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"yoongi mi ha invitato ad uscire!" dissi jinin al cuscino. non diede attezione a taehyung e a jungkook dato che entrambi erano ancora arrabbiati.

quando jimin tornò a casa, ignorò il pare che lo chiamava e salì al piano di sopra. era un lunedì sera, e quel weekend lo aveva passato per lo più a casa di jungkook.

anche se non gli importava. aveva una cotta enorme per il più grande. sentiva le farfalle nello stomaco e i suoi denti mordevano le sue stesse labbra.

dopo aver fangirlato per un'ora intera con il cuscino, alzò la testa rapidamente. sorrise e si toccò le labbra, sentendo ancora quel formicolio che gli aveva creato.

"min yoongi mi ha chiesto di uscire!" disse di nuovo al cuscino.

"jimin? stai bene?" disse la madre per poi bussare. aprì leggermente la porta e lo vide scalciare dalla felicità. "devo portarti dal dottore?" rise.

sussulrò, poi la guardò. mise una mano al cuore, "mi hai spaventato!" si sedette nel letto.

"quindi.."iniziò, "per che cosa scleravi?" gli sorrise.

jimin si girò i pollici e poi guardò in baso. sorrise, "ti fidi di me, giusto?" chiese, guardando altrove.

"certo che si, sei la mia stella" gli pizzicò le guance.

si tolse le mani dalla faccia e poi iniziò a ridere. "innanzitutto, sono solo tuo figlio. intendo, con..uh" si avvicinò "ragazzi?" bisbigliò.

lo guardò perplesso e poi gli sorrise. "perché non dovrei fidarmi? sei quasi maggiorenne! puoi far quello che ti pare con i ragazzi! basta che poi studi" disse.

jimin si mise la mano davanti alla bocca e riprese a ridere. "io faccio sempre i copiti"disse. si schiarì la voce. "ma non dico di quello- cioè si ma non quello in particolare"

alzò un sopracciglio, "allora cos'è?"

"mi hanno invitato ad uscire domani, un appuntamento".

"beh è fantastico tesoro, ma non hai calcio domani?"

annuì, "pensavo.. se tu me la facessi saltare solo per questa volta?" chiese, facendo una vocina alla fine.

"non c'è problema, basta che dopo ti alleni al campetto" disse. "con chi, comunque?"

"uno di nome min yoongi, puoi conoscerlo prima di uscire, se ti va" disse.

"si, mi piacerebbe. ha un'età questo ragazzo?", "min yoongi sembra un nome da grandicelli".

la guardò in modo torvo, "ehm...vent'anni?"

si spaventò. "venti?!" alzò la voce.

jimin chiuse gli occhi. sospirò, dato che già sapeva di dover dire a yoongi di non potercela più fare.

𝙣𝙚𝙥𝙚𝙣𝙩𝙝𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora