12. Rispettare le scelte

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Alle sette e trenta si presentarono nell'ufficio dell'Hokage. Poiché la sera prima erano arrivati tardi, avevano deciso di andare subito a dormire e di presentarsi la mattina dopo per consegnare il rapporto.
Quando arrivarono trovarono il quinto che già era alle prese con numerosi documenti, assistita dalla solerte Shizune.
-Ciao Baa-chan!- la salutò baldanzoso il biondo, mentre il moro faceva solo un cenno del capo come suo solito.
-Naruto-kun, Sasuke-kun, bentornati! Come mai ci avete messo tanto ieri? Abbiamo letto dal rapporto delle guardie che siete arrivati oltre le dieci!- chiese Shizune.
-Niente, ce la siamo solo presa un po' comoda perché eravamo stanchi...- fece il biondo con noncuranza.
-Avete avuto problemi?- chiese l'Hokage, senza quasi neanche alzare la testa dalla pila di documenti da cui era sommersa.
-Nessun problema,- le rispose il moro.
-Bene, allora stamattina riposate e questo pomeriggio andrete in ricognizione con la squadra verso il confine sud.
-Baa-chan avremmo bisogno di un paio di giorni di permesso,- le disse il biondo, cercando di nascondere la tensione che lo stava attanagliando.
-E perché?- stavolta l'Hokage aveva alzato gli occhi e li stava scrutando.
-Devo traslocare.
-E il moccioso,- fece indicando il moro di lato, -è diventato all'improvviso così gentile che ha deciso di aiutarti? E poi perché traslochi?
-Perché mi trasferisco a casa sua,- ecco, l'aveva detto, poteva sembrare una cosa normale, no? Lei l'avrebbe presa con naturalezza e gli avrebbe concesso i due giorni di permesso, sembrava facile...
-COOOSA?- fece l'Hokage sgranando gli occhi, -e perché mai dovresti trasferirti a casa del moccioso?
-Così... è più comodo...
La donna continuava a guardarlo minacciosamente, era evidente che quella risposta non le bastava, altrimenti non avrebbe continuato a scrutarlo in silenzio. Per cui lui provò ad aggiungere:
-Pensa così non dovrò pagare l'affitto e avrò più soldi per comprarmi tutto il ramen che voglio...-, no, decisamente non sembrava convincente.
-Naruto questa è solo una sciocchezza! Fai talmente tante missioni che ormai hai più soldi di tutti noi!
-Beh, in effetti, è vero...
La donna stava cominciando a spazientirsi, era piena di lavoro da fare e in più sentiva che il ragazzo biondo le stava nascondendo qualcosa e questa era una cosa a cui non era abituata e che non le piaceva per niente.
-Naruto dimmi la verità! Perché vuoi trasferirti a casa sua?- disse sbattendo la mano sul tavolo e facendo volare sul pavimento un'intera pila di fascicoli, che Shizune prontamente andò a recuperare.
-Non ti basta se ti dico che mi va?
-NARUTO!- fece lei dando un altro colpo sulla scrivania, mentre una vena le iniziava a pulsare sulla tempia.
-Basta, tanto prima o poi lo scoprirà comunque,- intervenne il moro a quel punto sbuffando, -il motivo è questo...- e detta quella frase prese il mento del biondo tra le mani e gli diede un lieve bacio sulle labbra.
-Teme, che... che diavolo fai?- fece il biondo imbarazzatissimo, cercando di allontanarlo.
-Che carini!- esclamò Shizune, arrossendo e portandosi le mani al viso.
Ma l'Hokage non sembrava essere d'accordo con quello che l'altra donna aveva appena detto:
-Carini... CARINI!!!! MA QUALI CARINI?-, fece lei urlando e precipitandosi oltre la scrivania con un salto, mentre caricava un pugno verso il moro, -Io questo lo ammazzo!
Ma Naruto fu più veloce di lei, scansò il moro con una spinta e si preparò a parare il potentissimo colpo della donna con entrambe le mani, l'impatto fu così forte che, per evitare che lei devastasse completamente l'ufficio e distruggesse il palazzo, dovette richiamare a sé il potere di Kurama. Diventò brillante, emanando il chakra arancione che lo circondava in quella forma, e riuscì a fermare la sua irruenza prima di andare a sbattere contro la parete.
-Non lo toccare,- le sibilò rabbioso.
-Non ti immischiare tu!- gli gridò lei furiosa, -ho una questione con lui, non con te!
Il moro, che si era ritrovato improvvisamente spinto di lato ed era finito per terra, si rialzò e una lieve aura violacea aveva iniziato a circondarlo.
-Sasuke stanne fuori!- gli gridò il biondo.
Poi continuò rivolto alla donna che ancora stava facendo forza contro di lui:
-Tu hai una questione aperta con me, non con lui!
-No, lui deve pagarmela per aver rubato l'innocenza al mio bambino!
A quelle parole Naruto si arrabbiò ancora di più con lei, non solo aveva minacciato Sasuke, ma ora stava anche delirando!
-Baa-chan ti ringrazio per l'affetto che mi dimostri, ma devi imparare a rispettare le mie scelte!- e detto questo la allontanò spingendola.
-Ma quali scelte?! Senza dubbio ti avrà fatto un qualche tipo di genjutsu!- gli urlò contro lei, andando poi a caricare un altro pugno, -ti farò cambiare idea a suon di pugni ragazzino!
-Tsunade!- ringhiò allora lui, parando il sinistro che gli aveva lanciato, -non sono più il ragazzino che potevi sconfiggere con un solo dito, quindi smettila! E non insultarmi! È una mia scelta, lui è una mia scelta, e tu devi accettarlo!
Il moro aveva rilasciato il Susunoo, ma aveva ancora lo sharingan attivo, pronto a intervenire in qualsiasi momento, ma Shizune lo precedette:
-Signorina Tsunade, per favore,- le disse, mettendole una mano sulla spalla, -ha ragione Naruto... lui ha diritto a fare ciò che vuole, soprattutto lui, possibile che non se ne renda conto?
A quella voce familiare la donna si calmò un po' e almeno smise di provare a picchiarlo.
-Ragione? Quale ragione?- chiese alla giovane donna che le stava accanto e la guardava con determinazione.
-Qual è il problema? Che siamo due uomini?- le chiese il biondo tornando al suo aspetto normale.
-Tsk!- fece lei voltandosi di lato.
-Certo che no-, rispose meglio per lei il moro, -non siamo mica i soli nel villaggio! E lei è sempre stata accogliente. Il problema sono io...
-Non è vero Sasuke-kun,- gli rispose prontamente Shizune, -la Signorina Tsunade non ha nulla contro di te, è solo gelosa.
-Shizune vedi di chiudere quella bocca!- le intimò l'Hokage, -io non sono affatto gelosa!
Shizune a quel punto, per la prima volta da quando era diventata sua allieva, circa venti anni prima, perse la calma con lei:
-Signorina Tsunade! E se non è gelosa, si può sapere per quale diavolo di motivo dovrebbe ostacolare la relazione tra questi due ragazzi? Le vorrei far presente che se noi, tutti noi, oggi siamo vivi è solo grazie a questi due che hanno, letteralmente, salvato il nostro mondo! E la smetta di considerare Naruto un bambino! Se è grande abbastanza da salvare il nostro villaggio, e tutte le cinque grandi nazioni, allora è grande abbastanza anche per andare a vivere con chi gli pare!
A quelle parole l'Hokage sussultò, vedere Shizune alzarle la voce contro era qualcosa a cui non era preparata.
-E Sakura?- disse rivolgendosi, più calma, ma ancora con un tono arrabbiatissimo ai due.
-Sakura lo sa già e ha reagito più o meno come Shizune-san...- le rispose subito il biondo.
La donna si stava mordendo il labbro fino a farlo sanguinare.
-Dai Baa-chan, quando ci saremo sistemati inviteremo a cena te e Shizune, contenta?- il biondo non notò il lieve terrore che si era dipinto sul volto del moro a quelle parole. Se la sua casa era miracolosamente sopravvissuta all'attacco di Pain e a quelli dell'ultima guerra, era certo che non sarebbe mai rimasta in piedi sotto le grinfie di quella donna spaventosa.
-A cena?- fece lei pensierosa, -Kakashi esci fuori di lì!
Tutti si voltarono stupiti e notarono il ninja entrare dalla finestra, mentre cercava di mascherare il timore di quello che stava per succedere e che già temeva.
-Kakashi-senpai!- esclamò Naruto stupito, -che ci facevi lì dietro?
-Stavo cercando di convincere gli anbu a non entrare... sai, tutti abbiamo percepito il chakra della volpe e ci siamo un po' preoccupati temendo un attacco all'Hokage, ma... quando ho capito quello che stava succedendo... ho dovuto convincere la metà dei ninja di Konoha a tornare a casa, spiegandogli che non c'era nessun pericolo...
-Quindi hai sentito tutto quello che ci siamo detti?- chiese la donna bionda con durezza.
-Temo di... sì...
-Perfetto!- fece lei, -allora tra tre giorni andremo a cena a Villa Uchiha, porta anche Iruka!
-Hm? Perché anche Iruka-sensei? E perché lo deve portare Kakashi-sensei?- chiese il biondo cascando dalle nuvole.
Ma il moro a quel punto aveva sentito un baratro aprirsi davanti ai suoi piedi... non solo avrebbe dovuto ospitare quella megera, ma anche quella specie di padre adottivo del biondo, che, era sicuro, non avrebbe reagito in modo molto diverso dalla donna...
Kakashi, che aveva capito appieno quali pensieri si avvicendavano nella mente del ragazzo, e che non lo invidiava per niente, si avvicinò a lui e, dandogli qualche pacca di incoraggiamento sulle spalle, gli disse:
-Fatti forza, Sasuke, è solo una cena... io sono dalla tua parte, ma... non ti prometto che riuscirò a tenere a bada Iruka...
-Perché Kakashi-sensei dovrebbe tenere a bada Iruka-sensei?- chiese il biondo che non stava capendo quello che lo circondava.
-Ma sei proprio un dobe?- gli fece stizzito il moro, - possibile che, proprio tu, non sappia che Kakashi e Iruka vivono insieme?
-Beh sì, ma sono amici, no?
Il moro a quel punto levò gli occhi al cielo, esasperato da quella mattina che sembrava peggiorare ogni minuto che passava:
-Sono amici come siamo amici io e te, dobe!
-Ehhh??? E da quando?- fece a quel punto, dopo aver ricevuto l'illuminazione, rivolgendosi con la bocca spalancata verso il maestro.
-Qualche anno...- rispose lui visibilmente imbarazzato, cosa che traspariva nonostante la maschera.
-E perché io non ne sapevo niente?
-Perché sei solo uno scemo!- gli disse ancora furiosa l'Hokage.
-Quindi sarà una cena di famiglia!- esclamò estasiato il biondo, dopo averci pensato qualche istante, mandando ancora più in depressione il suo compagno.
-Sì, proprio una cena di famiglia, hai detto bene,- gli rispose la donna bionda, ghignando verso il moro, che avvertì un brivido percorrergli tutta la spina dorsale.
-Bene,- disse a quel punto Shizune, - mi sembra che tutto si sia sistemato! Allora voi avrete tre giorni di permesso incluso oggi e noi verremo a cena giovedì! Naruto-kun ci penso io a comunicare il tuo cambio di indirizzo al banco delle missioni.
-Grazie mille, Shizune-san,- le rispose lui, con un bel sorriso.
-Ora fuori di qui! Che ho molto da fare!- intimò l'Hokage e nessuno rischiò di farselo ripetere due volte.

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