Inside Newt's suitcase, 19th November 1992
Si diresse verso il Lago Nero: non c'era nessuno in giro. Meglio.
Solo Newt la aspettava ai piedi di un albero. Si stava nervosamente facendo passare le mani tra i capelli. Indossava una camicia bianca sotto il suo amato cappotto blu e i pantaloni lunghi facevano a malapena intravedere le scarpe di pelle.
Quando la vide un sorriso comparve sul suo volto. Era assolutamente adorabile...Aspetta, cosa? No, no, no.
Alla fine fu lui a rompere il ghiaccio.
-Ehi.
-Ehi- gli rispose di rimando lei.
Rimasero un attimo in silenzio, a guardarsi sorridenti. Non fu uno di quei silenzi imbarazzanti. Fu un bel silenzio.
Poi Newt abbassò lo sguardo. Era comunque molto teso. -Andiamo?- si costrinse a dire.
Tina annuì e lo affiancò sorridente, mentre si incamminavano verso la Foresta. -Dove mi porti?-
-Dovrebbe essere una sorpresa, ma credo sia abbastanza evidente- rispose lui, sollevando la valigia.
Lei sembrò riconoscerla solo in quel momento. -Ma come...?-
-Ho delle amiche in un altro ambiente. O meglio, amici che hanno amiche.-
L'Auror lo guardò malissimo, facendogli realizzare quanto suonava male la frase.
-Con questo non intendo dire che sono in contatto con trafficanti del mercato nero, agente- si affrettò a precisare.
-No? Sicuro? E i suoi amici come si sono appropriati di qualcosa ben chiuso nel Dormitorio femminile?-
-Non si tratta di furto con scasso, ma di una gentile richiesta- precisò Newt.
-Quindi estorsione e ricatto- dedusse Tina.
-Tutt'altro! Era un semplice favore- si difese lui.
-Aggiungiamo l'aggravante del metodo mafioso.-
Newt sospirò.
-Sono nei guai?
-Sembrerebbe proprio di sì.
-E i miei complici?
-A loro penserò dopo.
-Prima arresta me?- protestò lui con un'espressione imbronciata, rovinata dal sorriso che continuava ad affiorargli sulle labbra.
-Ti avevo detto di non farti investigare e tu sei passato direttamente alla fase successiva. Lo trovi divertente?-
-La prego, non aggiunga 'insulto a pubblico ufficiale' alla lista, mi sembra già fin troppo lunga...-
Tina finse di rifletterci. -Le potrei condonare tutti i crimini commessi stasera. Ma deciderò all'ultimo momento.-
Newt si lasciò sfuggire una risatina.
-Che c'è?-
Lui esitò, poi ammise -Stavo per dire che anche questo è un reato, poi mi sono reso conto che non era la cosa più conveniente per me e che dovevo star zitto.-
La ragazza scosse la testa con un sorriso. -Ma lo hai detto lo stesso.- Gli sorrise -È questo che mi piace di te, tu non fai quello che ti conviene. Tu ti chiedi solo se una cosa è giusta.-
Si pentì di quelle parole, non perché non fossero la verità, ma dopo averle sentite uscire dalla sua bocca sembravano quasi assumere un altro significato, più forte e vicino di quanto si sarebbe aspettata, ma ormai era tardi. Come si è già detto, non era mai stata brava a mentire.
STAI LEGGENDO
Animali Fantastici: La Porta dei Mondi
FanfictionNewt Scamander è appena tornato da New York dopo un'incredibile avventura vissuta con i suoi nuovi amici: Tina, Queenie e Jacob. Ora è a Londra e desidera solo pubblicare il suo libro. Ma lo aspetta un incontro che cambierà la sua vita...per sempre...