13. Di traslochi e incontri vari

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Sasuke camminava ondeggiando e con un'aura scura che lo circondava, mentre Naruto gli saltellava intorno tutto contento, non smettendola di blaterale, su come si era conclusa positivamente tutta la faccenda.
-Teme, teme! Mi vuoi rispondere? Perché hai quella faccia da funerale? Non sei contento di fare una cena di famiglia?
-È meglio se lo lasci perdere Naruto,- provò a dirgli a bassa voce Kakashi, -non capisci che è preoccupato dalla reazione che potrebbero avere insieme l'Hokage e Iruka? Quel poveretto è appena tornato, dopo tutto quello che è successo, e improvvisamente si ritrova a dover fronteggiare quei due iperprotettivi...
-Forse hai ragione, in effetti...- disse il biondo pensieroso, -piuttosto Kakashi-sensei! Si può sapere per quale motivo io non sapevo niente di te e Iruka?
Mentre l'uomo cercava evidentemente un nascondiglio dove rintanarsi, rispose per lui l'altro ragazzo:
-Baka, solo te potevi non accorgertene!
-Tu infatti come facevi a saperlo, sei tornato praticamente da due giorni?
-Perché io non ho gli occhi foderati di prosciutto come te!- gli rispose quello stizzito, -e ti avverto che, se riesco a sopravvivere a quello che succederà tra tre giorni, poi ti presenterò un conto molto salato da pagare!
Al che il biondo arrossì vistosamente e Kakashi trovò il momento perfetto per sparire:
-Visto che i discorsi si fanno, come dire, "intimi", io vi saluto ragazzi...
E sparì.

-Sasuke!!!- sentirono la voce squillante di Karin che si avvicinava.
-Che ti è successo Sasuke? Sembra che ti sia appena passato sopra qualcosa!- fece Suigetsu avvicinandosi.
Avevano appena incontrato i tre compagni del team Falco mentre si stavano dirigendo verso la casa del biondo per iniziare a impacchettare le sue cose.
-Ciao cugina!- disse Naruto sorridendo verso la rossa.
-Smettila con questa storia! Io non sono tua cugina!- gli rispose lei in cagnesco.
-Suvvia Karin-chan... siamo tra i pochi rimasti del clan Uzumaki! Come minimo saremo cugini di qualche grado!- fece il biondo cercando di rabbonirla.
Al che lei lo guardò sempre più stizzita e si rivolse verso il moro:
-Sasuke?
-Procedi pure...- le disse lui indifferente, capendo le sue intenzioni.
Il biondo non fece in tempo a capire quello strano scambio tra i due che si ritrovò con un calcio piantato allo stomaco che lo fece volare di qualche metro.
-Questo è perché non sono tua cugina!- gli disse la rossa avvicinandosi poi minacciosa, mentre lui si ritrovava accasciato contro un muro.
-E questo,- disse dandogli un gancio destro che lo fece definitivamente cadere a terra, -è per avermi portato via il mio Sasuke!
Mentre Suigetsu e Jugo guardavano stupiti la scena, Naruto provò a guardare Sasuke, ma non trovò nessuna comprensione nel suo sguardo.
-Karin, ma che stai dicendo?- provò a ribattere massaggiandosi la guancia e cercando di rialzarsi.
-Ragazzi! Ma che diavolo sta succedendo?- si sentì improvvisamente la voce di Sakura, -Karin, si può sapere perché stai picchiando Naruto?- continuò rivolgendosi all'altra ragazza.
-Pensavo tu ci saresti andata talmente pesante che io avrei trovato solo un mucchietto di ossa su cui infierire, invece pare tu abbia deciso di essere clemente, quindi ho deciso di scaricarmi un po'!- le rispose lei come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Karin, ma tu...
-Ehi! Ragazza forzuta! Vorrei ricordarti che sono il miglior ninja sensoriale in circolazione! Inoltre me lo ha detto lui...- le spiegò facendo un cenno con la mano verso il moro.
-Sul fatto che sei il miglior ninja sensoriale in circolazione, molti avrebbero da ridire...- le rispose Sakura guardandola di traverso, ma incuriosita dalle implicazioni che quella frase nascondeva. Cominciava a capire la scenetta a cui aveva assistito quella sera davanti al ristorante. Poi si volse a guardare il moro e vide su di lui un'espressione indifferente che le fece saltare i nervi.
-Sasuke-kun! Si può sapere perché diamine non l'hai fermata?
-Non vedo perché avrei dovuto,- le rispose lui atono.
-Sasuke...- avrebbe dovuto capire che il fatto che per la prima volta non stesse usando il suffisso -kun fosse un brutto segno. Infatti la ragazza iniziò ad avvicinarglisi, infilando lentamente il guanto senza dita che usava per proteggersi le mani durante i combattimenti... ma a quel punto il moro percepì il pericolo e la fermò dicendole:
-Perché te la stai prendendo con me? Non sai in che razza di guaio mi ha ficcato lui oggi! E poi non dovresti essere anche tu arrabbiata con lui?
-Me la prendo con te, -iniziò a spiegargli calmandosi, -invece che con lui, perché mi è assolutamente chiaro che tra i due il teme sei tu, quindi lui ha più bisogno di te di protezione!
-Ma quale protezione! Se la sa cavare benissimo da solo, Karin non gli ha fatto neanche un graffio!
-Questo non vuol dire che non mi abbia fatto male...- borbottò il biondo che era ancora seduto a terra e si massaggiava la guancia e lo stomaco, imbronciato.
-E poi che guaio avrebbe combinato?- chiese la rosa sbuffando.
-Innanzitutto la tua amata maestra ha cercato di ammazzarmi, meno di un'ora fa...
-Perché Tsunade-sama avrebbe provato ad ammazzarti?- gli chiese lei interrompendolo bruscamente, ma fu il biondo a risponderle:
-Se l'è cercata!
-Io non me la sono affatto cercata, dobe!- disse lui acido.
-Sì che te la sei cercata, teme!
-Insomma che cosa avrebbe fatto per cercarsela?- chiese Sakura al biondo, interrompendo quello scambio amorevole di battute.
-Mi ha baciato davanti a lei...- disse lui a mezza bocca.
-Ehhh?- fece lei.
-Baciato? Come baciato?- provò a intromettersi Suigetsu, ma tutti lo ignorarono.
-Stavo cercando di dire a Baa-chan che volevo dei giorni di permesso per traslocare...
-Come traslocare? E dove vai?- gli chiese veloce Sakura.
-A casa sua!- disse il biondo gongolando.
-Ma è una notizia meravigliosa! Congratulazioni Naruto!- disse la rosa estasiata andando ad abbracciarlo.
-Si può sapere perché lo stai abbracciando?- le indirizzò il moro scocciato.
Lei lo ignorò e rialzandosi continuò:
-In effetti conoscendo Tsunade-sama, capisco che non abbia preso bene una simile scenetta...
-Infatti!- la rinforzò Naruto.
-Ma quale scenetta! Questo dobe non stava riuscendo a trovare una scusa decente per giustificare i giorni di permesso che le stava chiedendo!- intervenne il moro sempre più seccato.
-Ma non c'era bisogno di baciarmi per farglielo capire!- strillò a questo punto il biondo.
-Ecco, ora urliamolo pure, così anche i muri lo verranno a sapere!- fece l'altro tirando gli occhi al cielo.
-Jugo, ma tu ci stai capendo qualcosa?- fece Suigetsu a bassa voce al compagno, ma quello in rimando scrollò solo le spalle.
-Quindi è per questo che prima ho sentito il chakra della volpe provenire dal palazzo dell'Hokage?- chiese Karin rivolta al biondo.
-Sì,- le rispose lui, -per evitare che lei distruggesse l'edificio mi sono messo in mezzo.
-Veramente stava cercando di ammazzarmi,- puntualizzò il moro.
-E tu lo hai protetto!- disse Sakura estasiata, -bravo Naruto, così si fa!- e gli diede un'energica pacca sulla spalla.
-Non avevo nessun bisogno di essere protetto!- disse il moro, -e poi quella pazza si è anche autoinvitata a casa mia tra tre giorni...
-Sì, insieme a Shizune, Kakashi e Iruka! Non è una cosa bellissima Sakura-chan?- le chiese il biondo cercando di coinvolgerla nella sua euforia.
-Scusate, chi è Iruka?- provò a chiedere Suigetsu.
Questa volta non fu ignorato e gli rispose la rosa:
-Una specie di padre adottivo per Naruto.
-Fatemi capire, quindi considerando che l'Hokage si comporta con Naruto come se fosse una madre iperprotettiva, Sasuke avrà a cena a casa sua... i "suoceri"?- chiese Suigetsu, che ormai aveva capito, non riuscendo a trattenere le risate.
-Esatto sardina! Vedo che inizi a far girare qualche neurone!- gli disse Sakura.
-Ehi! Non mi chiamare in quel modo!
-Suigetsu...- il ragazzo sentì la voce bassa di Sasuke e si girò di scatto trovandolo con lo sharingan attivato e un'aura maligna che promanava da lui, -non usare mai più quella parola...
Il ragazzo inghiottì strozzandosi e provò a difendersi dietro a Jugo:
-Sa... Sasuke... non te la prendere con me...- balbettò, cercando di tenere a freno le risa.
-Naruto, ma allora sarà come una cena di famiglia!- disse Sakura che ormai aveva aiutato il biondo a rialzarsi e aveva ignorato la conversazione alle sue spalle.
-Vero?! Dovresti venire anche tu infatti Sakura-chan...
-No,- intervenne secco il moro.
-Temeee, dai! Sakura ci darà una mano...
-Sono libera, quindi verrò sicuramente!- disse la ragazza ignorando completamente quello che aveva detto il moro.
-Ho detto di no!- disse lui.
-Se abitate insieme è anche casa di Naruto, quindi lui mi ha invitata e io vengo! E poi... non vorrei mai perdermi la scena...- disse lei sogghignando insieme al biondo.
Al che il moro sospirò, arreso, lo avevano incastrato, non c'era altra spiegazione, era una congiura contro di lui... massaggiandosi con due dita l'attaccatura del naso in mezzo agli occhi, con un mal di testa che iniziava a farsi sentire, bofonchiò:
-Forse dovrei rivedere l'idea di radere al suolo questo villaggio...
Ma non riuscì a finire la frase che due pugni lo colpirono in testa, insieme a due voci che urlarono all'unisono:
-Non dirlo neanche per scherzo! Dovrai passare sul mio cadavere!
Con la testa piegata, rialzando lo sguardo, vide il biondo e l'amica che lo guardavano truci, la stessa espressione sul volto.
-Cos'è? Voi due adesso siete diventati gemelli siamesi?
Al vedere quella scenetta, persino Jugo non riuscì ad evitare di ridere, mentre Suigetsu e Karin si tenevano la pancia per non sentirsi male.
Intanto il biondo aveva cominciato a parlottare tutto eccitato con Sakura:
-Secondo te cosa dovremmo preparare?
-Non ti preoccupare, domani sera passo e decidiamo il menù...
Sasuke li guardava sconvolto, non riusciva a capire come mai tutte quelle persone che fino a pochi mesi fa provavano nei suoi confronti un timore quasi reverenziale, ora si permettessero di trattarlo con tanta confidenza. Ma il peggio arrivò quando, massaggiandosi ancora la testa per riprendersi dalle due botte che aveva ricevuto, sentì sulla spalla una mano battergli amichevolmente e udì la voce di Jugo:
-Sono felice per te, Sasuke...
Non riuscì ad evitarsi di sgranare gli occhi e arrossire... no, Jugo, no, era troppo! Jugo, che non parlava mai, ora lo guardava con uno sguardo amorevole e sorridente... doveva andarsene da lì il più in fretta possibile. Prese il biondo per una manica e lo trascinò via a forza:
-Sbrigati che abbiamo un sacco di cose da fare, dobe!
-Ciao Sakura-chan, ti aspettiamo domani... ciao ragazzi...- li salutò il biondo mentre veniva trascinato come un sacco dal compagno.
Sakura si voltò verso Karin e le disse:
-Forza Karin, dobbiamo andare anche noi, il tuo addestramento medico ci attende.
-Ancora con questa storia? Non lo voglio fare! E poi a me non serve!- ribatté quella scocciatissima con le braccia incrociate.
-Karin...- sospirò la rosa per l'ennesima volta, -riuscirò mai a farti capire che puoi guarire solo una persona cosciente, in grado di morderti? Se la persona che devi curare è svenuta, come fai? Quindi devi imparare anche i jutsu medici! E poi è un ordine dell'Hokage, quindi smettila di protestate e seguimi!- concluse prendendola per la maglia e iniziando a trascinarla verso l'Ospedale.
-Anche noi andiamo, Shikamaru ci aspetta... ciao ragazze!- disse Suigetsu, -Ah capelli rosa! Dimenticavo, mi raccomando, vedi che dopo questa cena ci devi raccontare tutto, eh!
Sakura sghignazzò:
-Non vedo l'ora...

Arrivati a casa del biondo si misero subito al lavoro ad impacchettare tutte le cose del ragazzo. Non erano molte, perché lui non ci aveva passato molto tempo e una parte di quelle che aveva erano andate distrutte durante l'attacco di Pain.
Sasuke si occupò di mettere in qualche scatolone le cose che erano in salotto, mentre il biondo di occupò della sua camera e del bagno. Poi insieme misero a posto la cucina. Quando avevano finito l'ingresso era pieno di scatoloni, tre valigie e uno zaino.
-Teme, mi sa che dovremmo fare un bel po' di viaggi per portare tutta questa roba...
-Viaggi?- domandò il moro portandosi una mano sugli occhi e borbottando, -non ci posso credere...
-Hm?
-Dobe, sei un ninja, un ninja, te lo ricordi?
-E allora?
-Puoi mettere tutta questa roba in un rotolo...
-Davvero?
Il moro aveva un'espressione davvero irritata, ma prese un rotolo che aveva lasciato fuori, lo aprì per terra, fece alcuni sigilli con le mani e in pochi secondi tutta la roba che prima ingombrava la stanza era sparita all'interno del rotolo, sotto lo sguardo meravigliato dell'altro.
-Giusto! Chissà come mai non ci ho pensato?
-Perché sei un dobe,- rispose il moro acido.
-E dai teme...- fece l'altro avvicinandoglisi da dietro e abbracciandolo, -non hai detto una parola per tutto il giorno...
Gli mise una mano sotto la maglietta e iniziò a stuzzicarlo sfregandogli un capezzolo e baciandolo sul collo. L'altro lo lasciò fare per qualche minuto, ma quando sentì qualcosa premergli tra le natiche, nonostante un brivido di eccitazione lo avesse attraversato, si girò di scatto e gli disse:
-Te lo scordi!
Lo sbatté contro il muro e iniziò a riservargli lo stesso trattamento. Gli sfilò la maglietta e si avventò sulla sua spalla mordendolo e succhiando, mentre le sue mani vagavano e velocemente si dirigevano a slacciargli i pantaloni.
-Perché?- ansimò l'altro.
-Sei in debito con me,- rispose secco l'altro mentre una mano iniziava a toccare la sua asta e l'altra andava a cercare qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni. Prese una scatolina con la solita crema, se la cosparse sulle dita e iniziò a prepararlo.
-Ehi! Fai un po' più piano!- si lamentò il biondo.
-No,- gli rispose lui facendolo girare con la faccia contro la parete e costringendolo a piegarsi in avanti per aver libero accesso a quel sedere invitante. In realtà gli avrebbe volentieri spaccato la faccia in quel momento, era furioso per quello che aveva dovuto subire la mattina, prima con l'Hokage, poi la storia della cena e poi con i tre che avevano incontrato, ci si era messa addirittura Sakura... Era stato di cattivo umore tutto il giorno e si era trattenuto dal non picchiarlo, ma in quel momento aveva deciso che, visto che non era il caso di spaccargli la faccia, in cambio gli avrebbe spaccato qualcos'altro...
Iniziò a penetrarlo con le dita, mentre l'altro gemeva un po' infastidito, dopo poco, anche se non era ancora del tutto pronto, sfilò le dita, si fece cadere a terra i pantaloni e i boxer e con una spinta lo penetrò completamente. All'altro sfuggì un grido.
-Stronzo...- gli disse mentre sentiva il dolore che si espandeva e cercava di reggersi al muro con le mani.
L'altro aspettò qualche secondo, ma poi cominciò a spingere con forza dentro di lui. Dopo qualche minuto si accorse che i gemiti dell'altro iniziavano a cambiare, non erano più solo di dolore, aveva iniziato anche a provare piacere e cercò di cambiare l'angolazione delle spinte per andare a trovare quel punto che la sera prima lo aveva fatto impazzire. Lo trovò e si accorse che all'altro stavano tremando le gambe, per cui si inginocchiò, portandoselo appresso, mentre lo teneva per la vita e con una mano andò a stimolargli il membro. Il biondo appoggiò le mani a terra per tenersi, mentre accucciato sopra di lui, lo sentiva entrare e uscire e quella mano che andava in su e in giù sul suo membro gli offuscava la mente. Non riusciva a trattenere la voce, ad ogni spinta dell'altro, nonostante non sentisse quasi più dolore, gli uscivano grida e mugolii, che sembravano far eccitare ancora di più il moro.
Dopo poco venne nella mano dell'altro e qualche istante più tardi sentì che anche l'altro si era svuotato dentro di lui e si era accasciato sulla sua schiena. Cercando di riprendersi il moro stava per sfilarsi da lui, quando Naruto lo fermò:
-Aspetta, stai così un altro po', mi piace sentirti dentro,- gli disse, voltandosi e andando a baciarlo, mentre con un braccio alzato all'indietro gli andava a sfiorare i capelli.
Ricambiò il bacio, che fu lungo e un po' più dolce di quello che avevano fatto fino a quel momento, gli piaceva l'idea che lo volesse ancora dentro di lui. Dopo poco approfondì il bacio e sentì l'altro dire:
-Teme... ti sta tornando duro...
-Infatti, non sono ancora soddisfatto,- disse afferrandolo per la vita, costringendolo a piegarsi in avanti e dandogli un'altra spinta.
Ma il biondo si era stancato e, dopo qualche istante in cui aveva sentito l'altro affondare nuovamente dentro di lui senza nessuna delicatezza, fece uno scatto in avanti con il bacino, sfilandosi da quella posizione.
-Che diavolo pensi di fare?- gli chiese il moro che era rimasto interdetto.
-Che diavolo pensi di fare tu, razza di teme maniaco?- gli rispose l'altro dandogli un calcio in mezzo al petto che lo buttò per terra. Si alzò velocemente e si andò a posizionare con i piedi a lato dei suoi fianchi.
-Posso accettare il fatto che tu non voglia ancora darmi il tuo culo, ma non pensare che per questo ti lascerò fare tutto quello che ti pare!
E detto questo si sedette sul suo bacino e, mentre l'altro quasi ringhiava, gli prese l'asta tra le mani e si impalò sopra di lui, facendogli scappare lui un grido questa volta. Mentre iniziava a muoversi sopra di lui, quello girò la testa di lato, mordendosi un labbro per soffocare i gemiti, stizzito di non avere più il controllo della situazione.
-Guardami!- sentì dire all'altro mentre gli prendeva il mento tra le mani e lo faceva girare verso di lui. Fissò gli occhi nei suoi e vi lesse determinazione, oltre al piacere.
-Lo so che sei arrabbiato,- gli sentì dire, mentre continuava a muoversi ritmicamente affondando sulla sua asta, -lo so che avresti potuto cavartela da solo con Tsunade, lo so che ti ha dato fastidio che mi sia messo in mezzo, ok?
Non rispose niente, solo continuò a fissarlo, poggiando le mani sui fianchi del ragazzo per assecondarlo nei movimenti.
-Lo so che già il fatto di cominciare a vivere con un'altra persona in quella casa, anche se sono io, è una cosa difficile per te... so che l'idea di avere gente a cena ti scoccia da morire e anche io avrei preferito usare questi giorni di permesso per starcene un po' da soli, in pace, a fare... questo...- disse spostandosi un po' per posizionarsi meglio, mentre un mugolio gli usciva dalle labbra.
-Lo so che la parola "famiglia" associata a una cena in quella casa ti porta alla memoria ricordi dolci e dolorosi allo stesso tempo... però... io sono la tua famiglia da questo momento e loro... sono le persone a cui voglio più bene al mondo... dopo di te...- aggiunse vedendo il sopracciglio dell'altro alzarsi stizzito a quelle parole.
-... e in realtà, anche se so si essere egoista mentre lo dico... voglio condividere anche questo con te, mi piace pensare che, anche se né io né te abbiamo più una famiglia... siamo in grado di crearne una nuova... nostra...
A quelle ultime parole si era rialzato sulle braccia, la rabbia ormai svanita, lo aveva stretto a lui e gli aveva detto in un sussurro:
-Sta zitto e baciami, dobe...
Mentre lo baciava, una mano andando a stimolare di nuovo l'erezione dell'altro che sbatteva tra i loro corpi, lo aveva sentito di nuovo, un rumore sordo, dentro al petto, la sensazione di qualcosa che si rompeva... come il giorno precedente...
E si era ritrovato a pensare: da quando quel dobe era capace di capire esattamente il modo in cui si sentiva, quello che pensava? Quando si erano lasciati erano poco più che ragazzini, poi erano stati anni lontani, erano cambiati nel frattempo, quando aveva sviluppato quella capacità? Quando aveva imparato a conoscerlo così bene? Poi un'immagine gli tornò alla memoria... quella volta in cui avevano scontrato i pugni, dopo che lui aveva sconfitto Danzo, e lui gli aveva detto che aveva capito e che sarebbero morti insieme...
-Sa... Sas'ke... sto per venire...- la voce del biondo interruppe i suoi pensieri.
-Anch'io...- mugugnò l'altro in risposta, mentre si liberavano entrambi, sfiniti, e più sereni.

Mentre chiudevano la porta, dopo essersi sistemati, vide Naruto lanciare uno sguardo dolce alla casa, mentre sussurrava:
-Grazie...- a mezza bocca.
Gli fece tenerezza, in fondo anche a lui dispiaceva un po' pensare di non entrare più in quella casa dove tutto era cominciato tra di loro, anche se gli sembrava strano, anche lui provava gratitudine nei confronti di quel luogo.
Rotolo alla mano, passarono a fare un po' di spesa e poi attraversarono il villaggio e si diressero insieme a quella che da quel momento sarebbe stata la "loro" casa.
Andarono nella camera che avevano sistemato insieme qualche tempo prima, avevano deciso che comunque il biondo avrebbe avuto una sua camera, dove avrebbe potuto mettere le sue cose, anche se avrebbero dormito insieme in quella di Sasuke, che era esattamente di fronte.
Aprirono il rotolo, il moro sciolse i sigilli e la stanza si riempì di scatoloni e valigie.
-Tu inizia a mettere a posto qualcosa, io preparo la cena.
-Ok,- gli rispose il biondo.
Ma prima di uscire aprì uno scatolone e prese una cornice tra le mani:
-Pensavo di metterla in salone, ti va bene?- chiese il moro.
Il ragazzo si girò, riconobbe la foto tra le sue mani, si stupì di vederlo un po' imbarazzato e gli fece uno dei suoi splendidi sorrisi:
-Certo, mi sembra perfetto!- gli rispose allungandosi verso di lui per dargli un bacio leggero su una guancia.
Mentre l'altro usciva velocemente dalla stanza a lui venne da ridere, vedere il teme imbarazzato per un pensiero dolce era qualcosa a cui non si sarebbe mai abituato...

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