48. L'ignoto noto

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Ravenclaw dormitory, 18-19th November 1992

Tina chiuse il libro bruscamente. Era da tutto il pomeriggio che cercava di fare quel tema di Trasfigurazione. Di solito ci metteva in media una mezzoretta per farne uno, massimo un'ora se ci teneva particolarmente e voleva trattare bene l'argomento (cosa che capitava spesso).

Eppure quel giorno, a parte la data e il suo nome, il foglio era intonso.

Intinse per centesima volta la penna d'oca nel calamaio, fece un profondo respiro e appoggiò delicatamente la punta della penna sulla pergamena...e ancora niente.

Non c'era verso, quel giorno era come se la sua mente fosse persa in altri pensieri, anzi, in realtà era proprio così.

Mancava solo un giorno al suo trentatreesimo (o quindicesimo) compleanno e non si era mai sentita così in ansia.

Di solito per lei il giorno del proprio compleanno era uguale a tutti agli altri. Certo, magari insieme alla solita tazza di latte con i cereali avrebbe mangiato anche una grossa fetta di torta al cioccolato, ma niente di più.

L'unica cosa che rendeva diverso quel giorno dell'anno era il ciondolo che lei e sua sorella erano solite a regalarsi a vicenda. La tradizione era nata con la madre, e, quando lei era venuta a mancare, Tina e Queenie l'avevano mantenuta.

La catenella argentata, più volte girata intorno all'esile polso della maggiore, contava ben trentadue tra ciondoli e perline. Uno per ogni anno. Era l'unico gioiello che possedeva, insieme alla collana di sua madre.

Il suo sguardo si posò sul ciondolo dell'anno prima: una piuma argentata.

Era con queste piccole cose che le due sorelle erano riuscite a cavarsela da sole, nonostante tutto e tutti: quei piccoli ciondoli, per Tina, erano un segno di speranza.

Ma quest'anno era diverso.

Quest'anno sarebbe stato speciale.

Quest'anno aveva deciso di fuggire.

Fuggire dalla sua routine che tanto amava per abbracciare l'ignoto.

Ecco cosa rappresentava Newt. L'ignoto.

Fin da subito l'aveva spaesata questa sua caratteristica. Ne aveva incontrate di persone bizzarre, eppure il magizoologo aveva qualcosa in più.

Non avrebbe mai potuto prevedere alla perfezione ciò che quell'uomo avrebbe fatto o ciò che sarebbe stato in grado di fare. Perché aveva un modo fare e di ragionare completamente diverso dal suo. Di tutti, probabilmente.

Quindi, per una persona come lei che amava l'ordine e le certezze, Newt era come un enorme punto di domanda.

Insomma, una persona non può essere semplice e complicata allo stesso tempo, o sì? Non ne era sicura.

Tutto ciò la attraeva molto, ma allo stesso tempo, però, la disturbava, perché non sapere ciò che una persona pensa ed è in grado di fare ti rende vulnerabile, esposta.

Non pensava che Newt avrebbe approfittato di lei, ovviamente. Ma era un istinto inevitabile.

Forse era anche per quello che a trent'anni non aveva ancora trovato un uomo che le andasse a genio. Era troppo puntigliosa e curiosa al tempo stesso.

Però Newt non era come gli altri. Molto probabilmente non gli importava.

Sorrise.

Qualunque cosa avesse preparato, Tina sapeva che le sarebbe piaciuta. Ne era convinta.

Con il sorriso in volto, si chinò sul foglio di pergamena e finalmente le prime parole iniziarono a comparire sulla pagina bianca.

***

Animali Fantastici: La Porta dei MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora