29. ɪʟ ᴄᴀᴄᴄɪᴀᴛᴏʀᴇ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 13𝘳𝘥 𝘰𝘤𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 1992
- 𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 18𝘵𝘩 𝘰𝘤𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 1992

Credence aveva Incantesimi, alla prima ora del lunedì. Era una delle sue materie preferite, insieme a Pozioni, Difesa Contro le Arti Oscure e Trasfigurazione...Quelle che concentravano la magia vera e propria, che continuava a stupirlo.

L'improvviso cambiamento nella sua vita sembrava averlo portato da un incubo, in cui era costantemente una vittima, a un sogno, in cui scopriva di essere un mago. Nonostante il pericolo in cui si trovava, oltre il Portale, non si era mai sentito così libero.

Ripensava spesso a quando, da piccolissimo, Mary Lou Barebone gli aveva imposto di smetterla con le sue "malvagie fantasticherie". Ma ora lui faceva parte proprio di quel gruppo di streghe e maghi di cui sua madre adottiva aveva tanta paura e, sinceramente, non gli importava più di tanto che i suoi simili -era un motivo d'orgoglio poterli chiamare così- fossero i buoni o i cattivi. Aveva imparato presto che nella vita reale non c'erano categorie così chiuse e semplici.

Gli importava solo di stare diventando sempre più forte. A volte avrebbe voluto che lei fosse ancora viva solo per mostrarle che cosa era diventato. Non per farle del male, no, ma per farle capire che si era sbagliata. Si era sbagliata su tutto. Quando ci pensava, avvertiva un misto di rabbia e soddisfazione.

Ma Mary Lou era morta e questo non lo intristiva né lo addolorava in nessun modo, il che gli provocava un senso di colpa ogni volta che ci pensava.

Senso di colpa che lui fermava sempre, in parte perché era stanco di sentirsi colpevole di cose al di fuori del suo controllo e in parte perché sapeva di non dovere niente a quella donna.

Entrò quindi in classe di buon umore, anche perché il professor Vitius sapeva fare il suo lavoro.

La lezione del giorno era sull'incantesimo Bombarda, argomento a cui quasi tutti erano interessati. Era l'incantesimo distruttivo per eccellenza e tutti erano entusiasti, tranne forse il professore, che ogni tanto si chinava verso la cattedra o i banchi, come per dirgli addio. La cosa lasciava indifferenti i Corvonero, che non avevano nessuna difficoltà a colpire con precisione i loro mattoni, ma suscitava una certa ilarità tra i Serpeverde, che in effetti erano una buona ragione per cui preoccuparsi: per la maggior parte riuscivano con precisione nel compito assegnato, ma si annoiavano in fretta del proprio bersaglio e sembravano impazienti di provare l'incantesimo su qualcos'altro.

Credence riuscì a far esplodere il mattone che aveva davanti già al secondo tentativo e perciò uscì dall'aula senza compiti, ma con una gran soddisfazione.

Iniziava a sentirsi, veramente e fino in fondo, un mago.

***

Tassorosso e Grifondoro, invece, avevano Trasfigurazione. Dopo la (disastrosa) lezione, Will uscì dalla classe con i suoi amici, chiedendosi perché improvvisamente non fosse più capace di trasformare una pianta in un topo.

-Ehi, Mooncalf, quello non è tuo fratello?- disse Andrew, indicando l'altro lato del corridoio.

Will diede un'occhiata. Michael stava parlando con Audrey. I due camminavano vicini e parlavano fitto fitto. Sembrava un argomento importante, a giudicare dalla foga con cui Tina agitava le mani.

-Sì, è lui.- disse Will indifferente.

Ad un certo punto Audrey scoppiò in una risata ironica e lo guardò con un'espressione che significava "prova-a-contraddirmi-e-vedi-cosa-ti-faccio" e Michael battè le palpebre con fare innocente. Sul viso della ragazza si formò un sorriso: certo che quella faccia faceva proprio ridere.

Animali Fantastici: La Porta dei MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora