49. Luna e Stelle

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Inside Newt's suitcase, 19th November 1992

Si diresse verso il Lago Nero: non c'era nessuno in giro. Meglio.

Solo Newt la aspettava ai piedi di un albero. Si stava nervosamente facendo passare le mani tra i capelli. Indossava una camicia bianca sotto il suo amato cappotto blu e i pantaloni lunghi facevano a malapena intravedere le scarpe di pelle.

Quando la vide un sorriso comparve sul suo volto. Era assolutamente adorabile...Aspetta, cosa? No, no, no.

Alla fine fu lui a rompere il ghiaccio.

-Ehi.

-Ehi- gli rispose di rimando lei.

Rimasero un attimo in silenzio, a guardarsi sorridenti. Non fu uno di quei silenzi imbarazzanti. Fu un bel silenzio.

Poi Newt abbassò lo sguardo. Era comunque molto teso. -Andiamo?- si costrinse a dire.

Tina annuì e lo affiancò sorridente, mentre si incamminavano verso la Foresta. -Dove mi porti?-

-Dovrebbe essere una sorpresa, ma credo sia abbastanza evidente- rispose lui, sollevando la valigia.

Lei sembrò riconoscerla solo in quel momento. -Ma come...?-

-Ho delle amiche in un altro ambiente. O meglio, amici che hanno amiche.-

L'Auror lo guardò malissimo, facendogli realizzare quanto suonava male la frase.

-Con questo non intendo dire che sono in contatto con trafficanti del mercato nero, agente- si affrettò a precisare.

-No? Sicuro? E i suoi amici come si sono appropriati di qualcosa ben chiuso nel Dormitorio femminile?-

-Non si tratta di furto con scasso, ma di una gentile richiesta- precisò Newt.

-Quindi estorsione e ricatto- dedusse Tina.

-Tutt'altro! Era un semplice favore- si difese lui.

-Aggiungiamo l'aggravante del metodo mafioso.-

Newt sospirò.

-Sono nei guai?

-Sembrerebbe proprio di sì.

-E i miei complici?

-A loro penserò dopo.

-Prima arresta me?- protestò lui con un'espressione imbronciata, rovinata dal sorriso che continuava ad affiorargli sulle labbra.

-Ti avevo detto di non farti investigare e tu sei passato direttamente alla fase successiva. Lo trovi divertente?-

-La prego, non aggiunga 'insulto a pubblico ufficiale' alla lista, mi sembra già fin troppo lunga...-

Tina finse di rifletterci. -Le potrei condonare tutti i crimini commessi stasera. Ma deciderò all'ultimo momento.-

Newt si lasciò sfuggire una risatina.

-Che c'è?-

Lui esitò, poi ammise -Stavo per dire che anche questo è un reato, poi mi sono reso conto che non era la cosa più conveniente per me e che dovevo star zitto.-

La ragazza scosse la testa con un sorriso. -Ma lo hai detto lo stesso.- Gli sorrise -È questo che mi piace di te, tu non fai quello che ti conviene. Tu ti chiedi solo se una cosa è giusta.-

Si pentì di quelle parole, non perché non fossero la verità, ma dopo averle sentite uscire dalla sua bocca sembravano quasi assumere un altro significato, più forte e vicino di quanto si sarebbe aspettata, ma ormai era tardi. Come si è già detto, non era mai stata brava a mentire.

Animali Fantastici: La Porta dei MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora