Infirmary, 3rd November 1992
Bianco. Improvviso, inaspettato. Non era male, però. Credence cercò di capire cos'era. Pian piano, cominciò a mettere a fuoco i contorni.
Era nell'infermeria, ecco spiegato il bianco. Sbatté ancora una volta le palpebre ma non riuscì a tenerle aperte più di un paio di secondi. C'era troppa luce.
Provò ad alzare la testa per capire da dove provenisse tutta quella luce, ma abbandonò l'impresa quando dolore improvviso e allucinante si impossessò di lui. Provò a muovere, quindi, gli arti ma non ci riuscì. Sentiva tutti i suoi muscoli in fiamme come se gli avessero strappato qualcosa dalle loro fibre.
-Ben svegliato- disse una voce pacata e profonda. Davanti a lui c'era una macchia di colore azzurro polvere che inizialmente non aveva notato.
Sbatté le palpebre ancora un paio di volte e finalmente la vista gli si schiarì del tutto.
Silente gli stava davanti, seduto su sedia di legno. Indossava una delle sue lunghe vesti da mago. A Credence piacevano, come tutto ciò che riguardava i maghi, del resto. Eppure non riusciva a immaginarsi con quelle specie di tuniche medievali, solo a pensarci si sentiva ridicolo.
Si sentiva inadatto, troppo diverso dai grandi maghi che aveva davanti. O forse no.
Credence scosse la testa, confuso. Sì, sarebbe stato ridicolo vestito da mago, ma i suoi poteri c'erano, erano innegabili. Era uno di loro e nessuno poteva più dire il contrario.
-Non vorrei essere nella tua mente, in questo momento, ragazzo mio. Sembri più confuso di confuso Mr. Gazza quando Potter gli passa davanti con il mantello.-
-Scusi?- chiese Credence.
-Oh, nulla di importante, perdonami, le mie chiacchiere servono solo a confonderti di più.-
"Un attimo...Dovrei essere confuso?"
-L'avete ucciso?-
Quella domanda gli era uscita quasi senza esitazioni, cosa che non rispecchiava quello che il ragazzo provava in quel momento. Aveva paura di come il preside gli avrebbe risposto.Silente alzò le mani per fargli segno di calmarsi. -Sta bene. Per quanto bene possa stare una creatura così tormentata. Il signor Scamander lo ha riposto nella sua valigia, che credo tu abbia già visitato prima d'ora...-
Credence annuì e sospirò. Aveva già visto l'habitat dell'altro Obscurus, quello della ragazza sudanese.
-...e all'interno della bolla non morirà. Ma non devi essere preoccupato per lui. Non ha una coscienza propria, la sua non si può quasi neanche dire vita, finché non trova un ospite. Un po' come un virus.-
-Un che?-
Silente sorrise. -Continuo a dimenticarmi da quando vieni e mi devi perdonare per questo.-
A Credence non interessava però quel "virus".
-Starà insieme all'altro?- domandò, e si accorse con stizza di essere preoccupato.
-Sì. E forse chissà, potranno godere della reciproca compagnia. Ma tu non devi essere in pena per lui.-
-Lo so. Non so perché ci penso, ma...- Fece una pausa, cercando delle parole che potessero esprimere quello che provava. -Non puoi non sentire un legame verso qualcuno che è stato parte di te e della tua vita per tanto tempo, anche se ti ha fatto del male.-
-Come Mary Lou?- chiese cautamente Silente.
Credence alzò la testa di scatto.
-Ti prego di scusarmi, non sono affari miei. Ma certi vecchi sono curiosi come bambini.-
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Animali Fantastici: La Porta dei Mondi
FanfictionNewt Scamander è appena tornato da New York dopo un'incredibile avventura vissuta con i suoi nuovi amici: Tina, Queenie e Jacob. Ora è a Londra e desidera solo pubblicare il suo libro. Ma lo aspetta un incontro che cambierà la sua vita...per sempre...