8. ɪʟ ᴘᴏʀᴛᴀʟᴇ

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ᴘᴀʀɪꜱ, 20ᴛʜ ᴊᴜʟʏ 1935
-????

La mattina dopo, quando Newt e Alison si svegliarono, Theseus era già uscito, ma loro non ci fecero caso.

Durante la colazione Newt le propose: -Visto che stiamo qua per qualche giorno di più potremmo visitare la città e stare un po' con i miei vecchi amici. Per te sono simpatici?-
-Tina è gentile, Jacob è buffo e Queenie è strana!- annuì la figlia, entusiasta.
-Forse mi insegna a leggere nel pensiero.-
-Forse. Però sarà un po' difficile per adesso, farai meno fatica quando avrai la tua bacchetta. Ma ricordati che non devi cercare di capire cosa pensa un Babbano, potrebbe accorgersene.- si raccomandò lui.
-Sarò attentissima.- lo rassicurò Al.

Dopodiché uscirono, diretti verso l'appartamento davanti alla Tour Eiffel.
Aprì loro la porta Queenie, allegra come al solito.
-Ciao Newt! E ovviamente ci sei anche tu, Al!-
La bambina sorrise ed entrò in casa.

Allora Queenie guardò Newt e assunse un'aria dispiaciuta.
-Tina non c'è, dovrebbe aver finito il suo turno all'MMF cinque minuti fa. Pensavo fossi qui solo per darle il libro. Non che mi dia fastidio, anzi. Tua figlia è adorabile.-
-Ero qui per il libro, ma Leta mi ha mandato un gufo: per lei non è un problema se restiamo qui per un po' più di tempo. Se avremo fortuna riuscirò a far vedere una Dama Bianca ad Al.-
-A proposito di Leta...Mi racconti come vi siete trovati voi due?-
Newt si accomodò in salotto.
-Non c'è molto da dire. L'ho incontrata a Diagon Alley, per caso, e abbiamo ripreso a frequentarci. Finché ci siamo fidanzati, è nata Al e quindi abbiamo deciso di convivere.-
Queenie rimase un attimo in silenzio. Voleva chiedere a Newt se ricordava le parole che gli aveva detto sette anni prima a proposito di Leta Lestrange, ma decise di non farlo in presenza della bambina.

Passarono alcuni minuti a parlare del più e del meno, mentre da fuori arrivavano i cinguettii dei fringuelli e lo scampanellio dell'ascensore in funzione.

Poi, quasi per caso, Queenie guardò l'orologio. Era passata mezz'ora e Tina non era ancora tornata.
-Sono un po' preoccupata...Tina è in ritardo.- disse Queenie con una nota di timore. Man mano che il tempo passava il suo solito sorriso svaniva . Newt disse -Se vuoi la vado a cercare.-
­Oh grazie! Mi faresti un grande favore- rispose Queenie.
Alison si stava per alzare dalla sua graziosa sedia rosa quando Newt la fermò dicendole -Al, è meglio che tu resti qui, tanto torno tra poco-. Al rimase molto stupita dalla richiesta del padre, ma alla fine annuì un po' dubbiosa.

Così lui uscì in fretta e furia, a sua volta un po' preoccupato, diretto verso il monumento della Bastiglia.

Quando vide Tina, però, era seduta in un bar in compagnia di qualcuno che parlava allegramente. Theseus.
Il mago parlava e sorrideva.
Newt si trovò infastidito da quel sorriso, perché era la stessa espressione che il fratello gli rivolgeva quando vinceva una discussione, da bambini.

-Preso!- disse un piccolo Newt. Aveva catturato un animaletto. Aveva il pelo nero e lucido e il muso da ornitorinco.
-Cosa stai facendo con quelle monete?- aveva chiesto un altrettanto piccolo Theseus, facendolo sobbalzare.
-Niente...volevo prendere una creatura magica...-
-E la compri con quei soldi?-.
-No. E' questo...- aveva ceduto Newt mostrandogli la bestiola.
-E' uno Snaso- aveva spiegato.
-Che?-
-E' attratto dall'oro...i soldi li avevo solo presi in prestito.- aveva puntualizzato il fratellino.
-Dal mio salvadanaio. Senza chiedermelo. E lo sai che non lo puoi tenere.-
-Sì che lo tengo invece! E ti ho detto che è uno Snaso-
-E io ti dico che quando papà lo vedrà te lo farà liberare!- aveva risposto Theseus alzando la voce.
-Ma papà non lo sa.- aveva risposto Newt, esitante.
-Adesso no, ma tra un po' sì- era stata la risposta del fratello maggiore, già diretto al salotto.

Animali Fantastici: La Porta dei MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora