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...

"no, seriamente jimin, hai molto talento."

jungkook e taehyung parlavano di quanto fosse fortunato ad avere dei genitori che lo incoraggiassero così tanto.

"solo perché studio molto e ballo non significa che io abbia talento. Cioè, guarda junkook! non sbaglia mai! ha pure una casa fottutamente gigante!"

"siete così noiosi", disse yoongi alzandosi dal sofa. diversamente dai tre che stavano seduti per terra perché erano comodi, yoongi si sedette nel sofa come una persona normale.

"nessuno ti ha interpellato" disse jungkook, seccato.

"sei un dito su per il culo. non posso crederci che mia madre ti amava come se fossi suo figlio." picchiettò il ragazzo nella fronte prima di andarsene.

jimin rise leggermente e taehyung lo fissò mentre si morse il labbro, "allora vai."

"cosa?" lo guardò con un'espressione confusa.

"hai appena detto di voler pisciare", disse taehyung.

"l'ha detto?" chiede jungkook, confuso.

"l'ho detto?" disse tra sé e sé prima di notare l'espressione supplicante di taehyung. dopo un po' si secondi si alzò "dov'è il bagno?"

"da qualche parte in quel corridoio", facendo allontanare il ragazzo.

jimin alzò gli occhi al cielo e iniziò a camminare verso quel corridoio. stette di fronte alla prima porta che trovò. avvicinò la mano verso il pomello argentato e lo girò, rivelando una rampa di scale che portavano alla cantina.

"anche se questo fosse il loro bagno, preferire farmela addosso", mormorò, chiudendo la porta lentamente. poi si avvicinò all'altra porta.

la aprì e vide il guardaroba del padre, quindi si spostò di nuovo. questa la aprì velocemente, aspettandosi di trovare il bagno. invece si ritrovò in una camera da letto.

il letto sembrava esser lì da anni. quadri vecchi, una stanza piena di cose insomma. si addentrò per guardare da più vicino. vide foto ovunque.

sembravano foto professionali, poi si avvicinò verso una cassettiera che gli sembrava piena di cose pesanti. aprendolo, notò delle macchine fotografiche. era una stanza stupenda e subito si innamorò di questo stile grunge.

sorrise, senza preoccuparsi di chi potrebbe venire dentro la stanza, poi andò verso delle foto fatte con una polaroid e accanto c'era una polaroid nera.

"che stai facendo qui?"

jimin si spaventò e vide la faccia annoiata di yoongi. i suoi capelli blu scuri erano davanti alla sua faccia e aveva una fotocamera. erano come quelle che vedevi nei film.

"scusami, cercavo il bagno ma sono entrato in questa stanza. le tue foto" ne prese una,"sono bellissime. che fotocamera è?"

yoongi all'inzio lo guardò male. sospirò, si tolse la cinghia della fotocamera e si sedette sopra il piumino blu scuro.

"è un fujifilm finepix 16mp con 50x zoom" disse senza nemmeno guadare la fotocamera.

"farò finta di sapere cosa sia", disse jimin ridendo. si sedette vicino al ragazzo, ccercando di non avere un attacco cardiaco data la vicinanza. soprattutto con uno sconosciuto che ha appena conosciuto.

"vai a scuola per quello?" chiese.

"per cosa?" disse. jimin lo guardò e disse "sai cosa intendo".

rise, "già. anche se sono solo del secondo anno".

jimin annuì e guardò altro, fissò le foto appese al muro. "ciò significa che hai solo vent'anni?" chiese.

yoongi annuì, "tu invece ne hai diciassette giusto?"

annuì, "presto sarò un adulto". sorrise e yoongi lo derise.

"con questa statura, ne dubito."

yoongi iniziò a ridere e jimin cercò ti dargli un pugno.

"ti potrei fare una domanda che ti fotterà il cervello?" jimin chiese dopo aver finito di ridere.

"certo" disse.

"se ti autocolpisci e ti fa male, significa che sei forte o che sei debole?" chiese e calò un silenzio perché yoongi iniziò a pensare.

"non me lo chiedere mai più, penso di aver appena fritto il mio cervello". si alzò e allungò la mani per aiutare jimin.

"davvero? mi sa che non hai nemmeno un cervello" rise e yoongi smise di aiutarlo.

ma per sfortuna di yoongi, jimin cadde all'indietro, facendolo cadere sopra di lui. le pupille di jimin si dilatarono del tutto. e lo voleva spingere per levarlo, ma per qualche motivo rimasero così.

yoongi lo guardò negli occhi ma jimin provò a guardare altro, questo momento era troppo imbarazzante per loro. per fortuna, jungkook entrò nella camera.

"yoongi, sai dov'è jimin? taehyung lo~" disse entrando e i due si spostarono, "-trovato!".

"si? avevo così paura di andare in questo corridoio" disse sorridendo. il sorriso si trasformò in un sorriso malizioso, guardando il ragazzo più grande. "park jimin, e chi sapeva che tu attraessi anche i maschi?"

"in realtà io-" iniziò ma yoongi lo fermò.

"fa quel che ti pare ragazzino. esci da questa stanza ora." puntando il dito ai due. "anche tu jimin, è stato un piacere parlare con te."

sospirò e si alzò. poi seguì i due
ma mentre camminava venne fermato da una mano.

"questo è il mio numero, chiamami", sorrise mentre diede quel pezzo di carta a jimin che poi mise in tasca.

"di sicuro", disse andandosene.

"jimin. sono geloso. tu puoi avere i ragazzi e io non riesco" disse taehyung avvicinandosi al posto in cui prima erano seduti.

"oh sta zitto. e poi non è vero perché l'ho conosciuto solo oggi. in più non sono attratto da nessuno." disse schiaffeggiando il suo braccio.

jungkook aveva il broncio. "si, non gli piace nessuno, tae" disse.

eieie scusate per l'attesa!
ammetto di essermi dimenticata di wattpad ma im back!

lasciate una stellina perché tanto non muore nessuno ( o almeno credo, però si dai rischiate ahah)
e nienteee ci rivediamo nel prossimo capitolo! ٩(˘ ³˘)۶♥

𝙣𝙚𝙥𝙚𝙣𝙩𝙝𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora