Inside Newt's suitcase, 19th November 1992
Newt sapeva che tutto ciò era dannatamene sbagliato. Ma era anche consapevole anche che, in quel bellissimo e magico istante in cui i loro nasi si erano sfiorati dolcemente, il suo cuore aveva perso un battito. Inoltre, ora che la guardava negli occhi tutto sembrava semplicemente...giusto.
E in ogni caso, anche se avesse voluto tirarsi indietro, non avrebbe potuto. I suoi muscoli sembravano non rispondere più al suo volere. Come se avessero inconsapevolmente atteso troppo a lungo questo momento e fremessero sempre di più ogni istante.
I loro nasi si sfiorarono ancora e il magizoologo sentì un brivido corrergli lungo tutto il corpo quando le loro fronti si poggiarono l'una contro l'altra.
Le loro mani erano ancora l'una stretta nell'altra e sembravano non volersi più lasciare, come due anime unite per l'eternità.
Il cielo stellato li sovrastava, come a rendere la scena ancora più...immensa. La brezza accarezzava i volti dei due lasciando che alcune ciocche ricadessero sul volto lentigginoso del ragazzo.
Mandorla, ecco di che cosa sapeva lei. Newt non aveva mai pensato a lungo a quel profumo che ogni volta lo investiva quando le stava vicino. Era lo stesso delle candele che sua madre usava quando lui era piccino per illuminare la sua cameretta di notte.
Il buio lo aveva sempre impaurito, ma grazie a quelle grosse candele profumate, posate in giro per tutta la sua stanza, aveva vinto la sua paura. Anche in quel momento era al buio, le stelle erano le uniche fonti di luce, ma Tina era lì con lui. Con quel profumo che gli ricordava tanto casa. La sua casa.Istintivamente un sorriso sghembo si allargò sul suo viso. Era una sensazione strana quella che stava provando in quel momento, o comunque, una che non aveva mai provato. Era così intensa e piacevole che avrebbe voluto che non finisse mai. Inspirò ancora a fondo quel suo dolce profumo e si lasciò trasportare da esso, non più preoccupato.
Quando si riprese da questa trance le sue mani erano intrecciate con quelle di Tina. Deglutì nervoso, ma non era ancora pronto ad abbandonare quella sensazione.
Le sue pupille attente la scrutavano, come quando doveva esaminare una nuova creatura in attesa di un segnale o un qualcosa che gli impedisse di fare il passo successivo, ma Tina non aveva ancora mosso un muscolo.
Gli esseri umani gli erano sempre sembrati la razza più difficile di tutte. Newt non aveva capito le loro regole, erano troppo complesse ed elaborate per riuscire a comprenderle e forse era anche per questo che si sentiva così estraneo a loro. Si riconosceva come uno di loro, ma non riusciva a capirli.
Con Tina era sempre stato diverso. Con lei non si sentiva a disagio come con gli altri. Forse perché era una dei pochi a capire il suo comportamento, a non protestarne a non chiedergli di essere più "normale". Lo apprezzava così com'era, genuino.
Ma in quel momento sembrava che anche la donna non sapesse bene come reagire o cosa fare, così semplicemente stava lì ferma ad aspettare che cosa sarebbe accaduto. Ciò diede sicurezza a Newt che, per una volta, osò.
Sciolse una mano dalla dolce stretta della ragazza e alzandola delicatamente la appoggiò sulla guancia di Tina e pian piano, a movimenti quasi impercettibili, iniziò a carezzare gentilmente la guancia della donna. La sua pelle era liscia e morbida come quella di un neonato.
Le pupille di lei si dilatarono all'istante, quasi prese alla sprovvista da quel gesto. Newt se ne rese conto.
-Ma che fai?- gli disse, quasi scherzosamente. Era tesa come una corda di violino. Newt non solo lo vedeva, ma lo sentiva.
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Animali Fantastici: La Porta dei Mondi
FanfictionNewt Scamander è appena tornato da New York dopo un'incredibile avventura vissuta con i suoi nuovi amici: Tina, Queenie e Jacob. Ora è a Londra e desidera solo pubblicare il suo libro. Ma lo aspetta un incontro che cambierà la sua vita...per sempre...