20. ᴅᴀᴠɪᴅ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 5𝘵𝘩 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘣𝘦𝘳 1992

I nuovi scintillanti portafortuna, se così si possono chiamare, rimasero tutta la notte e tutto il giorno seguente a raffreddarsi poichè, come affermò Newt, più stavano vicine e più forte sarebbe stato l'incantesimo una volta separate.

L'attesa fu snervante, ma se non ci fosse stata Will non avrebbe avuto la stessa soddisfazione due giorni dopo, quando finalmente le prese dal suo baule e le mise nella borsa.

Prima ancora dell'inizio delle lezioni, infatti, voleva parlare con Jacob: sarebbe stato il primo a conoscere la sua idea.

Lo trovò al tavolo degli insegnanti, a colazione. L'idea di avvicinarsi ai professori lo innervosiva e ci mise un po' per ricordare a se stesso che non era un vero studente.

Assunse comunque un'aria timida, mentre chiedeva: -Mi scusi se la interrompo, professor Kowalsky...Avrei una cosa da chiederle.-

Qualche insegnante lo guardò storto, ma non disse nulla, credendo che fosse un ragazzino in ansia per i compiti.

La professoressa McGranitt sembrò piuttosto curiosa e si girò verso il preside, forse sperando in una spiegazione, ma lui sembrava troppo concentrato sulla sua fetta di torta al limone.

Jacob non si fece problemi e lo seguì fuori dalla Sala Grande.

-Newt, cominciavo a pensare che ti fossi dimenticato chi eri! Quando avevi intenzione di passare a salutarmi?-

Newt sorrise. -Hai ragione, scusami. Senti, ho avuto un'idea, nel caso uno di noi fosse in pericolo e avesse bisogno degli altri. Guarda...-

Così dicendo tirò fuori l'ambra e lo smeraldo.

-Simpatico.- rise Jacob, vedendo il pasticcino. -A cosa serve?-

-Te l'ho detto, a chiamare aiuto. Sono delle pietre magiche. Se c'è un problema di qualunque tipo, per esempio ti perdi o sei in pericolo e hai bisogno d'aiuto, stringila forte nel palmo della mano. Sopra dovrebbe comparire il simbolo della tua pietra, in questo caso un pasticcino. Nello stesso momento, lo stesso segno apparirà anche sulle altre. Così noi sapremo che sei in pericolo e, sempre usando le pietre, arriveremo a te.-

Jacob guardò la pietra, affascinato. -Ma come fate ad accorgervi della magia? Non starete tutto il tempo a guardare le vostre pietre...-

-Diventeranno calde ogni volta che una richiamerà le altre. Vuoi fare una prova?-

Jacob sembrava entusiasta e strinse il palmo.

Subito un delizioso pasticcino brillò sulla sua superficie e anche lo smeraldo lo mostrò, riscaldandosi.

Newt mostrò a Jacob le altre pietre nella borsa, che avevano avuto la stessa reazione. Quando le riunirono, smisero di brillare.

Jacob era sempre più divertito.

-Ovviamente anche le altre pietre possono chiamare aiuto, perciò impara a riconoscere i simboli.- disse Newt. -Poi, ti basterà toccare due volte la tua pietra con i polpastrelli e dire la forma di quella a cui vuoi arrivare per trovarla. La pietra si alzerà in volo e ti condurrà a uno di noi.- In quel momento gli studenti iniziarono a uscire a gruppetti dalla Sala Grande interrompendo la loro conversazione.

-Ora vai a lezione, o dovrò togliere cinque punti a Tassorosso.- disse bonariamente Jacob.

Will annuì al finto professore e se ne andò con gli altri.

-Meno uno, ne mancano ancora cinque-

Alla prima ora aveva Difesa contro le Arti Oscure con il professor Gilderoy Allock. Will si diresse quindi verso l'aula. Quando arrivò, impilò con pazienza sul tavolo tutti i libri necessari per la materia. Non ci aveva mai trovato nulla di utile, ma siccome li aveva scritti proprio l'insegnante, li voleva tutti.

Animali Fantastici: La Porta dei MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora