𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 27𝘵𝘩-31𝘴𝘵 𝘖𝘤𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 1992
La settimana dopo, alla fine della lezione di Incantesimi con i Serpeverde, Audrey rimase un po' indietro rispetto alle sue amiche. Finì di sistemare gli appunti, giurando che aveva solo una frase da scrivere e che potevano cominciare ad andare. Non era la prima volta che lo faceva e questo le causava un po' di ritardi brevi, che però riusciva a far passare inosservati. Ci teneva a finire le cose che iniziava, anche se si trattava solo di una pagina di appunti scritta in classe.
Mentre finalmente riponeva le cose e usciva, notò Credence. Qualcuno gli doveva aver fatto rovesciare la borsa, apposta, a giudicare dalle risate e i versi di scherno che venivano da altri Serpeverde più avanti nel corridoio.
I libri erano caduti a terra e una boccetta di inchiostro ci si era frantumata sopra, macchiandoli.
-Oops, scusa.- disse uno con un sorriso stampato sul volto. -Almeno così si intona con il sangue- ghignò indicando la divisa sporca di Credence. Gli altri dietro di lui, a questa affermazione, si sbellicarono dalle risate.
Credence rimase immobile a fissarli. Tina poteva vedere che era rosso in faccia, ma non certo per l'imbarazzo. Le sembrava di percepire la sua rabbia come una cosa vivente, e non solo per via della vena che pulsava sulla tempia o per il tremore delle mani. Un leggero fumo nero, come un lembo di un mantello spettrale, sembrava scivolare di fianco a lui.
-Credence!- gli urlò Tina.
Il ragazzo si girò verso di lei e l'Obscurus sparì. La guardò, poi puntò lo sguardo a terra e mormorò un "reparo" cercando di sistemare il disastro che era a terra.
Gli altri, interpretando il suo capo chino come una resa, se ne andarono, ridendo.
Tina gli si avvicinò in mezzo alla calca per aiutarlo, ma invece di pronunciare gli incantesimi necessari sussurrò, abbastanza piano perché nessuno potesse sentirla: -Da quanto?-
L'altro scrollò appena le spalle e rimase impassibile, per non far capire la sua agitazione ai passanti. -Da sempre, lo sai.-
-Ma le lezioni di Silente non ti aiutano a controllarlo?
-Certo. Ma c'è un piccolo dettaglio che sembra nessuno di voi noti: io lo controllo. Non ho nessun problema a farlo. Il problema è che spesso voglio lasciarlo andare.-
Tina sentì un moto di compassione, ma la nascose. Era l'ultima cosa di cui lui aveva bisogno.
-Credence, so che...
-No, non puoi saperlo, ma non ti biasimo. Comunque tranquilla, non avevo intenzione di attaccare tre bambini perché non gli piacciono i miei capelli o la mia borsa o il mio sangue o quel che è. E' solo che il... -si guardò intorno per accertarsi che nessuno potesse sentirli- l'Obscurus, insomma, ormai è più la mia rabbia che la mia paura. Ha bisogno di sfogarsi. Io ne ho bisogno. Non importa quanto, può bastare lasciarlo andare per un attimo, solo uno sbuffo di fumo, e poi si calma. Non volentieri, certo, però si calma.-
Si alzò in piedi, i compiti di nuovo in ordine nella borsa.
Tina esitò un attimo, poi annuì. -Credence...Capisco che puoi fare da solo, ma nel caso volessi parlare, cercami.- suggerì con un sorriso triste.
Credence rimase un attimo in silenzio, poi ricambiò.
***
La sera di Halloween, Newt non poté che meravigliarsi delle decorazioni sparse per tutta la scuola: c'erano zucche appese al soffitto in Sala Grande, che appariva come un cielo in tempesta, strascichi di stoffa nera appesa alle scale (qualcuno pensava somigliassero ai Dissennatori, ma probabilmente Credence aveva qualcosa da ridire), ragnatele sparse ovunque...Alcuni dei fantasmi indossarono la propria tenuta migliore e ne approfittarono per spuntare all'improvviso da dietro gli angoli e spaventare ignari primini, anche se il record di apparizioni spaventose andava a Pix il Poltergeist, ovviamente.
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Animali Fantastici: La Porta dei Mondi
FanfictionNewt Scamander è appena tornato da New York dopo un'incredibile avventura vissuta con i suoi nuovi amici: Tina, Queenie e Jacob. Ora è a Londra e desidera solo pubblicare il suo libro. Ma lo aspetta un incontro che cambierà la sua vita...per sempre...