20. Miki

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Erano ormai in viaggio da quattro giorni, normalmente per arrivare nel Paese dell'Acqua sarebbe stata necessaria una settimana, ma loro due avevano tenuto un'andatura sostenuta, anche se si erano concessi qualche pausa per rilassarsi...
Nel pomeriggio arrivarono nei pressi del confine, si levarono le divise da ninja e si vestirono con abiti civili, indossando dei semplici pantaloni e una maglia. Tennero solo il marsupio con qualche arma. Nascosero il bagaglio in un tronco cavo e poi superarono il confine nel mezzo di una foresta, dove con meno probabilità avrebbero rischiato di incontrare dei ninja in pattugliamento.
Verso sera si ritrovarono alle porte del Villaggio del Giglio. Cercarono una locanda e presero una stanza. Cenarono e chiacchierarono un po' con il gestore. Gli chiesero come stava andando la situazione nel paese dopo la guerra e lui raccontò che le cose erano state difficili, c'erano ancora molte bande di predoni che razziavano i villaggi, nonostante la stretta vigilanza che i ninja della Mizukage cercavano di tenere. Gli dissero che stavano facendo delle ricerche sulle erbe medicinali e gli chiesero se nel villaggio ci fosse qualche guaritore a cui potersi rivolgere.
-Ragazzi, purtroppo noi avevamo una magnifica guaritrice, una vera esperta di erbe medicinali, che sapeva curare la maggior parte delle ferite e delle malattie...- disse l'uomo sospirando, -ma è morta da alcuni mesi...
A quelle parole i due si allarmarono, ma cercarono di non darlo a vedere e fecero qualche altra domanda:
-In effetti ci avevano parlato di una guaritrice di queste parti... si chiamava Rie, mi sembra...- provò a dire il moro.
-Sì, sì, Rie, una splendida donna, ha curato tutto il villaggio per anni...
-Come è morta?- chiese il biondo.
-Era malata... di un male incurabile con il quale combatteva da anni e che alla fine se la è portata via... purtroppo ha lasciato una bambina da sola...
-E dove è ora la bambina?- chiese il biondo agitato.
-Come tutti gli orfani è stata accolta in un orfanotrofio...
A quelle parole il biondo tremò, così piccola, già in un orfanotrofio. Lui ci aveva vissuto alcuni anni, e sapeva quanto terribile potesse essere crescere in un posto del genere. Infatti appena aveva avuto sette anni e aveva iniziato l'Accademia aveva chiesto al Terzo Hokage di farlo abitare da solo.
-E dove si trova questo orfanotrofio?- chiese il moro.
-Nel Villaggio qui vicino, ma come mai vi interessa tanto?- chiese l'uomo che a quel punto si era fatto sospettoso.
-Solo curiosità...- si affrettò a dire il moro, -abbiamo viaggiato molto e sentiamo spesso questa storia...
L'uomo a quel punto si rilassò, l'espressione triste dei due ragazzi gli fece pensare che erano delle brave persone e che non c'era da preoccuparsi.
Lo salutarono e andarono a dormire. Silenziosi.
La mattina dopo partirono subito, dopo essersi fatti indicare la strada per l'altro villaggio.
Arrivarono dopo due ore e chiesero al primo passante dove fosse l'orfanotrofio. Arrivarono a un edificio enorme, si affacciarono nel giardino, che si vedeva dalla strada, e videro tanti bambini che giocavano. Ma tanrti avevano un'espressione triste. Il biondo si bloccò fuori dal portone.
-Se vuoi vado da solo,- gli disse dolcemente il compagno.
-No, no, voglio venire... solo è... difficile...
Tanti ricordi gli tornarono in mente all'improvviso, ma li scacciò scuotendo il capo. Sasuke vide la sua espressione mutare.
-Sas'ke dobbiamo portarla via da qui,- disse il biondo guardandolo deciso.
-Sì, ma... poi?- gli domandò titubante.
-Ce ne prenderemo cura noi due,- rispose guardandolo negli occhi, serio.
-Naruto, non è una tua responsabilità...- provò a dire il moro.
-Stai scherzando?- disse il biondo guardandolo allibito, -certo che è una mia responsabilità!
-Ma, Naruto, siamo troppo giovani...
-Se tu non vuoi prenderla con te, lo farò io!- e detto questo si diresse verso l'entrata.
-Non intendevo questo, aspetta un attimo,- disse il moro prendendolo per il braccio, -lei ha perso entrambi i genitori, sarebbe come se fosse... nostra figlia...
Arrossì mentre diceva quelle parole.
-Appunto, è perfetto, noi siamo due uomini e non possiamo avere figli, ci occuperemo di lei...
-Sei... sicuro... che per te vada bene?- gli chiese l'altro che in quel momento non riusciva a guardarlo in volto.
A quelle parole Naruto gli prese le mani, fissò gli occhi nei suoi e gli disse:
-Sasuke Uchiha, tu sei l'amore della mia vita e io voglio vivere con te fino alla fine dei miei giorni, qui dentro c'è tua nipote, la figlia di Itachi, che è rimasta sola, e io voglio prendermi cura di lei, Itachi l'ha affidata anche a me. Se non fossi stato pronto a questo non sarei neanche partito. Tu piuttosto, ti senti pronto?
-Sono terrorizzato,- ammise il moro abbassando gli occhi.
Ma a quelle parole il biondo si mise a ridere così che l'altro si rilassò.
-Tranquillo, teme, ci sono io con te!- e, dandogli una pacca sulla spalla, lo spinse verso l'ingresso.
Suonarono il campanello. Una donna venne ad aprire.
-Cosa desiderate?- domandò gentilmente.
-Vorremmo parlare con il responsabile,- disse il biondo sicuro.
-Prego,- disse lei facendogli spazio per entrare e conducendoli in un ufficio.
-Aspettate un attimo qui, per favore.
Dopo poco una donna di circa sessant'anni si affacciò da una porta. Aveva uno chignon che le teneva i capelli bianchi raccolti, due grandi occhi nocciola e uno sguardo incuriosito con cui li stava osservando con attenzione.
-Buongiorno,- iniziò a dire il moro, -noi...
-Voi dovete essere Naruto e Sasuke, giusto?- chiese la donna.
-Come fa a saperlo?- chiesero i due sbigottiti.
-Questa sì che è una bella notizia!!!- disse lei battendo le mani entusiasta,- venite, venite, vi stavo aspettando!
I due la seguirono mentre lei li faceva accomodare nel suo ufficio. Si sedettero guardandosi perplessi.
-Ragazzi, sono davvero tanto felice che siate arrivati! Miki ha davvero bisogno di una famiglia...- disse con aria dolce.
-Mi scusi,- provò a chiederle Sasuke, -potrei sapere come fa a sapere i nostri nomi e che siamo qui per Miki?
-Certo, certo, voi lo avete appena saputo, giusto? Ora vi spiego tutto. Allora innanzitutto non mi sono ancora presentata, io sono la direttrice dell'orfanotrofio e mi chiamo Reico Agarie. Conoscevo bene la madre di Miki, Rie la guaritrice, veniva spesso a visitare i bambini dell'orfanotrofio e tutti qui le volevamo bene. Quando ha capito che le sarebbe rimasto poco da vivere diversi mesi fa è venuta da me e mi ha chiesto di prendermi cura della sua bambina. Mi ha detto anche che era sicura che la bambina sarebbe rimasta da noi solo per poco tempo, perché i suoi zii, Sasuke e Naruto, sarebbero sicuramente venuti a prenderla a ottobre di quest'anno. Mi ha detto che non sapeva come contattarvi prima, ma che il padre della bambina aveva fatto in modo che lo veniste a sapere il 10 ottobre di quest'anno e che sareste arrivati la settimana dopo, ma ci avete messo addirittura meno di una settimana!
I due la ascoltavano sconvolti, solo la compagna di Itachi avrebbe potuto organizzare tutto in quel modo!
-Mi dispiace molto non essere potuti venire prima...- disse il biondo.
-Non preoccupatevi, Miki sta bene, anche se è triste perché ha perso la sua mamma. In realtà devo ammettere che non ero sicura di poter credere a questa strana storia, ma ora che vi ho visti sono davvero felicissima. Solo che... visto che non potevo essere certa che tutto andasse per il verso giusto, non ho ancora detto niente alla bambina, non volevo rischiare di illuderla, capite?- aggiunse un po' preoccupata.
-Certo, capiamo benissimo,- si affrettò a dire il moro che era completamente frastornato, -ha fatto bene. Anche per noi è stata una sorpresa...
-Vorremmo portarla con noi al Villaggio della Foglia,- disse Naruto, -il prima possibile...
-Certo, capisco, Rie mi aveva parlato anche di questo, solo ho bisogno di accertare la vostra identità, capite, non posso affidare una bambina di quattro anni a due sconosciuti... è necessario fare dei documenti...
-Cosa dobbiamo fare esattamente?- chiese il moro.
-Siete parenti diretti?
-Io sono il fratello del padre...
-Perfetto, questo semplifica le cose, però ho bisogno di accertarlo in qualche modo, la bambina porta il cognome della madre, anche se non so perché, si chiama Miki Tsutomo.
-Non poteva portare il cognome del padre perché sarebbe stata in pericolo...- disse Sasuke.
-Che vuol dire?- chiese la donna preoccupata.
-Si tratta del nome di un clan di ninja potenti di Konoha, se si fosse saputo che una degli ultimi discendenti è in vita qualcuno avrebbe potuto pensare di rapirla...
-Ma che cosa orribile!- fece la donna con un sobbalzo.
Ai due venne da ridere, e per fortuna che non le avevano detto che il padre era un nukenin e che lo zio era da poco stato riabilitato dopo essere stato un ricercato da tutte le cinque nazioni...
-Dunque innanzitutto mi serviranno i vostri documenti e poi... c'è qualcuno che conoscete qui nel Paese della Pioggia che può garantire su di voi? Sapete il nostro servizio sociale ha delle regole e visto che stiamo parlando di un'adozione con trasferimento di minore in un altro paese abbiamo bisogno di garanzie...
-Certo! Ci sarebbe...- iniziò a dire il biondo.
-No, non se ne parla,- lo azzittì l'altro, -non ho nessuna intenzione di far sapere a quella donna i fatti miei!
-Sas'ke, ma non conosciamo nessun altro...- protestò il compagno.
-Signora Agarie, c'è un altro modo che non coinvolgere qualcuno del Paese dell'Acqua?
-Mi dispiace ragazzi, ma se conoscete qualcuno qui che possa fare da garante non c'è problema...
Il moro alzò gli occhi al cielo, detestava l'idea di rivedere quella donna, era semplicemente esasperante. Naruto invece si mise a ridere vedendo la sua espressione.
-Signora Agarie, pensa che la Mizukage vada bene come garanzia?
-Conoscete la Mizukage?- chiese lei con gli occhi di fuori.
-Sì, molto bene,- le rispose il biondo ridacchiando al vedere la faccia orripilata che aveva fatto l'altro solo al sentir pronunciare quel nome.
-Beh, se andate nella capitale e mi portate un permesso scritto dalla Mizukage per me va benissimo!- gli disse lei guardandoli con una nuova curiosità questa volta, ma chi erano quei due ragazzi per conoscere direttamente la Mizukage?
-Allora partiremo in giornata per andarla a incontrare, ma nel frattempo possiamo conoscere Miki?- le chiese il biondo.
-Ma certo, anzi è un bene che passi qualche giorno, così avremo modo di spiegare per bene alla bambina quello che succede, seguitemi.
La donna si alzò e li condusse in giardino, dove i bambini stavano giocando rincorrendosi tra di loro. I due si guardarono intorno, poi Sasuke vide una bambina dai capelli neri e la pelle bianca che stava da sola in un angolo.
-È lei,- disse a bassa voce indicandola al biondo.
-Sì, è proprio lei, in effetti ti somiglia, facciamo una cosa,- propose la donna, -andate da lei e giocateci un po', poi le spiegheremo meglio più tardi. È una bambina riservata, ma molto intelligente.
A quella proposta Naruto iniziò a dirigersi verso la bambina, ma si accorse che il compagno non si era mosso, per cui si girò. Sasuke era immobilizzato, guardava la bambina e uno sguardo di puro panico si stava dipingendo sul suo volto. Il biondo ridacchiò, vedere Sasuke terrorizzato da una bambina di quattro anni era un vero spasso in realtà, ma cercò di essere comprensivo, per cui gli andò vicino, gli mise una mano sulla spalla e gli disse dolcemente:
-Sas'ke, andrà tutto bene...
A quelle parole il ragazzo si riscosse, inghiottì e seguì il biondo.
Si avvicinarono alla bambina che era poggiata contro un muretto e dava calci a dei sassolini. Naruto si chinò per trovarsi alla sua altezza e le disse:
-Ciao, tu devi essere Miki!
La bambina sollevò gli occhi e lo guardò senza dire una parola. Lui continuò:
-Io sono Naruto, piacere di conoscerti,- e le fece uno dei suoi sorrisi caldi.
La bambina spalancò la bocca, poi alzò gli occhi per guardare l'altro ragazzo che era al suo fianco e si trovò a fissare gli occhi in quelli neri del moro.
-Tu sei Sasuke... Uchiha?- gli chiese con voce tremula, ma mantenendo il contatto visivo.
A quella domanda il moro sussultò, le rispose solo:
-Sì...
Ma la bambina non gli diede il tempo di dire null'altro perché si fiondò verso di lui e si aggrappò ad una sua gamba.
I due ragazzi si guardarono stupiti, quindi la bambina li conosceva? Naruto si rialzò e incoraggiò con un gesto il moro a prendere in braccio la bambina. Sasuke, impacciatissimo, la prese e la tirò su, al che lei gli si aggrappò come un koala, affondando la testa nell'incavo del suo collo. Il ragazzo che all'inizio non sapeva bene che fare, dopo poco la abbracciò delicatamente, continuando a guardare il biondo che ridacchiava e che si andava a sedere su una panchina lì accanto. Lo seguì, la bambina ancora attaccata saldamente al suo corpo. Il biondo le fece una carezza sulla testa e le disse:
-Miki, tu sai chi siamo?
La bimba sollevò il capo e guardò il ragazzo biondo, mentre le sue gote arrossivano e gli occhi le si riempivano di lacrime.
-S... sì,- gli rispose, balbettando un po', -quando ero piccola la ma... mamma mi raccontava sempre la storia di Na... ruto Uzumaki e Sasu... ke Uchiha, ma non credevo che fosse... vera...
-E cosa ti ha raccontato la tua mamma?- le chiese il biondo sfiorandole una guancia col dorso della mano per asciugarle le lacrime che avevano iniziato a scendere.
-La mamma mi diceva che Naruto era biondo e con gli occhi azzurri, che sorrideva sempre ed era gentile, mentre Sasuke aveva gli occhi e i capelli neri e assomigliava tanto al mio papà...
A quelle parole gli occhi del moro si incupirono. Come avrebbe potuto un giorno dire a quella bambina che proprio lui aveva ucciso suo padre? Ma il biondo, intuendone i pensieri, gli poggiò la mano sul braccio e lo strinse, poi chiese alla bambina di continuare.
-La mamma diceva che Sasuke era tanto triste perché aveva perso tutta la sua famiglia e per questo era diventato un po' scorbutico e chiuso, però a me piace tanto Sasuke,- si affrettò a dire come per rassicurarlo, mentre lo guardava, -perché da quando ho perso la mia mamma anche io sono diventata triste e chiusa...
Lo abbracciò di nuovo e lui si commosse e la strinse forte.
-Poi...- continuò la bimba, -mi ha detto che Sasuke e Naruto erano tanti amici e che erano dei ninja fortissimi... ma... perché non siete vestiti da ninja?- chiese improvvisamente preoccupata.
-Siamo ninja, siamo ninja, siamo proprio noi, non ti preoccupare,- le disse velocemente il biondo, -solo che, visto che non sapevamo che tu ci conoscessi già, abbiamo pensato di cambiarci prima di venire a conoscerti.
La bambina li guardò perplessa, ma il moro prese dal marsupio il suo coprifronte e glielo fece vedere.
-Convinta ora?- le chiese.
Lei assentì e continuò il racconto:
-La mamma mi ha raccontato tante storie su di voi, ma io pensavo che fossero solo delle favole, poi, prima di... morire... mi ha detto che dovevo avere tanta pazienza, che Reicosan si sarebbe presa cura di me e che un giorno i miei eroi preferiti mi sarebbero venuti a prendere e mi avrebbero portata con loro in un altro villaggio...
Disse quelle ultime parole a voce bassissima, torcendosi le mani con forza.
-Miki,- le disse a quel punto il moro alzandole leggermente il viso con una mano, -sono tanto contento che la tua mamma ti abbia raccontato tutte queste cose, sai? Perché è esattamente quello che succederà, siamo venuti a prenderti e ti porteremo con noi a Konoha...
A quelle parole la bambina scoppiò in un pianto dirotto e si buttò di nuovo tra le sue braccia..
-Non vuoi andare in braccio anche a Naruto, ora?- le chiese carezzandole la testa, quando si fu un po' calmata.
Lei assentì e lasciò che l'altro ragazzo la prendesse in braccio e la stringesse forte.
Alle loro spalle arrivò la Signora Agarie:
-Non mi aspettavo che andasse così bene!- annuì tutta soddisfatta.
Il moro le spiegò:
-Rie le aveva parlato di noi...
-Quella donna... davvero fenomenale... avendole già parlato di voi ha permesso che poteste stringere subito un legame... Miki come mai non mi avevi detto niente?- chiese alla bambina.
-Perché...- disse lei tra le lacrime, -io non credevo che fosse vero...
La donna sorrise, si sedette anche lei vicino a loro e le spiegò:
-Miki ascoltami, questi due ragazzi sono venuti a prenderti e ti porteranno a Konoha, si prenderanno cura di te e tu starai bene con loro, ma prima devono andare a parlare con la Mizukage nel Villaggio ella Nebbia per chiederle il permesso di portarti con loro, lo capisci?
La bambina assentì.
-Posso... andare con loro?- chiese piano.
-No, tesoro, però loro ci metteranno solo pochi giorni, tu aspetterai qui con me, va bene?
-Non voglio...- disse lei stringendosi forte alle braccia del biondo.
-Miki, neanche noi vorremmo lasciarti ora che ti abbiamo trovata, sai?- le disse Naruto.
-E se poi non tornate?- pigolò lei.
-Facciamo così,- le disse il moro, -che ne dici di custodire tu il mio coprifronte fino a quando non torniamo?
E glielo porse. La bambina lo prese tra le mani e se lo strinse al petto.
-Io posso fare anche di meglio, sai?- disse il biondo, che incrociò le dita e in un istante apparve davanti a loro una sua copia.
-Posso lasciarti una mia copia a farti compagnia, ti piace l'idea?
La bambina aveva gli occhi spalancati per lo stupore e batté le mani contenta quando la copia la salutò.
Il moro sbuffò, pensò che, anche per quello, doveva proprio imparare anche lui la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo.
-Mi sembra perfetto!- disse la Signora Agarie, -così ti senti più sicura Miki?
La bimba annuì mentre guardava i due ragazzi in modo adorante.
-Però ascoltami Miki, la copia di Naruto potrebbe anche scomparire,- le disse il moro, -se per esempio inciampasse o cadesse o qualcosa di simile, non ti devi preoccupare in quel caso, ok?
-Le ho lasciato più chakra del solito, Sas'ke, non scomparirà... non sarai mica geloso che io le posso lasciare una copia e tu solo il coprifronte?- gli chiese con un sorrisetto.
-Ma figuriamoci, dobe!- disse lui seccato.
La bambina li guardò e si mise a ridere:
-La mamma mi aveva detto anche questo...
-Cosa?- le chiese il biondo stupito.
-Che litigavate sempre ed eravate divertenti...
-Tsk, ci mancava solo questa...- mugugnò il moro.
E a quelle parole anche il biondo e la Signora Agarie si misero a ridere, contagiando dopo poco anche Sasuke.

Rimasero un altro po' con la bambina, poi si salutarono con la promessa che si sarebbero sbrigati a tornare. Miki quando li salutò diede ad entrambi un bacio sulla guancia che li fece arrossire come dei bambini e ridacchiare la Signora Agarie.
Usciti dal villaggio si diressero verso una foresta lì vicino, poi il moro evocò un enorme falco, gli montarono sopra e si diressero verso il Villaggio della Nebbia. Non ci sarebbero stati altri villaggi in quella zona, quindi potevano permettersi di procedere in modo più scoperto.
-Naruto, non vorrei interrompere i tuoi sogni ad occhi aperti e la tua espressione imbambolata...
-Kurama! Che c'è?- gli chiese il biondo mentalmente mentre volavano.
-Ecco vorrei fare una precisazione rispetto a quello che hai detto, prima che la mocciosa riempisse tutta la tua testa.
-Ha un nome!- lo riprese lui.
-Dobe, che vuole Kurama?- chiese il moro che si era accorto dello sguardo perso del compagno.
Il biondo gli fece cenno di aspettare.
-Sempre mocciosa rimane! Dunque, prima hai detto all'altro moccioso che voi due siete due uomini e non potete avere figli, giusto? Beh, non è vero...
-COSA?- urlò il biondo ad alta voce.
-Dobe che diavolo?- chiese il moro che aveva rischiato di cadere perché quell'urlo aveva spaventato il falco che li trasportava perdendo un po' di quota.
-Shhh,- gli intimò il biondo che era sbiancato.
La volpe intanto aveva iniziato a ridere.
-Kurama che stai dicendo?- gli chiese Naruto mentalmente.
-Sto dicendo che lui sicuramente non può avere figli, ma tu, con me, potresti...
-E come?- chiese sempre più sconvolto.
-Se ti trasformassi in donna e rimanessi incinta, poi io ti aiuterei a mantenere quella forma per tutta la durata della gravidanza...
-Stai scherzando?
-No, affatto,- gli rispose Kurama guardandosi le unghie.
-E perché diavolo non me lo hai mai detto?- chiese lui infuriato stavolta.
-Tu non me lo hai mai chiesto e... non mi sembrava che tu e il moccioso aveste mai parlato prima di figli, quindi... non l'ho ritenuto necessario...
-TU NON L'HAI RITENUTO NECESSARIO?- urlò sempre ad alta voce, facendo sobbalzare di nuovo il falco.
Ma la volpe si era già rintanata in un angolo lontano della sua coscienza, ridacchiando divertita.
-Si può sapere perché diavolo ti agiti tanto?- gli chiese il moro furioso.
A quel punto il biondo guardò negli occhi l'altro e arrossì fino alla punta dei capelli.
-No... niente...- come diavolo faceva a dirgli una cosa del genere?
-Dobe! Dimmi subito che diavolo ti ha detto quella volpe!- gli intimò Sasuke.
Cavolo, lo sapeva che non avrebbe smesso di fargli domande fino a quando non glielo avesse detto, sapeva essere dannatamente ostinato quel teme.
-Ecco... è difficile da ripetere...- balbettò guardando in basso e mordendosi il labbro.
-Ora! O glielo vado a chiedere io!- lo incalzò il moro richiamando intanto lo sharingan.
-No, no, non è necessario, meglio che te lo dica io!- disse quello agitandosi e muovendo le mani preoccupato.
-Allora?
-Sai quello che ti ho detto stamattina... che io e te siamo due uomini e non possiamo avere figli e che quindi prendere Miki con noi è perfetto?
-Sì,- fece il moro tornando ai suoi normali occhi neri e guardandolo fisso.
-Ecco... Kurama dice... che... non è vero...
-Cosa non è vero?
-Che non... possiamo avere figli...
Il moro lo guardò sospettoso, ma gli tornò in mente una frase che Kurama aveva lasciato in sospeso una volta.
-Continua...- gli disse con gli occhi che gli brillavano.
-Dice che... io... potrei...
-Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!!!- strillò il moro buttandoglisi addosso e facendo cadere pericolosamente entrambi dal dorso del falco.
-Teme, ma sei impazzito? Che vuol dire che lo sapevi? Stiamo cadendo!!!
Ma il moro lo stava stringendo tra le braccia più forte che poteva e continuava a ripetere quelle due stupide parole, apparentemente incurante del fatto che se non avessero fatto qualcosa si sarebbero sfracellati a terra nel giro di pochi secondi.
Ma il falco per fortuna si era buttato in picchiata accanto a loro e li riprese appena in tempo, sfiorando con una zampa la cima di un albero e poi librandosi di nuovo in volo. Non dopo avergli lanciato un'occhiata truce però. Anche se non parlava era chiarissimo il suo messaggio.
-Grazie, grazie, grazie Kurama! Lo sapevo...- continuava a dire stringendosi addosso al biondo.
-Teme, sei completamente impazzito? Come facevi a saperlo?- gli strillò addosso il biondo scansandolo e sedendosi, facendo un sospiro di sollievo al fatto che non fossero appena morti.
-Ti ricordi quando Kurama ci ha parlato di Hashirama e Madara? Alla fine ha detto che Madara si sbagliava a pensare che non avrebbero potuto avere dei figli!
-Ehh?
-Sì, dai, io gli ho anche chiesto che cosa volesse dire, ma non ha voluto dirmi più nulla!!!
-E quindi?
-Era chiaro quello che intendeva, no?
Ma la faccia basita del biondo gli fece capire che non lo stava seguendo per niente, per cui continuò:
-Intendeva dire che con il suo intervento anche loro avrebbero potuto avere dei figli!
-Ma io non mi ricordo niente del genere!- esclamò il biondo.
-Perché tu sei un dobe che non legge tra le righe!- lo rimproverò lui, abbracciandolo di nuovo, per poi però continuare, -e come si può fare?
-È una cosa imbarazzante...- disse il biondo arrossendo di nuovo come un peperone, ma vedendo lo sguardo pieno di entusiasmo del moro continuò, in fondo aveva deciso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per fargli avere più spesso quell'espressione, no?
-Dice che mi devo trasformare in donna... rimanere incinta... e poi lui mi aiuterà a mantenere la trasformazione per tutto il tempo...
-Dobbiamo farlo assolutamente!- disse deciso Sasuke.
-Ehi, datti una calmata!!! Abbiamo solo diciotto anni e tu stai per adottare tua nipote! Possiamo fare una cosa per volta, non credi? E poi io non ho ancora detto che sono disposto ad essere donna per nove mesi!
-Innanzitutto la adotteremo insieme e poi nove mesi non bastano mica, ce ne vogliono almeno quindici, che fai non lo allatti?- disse ringhiando.
Il biondo rabbrividì all'espressione truce del ragazzo che aveva di fronte, non gli stava mica chiedendo una cosa da niente! Essere trasformato in donna per più di un anno! Avrebbe voluto vedere lui al suo posto, se non sarebbe stato almeno un po' preoccupato...
-Ti vorrei ricordare che solo stamattina eri tu quello terrorizzato all'idea di conoscere tua nipote e prenderti cura di lei! Cos'è, tutto a un tratto hai deciso che vuoi due figli?
-Beh, io ne vorrei almeno quattro,- gli rispose il moro con naturalezza, come se stesse dicendo la cosa più normale del mondo.
-COSA???? Ma tu te lo scordi!!!- urlò il biondo, rischiando un'altra volta di cadere.
-Dai, dai, ora tranquillizzati,- gli fece il moro abbracciandolo e dandogli delle carezze lievi sulla testa, mentre lo riempiva di tanti piccoli baci sulle guance, -sarai una mamma meravigliosa... ma hai ragione, li faremo più in là, siamo giovani e ora dobbiamo prima occuparci di Miki...
Il biondo lo lasciò fare, ma poi gli disse:
-Teme, guarda che non penso che sia possibile che anche io adotti Miki, tu sei un suo parente, ma io non sono nulla per lei.
Il moro a quelle parole smise di accarezzarlo e restò pensieroso per un po', poi il biondo gli vide in volto un'espressione nuova, aveva una luce negli occhi e lo guardò con un ghigno. Si preoccupò moltissimo, che diavolo stava pensando in quel momento? Decise che per il momento era meglio non indagare, erano già successe troppe cose quel giorno.

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