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la mamma di jimin si sedette in una sedia vicino al letto del figlio, che era ancora incosciente anche se passò una settimana dall'incidente. suo padre cercava di essere uomo e trattenne le lacrime.

quando scoprì dell'incidente, si scusò per tutto e iniziò a sperare che il figlio sarebbe sopravvissuto. 

yoongi lo visitò spesso insieme a hoseok, seokjin e namjoon.

"signora park?" jungkook bussò alla porta.

si asciugò le lacrime, lo guardòe poi distolse lo sguardo. "se sei qui per scusarti, beh non voglio ascoltare ancora le tue scuse"

"taehyung è qui" disse, spostandosi e mostrando taehyung con la videocamera di yoongi e dei fiori in mano.

"avete due minuti, e arrivati a casa io brucerò quei fiori"

taehyung annuì. si avvicinò a jimin e guardò la stanza svuotarsi. lasciarono taehyung da solo con jimin.

gli scese una lacrima. "mi dispiace, sei perfetto e meriti di vivere" bisbigliò. si alzò in piedi e si schiarì la voce. "pensavo fosse stato meglio dirtelo a voce, anche se non sei sveglio"

accese la videocamera e se la la puntò. "mi dispiace, park jimin. non merito il tuo perdono..ma... mi chiamo kim taehyung e sono una persona orribile. e soprattutto... sono un bullo."

spense la videocamera e sospirò. iniziò a camminare ma poi sentì dei 'beep' provenienti da una macchina.

guardò jimin, il cuore suo cuore si era fermato. la mamma di jimin entrò.

i dottori dovettero fermare le visite. tutto sembrava andare a rilento e la donna gli continuava a chiedere che cos'avesse fatto. i fiori gli caddero dalle mani.

"ragazzino, devi andartene" disse il dottore, facendolo uscire dalla stanza. taehyung si toccò le guance, capendo che era tutto per colpa sua.

arrivò yoongi, che prima era seduto di fuori.

minuti dopo, i suoi genitori uscirono dalla stanza, con le loro mani intrecciate. i dottori urlarono "uno, due tre" e si sentì il rumore del defibrillatore.

il rumore impaurì yoongi, che si accovacciò per terra. "nessuna risposta" dissero i dottori.

taehyung aveva una faccia shoccata, capì che jimin era nel bel mezzo tra la vita e la morte.

dopo la quinta volta, il monitor che mostrava i battiti cardiaci riprese a suonare normalmente. tutti sospirarono dopo aver sentito i dottori dire "è vivo".

il padre di jimin teneva stretta la moglie in una maniera stupenda. yoongi sorrise e si asciugò le lacrime.

"yoongi" disse taehyung-

il più grande lo guardò con disgusto. "cosa?"

"v-volevo ridarti la videocamera. diciamo che te l'ho rubata, ci ho ripreso qualcosa, mi dispiace" gli disse per poi andarsene.

yoongi si alzò in piedi. i genitori erano dentro la stanza ma a lui non gli dispiaceva aspettare. doveva vedere jimin.

si sedette vicino al suo letto. "jimin" iniziò, "se mi senti, ti prego, voglio che tu sappia che io sarò qui con te, qualsiasi cosa accada. non aver paura di chiedermi aiuto. significhi molto per me" disse. "saremo tutti qui"

...

dopo molte ore, yoongi si svegliò. la sua testa era appoggiata al braccio di jimin. controllò l'ora, erano le sei in punto, quindi l'orario delle visite era finito.

si alzò e baciò la fronte di jimin. 

quando riaprì gli occhi, yoongi si spaventò, era shoccato. il suo respiro divenne affannato e iniziò a  singhiozzare.

si mise al lato del letto e premette il pulsante per chiamare assistenza.

"qualcuno mi aiuti!"

fine

𝙣𝙚𝙥𝙚𝙣𝙩𝙝𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora