51. Lacrime (e) amare

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Hogwarts, 19th November 1992

Tina si sentiva il cuore battere a più non posso mentre correva verso il castello gotico. Il suo vestito blu strisciava sul prato umido e le sue scarpe sprofondavano nel terreno ogni volta che faceva un passo. Perché mai aveva acconsentito a mettere quelle maledette scarpe?

Seppur in una situazione così spiacevole e ridicola, il suo cuore non riusciva a darle pace. Dannazione, che casino che aveva combinato!

Il viso perso di Newt era ancora scolpito nella sua mente in ogni suo minimo dettaglio.
Era troppo da sopportare.

Sapeva di aver fatto la scelta giusta, ma in questo momento avrebbe desiderato solo una Giratempo per tornare indietro. Indietro a qualche ora prima, quando tutto era ancora perfetto, quando ancora incosciente danzava serena con Newt.

Ora invece il suo bel vestito era tutto sporco di fango, la sua acconciatura era in parte sfatta, con capelli che spuntavano da qualunque parte, ma, cosa più importante, non sapeva più cosa voleva.

Quando i suoi occhi avevano incontrato quelli del magizoologo era successo qualcosa. Il suo cuore aveva iniziato a battere più veloce e i suoi occhi non avevano più voluto distogliersi da quelli dell'uomo, come attratti da un magnete invisibile.

La sua dolcezza l'aveva avvolta come una grossa caramella e lei non aveva potuto evitare di provare quel grande sentimento che era stato represso nel suo cuore così a lungo: l'amore.

Amore che lei palesemente provava per il Newt dal loro primo incontro mentre cercava di riacciuffare lo Snaso aveva pensato che Newt non era mai stato un uomo comune.

Quel giorno al porto avrebbe voluto digli cosa provava ma l'insicurezza l'aveva bloccata e adesso la stava pagando. Magari se solo fosse stato u po' più intrepida avrebbe evitatato tutto quel dolore che durante quegli anni le aveva straziato il cuore e che in quel momento le stava letteralmente uccidendo.

"Preoccupati e soffri due volte" le aveva detto una volta lui ma Tina non riusciva a non auto commiserarsi per tutto quello che non era riuscita a fare o a dire. Era dura con se stessa, questo lo sapeva ma non pensava che innamorarsi le avrebbe fatto così male.

Sì perchè lei si era innamorata di Newt. Del suo viso. Dei suoi occhi. Di quel suo mento appuntito. Di quelle sue mani callose. Di quei suoi semplici abiti. Del suo essere.

E se da una parte tutto ciò la rendeva infinitamente felice dall'altra si sentiva crollare tutto adosso.

Una goccia le cadde sul viso seguita da un'altra e un'altra ancora. Le nuvole scure ormai coprivano quasi interamente il cielo blu annunciando il temporale.

Tina alzò lo sguardo verso il cielo e mentre altre gocce le bagnavano il viso il vento le toccava le guance ricondandole quel momento in cui la mano di Newt gliela l'aveva sfiorata.

In quel istante la realtà era tornata a bussare alla sua porta. Quella bella sensazione che aveva provato era sbagliata, totalmente. O almeno non opportuna.

Lei non poteva provare attrazione per un uomo impegnato e, in questo caso, con addirittura una figlia. No no assolutamente no. Alison era una bambina così intelligente e brava. Non avrebbe sopportato di rompere l'armonia della sua famiglia per un suo stupido e infantile capriccio.

Animali Fantastici: La Porta dei MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora