24. Era forse quella la felicità?

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L'Hokage entrò nel suo ufficio furente, seguita dai due ragazzi e la bambina. Shizune cercò di contenere una risata nel vedere il viso della donna e andò incontro ai ragazzi.
-Bentornati Naruto-kun, Sasuke-kun!- poi si piegò un po' sulle gambe e fece un bel sorriso alla bambina, -ciao, io sono Shizune...
-Io sono Miki...- disse lei stringendosi contro la gamba del moro.
-Piacere di conoscerti Miki, senti che ne dici se io e te andiamo a prendere qualcosa da mangiare mentre i ragazzi parlano un po' con la Signorina Tsunade?
-Grazie... ma...- provò a rispondere lei intimidita.
-Miki,- le disse il biondo, -Shizune è una cara amica, vai pure con lei, non hai fame?
La bimba alzò lo sguardo verso il moro e al vedere il cenno d'assenso di lui si tranquillizzò completamente.
-Ok...- disse titubante.
-Lascia qui il tuo zainetto, non ti serve,- le disse il biondo aiutandola a sfilarlo, -però indossa questa maglia, la sera può far freddo qui al villaggio.
-Ma io non ho freddo!- disse la bambina scocciata.
-Miki...- fece lui con una voce leggera di rimprovero, -dai, mettitela per favore.
La bambina sbuffò, ma poi lasciò che il ragazzo gliela mettesse.
-Noi ti aspetteremo qui,- le disse Naruto con un bel sorriso.
Mentre Shizune e Miki uscivano richiudendo la porta, la donna bionda si era seduta su una poltrona sghignazzando.
-Quindi ora dovrò abituarmi a vedere il jinchuriki della volpe a nove code fare la mammina premurosa?- chiese.
Il moro ridacchiò, mentre il biondo arrossiva sedendosi rumorosamente sul divano davanti all'Hokage.
-Avanti, raccontatemi tutto,- disse la donna.
Sasuke iniziò a raccontarle tutto quello che era successo in quei pochi giorni, dalla scoperta della morte di Rie, all'incontro con la bambina e poi del viaggio fino al Villaggio della Nebbia. La donna lo aveva seguito con attenzione, con uno sguardo pensieroso.
-E la Mizukage come ha preso tutta questa storia?- chiese curiosa.
-Ci ha preparato questo,- le rispose il moro porgendole il rotolo con il sigillo della Mizukage.
Ma il biondo scattò in piedi e poggiò la mano sinistra sul rotolo prima che la donna potesse aprirlo.
-Aspetta!- disse agitato.
Se Tsunade avesse letto il rotolo avrebbe subito capito che c'era anche dell'altro che i due avevano deciso. Era preoccupato della reazione che la donna avrebbe avuto.
-Naruto, cos'hai sulla mano?- chiese lei con voce atona.
Il ragazzo ritirò la mano dietro alla schiena velocemente, cazzo, si era scordato dell'anello!
Con il rotolo ancora in mano, senza guardarlo in faccia, lei continuò:
-Fammi vedere la tua mano.
Lui arrossì violentemente e le porse la destra.
-L'altra,- disse ancora, gelida.
Il ragazzo deglutì con sforzo e poi le porse la sinistra.
Lei gli prese la mano e la scrutò, poi sollevò lo sguardo verso il moro, senza alcuna espressione sul viso. Lui la stava guardando fisso, teso come una corda di violino, con lo sguardo duro e deciso di un... "uomo" pronto a proteggere le cose importanti per lui, notò. Erano cresciuti i "suoi ragazzi"... dentro di sé li chiamava così da parecchio, anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
Sollevò lo sguardo verso il biondo e si accorse che aveva gli occhi chiusi e il viso raggrinzito, pronto a ricevere un colpo. Mille pensieri le si affacciarono alla mente. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di cominciare a urlare e dirgli che erano dei pazzi, che era presto per sposarsi e adottare una bambina, che avevano solo diciotto anni, che non era necessario fare tutto quello. Ma si costrinse a fermarsi e riflettere per un istante. La realtà è che in quei mesi li aveva visti quei due insieme, non era mica cieca. Aveva visto come Naruto, che era sempre stato un casinista iperattivo ed esuberante, si era lentamente calmato, sorrideva sempre ed era allegro come prima, ma era diventato più... sereno, più... tranquillo, più... stabile. Sasuke invece, che continuava a mantenere quell'espressione fredda e imperturbabile la maggior parte del tempo, era invece diventato meno teso, meno nervoso, ogni tanto avrebbe giurato di averlo visto anche sorridere, sempre nascondendosi un po', cercando di non farsi notare. E anche se la sua bocca era sempre tirata in una linea inespressiva, l'espressione dei suoi occhi era cambiata, era distesa, anche quando fingeva di seccarsi con il biondo per qualcosa, perché era ovvio che fingesse. Quei due erano diventati... felici... e si vedeva, si vedeva benissimo. Per cui sbuffò, lasciò la mano del biondo e si appoggiò sullo schienale della poltrona.
Il biondo aprì gli occhi e si risedette guardandola perplesso.
-A quando?- domandò lei mentre apriva il rotolo.
-In primavera...- mormorò Sasuke.
-Almeno avremo tempo di organizzare la cosa per bene...- disse tra i denti.
Poi lesse il rotolo e sghignazzò:
-Quindi lo avete deciso mentre eravate al Villaggio della Nebbia... Mei si sarà divertita enormemente...
-È stata molto gentile!- esclamò il biondo.
La donna sollevò lo sguardo e vide il moro voltarsi di lato e sbuffare, poteva immaginare quanto lui si fosse infastidito e imbarazzato per le battutine che sicuramente lei gli aveva fatto. Pensò che il prossimo incontro dei Kage sarebbe stato più interessante del solito...
Poi si accorse che i due non si erano ancora del tutto rilassati alla sua reazione e disse con un tono più dolce di quanto avrebbe voluto:
-Avrei preferito che le cose andassero più lentamente... avrei preferito che poteste avere meno responsabilità sulle spalle, che poteste, per una volta... almeno per un po'... essere solo dei ragazzi di diciotto anni... spensierati... ma...
-Baa-chan, ma noi siamo felici!- esclamò Naruto.
Lei posò lo sguardo nei suoi occhi e vide che non mentiva.
-Noi non desideriamo altro, davvero,- continuò lui, prendendo la mano del moro tra le sue, -non lo capisci? Io non ho mai avuto una famiglia e Sasuke l'ha persa tanti anni fa... il nostro più grande desiderio è avere una famiglia nostra, una vera famiglia. Abbiamo deciso insieme di adottare Miki e non lo sentiamo come un peso, non è vero Sas'ke?- disse il ragazzo rivolgendosi verso il moro.
Lui assentì impercettibilmente con lo sguardo verso il soffitto, in un malcelato tentativo di nascondere l'imbarazzo.
A lei venne da ridere, poi chiese:
-Quindi cosa dovrei dire?
-Facci gli auguri Baa-chan!- le rispose grattandosi la testa con un enorme sorriso sulle labbra.
Allora lei fece qualcosa che li spiazzò. Si alzò in piedi, li raggiunse e li abbracciò entrambi stritolandoli.
-Vi auguro ogni bene ragazzi...- mormorò.
Il moro si paralizzò, mentre il biondo ridacchiava e ricambiava l'abbraccio.
Poi lei li lasciò e aggiunse:
-Sono sicura che Mikoto e Kushina sarebbero orgogliose di voi...
Ed entrambi pensarono che non c'era cosa più bella che avrebbe potuto dirgli.

In quel momento sentirono qualcuno bussare, Tsunade disse:
-Avanti.
E dalla porta entrò una donna con gli occhi rossi e i capelli neri, che teneva per mano un bambino di circa due anni.
-Kurenai-sensei! Hiro!- esclamò il biondo.
-Tsunade-sama,- salutò la donna, -scusi ma ho visto i ragazzi arrivare al suo palazzo su un falco e visto che devo parlare con Naruto ho pensato di raggiungervi. Spero di non disturbare.
-No, affatto, abbiamo finito,- le rispose l'Hokage.
-Come mai mi cercavi Kurenai-sensei?- chiese il biondo curioso.
-Veramente è più di una settimana che ti cerco, ma Tsunade-sama mi ha detto che eravate andati in missione. Ho una cosa per te Naruto, avrei dovuto dartela il giorno dopo il tuo compleanno, ma non c'eri.
E dicendo quello gli porse una busta. Sopra una calligrafia sottile che la donna bionda riconobbe subito:
-Kurenai come mai hai una lettera per Naruto da parte del Terzo?
-Me la diede Asuma tempo fa...
Il biondo prese la busta con mano tremante, sotto gli occhi curiosi degli altri. La aprì e dentro trovò un foglio scritto e una strana chiave. Il biondo iniziò a leggere.

Caro Naruto,
questa lettera ti verrà consegnata il giorno dopo che avrai compiuto diciotto anni. Probabilmente ti stupirai per quello che sto per dirti, ma è una decisione che ho preso tanto tempo fa per il bene tuo e del Villaggio. Spero tu possa perdonarmi per non averti fatto sapere queste cose prima e per non averti dato quello che ti spettava anni fa. Ma temevo tu fossi troppo giovane, inoltre preferivo che la tua identità rimanesse celata il più a lungo possibile. Capirai quando vedrai ciò di cui ti sto parlando.
Tu sei figlio di Minato Namikaze, il Quarto Hokage, e di Kushina Uzumaki, jinchuriki del Kiubi, probabilmente due tra i più potenti ninja che il Villaggio della Foglia abbia mai conosciuto. Essi sono morti per proteggere il Villaggio e ti hanno lasciato la volpe a nove code e le loro tecniche affinché tu un giorno potessi superarli e proteggere a tua volta il Villaggio e la pace che tanto amavano.
La chiave che troverai insieme a questa mia lettera apre una grotta nascosta dietro l'orecchio sinistro della scultura di pietra che raffigura il volto di tuo padre sulla montagna. Lì dentro troverai la tua eredità che ti aspetta. Io e tuo padre facemmo costruire quel nascondiglio in segreto molti anni fa per proteggere le tecniche sue e di tua madre.
Spero che il tuo desiderio di diventare Hokage sia ancora vivo dentro di te e che tu possa un giorno esaudirlo nella memoria e con i valori che i tuoi genitori ti hanno lasciato,
tanti auguri ragazzo,
il Terzo Hokage.

Un velo di lacrime ricoprì i suoi occhi, poi porse la lettera a Tsunade e lei e Sasuke la lessero.
-Hai idea di cosa possa contenere?- chiese il moro all'altro ragazzo.
Naruto scosse la testa, mentre si asciugava il volto con la manica.
-Conterrà i sigilli del clan Uzumaki e il patto con il Dio del Fulmine,- disse la donna bionda stupita, -mi ero chiesta in effetti dove fossero andati a finire...
-Perché il Terzo ha deciso di tenerli nascosti?- domandò il moro.
-Perché sono tecniche potenti che non devono cadere in mani sbagliate... Kurenai tu ne sapevi niente?
-No, Asuma mi ha solo detto che aveva trovato quella busta tra le cose di suo padre e che sarebbe stato compito nostro consegnarla a Naruto.
-Ojisan, Naruchan!
La voce di una bambina riempì la stanza. Poi il biondo sentì delle piccole braccia attaccarsi alle sue gambe.
-Naruchan perché piangi?- chiese preoccupata.
Allora lui la prese in braccio e le disse:
-Perché quest'anno ho ricevuto i regali di compleanno più belli di tutta la mia vita...
Lei allora gli diede un bacio sulla guancia, poi si fece mettere giù. Vide il bambino piccolo che si era messo a sedere per terra e andò verso di lui.
-Grazie mille Shizune-san,- disse il moro rivolto alla donna che era appena entrata.
Poi si voltò verso il compagno:
-Vuoi andare ora a questa grotta?
-No, ora dobbiamo andare a casa e mettere Miki a dormire che è stanca, andremo domani.
-Chi è questa bambina?- chiese Kurenai guardando i ragazzi.
-La nipote di Sasuke,- disse l'Hokage con naturalezza.
La donna dagli occhi rossi la guardò stupita.
-Miki è la figlia di Itachi,- le spiegò il moro, -non sapevo niente di lei fino alla scorsa settimana. L'abbiamo appena adottata...
-Wow!- disse Kurenai, -complimenti ragazzi!
-Ora andate a casa,- intervenne l'Hokage, -vi darò quindici giorni di ferie per abituarvi a stare con Miki, ma poi dovrò ricominciare a mandarvi in missione, dobbiamo trovare qualcuno che stia con lei.
-Posso farlo io,- disse la donna dagli occhi rossi.
-Cosa?- fecero i due ragazzi all'unisono.
-Non ho ancora ricominciato ad andare in missione perché Hiro ha solo due anni, per cui se volete ogni tanto posso darvi una mano e tenere Miki con noi, anche se lei è più grande mi sembra che si trovino bene insieme,- disse osservando i due bambini che giocavano ridendo tra di loro.
-Grazie Kurenai-sensei,- le disse il moro, -è tutto nuovo per noi e dobbiamo organizzarci, ma credo che ogni tanto accetteremo l'offerta.
Gli era sempre piaciuta quella donna in effetti. Quando il biondo gli aveva raccontato della morte di Asuma gli era anche un po' dispiaciuto, quell'uomo gli era sempre stato simpatico, perché era uno che se ne stava per i fatti suoi. Se doveva pensare a qualcuno a cui lasciare Miki, Kurenai gli sembrava un'ottima scelta, era una donna, una mamma e una ninja. Sarebbe stata un buon esempio per Miki.
Salutarono e se ne andarono verso casa. Naruto aveva messo Miki a cavalcioni sulle sue spalle e si stava divertendo a spiegarle tante cose sul villaggio, mentre il moro li seguiva portando gli zaini. Alla vista di quei due che chiacchieravano felici una sensazione di pace e calore gli inondò il petto. Era forse quella la felicità?

Giunti a Villa Uchiha fecero vedere la casa a Miki che era stupefatta da quanto fosse grande e fece un'esclamazione di gioia alla vista della sua stanza.
-Domani andremo a comprarti un po' di vestiti e di giocattoli, così la sentirai più tua, ok?- le disse il biondo.
Lei assentì con gli occhi che le brillavano.
-Dobe, io preparo qualcosa per cena, perché tu non fai fare il bagno a Miki?
-Ok, Miki andiamo...
In realtà era un po' agitato, temeva che la bambina potesse sentirsi in imbarazzo davanti a lui, in fondo si conoscevano solo da pochi giorni. Per cui preparò la vasca e poi la aiutò ad entrarci guardando da un'altra parte. Fece per uscire dal bagno, ma lei lo fermò:
-Non mi fai compagnia?
-Ok...- le rispose lui titubante e si sedette per terra dandole le spalle.
-Questa casa è grandissima,- disse lei.
-Questa è la casa in cui sono cresciuti tuo padre e Sas'ke, noi la abbiamo rimessa a posto, ma il piano di sopra non lo usiamo. Però ora che ci sei anche tu sembrerà meno vuota, non credi?
Lei fece un sorrisone in rimando. Poi gli chiese di aiutarla a lavarsi i capelli e piano piano lui si sciolse, vedendola così tranquilla.
Una volta che lei si fu messa il pigiama raggiunsero il moro in cucina.
-Questa è per te Miki,- le disse lui porgendole una foto.
-Questo è...
-Sì, Miki, questo è tuo padre, Itachi...
La bambina guardò assorta la foto in cui un ragazzo guardava nell'obiettivo con lo sguardo dolce, poi si volse verso il moro e gli disse:
-Vi somigliate tantissimo!
-Sì,- rispose lui cercando di nascondere il tono sofferente.
-Ti manca tanto?- chiese lei.
Lui le sorrise e annuì.
Dopo cena il biondo accompagnò Miki a letto. Dopo un po', visto che non tornava, Sasuke li raggiunse e li trovò a giocare a farsi il solletico.
-Dobe, ti sembra questo il modo di mettere a letto una bambina?- chiese sbuffando.
-Perché?- chiese lui colpevole.
-Così la fai agitare troppo e non si addormenterà mai...
Poi sparì per un attimo e quando tornò teneva tra le mani un libro illustrato.
-Spostati,- gli disse prendendo una sedia e mettendola vicino al letto di Miki.
Il biondo si sedette ai piedi del letto, la bambina si infilò sotto le coperte e lui iniziò a leggerle una favola. Dopo poco gli occhi di Miki si chiusero e i due, facendo pianissimo, spensero la luce e socchiusero la porta.
-Come facevi a sapere una cosa del genere?- chiese Naruto curioso.
-Mia madre faceva sempre così per farci addormentare...

La mattina dopo si svegliarono sentendo un piccolo corpicino che si lanciava sopra di loro.
-Buongiorno!- trillò la bambina.
-Buongiorno piccola...- le rispose il moro facendole posto sotto le coperte.
Lei si strinse addosso a lui.
-Hai dormito bene Miki?- le chiese.
-Benissimo! Naruchan giochiamo...- disse lei saltando addosso al biondo che ancora non si era ben svegliato e che sussultò a sentirla sedersi a cavalcioni sulla sua schiena.
-Tra un pochino...- sbadigliò lui.
Ma lei iniziò a fargli il solletico e lui iniziò a contorcersi dalle risate.
-Questa è guerra...- disse girandosi e ricambiandole lo stesso trattamento.
Poi i due si scambiarono uno sguardo di intesa e si lanciarono a fare il solletico al moro, che non riuscì a trattenere le risate.
-Fermatevi voi due...- cercò di dire divincolandosi.
Poi riuscì ad alzarsi e intimò ad entrambi:
-Giù a fare colazione, subito!
-Agli ordini!- scattò il biondo, mentre la bambina rideva e scattava sull'attenti anche lei.

Avevano appena finito di fare colazione e stavano decidendo come organizzare la giornata, quando sentirono bussare alla porta. Il moro andò ad aprire domandandosi chi potesse essere, in fondo era ancora abbastanza presto. Quando aprì si trovò sommerso da buste e pacchi che gli vennero rovesciati addosso mentre una testa rosa si precipitava dentro casa dicendo:
-Dov'è? Dov'è?
Ma lui non fece in tempo a dire nulla perché, con orrore, vide che la ragazza non era sola, anzi, dietro di lei continuavano ad entrare, non invitate, persone che gli consegnavano dei pacchi, lo salutavano, gli davano una pacca sulla spalla e si dirigevano verso l'interno. Furente, buttò per terra tutte quelle cose che gli erano state messe tra le braccia e si diresse verso la cucina, davanti alla cui porta erano accalcati praticamente tutti quelli che il biondo si ostinava a chiamare i "loro amici". Si fece largo e vide Sakura che stringeva tra le braccia la "sua" bambina, strillando:
-Tesoro, sei bellissima! La zia Sakura è tanto contenta di conoscerti!
Circondata da Ino, Ten Ten e Hinata, mentre il biondo ridacchiava e cercava di dire alle ragazze di darsi una calmata. Poi vide lo sguardo confuso di Miki e a quel punto si precipitò a staccarla dalle mani della ragazza:
-Lasciala subito che la spaventi!
-Ma Sasuke...- si lamentò Sakura.
-E poi chi ti ha dato il permesso di auto-eleggerti zia?
-Sasuke, ogni bambina ha bisogno di avere una figura femminile di riferimento...- iniziò a dirgli lei mettendosi le mani sui fianchi e riprendendolo con un'aria da maestrina.
-Io non voglio che mia nipote abbia come riferimento una donna manesca come te!
La ragazza a quel punto lo fulminò e scrocchiò le dita, pronta a colpirlo, ma lui le disse:
-Lo vedi che ho ragione? Risolvi sempre le cose con la violenza tu!
Mentre gli altri erano ammutoliti a guardare quella scena, accalcati sulla porta della cucina, il biondo prese in mano la situazione.
-Miki, vieni con me,- disse prendendo in braccio la bambina, -lasciamo questi due a litigare, mentre io ti presento tutte queste persone...
La bambina, che si era un po' preoccupata al vedere il suo ojisan litigare con la ragazza dai capelli rosa, si fiondò tra le sue braccia e si guardò intimorita intorno.
Dirigendosi verso il salone in modo da stare più comodi, Naruto domandò:
-Come lo avete saputo?
Gli rispose Ino:
-Ieri sera Tsunade-sama ha detto a Sakura che avete adottato la nipote di Sasuke, dopo lei ha avvertito tutti...
Poi si sedette sul divano, con Miki sulle gambe e le disse dolcemente, poiché lei si stava nascondendo tra le sue braccia:
-Queste persone sono i nostri amici, e sono tutti venuti a conoscere te, sai?
Lei si scostò un po' e guardandolo stupita, disse arrossendo:
-Me?
-Proprio così,- le rispose un uomo che portava un codino e che aveva una cicatrice sopra il naso, sedendosi sul tavolino davanti a loro.
-Lui è Iruka-sensei,- le spiegò il biondo, -ed è stato l'insegnante di tutti noi quando eravamo poco più grandi di te.
-Piacere di conoscerti piccolina,- le disse l'uomo con un sorriso dolcissimo, che la fece tranquillizzare.
-Pia... piacere...- rispose lei.
-Me lo dici il tuo nome?-le chiese ancora lui.
-Miki,- disse lei a bassa voce.
-È un bellissimo nome,- disse una ragazza dai lunghi capelli neri sedendosi accanto a loro sul divano.
-E lei è Hinata,- spiegò il biondo.
-Sai Miki, non solo siamo venuti a conoscerti, ma ti abbiamo anche portato dei regali!- trillò a quel punto una ragazza bionda che si era appoggiata alla spalliera del divano.
-Lei è Ino,- disse Naruto.
-Dei regali? Per me?- chiese la bambina.
-Certo!- disse un ragazzo tutto vestito di verde, -guarda qua!
-Lui è Rock Lee,- le diceva intanto il biondo, mentre la bambina seguiva con lo sguardo il braccio del ragazzo verso una montagna di pacchi e buste a lato del divano.
-Tutti quelli?- domandò la bambina arrossendo e guardando tutte quelle persone intorno a lei con la bocca aperta dallo stupore.
-Certo, Miki, tutti quelli sono regali per te!- disse la ragazza dai capelli rosa avvicinandosi e portando con sé una parte di quei pacchi, -e ora li apriamo insieme!
-E lei è Sakura-chan!- disse il biondo ridacchiando vedendo la faccia truce del suo compagno che si affacciava in tutto quello che sicuramente stava considerando un caos.
Poi Naruto continuò a presentarle tutti quei ragazzi, mentre Sakura, Ino e Hinata la aiutavano a scartare i regali. Si avvicinarono anche Ten Ten e Temari.
-Temari, anche tu qui?- le domandò il biondo.
-Visto che ormai sono l'ambasciatrice di Suna a Konoha, sono venuta a vedere la novità...- ripose lei con uno sbuffo.
Sasuke si avvicinò a Kakashi che era rimasto in disparte e gli disse all'orecchio:
-Fossi in te mi preoccuperei per lo sguardo che ha Iruka guardando Miki in questo momento...
Quando vide il sensei irrigidirsi e sbarrare l'unico occhio visibile, chiaramente in preda al panico, ghignò e aggiunse:
-E credo che tra poco il dobe ti renderà la vita ancora più difficile...
Ma non rispose all'occhiata interrogativa che Kakashi gli rivolse e si diresse verso il divano con un sorrisetto che non prometteva niente di buono. Si sedette sul bracciolo, vicino al biondo e a Miki che era estasiata ed eccitata da tutte quelle attenzioni e dalle miriadi di vestitini, fermagli e giocattoli che stavano riempiendo tutto lo spazio intorno a lei.
Quando finalmente finirono di scartare tutti i pacchi Miki si guardò intorno, con le guance rosse per la confusione e l'entusiasmo e disse:
-Grazie...- poi si intimidì e si buttò tra le braccia del biondo, chiedendogli a bassa voce, -perché mi hanno fatto tutti questi regali, Naruchan?
Fu Sakura però a risponderle:
-Miki ti abbiamo fatti questi regali perché siamo tutti tanto contenti che tu sia arrivata a Konoha e, visto che vogliamo tanto bene a Naruto e Sasuke, vogliamo già tanto bene anche a te, poi... non potevamo mica permettere che questi due si occupassero di comprarti dei vestiti...
-Già,- continuò Ino, -non ti preoccupare, ci penseremo noi a farti essere sempre alla moda!
-Non vi azzardate...- sibilò il moro.
Ma le ragazze lo ignorarono completamente e continuarono a chiacchierare tra di loro su cos'altro avrebbe potuto essere utile alla bambina, mentre il biondo ridacchiava e Miki guardava confusa tutta la scena.
-Teme,- disse il biondo sollevando lo sguardo, -ci sono tutti...
-Diglielo...
-Ragazzi,- disse il biondo ad alta voce per attirare l'attenzione di tutti, -vorremmo approfittarne per darvi anche un'altra notizia...
Poi arrossì, mentre tutti si giravano verso di lui, infatti le ragazze erano state tutte prese dalla bambina, mentre i ragazzi si erano messi a chiacchierare tra di loro dopo i momenti iniziali.
-Ecco, io e Sas'ke abbiamo deciso... che... ci sposiamo...- disse mettendosi nervosamente una mano dietro alla testa.
Tutti li guardarono allibiti per un istante, poi Kiba balzò verso il moro e lo abbracciò stretto.
-Sasuke, sei davvero il mio migliore amico!- disse con le lacrime agli occhi e strusciando il volto su di lui come avrebbe fatto un cagnolino, -ora anche le più irrinunciabili delle vostre fan dovranno cedere alla verità...
-Kiba... scansati...- disse lui gelido cercando di scollarselo di dosso.
Ma al vedere quella scena tutti scoppiarono a ridere, memori della situazione simile a cui avevano assistito qualche tempo prima.
-E quando?- chiese a quel punto Sakura, che era ancora un po' sconvolta.
-In primavera,- rispose il biondo.
-Perfetto!- disse a quel punto Temari.
-Scusa a te che importa?- le domandò a quel punto Shikamaru.
-Così quando faranno l'esame da chunin saranno appena sposati! Sai che spettacolo la finale?!- spiegò lei.
I due chiamati in causa la guardarono allibiti.
-Come... l'esame... da chunin...- balbettò il biondo.
-Beh, non penserete mica di poterlo evitare anche il prossimo anno, no?
-Tem, non è una buona idea,- disse Shikamaru volgendo gli occhi al cielo, -ne abbiamo già parlato...
-Io sono stata messa a capo della prossima commissione esaminatrice per l'esame dei chunin, ho letto i fascicoli di tutti i ninja del villaggio e mi sono accorta di questo scandalo!
-Quale scandalo?- domandò il biondo, sempre più allibito.
-Tu vuoi diventare Hokage, come pensi di poter non fare l'esame da chunin?- disse lei con tono di rimprovero.
-Ma... ma...- balbettò lui.
-Seccatura, hai presente di chi stai parlando? Distruggeranno il villaggio...
-Innanzitutto non sto parlando solo di loro due, ma anche di quegli altri tre,- disse lei indicando Karin, Jugo e Suigetsu che la guardarono con gli occhi di fuori, -e poi basterà fare con loro l'accordo che non potranno usare la volpe e lo sharingan...
-Neanche la modalità eremitica,- disse a quel punto il moro.
-Giusto,- disse lei annuendo, -neanche la modalità eremitica!
-Teme, che stai dicendo? Tu vuoi farlo?- gli chiese il biondo sconvolto.
-E farai in modo che non ci incontriamo durante gli incontri preliminari,- disse il moro fissando la ragazza bionda con i codini.
-Per chi mi hai presa? È ovvio, la finale sarà vostra!- disse lei seccata.
-Teme... che stai dicendo?- domandò il biondo sempre più preoccupato.
-Ha ragione lei, se vuoi diventare Hokage devi essere il primo a rispettare le regole, e poi... io e te non abbiamo più combattuto...- disse con un ghigno e una strana luce negli occhi, -non mi dire che hai paura a combattere contro di me senza il tuo Kurama e la tua modalità eremitica?
A quelle parole il biondo ringhiò:
-Paura? È che stavo cercando di evitarti una figuraccia...
Lo sguardo che si lanciarono fece tremare la maggior parte dei presenti.
-Se poi distruggono il villaggio, tu non dire che non ti avevo avvertita...- sbuffò Shikamaru guardando sconfortato la ragazza al suo fianco che ridacchiava divertita.
-Ehm, noi non potremmo evitare questa cosa?- chiese a quel punto Suigetsu.
-Assolutamente no,- rispose Temari incrociando le braccia, -e comunque vi ho già iscritti tutti e cinque. L'esame si terrà a fine aprile qui a Konoha, preparatevi, perché non sarà semplice, -aggiunse con un ghigno, -visto che ci sarete voi, organizzeremo un bello spettacolo...

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