendendo per il bavero della giacca un altro uomo e fissandolo negli occhi, -chi ti manda?
-Non te lo dirò mai,- rispose quello tremando.
Ma il moro gli sfilò la maschera che portava e lo fissò.
-Peccato,- aggiunse, -vorrà dire che su di te userò lo Tsukuyomi e quando avrò finito il tuo cervello sarà talmente danneggiato che scambierai tua moglie per un cappello...
Poi lo sguardo dell'uomo perse ogni lucentezza. Dopo qualche istante Sasuke lo lasciò cadere al suolo, ma quello non si risvegliò.
-Le tue accuse ora sono fondate,- disse rivolto alla donna, -sono ninja del Villaggio della Roccia.
Temari sussultò.
-Merda, se non stiamo attenti, qui rischia di scoppiare una nuova guerra... e tu falla finita di giocare con quei due! Ci servono vivi!- disse rivolta alla volpe che pareva intenta a voler continuare a terrorizzare gli ultimi due che si erano accasciati al suolo tremanti.
Poi però si sentì un pianto. La volpe si voltò di scatto e, precedendo il moro, aprì il cesto.
Dentro trovò Haruki, ancora avvolto dal chakra rosso, che stava piangendo. Gli occhi della volpe cambiarono immediatamente espressione, nonostante mantenessero il loro rosso. Allungò le braccia e prese il bambino, al suo tocco il chakra che lo circondava si dissolse.
Nonostante fosse in braccio il bambino continuava a piangere, per cui la volpe, con estrema noncuranza, si slacciò il kimono e fece attaccare il bambino al seno.
-Anche se non è ancora latte, andrà bene lo stesso, poi queste cose stavano per scoppiare...- disse tra sé e sé tastandosi il seno.
Poi andò a sedersi contro un albero per stare più comodo.
-Non fare queste cose in pubblico!- disse stizzito il moro guardandolo malissimo e avvicinandosi per coprirlo alla vista dei due ninja stranieri.
-Quale pubblico?- domandò la volpe seccata, -quella fa parte della vostra cricca e quei due sono carne da macello... e poi anche tra voi umani è una cosa normale allattare un bambino, non mi rompere e non disturbare il cucciolo che ha fame!
-Almeno girati dall'altra parte!- sibilò il moro.
La volpe alzò gli occhi al cielo, ma per non sentirlo più si girò, dando le spalle ai due ninja che assistevano allibiti a quella scena e a Temari, che sghignazzava cercando di non farsi beccare. Vedere l'ultimo degli Uchiha e il temibile demone volpe dalle nove code battibeccare su un seno scoperto, non era certo una cosa che potevi pensare di vedere tutti i giorni.
-Uchiha, che ne facciamo dei corpi degli altri?- domandò la donna.
-Io non ho voglia di seppellirli, facciamolo fare a questi due che sono rimasti, tanto ora dobbiamo aspettare che lui- disse facendo un cenno alla volpe, -abbia finito.
-Tu intanto avverti l'Hokage,- disse lei, disarmando poi i due ninja stranieri travestiti da Anbu e controllandoli mentre iniziavano a scavare una buca.
-Tsunade è già stata avvertita,- disse a quel punto Katsuyu dalla spalla del moro.
-Bene,- disse lui, -a che punto sono?

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