Hogwarts, 5th November 1992
Credence rientrò a scuola qualche giorno dopo. Gli altri gli consigliarono di riposare di più, ma lui sentiva una fatica più mentale che fisica. Aveva assolutamente bisogno di tornare a fare qualcosa, di occupare la mente. Perché i suoi pensieri finivano ovviamente per tornare a quella separazione, a quel vuoto che sentiva ancora nella sua testa. Doveva riuscire a riempirlo. In qualche modo.
Non si sarebbe aspettato che facesse così male perdere qualcuno che, per quanto vicino, lo aveva fatto soffrire. Aveva patito una lunga agonia, e per cosa? Per una vita con la mente vuota e il corpo debole?
C'erano momenti in cui la felicità dell'essere libero lasciava spazio all'ansia e alla solitudine di queste domande.
Per questo non gli piaceva che gliene parlassero, fosse anche per rassicurarlo e complimentarsi.
L'unica che sembrasse avere davvero capito era Alison.
Ogni martedì mentre Newt dava a Tina lezioni sulle Creature, i due si trovavano dato che il ragazzo si era offerto di stare con la piccola e si divertilla sua solitudine. Gli aveva fatto capire la bellezza di essere una persona come tutti gli altri, permettendogli di credere che avrebbe potuto colmare quel vuoto, ma restando unico, restando se stesso, senza qualcosa che invadesse i suoi pensieri e spiasse i suoi desideri più profondi.
Fare cose banali come giocare con la bambina e insegnarle a volare sulla sua scopa gli dava un senso di serenità che non sapeva spiegare.
-Bene, ora punti il manico leggermente verso l'alto- stava dicendo.
Alison obbedì con un po' troppa grinta, tanto che Credence dovette tirarla giù prendendola saldamente con un braccio prima che andasse alla deriva per l'aria.
-Ferma, ferma, ferma. Così ti caverai un occhio. Per di più sbagli apertura.- la rimproverò scherzosamente. -Riprova, solo un po' più in basso, o rischi di finire disarcionata. E nessuno vuole che tu ti faccia male.- aggiunse, dandole un buffetto.
La bambina annuì, concentrata, e si alzò di nuovo in volo, questa volta con più attenzione.
-Brava- disse Credence quando fu abbastanza in alto. -Ora vai a destra, mi raccomando, piano.-
Alison rimase ferma.
-Ti ricordi come si fa?- chiese il ragazzo, preoccupato.
La bambina tentennò.
-Al? Tutto bene?-
-Sì, sì. E' solo che...Cred, qual è la destra?-
L'altro rise, più che altro per il sollievo. -Di qua- spiegò inclinando un braccio.
La Tornado 7 virò lentamente nella direzione indicata, poi tornò indietro, scese e si sollevò ancora, prima con calma, poi con sempre più sicurezza, sotto la guida di Credence.
Al momento di salutarlo, Alison lo abbracciò forte. -Grazie. É bello che tu sei mio amico.-
Lui ci pensò, intenerito. Era un amico per lei? Sì, ma non solo, forse. Quella bambina stava diventando la sua sorellina...
***
Newt intanto era sotto il portico del chiostro. Stava passeggiando con un allegro Andrew che gli raccontava le sue disavventure durante l'ora di Divinazione, dato che il magizoologo si era assentato. Eppure, anche se molto divertito dal gesticolare furioso dall'amico, Newt aveva la mente altrove: a Credence e al suo Obscurus.
Non riusciva a essere tranquillo del risultato dell'operazione, quasi temesse che l'intervento avesse effetti a lungo termine. Perché gli sembrava quasi troppo bello per essere vero, di aver trovato un modo per salvare quelli come lui. Poteva essere un modo per aiutare altre persone...E, aggiunse una vocina dal fondo della sua mente, per espiare la colpa che sentiva per la bambina sudanese che non era riuscito ad aiutare. Come era possibile, poi? Quella ragazzina aveva una creatura molto meno potente di quella di Credence, eppure non era sopravvissuta alla separazione, notò la vocina, crudele.
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Animali Fantastici: La Porta dei Mondi
FanficNewt Scamander è appena tornato da New York dopo un'incredibile avventura vissuta con i suoi nuovi amici: Tina, Queenie e Jacob. Ora è a Londra e desidera solo pubblicare il suo libro. Ma lo aspetta un incontro che cambierà la sua vita...per sempre...