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"aspetta", disse. "il min yoongi?"
il più grande alzò le spalle. "credo di si. cioè così è scritto nella mia carta d'identità. quindi credo di essere il min yoongi".
"jungkook parla sempre di te", ridacchiò, coprendosi la bocca. yoongi socchiuse la bocca, bloccando il pensiero casuale che gli passò per la mente.
"davvero?"
"si! 'non mangia mai con noi', 'non pulisce mai', non credo si lavi dato che non lo vedo mai" disse, cercando di riprodurre la voce di Jungkook.
"non dovevi andare in campo?" alzò un sopracciglio e jimin prese il telefono con l'intento di guardare l'ora. "oh cazzo, devo essere li tra dieci minuti!"
yoongi sorrise lievemente, guardando jimin che cercava di prendere il più presto possibile le sue cose da terra. La sua borsa era aperta e quasi quasi cascò, mentre si diresse verso il campo.
...
"jimin sei in ritardo". Corse verso il campo dove tutti iniziarono ad alzarsi.
"scusi, coach" disse guardando verso le panchine, in cerca dei suoi genitori che gli promisero che sarebbero venuti.
però trovò taehyung che lo salutò. dovrebbe essere a casa a studiare, pensò jimin.
"jimin!" sentì, girandosi verso l'altro lato dov'erano presenti altre panchine. c'era la mamma che lo salutava e suo papà vicino che gli sorrideva.
jimin fece un sorriso a 32 denti, poi tornò dalla sua squadra che si stava riscaldando.
"ho conosciuto tuo fratello in bagno, kook" si sedette di fronte a lui, aprì le gambe per poi formare una 'v' e poi si piegò in avanti.
"hai una macchia bagnata nel tuo jersey, che avete combinato voi due?" fece un sorriso malizioso e jimin lo spintonò.
"niente. è solo acqua, giuro. e poi, tuo fratello non è poi così figo."
"gli stai dando del brutto?" inarcò un sopracciglio.
la faccia di jimin si arrossì e iniziò a scuotere la testa, "n-no! non intendevo quello!"
"allora pensi che sia un pezzo di manzo?" incrociò le braccia.
