28. Di miglioramenti e sorprese

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Faceva caldo, decisamente troppo caldo, per essere la fine di maggio, stava pensando. E c'era troppa gente, decisamente troppa gente, osservò infastidito guardandosi intorno sugli spalti. Si trovava nella zona dello stadio riservata ai concorrenti e scrutava stancamente la marea di gente che era intervenuta per quel torneo. A Sasuke venne da sorridere solo quando vide, qualche posto più in là, Miki seduta tra Hinata e Sakura che chiacchierava animatamente.

Le avevano spiegato che avrebbero dovuto combattere tra di loro, ma che non si doveva preoccupare, perché non si sarebbero mai fatti davvero male a vicenda. Lei li aveva ascoltati attentamente, ma lo stesso la notte prima aveva voluto dormire con loro due e la mattina, prima di incamminarsi si era fermata sulla porta di casa e gli aveva detto:
-Mi promettete che non vi farete male?
Naruto la aveva presa in braccio e le aveva risposto:
-Mi-chan, tu sai quanto ci vogliamo bene, vero?
Lei aveva assentito.
-E ti sei anche abituata al fatto che litighiamo spesso, ma poi facciamo sempre pace, no?- aveva continuato il biondo.
-Sì, ma, non vi ho mai visto combattere sul serio...- si era lamentata lei.
-Beh, Miki,- era intervenuto il moro a quel punto, -nonostante oggi non useremo nessuna delle nostre tecniche più potenti, oggi capirai perché noi due siamo i ninja più forti del villaggio. Non devi avere paura di niente, anzi ci devi guardare per tutto il tempo...
-... ed essere orgogliosa, -aveva aggiunto il biondo, -perché noi due siamo nati come rivali e continueremo ad esserlo per sempre, anche se ci amiamo tanto... ma, in realtà, non vediamo l'ora di combattere l'uno contro l'altro. È il nostro modo per dirci che ci stimiamo, per confrontarci e per diventare sempre più forti.
-Miki Tsutomo Uchiha,- aggiunse poi Sasuke con lo sguardo serio, -tu sei la figlia di Itachi Uchiha, che è stato il più grande Uchiha che sia mai vissuto e che è morto per dare un nuovo destino al nostro clan, ricordalo sempre.
E lei si era sentita importante e orgogliosa per quelle cose che le avevano detto e aveva annuito, anche se era ancora un po' preoccupata.

Un mese prima si erano tenuti anche gli incontri eliminatori, che erano stati una vera noia a parere del moro perché il primo concorrente che aveva incontrato si era arreso prima di cominciare. Troppo spaventato per anche provare a combattere contro il temibile Sasuke Uchiha. Il secondo invece, che almeno aveva dimostrato un po' di orgoglio, gli si era scagliato contro in modo avventato e lui lo aveva fatto svenire solo spostandosi di lato e dandogli un colpo col taglio della mano alla base della nuca. Per poi allontanarsi seccato imprecando per quella buffonata.
A Naruto non era andata meglio, aveva incontrato un solo avversario e lo aveva atterrato in meno di tre minuti, però era stato come al solito più indulgente di lui e gli aveva permesso di provare almeno a combattere.
Karin, Jugo e Suigetsu avevano incontrato un avversario a testa e li avevano stesi anche loro in poco tempo, solo Karin ci aveva messo un po' di più.
Erano rimasti in dodici, quindi ci sarebbero stati diversi incontri per il torneo finale.
Poi era passato un mese. In quel periodo, anche se fino a quel momento si erano spesso allenati insieme, avevano invece deciso di allenarsi separatamente. Si incontravano solo la sera, stremati, e non avevano mai discusso di quello che facevano durante il giorno, si stavano preparando delle sorprese a vicenda...

Quando ormai lo stadio si era riempito e tutte le personalità convenute si erano accomodate, l'Hokage, come padrona di casa, aveva fatto un discorso introduttivo, poi Temari, il giudice delle finali, aveva annunciato il nome dei due primi concorrenti.
Naruto e Suigetsu.
Sarebbe stato interessante, aveva pensato il moro, Suigetsu, per quanto svogliato e indolente, era un ottimo ninja e la sua capacità di liquefarsi avrebbe messo in difficoltà il biondo.
-Vedi di non farti battere subito, Dobe- gli aveva detto mentre scendeva in campo.
-Non ti preoccupare maritino,- gli aveva risposto lui con un sorriso malizioso, sapendo quanto lo faceva arrabbiare quando lo chiamava così in pubblico.
-Tsk,- aveva infatti risposto Sasuke seccato, mentre Karin accanto a lui ridacchiava divertita.
Poi il biondo si era avviato verso il centro dell'arena, con i suoi pantaloni arancioni sgargianti. Sul sopra però Sasuke era finalmente riuscito ad averla vinta e a non fargli indossare, almeno in quell'occasione in cui tutti gli occhi sarebbero stati puntati su di loro, la solita felpa. Infatti il ragazzo indossava una maglia nera con le maniche a tre quarti, sulla schiena la spirale rossa del clan Uzumaki.
-Ehi biondino!- gli aveva intimato Suigetsu, appena si erano ritrovati uno di fronte all'altro al centro del campo, -vedi di ricordarti che non puoi usare la volpe o la modalità eremitica, eh!
-Tranquillo Sui,- aveva risposto lui, -non ne ho bisogno contro di te...
-Vedremo,- aveva detto lui con un sorrisetto sarcastico sfilando la sua pesante spada.
Poi era subito passato all'attacco provando a colpirlo con la mannaia decapitatrice. Ma Naruto lo aveva schivato senza difficoltà. Poi aveva fatto tre copie e avevano iniziato a combattere sul serio. Ma ogni volta che il biondo lo colpiva quello si trasformava in acqua e quindi i colpi non riuscivano mai ad andare a segno. Stessa sorte aveva avuto anche il rasengan, che era stato fermato dalla grossa spada e poi, quando con un altro rasengan aveva tentato di colpirlo alle spalle si era invece nuovamente liquefatto.
Erano circa quindici minuti che andavano avanti in quel modo, il biondo aveva provato varie volte a prenderlo di sorpresa, sbucando da ogni possibile direzione e una volta anche da sottoterra, ma regolarmente il ninja dai capelli bianchi si dissolveva e poi si ricomponeva. Stessa sorte avevano però anche i colpi che Suigetsu provava a dare al biondo, riusciva sempre ad evitarli, oppure colpiva una copia che scompariva con uno sbuffo.

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