21. Dalla Mizukage

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Quando videro in lontananza il profilo della capitale del Paese dell'Acqua era il tramonto. Grazie al falco avevano impiegato solo un pomeriggio per fare una strada che altrimenti avrebbe richiesto almeno due giorni. Atterrarono, era meglio entrare a piedi, per fortuna che Tsunade era stata previdente e gli aveva lasciato anche una lettera personale per la Mizukage. Ma comunque i ninja di guardia non sarebbero stati contenti di scoprire che i due erano entrati nel paese senza passare dalla frontiera, senza farsi annunciare e per di più in abiti civili.
Si misero sulla strada e camminando arrivarono alle porte del Villaggio della Nebbia.
Videro tre ninja che controllavano i documenti e si diressero verso di loro. Con naturalezza tirarono fuori il rotolo che portava il sigillo dell'Hokage e lo mostrarono alle guardie.
-Abbiamo un messaggio dall'Hokage di Konoha per la Mizukage,- disse il moro.
Il ninja lo guardò sospettoso:
-E come mai non siete in uniforme e non avete il coprifronte?
-Ecco...- iniziò a dire il biondo.
-Naruto!- sentì una voce strillare il suo nome e si voltò.
Un ragazzo con gli occhiali gli corse incontro.
-Chojuro, ciao!- gli rispose il biondo.
-Chojurosan lei conosce questi due?- chiese la guardia stupita.
-Idiota che non sei altro, possibile che non li riconosci? Sono Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha! I due eroi della guerra!- urlò il ragazzo.
Il moro sbuffò e pensò che questo era esattamente quello che avrebbe voluto evitare. Le tre guardie li guardavano con la bocca aperta, profondendosi in scuse per non averli riconosciuti, mentre i passanti si avvicinavano e li indicavano.
-Chojuro, non c'è bisogno, non ti preoccupare...- provò a calmarlo il biondo vedendo la sua faccia infuriata.
-Avvisate subito la Mizukage! E poi si può sapere come mai le guardie al confine non hanno avvertito?
-Ecco, riguardo a quello, non è colpa loro...- provò a dire il biondo grattandosi la testa imbarazzato.
-Cioè?- chiese il ragazzo guardandolo stupefatto.
-Non siamo passati per il confine...
-Ma se avete un messaggio dell'Hokage!
-Si tratta di una faccenda riservata che vorremmo discutere solo con la Mizukage,- chiarì il moro prima che il biondo si facesse scappare qualcosa.
-Certo, certo, capisco,- si affrettò a dire il ragazzo, -seguitemi, vi accompagno.
Con le guardie che li continuavano a guardare sconvolti, si incamminarono verso il palazzo della Mizukage. Naruto stava chiacchierando con Chojuro, che gli descriveva la città, molto diversa da Konoha, mentre a lui, nervosissimo, tornava in mente l'ultima volta che aveva incontrato quella donna che detestava.

Dopo sei mesi dal suo ritorno a Konoha, Tsunade li aveva informati che ci sarebbe stato un incontro tra Kage e che la loro presenza era stata richiesta per valutare il suo reinserimento nel Villaggio. Per cui erano partiti anche con Kakashi e avevano scortato l'Hokage fino al luogo dell'incontro.
All'inizio erano rimasti fuori, poi li avevano fatti entrare.
-Uchiha fatti avanti,- aveva detto il Raikage con malcelato disprezzo.
Mentre Naruto e Kakashi si appoggiavano al muro, lui si era avvicinato al cerchio di tavoli intorno a cui i cinque Kage stavano discutendo. Cercò di avere l'espressione più neutra possibile, nonostante gli occhi di tutti e cinque fossero puntati su di lui.
-Uchiha,- cominciò Gaara, -Tsunadesama ci ha informati che il tuo rientro tra i ranghi dei ninja della Foglia sta andando bene.
Lui assentì senza dire una parola. Gaara continuò:
-Hai portato a termine tutte le missioni senza difficoltà e nei termini prestabiliti,- più un'affermazione che una domanda, per cui il moro non disse nulla ma si limitò a guardarlo.
Gaara lo fissò con la sua espressione impassibile.
-E anche gli abitanti del villaggio sembrano averti riaccolto senza fare tante storie.
Assentì impercettibilmente.
-Vuoi aggiungere qualcosa?- chiese il Kazekage.
-No,- rispose lui continuando a fissarlo, anche lui con la sua faccia impassibile.
-Dove abiti bel moretto?- chiese improvvisamente la Mizukage.
Lui si girò verso di lei, sorpreso da quella domanda, ma cercò di non farlo vedere e le rispose:
-Nella mia vecchia casa, Villa Uchiha.
-Non mi sembra una buona idea vivere in quella casa da solo,- disse lei scrutandolo.
Lui sembrò non sapere cosa rispondere per un attimo, ma sentì la voce di Naruto dietro di lui:
-Infatti non ci vive da solo.
-E con chi?- domandò lei girandosi verso il ragazzo biondo.
A quella domanda il moro si irrigidì, ma ci pensò l'altro a rispondere anche questa volta:
-Con me, e i suoi vecchi compagni del team Hebi abitano in una casa vicino.
Sasuke si voltò a guardarlo per un istante, preoccupato dalla reazione che i Kage avrebbero potuto avere a quell'affermazione. Gaara infatti si voltò stupito verso Naruto e lo fissò intensamente.
-E come mai?- insistette la Mizukage a cui non era sfuggito lo sguardo che i due si erano rivolti.
-Abbiamo pensato la stessa cosa che ha detto lei, Mizukagesama. Sarebbe stato meglio per Sasuke non vivere da solo, per aiutarlo a reinserirsi nel villaggio e, visto che io sono il suo supervisore, mi sono trasferito da lui qualche tempo fa,- disse con voce sicura.
-Tsk, il suo migliore amico che gli fa da supervisore...- disse il Raikage contrariato.
-Anche io sono il supervisore di Sasuke e le assicuro che io e Naruto abbiamo preso molto sul serio questo ruolo,- disse Kakashi facendosi avanti.
-Il suo vecchio sensei, infatti!- disse il Raikage sbattendo una mano sul tavolo, che scricchiolò.
-Raikage, sta per caso mettendo in discussione le mie scelte?- chiese Tsunade acida.
-Metto in discussione il fatto che il migliore amico e il sensei di qualcuno possano essere obiettivi! Se ci fosse qualche problema loro lo coprirebbero!- urlò il Raikage distruggendo definitivamente il tavolo con un pugno.
Tsunade scattò in piedi, ma non ebbe tempo di dire nulla perché Naruto si fece avanti e disse fissando il Raikage:
-Mi sembrava di ricordare di avere la sua fiducia Raikagesama.
-Tu hai la fiducia di tutti noi, ragazzo,- intervenne a quel punto lo Tsuchikage, -non credo sia questo il punto, e tu datti una calmata!- fece rivolgendosi al Raikage alla sua sinistra.
-Il punto è che non hanno fiducia in me, nonostante li abbia aiutati a sconfiggere Obito e Madara,- disse il moro.
Poi si inchinò, con un ginocchio a terra e l'altro sollevato, la testa abbassata:
-Onorevoli Kage, vi chiedo perdono per le mie azioni passate e i crimini da me commessi verso le cinque grandi nazioni. Vi ringrazio per aver affidato il mio destino e quello dei mie tre vecchi compagni a Konoha e ringrazio il quinto Hokage per essere stata clemente con me e avermi permesso di espiare le mie colpe lavorando per il Villaggio.
I cinque Kage erano ammutoliti e lo guardavano stupiti, ascoltandolo in silenzio. Solo sul volto di Tsunade aleggiava un sorrisetto compiaciuto.
-Ho già giurato a Tsunadesama e a Konoha, ma rinnovo questo giuramento davanti a voi,- continuò il ragazzo, -io, Sasuke Uchiha, ex nukenin, ultimo degli Uchiha, giuro fedeltà e lealtà al quinto Hokage e alla Foglia. Manterrò gli impegni presi e prometto che mai più le mie azioni e il mio comportamento nuoceranno al Villaggio della Foglia o ai suoi alleati.
Poi si rialzò e li guardò in volto, uno per uno. La Mizukage voltò lo sguardo verso Naruto e colse la sorpresa e l'orgoglio sul volto del ragazzo, forse anche qualcosa in più... si ritrovò a pensare, e un sorriso beffardo comparve sul suo volto.
Il Raikage lo guardò truce e spezzò il silenzio che si era creato:
-Uchiha, rinnovando il tuo giuramento adesso ti sei vincolato direttamente a tutti noi. Sappi che se dovessi cambiare idea, ti inseguirò personalmente fino alla fine del mondo.
-Non mi aspetterei niente di diverso dal Raikage,- disse lui sostenendo il suo sguardo.
-Sei cambiato ragazzo,- disse a quel punto la Mizukage osservandolo con un sorrisetto.
Lui si voltò per guardarla.
-Più di quanto probabilmente tu sia disposto ad ammettere,- continuò lei.
Lui sussultò e cercò in tutti i modi di non girarsi verso Naruto, possibile che...
-È successo qualcosa?- gli domandò con tono divertito. Poi guardò anche il biondo che era leggermente arrossito a quelle parole e aveva chinato il capo per non farsi vedere.
Tsunade si voltò verso di lei, l'intuito femminile, pensò ridacchiando.
Il moro annuì, senza dire nulla.
-E cosa sarebbe successo?- chiese a quel punto il Raikage che non aveva capito niente di quello scambio di battute.
-Niente che ci possa interessare, Raikage,- gli rispose la Mizukage, -direi che è tutto a posto, ora!
E detto questo si alzò, anche gli altri si alzarono e iniziarono a dirigersi verso la porta. Ma la Mizukage andò verso il biondo e lo abbracciò forte:
-Naruto, Naruto, Naruto,- esclamò, -sei diventato davvero un bellissimo ragazzo sai?
Mentre diceva quelle parole si girò in modo da poter osservare il moro e, come si aspettava, si trovò puntati addosso due occhi furenti. Vide l'Hokage che ridacchiava e decise di continuare il suo gioco ancora per un po':
-Se fossi un po' più grande potremmo sposarci, non trovi?
Il biondo sobbalzò a quelle parole e divenne rosso fino alla punta dei capelli.
-Mi... Mizukagesama,- balbettò imbarazzatissimo, -io, io... la ringrazio... ma...
Lei scoppiò a ridere, ma continuò:
-Narutochan, non sta bene rifiutare la proposta di matrimonio di un Kage, non lo sai?- gli disse aggrappandosi al suo braccio e guardando negli occhi Sasuke che era evidente fosse lì lì per saltarle al collo. Se non che l'Hokage lo prese per un braccio e gli disse qualcosa per distrarlo.
Ma lei aveva deciso che voleva divertirsi, per cui si sporse e diede un bacio al biondo sulla guancia, che quasi svenne a quel punto, poi gli disse maliziosamente:
-Narutochan, è davvero un dispiacere che tu sia già impegnato... ma se dovessi cambiare idea, vienimi a trovare, ok?
Poi, dopo avergli fatto l'occhiolino si diresse verso il moro e gli disse con aria fintamente seria puntandogli un dito contro:
-Anche se sei davvero un bel ragazzo, sappi che non puoi permetterti di guardarmi in quel modo!
Al che lui strinse i pugni per trattenersi dal risponderle qualsiasi cosa.
-Voi due siete davvero cresciuti in questi mesi...- disse scrutandoli entrambi con Naruto che ancora stava cercando di riprendersi dallo shock, -uffa! Ma è mai possibile che i ragazzi più belli siano sempre già presi?!
Poi, prendendo tra le dita il mento del moro, che era diventato più alto di lei, gli disse a fior di labbra:
-Sasuke, se capitate nel Paese dell'Acqua, sappiate che mi offenderò terribilmente se non passerete a trovarmi...
Vedendo la sua faccia terrorizzata dal gesto e dalla voce che aveva avuto, lei scoppiò a ridere di nuovo, seguita a ruota dall'Hokage. Le due donne si guardarono, poi uscirono dalla porta continuando a sghignazzare.
Intanto Gaara aveva osservato tutta la scena senza dire una parola. Con un sorrisetto, invisibile ai più, uscì anche lui.
Naruto si avvicinò al moro che era ancora imbambolato a guardare la porta, lo sentì borbottare:
-Quella donna è... orribile!
-Secondo te ci stava prendendo in giro?- chiese il biondo perplesso.
-Ragazzi,- disse Kakashi battendo una mano sulla spalla di entrambi, -l'intuito femminile è davvero una cosa pericolosa...

Ecco, solo a ripensarci gli si accartocciava di nuovo lo stomaco, quella donna aveva avuto il coraggio di proporsi come moglie per il "suo" Naruto! E lui non aveva potuto darle neanche un pugno! Non dopo aver appena giurato fedeltà davanti a tutti i Kage, almeno! All'idea che stava per rivederla gli veniva il mal di testa...
Arrivati al palazzo più alto di tutti, Chojuro li precedette e salirono con un ascensore fino all'ultimo piano. Da lì bussarono ad una porta e si accomodarono in un'ampia stanza con una vetrata immensa che dava su tutta la città.
-Wow!- esclamò il biondo.
-Narutochan, Sasukechan!- sentirono una voce femminile esclamare, -che bello vedervi!
Dopo un istante si sentirono stretti entrambi nell'abbraccio di una donna dai lunghi capelli castani. Il moro alzò gli occhi al cielo, terribilmente irritato. Si permetteva anche di chiamarlo Sasukechan!
Poi lei si staccò, li prese per mano, ordinò a Chojuro di lasciarli soli e li fece accomodare su un divano. Si sedette su una poltrona davanti a loro e li guardò divertita:
-Allora? Che ci fate nel Villaggio della Nebbia, in abiti civili e con una lettera dell'Hokage?
Sasuke le porse il rotolo senza dire una parola. Lei lo aprì e lo lesse.
-Tsunadesama si scusa di non avermi avvertita prima del vostro arrivo, ma non spiega molto sul motivo della vostra visita, volete illuminarmi?
Pur se a malincuore, il moro le raccontò tutta la storia, spiegandole che avevano bisogno di un suo permesso scritto per la direttrice dell'orfanotrofio.
-Ragazzi, è davvero una storia commuovente!- disse lei con gli occhi lucidi, -finalmente avrete anche un bambino vostro...
-Mizukagesama, che sta dicendo?- le domandò il biondo imbarazzato.
-Narutochan, smettila di fare la commedia con me!- sbuffò lei, -oggi sarete miei ospiti, immagino però che vogliate ripartire il più presto possibile, per cui vi preparerò l'autorizzazione scritta e domattina potrete andare.
Detto questo batté le mani e comparve una giovane ninja che si inchinò davanti a loro.
-Emiko, i due eroi della guerra stasera saranno nostri ospiti, fa preparare una stanza per loro e dagli dei vestiti più adatti, ceneranno con me stasera.
-Ai suoi ordini Mizukagesama,- rispose la ragazza. Poi invitò i due a seguirla.
-Mizukagesama, grazie, ma non è necessario,- provò a dire il biondo.
-Andate a rilassarvi un po', vi farò chiamare più tardi,- disse lei perentoria e non gli restò altro che ubbidire.
La ragazza li condusse ai piani inferiori e li fece accomodare in un'enorme stanza, con una bellissima vista sulla città. Era un salottino con due porte, da una parte doveva esserci il bagno, dall'altra la camera da letto.
-Potete farvi un bagno per rilassarvi,- disse la ragazza indicando la porta sulla sinistra, -nel frattempo io vi porterò dei vestiti per la cena.
Poi scomparve dietro la porta.
-Questa vista è magnifica!- disse entusiasta il biondo.
Il moro si diresse verso il bagno stiracchiandosi, aveva proprio bisogno di un bel bagno caldo, ma quando entrò si stupì, più che un bagno sembrava una vasca termale, ci sarebbero state anche cinque persone.
-E non hai ancora visto questo!- disse richiamando l'attenzione del biondo che guardava i grandi palazzi oltre i vetri.
Appena l'acqua fu al giusto livello entrarono entrambi.
La temperatura era perfetta e c'era talmente tanto spazio che si accomodarono poggiando le braccia fuori dalla vasca, allungandosi.
Dopo qualche minuto in cui si godettero la sensazione dell'acqua calda sulla pelle, il biondo si avvicinò all'altro che aveva gli occhi chiusi e lo baciò leggermente.
-Sai che stavo pensando?- gli disse staccandosi, mentre l'altro apriva gli occhi.
-Hm?
-Che da ora in avanti Miki starà sempre con noi, per cui non avremo tanto tempo per stare soli...- disse andando a baciarlo sul collo e a mordicchiargli l'orecchio.
-Quindi vorresti approfittare di questa vasca gigante?- domandò il moro mentre gli posava le mani sui fianchi e lo attirava a sé.
-Qualcosa del genere...- sussurrò l'altro strusciandosi su di lui e andando sfiorare i suoi pettorali con la mano.
Poi furono solo baci e carezze languide. Ma dopo pochi minuti il moro si staccò e gli disse:
-Continueremo dopo, devo fare una cosa.
-Che?- disse il biondo sbigottito, -dove diavolo devi andare adesso?
Ma il moro si asciugò velocemente e sgattaiolò fuori dal bagno senza rispondergli. Naruto scivolò nella vasca tremendamente arrabbiato e con un problema in mezzo alle gambe, ma gliela avrebbe fatta vedere lui dopo, pensò.
Intanto il moro si era rivestito e si era fiondato fuori dalla porta, incrociando nel corridoio la ragazza di prima.
-Scusami, sai se i negozi sono ancora aperti a quest'ora?- le chiese.
-Sì, dovrebbero chiudere tra mezz'ora, ma se ha bisogno di qualcosa può chiedere a me.
-No, ho bisogno di una gioielleria,- le disse lui cercando di far apparire la cosa disinvolta.
Lei lo guardò un po' perplessa, poi gli disse di seguirla. Entrò in una stanza in cui c'erano delle altre ragazze e ne chiamò una:
-Kaoru, devi accompagnare Sasukesama a fare un acquisto.
La ragazzina assentì e guidò il ragazzo fuori dall'edificio.
-Cosa desidera comprare Sasukesama?- gli chiese.
-Ho bisogno di una gioielleria,- le rispose lui.
-Ma non c'è bisogno di fare un regalo del genere alla Mizukage!- esclamò lei.
Lui la guardò male e le disse:
-Non è per la Mizukage infatti.
Lei arrossì e si scusò per la sua invadenza, poi gli disse che suo padre aveva una gioielleria e lo guidò attraverso alcune vie. Dopo circa dieci minuti arrivarono, mentre il negozio stava per chiudere.
-Papà aspetta,- disse la ragazza all'uomo che stava chiudendo le vetrine, -ho un cliente speciale per te, è un ospite della Mizukage.
-Kaoru! Ma certo, prego entrate,- disse richiudendosi però la porta alle spalle in modo che nessun altro cliente ritardatario li disturbasse, -che cosa stava cercando?
Il moro a quella domanda, scontata per la verità, si sentì morire. E come faceva a dirglielo? La ragazza però, che aveva compreso si trattasse di una faccenda delicata, disse al padre:
-Papà, voi fate con comodo, io vado di sopra a salutare la mamma.
Almeno lei se ne era andata, pensò il moro. Poi si guardò intorno, trovò una vetrina e dopo averla guardata attentamente disse all'uomo:
-Voglio questo.

Era passata poco più di mezz'ora quando erano tornati nel palazzo, Kaoru lo aveva riaccompagnato in stanza e lui aveva trovato il biondo furente che gli aveva urlato contro:
-Ma si può sapere dove diavolo eri finito? La Mizukage ci ha già fatti chiamare per la cena e tu ti devi ancora cambiare!
Ma lui gli diede un bacio intenso ficcandogli la lingua in bocca, che ebbe il potere di farlo ammutolire. Poi si cambiò velocemente con i vestiti che trovò su una sedia, senza neanche guardare quello che stava indossando.
-Ma... la Mizukage è impazzita?- chiese Naruto.
-Perché?- chiese il moro.
-Vieni qui,- gli disse l'altro e lo portò davanti ad uno specchio.
Guardò la loro immagine riflessa e pensò: perfetto! Lui aveva indossato un kimono nero con delle rifiniture bianche, il biondo invece ne aveva uno bianco con le rifiniture nere. Sembravano...
Ma in quel momento sentirono bussare alla porta. La ragazza di prima, Emiko, li accompagnò fino ad una grande sala.
Lì trovarono la Mizukage con altri ninja del villaggio, tutti vestiti con kimoni tradizionali, che li accolsero calorosamente. Furono invitati a sedersi, con la Mizukage a capotavola e loro al suo fianco, uno a destra e l'altro a sinistra. Un ninja che si presentò come il capo degli anbu, di nome Hideki Watashi, sedeva al fianco del moro e intavolò con lui una conversazione sullo stato dei confini, alla quale il moro fu costretto a partecipare perché evidentemente l'uomo pendeva dalle sue labbra. Naruto invece aveva accanto a sé Chojuro che gli chiese come andavano le cose a Konoha. Mangiarono abbondantemente e chiacchierarono. Poi gli altri si congedarono e la Mizukage li invitò in un salottino lì accanto, fece servire del sakè caldo e gli disse:
-Ragazzi, siete davvero magnifici vestiti così!
-Grazie Mizukagesama,- fece il biondo imbarazzato.
-Allora raccontatemi qualcosa di più su questa bimba,- chiese lei sorridente.
Il biondo allora le espose qualche particolare in più, anche se vedeva che il moro non era proprio felice di quella situazione. Era sempre così riservato!
-Beh, spero che mi inviterete!- disse lei sospirando dopo un po'.
-Dove?- le domandò il biondo.
-Al matrimonio, ovviamente!- fece lei.
Il moro per lo stupore si strozzò con il sakè e gli venne la tosse.
-Quale matrimonio?- chiese il biondo che non capiva.
-Il vostro, ovviamente!- disse lei con un sorrisetto divertito.
Il biondo a quelle parole arrossì vistosamente e provò a dire:
-Che... che dice Mizukagesama?
Lei ridacchiò:
-Basta chiamarmi sempre Mizukagesama, ho un nome sai, Naruto? Mi chiamo Mei.
-Meisama, non so di che cosa stia parlando...- disse lui grattandosi la testa imbarazzatissimo.
-Beh, ma se non vi sposate solo Sasukechan potrà adottare la bambina, no?
-Non mi sembra un problema... e poi non capisco come possa pensare...
-Non ha tutti i torti sai, dobe?- intervenne a quel punto il moro, che aveva appena finito di tossire.
Naruto si girò verso di lui guardandolo sconvolto.
-Teme, che cavolo dici?
La donna si mise a ridere e, dopo averli guardati maliziosamente, si alzò:
-Vi lascio soli, credo che Sasukechan abbia qualcosa per te biondino...
Il moro la guardò stupefatto, poi capì che le ragazze avevano dovuto informarla della sua piccola uscita. E si stupì ancora una volta dell'intuito di quella donna.
Sulla porta la Mizukage aggiunse:
-Ci vediamo domattina ragazzi, venite nel mio ufficio e vi farò trovare i documenti necessari, buonanotte,- e poi fece l'occhiolino al moro lanciando un bacio nella loro direzione.
Il biondo la guardò uscire basito, non capendo bene quello che stava succedendo, quando vide Sasuke sedersi più vicino a lui e prendergli le mani.
-Teme, che diavolo stai facendo?- disse in preda al panico.
-Naruto, vuoi sposarmi?- gli chiese lui guardandolo negli occhi mentre tirava fuori da una tasca una scatolina.
-Ch... che... ti viene in... mente... non... non è necessario...- balbettò lui con gli occhi incollati su quella scatolina blu.
-Infatti, non è necessario, non te lo sto chiedendo per Miki, te lo sto chiedendo perché voglio,- e aprì la scatolina tirando fuori un sottile anello d'oro bianco.
-Per questo sei uscito, prima?- chiese il biondo con voce strozzata.
L'altro assentì continuando a fissarlo.
-Teme, io... io...
-Naruto, ascoltami, anche perché non so se sarò mai in grado di ripeterlo un'altra volta,- prese un respiro profondo e continuò, -oggi sono successe tante cose, ma quella che mi ricordo più intensamente di tutte sai qual è?
Il ragazzo di fronte a lui scosse la testa.
-Stamattina, di fronte a quell'orfanotrofio, tu mi hai detto che sono l'amore della tua vita e che vuoi stare con me fino alle fine dei tuoi giorni. Beh, per me è lo stesso. Anche se siamo giovani, so che ti amerò sempre. Ti ricordi quello che ci ha fatto vedere Kurama? Anche mia madre lo ha detto, gli Uchiha sono così, amano una sola volta nella vita, e io so che nella mia vita ho sempre amato te. Se mi volto indietro so di averti amato fin da quando eravamo bambini, solo che ero troppo piccolo per capirlo. Quando me ne sono andato, l'ho fatto perché tu mi rendevi felice al punto che stavo abbandonando la strada che avevo scelto, ho "dovuto" allontanarmi da te. Anche se ora vorrei non averlo fatto. Ma se sono la persona che sono oggi, lo sono anche per le scelte che ho preso e non le rinnegherò. In quegli anni di oscurità il mio cuore si è chiuso, ma dentro di me una parte della mia anima era salva, al sole, alla luce, e quella luce eri tu. Se non mi sono perso nel buio è solo per merito tuo. Sapere che tu mi continuavi a cercare mi ha salvato. Ci sei sempre stato tu nel mio cuore, Naruto. E voglio sposarti, voglio che siamo una famiglia a tutti gli effetti, voglio adottare Miki insieme a te e voglio avere dei figli nostri con te, tra qualche anno, sono d'accordo, per cui, ti prego... dì di sì...
Al biondo mancava il respiro, si sentiva paralizzato, non avrebbe mai immaginato di ascoltare un giorno quelle parole dal ragazzo che gli stava di fronte. Sentì una lacrima scendergli lungo la guancia, poi sorrise e sussurrò:
-Sì, ti sposo Sas'ke...
Poi sentì solo le labbra dell'altro spingersi sulle sue e buttarlo sul divano, mentre le mani del moro andavano a cercare la sua mano sinistra e avvertì il cerchietto di metallo scendergli lungo l'anulare.
Mentre l'altro gli andava a baciare il collo si guardò la mano stupefatto, non riusciva ancora a crederci... il teme gli aveva chiesto di sposarlo!

Si alzarono dal divano e corsero fino alla loro stanza. Si chiusero la porta alle spalle, si levarono i kimono buttandoli a terra e, avvinghiati l'uno all'altro, senza smettere di baciarsi, andarono verso la camera da letto. Qui caracollarono sulle lenzuola, finalmente nudi, con la pelle bollente ad ogni tocco.
-Teme, ti sei accorto che siamo su un letto a due piazze?- disse il biondo che si era sollevato sedendosi a cavalcioni sull'altro per guardarsi intorno.
Il moro osservò la stanza in cui erano e mormorò:
-Come diavolo fa quella donna a sapere sempre tutto?
Il biondo scoppiò a ridere e disse:
-E i vestiti? Sembravamo veramente due sposini!
-Meglio andarcene il prima possibile domani, la Mizukage mi fa paura...
E lo attirò di nuovo a sé per baciarlo intensamente, mentre l'altro ridacchiava. Poi il biondo scese lungo il suo petto andando a stuzzicargli i capezzoli, lasciò una scia di baci fino a quando non arrivò alla sua meta. Lo prese in bocca lentamente, giocandoci un po'. Dopo poco andò a stuzzicargli l'apertura con la lingua, per prepararlo, mentre sentiva i gemiti dell'altro.
-Aspetta un attimo,- gli disse e andò a cercare il marsupio che era nell'altra stanza. Prese un tubetto e tornò dal suo amante. Si cosparse la mano del gel e infilò un primo dito dentro di lui.
Ma il moro lo interruppe e lo fece girare in modo che entrambi potessero darsi piacere. Anche lui si mise del gel su una mano e andò a solleticare l'apertura del biondo che si contrasse al suo tocco. Succhiandosi e leccandosi a vicenda, si diedero piacere, fino a quando il biondo si fermò, si girò e tornò a baciarlo.
-Voglio farlo per tutta la notte,- gli sussurrò all'orecchio.
Poi riprese a baciargli il collo e a sfiorarlo con la punta delle dita su tutto il corpo, sentendolo rabbrividire. Si inginocchiò davanti a lui, prese altro gel e si posizionò tra le gambe del moro. Lo guardò mentre l'altro si allargava le gambe e lo guardava con occhi languidi. Spinse un po', lo fece entrare e l'altro mugolò, riuscì piano e rientrò solo di un altro po'. Fece questo gioco qualche volta, fino a quando il moro non gli disse con voce strozzata:
-Dobe, datti una mossa...
-Chiedimelo,- gli disse quello malizioso.
Lui ringhiò:
-Mettimelo dentro o te ne pentirai...
Si spinse dentro di lui con un solo colpo, l'altro trattenne un urlo tra i denti, e lui si immobilizzò.
-Non essere così delicato, dannazione, muoviti!- gli intimò.
Il biondo ridacchiando iniziò ad affondare sempre più forte in lui. Dopo poco lo tirò su, lo abbracciò, mentre l'altro gli avvolgeva le gambe intorno alla vita e assecondava i suoi movimenti. Con una mano andò a stimolarlo e l'altro gli morse una spalla con violenza quando sentì che stava per venire. Naruto diede qualche altra spinta e poi lo seguì anche lui. Rimasero abbracciati, ansimando, con il cuore che batteva all'impazzata e il respiro accelerato, sudati.
Dopo qualche minuto si ricominciarono a baciare, prima in modo dolce, ma poi sempre più violentemente. Il moro gli tirò indietro i capelli per scoprirgli il collo e si avventò su di lui, facendogli male. Si sfilò da sopra di lui, lo spinse sul letto, lo girò, gli sollevò le natiche e si spinse dentro di lui, nonostante non fosse ancora tornato completamente duro. Il biondo strillò, ma arcuò ancora di più la schiena e lo guardò in un modo che chiedeva di più. Sasuke lo accontentò ben volentieri, diede alcune spinte potenti, poi lo tirò per le braccia e lo avvicinò a sé, andandogli a leccare la schiena e il collo, tirandogli ancora i capelli per farlo girare e baciarlo, mentre continuava ad affondare dentro di lui con forza.
Lo ributtò giù, gli strinse possessivamente le mani sui fianchi e si poggiò su di lui con tutto il suo peso, facendolo scivolare sul letto, in modo che la sua apertura si stringesse. Il biondo urlò. Poi si sentì girare di lato e sollevò un po' le gambe in modo che facesse meno male, ma il moro lo arpionò per le cosce e lo bloccò stretto a lui. Allora l'altro si arrabbiò e si allontanò con uno scatto che fece male ad entrambi. Si alzò in piedi al lato del letto e ansimando gli disse:
-Futuro marito, falla finita o domani non riuscirò a camminare...
-Non ti serve camminare, domani voleremo,- si alzò e lo sbatté contro il muro, gli sollevò le gambe con le braccia e tornò dentro di lui.
-Il solito stronzo...- disse il biondo tra i gemiti, affondandogli le unghie nella schiena e facendolo strillare a sua volta.
-Mi ami anche per questo, mogliettina...- disse ghignando.
-Non osare...- fece il biondo andandogli a mordere il labbro fino a farlo sanguinare. Ma in quel momento venne, improvvisamente, senza neanche bisogno di essere stimolato davanti, impreparato lasciò andare la presa sul labbro e sussultò.
-Vedi quanto ti sei eccitato a sentirti chiamare mogliettina?- disse il moro mentre con qualche altra spinta veniva anche lui.
Si accasciarono per terra, esausti.
-Falla finita o non ti sposo,- gli disse il biondo guardandolo male, mentre ancora riprendeva fiato.
L'altro rise e andò a baciarlo dolcemente.
-Forse dovremmo provare la storia della trasformazione in donna anche prima di provare a fare un bambino...
-Scordatelo!- gli disse il biondo furente.
-E dai... andiamoci a fare un bagno e poi proviamo...- gli disse il moro leccandogli una guancia.
Ma l'altro furibondo si alzò tremante sulle gambe e si diresse verso il bagno.
Lo raggiunse, anche lui faceva fatica a stare in piedi e barcollando entrò nella doccia accanto alla vasca, che nel frattempo si stava riempiendo. Il biondo, che era seduto per terra, aspettò che finisse e poi si fece la doccia anche lui. Nel frattempo l'altro era entrato nella vasca. Uscì dalla doccia e si immerse nell'acqua anche lui.
Dopo qualche minuto l'acqua fu alta, il moro chiuse il rubinetto e scivolò verso l'altro.
-Naruchan, dai, trasformati per me...- gli disse con voce languida.
Quello lo guardò con odio, poi gli disse maliziosamente:
-Solo se da domani prometti di impegnarti ad imparare la moltiplicazione superiore del corpo, voglio provare anche io il giochetto della copia...
-Ci sto,- promise.
-Kurama,- disse il biondo ad alta voce, -non fare scherzi, ok? Niente bimbo stavolta!
La volpe dentro di lui non si fece sentire e quindi procedette alla trasformazione. In un attimo i suoi capelli si allungarono, il viso si affinò, le spalle si restrinsero, due seni proruppero sul davanti, i fianchi si ingentilirono e si arrotondarono e le gambe si affusolarono, mentre qualcos'altro cambiava anche tra le sue gambe.
-Sei la miglior donna che abbia mai visto...- disse il moro stupito.
-Eppure ne hai viste parecchie, se non ricordo male,- sbuffò il biondo acido.
-Ma con nessuna ho mai avuto così tanta voglia...- disse l'altro ghignando e andando a toccare uno di quei seni sodi che stavano su sfidando la forza di gravità.
A quel tocco il biondo sussultò.
-Non l'hai mai fatto in versione femminile,- constatò il moro.
-Certo che no!- disse Naruto offeso.
-Quindi mi sto per prendere anche questa verginità,- disse il moro estasiato a quell'idea.
-Vedi di non farmi male...- disse l'altro arrossendo.
Poi il moro lo andò a baciare, mentre lentamente scopriva quel corpo nuovo, che rispondeva in modo straordinario alle sue carezze.
L'irruenza di prima dimenticata, si prese il tempo per baciare ogni parte di quel corpo, quando gli succhiò un capezzolo e affondò le mani in quella carne morbida il biondo emise un gemito. Poi portò una mano verso il basso e affondò le dita, stupendosi di tanta morbidezza e di trovarlo già così lubrificato e aperto.
-Il corpo femminile non sembra aver bisogno di tanti preparativi...- gli sussurrò all'orecchio. Poi lo fece sedere sul bordo della vasca e immerse la testa tra le sue gambe.
Il biondo gemette e gli disse:
-Lì, lecca lì...
Lui andò a stimolare quella parte e lo sentì sciogliersi mentre succhiava quel piccolo pezzetto di carne che spuntava.
-Anche l'odore è diverso...- disse scostandosi e guardando lo spettacolo davanti ai suoi occhi. I lunghi capelli bagnati che si avvolgevano intorno al corpo, la vita sottile, il petto che si alzava e si abbassava, non avrebbe mai immaginato che un corpo femminile potesse fargli quell'effetto. Aveva bisogno di stare dentro di lui, o lei, subito.
Lo riportò giù, lo fece appoggiare contro la vasca, gli sollevò le gambe e gli si posizionò davanti.
-Sei pronto?
L'altro, completamente perso nelle sensazioni, assentì leggermente. Poi sentì solo qualcosa riempirlo, una leggera fitta di dolore gli fece buttare la testa indietro.
-Ti ho fatto male?- chiese l'altro preoccupato.
-No, non tanto... è... diverso,- rispose Naruto rilassandosi, -molto... diverso...
-Posso muovermi?- domandò andando prima a baciarlo su tutto il viso.
-Sì, ma fai piano...
Lui ubbidì, andò piano, uscì e rientrò, mentre vedeva quel corpo tendersi e rilassarsi, accompagnando le sue spinte.
-Com'è?- chiese curioso.
-Piacevole, ma... diverso... stenditi più su di me, devi sfregare anche lì...
Lui fece come gli aveva detto, mentre il biondo gli allacciava le esili braccia dietro al collo, e si stupì di non essersi mai accorto di quanto potesse essere sensibile una donna in quel punto, non che gli fosse mai importato con le ragazze con cui aveva occasionalmente fatto sesso anni prima. Ma ora, con Naruto, c'era qualcosa di diverso, qualcosa che andava al di là del piacere, era differente anche per lui farlo mentre era trasformato in donna, più dolce, più... intimo...
Dopo poco vennero, entrambi, non resistettero a lungo, erano stanchi e lo avevano già fatto altre due volte.
Rimasero abbracciati, ancora incastrati uno nell'altro, si baciarono, poi lentamente il moro uscì da lui e Naruto si ritrasformò. Uscirono dalla vasca, si asciugarono e si buttarono a letto, stremati, ma sorridenti. Si addormentarono subito.

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