15 novembre 2017 - Quando ti coglie la stanchezza

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Avevano trascorso le ultime ore a provare in studio e Fabrizio Moro iniziava a sentire la stanchezza piombargli sulle spalle, conseguenza di tutte le notti passate in bianco. Sembrava che si fossero messe d'accordo per farsi sentire proprio in quel momento, in cui si era rilassato un attimo. Si sentiva a pezzi anche se era felice per come erano venuti fuori i pezzi con un nuovo arrangiamento.

Il suo stato dovette trapelare perchè Roberto Maccaroni, posata la chitarra in un angolo, disse: - Fabrì, perchè non facciamo una pausa?  Sono ore che proviamo -

- Abbiamo ancora tanto da fare - rispose lui, scuotendo la testa - E poi dobbiamo assicurarci che sia tutto perfetto -

Roberto lo guardò, sospirando. Nonostante gli occhi di Fabrizio fossero rossi dalla stanchezza e le occhiaie ben visibili sotto di essi, il romano non ne voleva sapere di fermarsi a riposare, anche solo per cinque minuti. La sua paura di non fare abbastanza e di trovare sempre qualcosa di sbagliato, gli impedivano di dedicarsi a sè stesso come avrebbe dovuto. No, non avrebbe permesso che l'amico si lasciasse andare così.

- Dai, Fabrì - tentò di nuovo - Quasi tutti i pezzi sono ultimati e sistemati. Non succede niente se ci prendiamo qualche minuto, vero ragazzi? -

Il chitarrista si rivolse agli altri membri della band che, come lui, avevano notato lo stato di Fabrizio.

- Roberto ha ragione, Fabrì - concordò Danilo Molinari, parlando per tutti - Siamo a punto buono. Una pausa non ci farà male -

Guardandoli negli occhi, Fabrizio si morse il labbro inferiore. Che cosa aveva fatto per meritarsi degli amici cosi, che si preoccupavano per lui in quel modo? Perchè sapeva che era per lui se avevano proposto quella pausa. Avevano fatto loro la prima mossa perchè sapevano che lui, per il suo essere un perfezionista, non l'avrebbe mai fatto.

- Va bene - s'arrese alla fine - Grazie, ragazzi -

Sentendo quelle parole, i volti dei suoi collaboratori s'illuminarono e anche le sue labbra si incurvarono in un sorriso.

Quando gli amici uscirono dallo studio, Fabrizio si buttò sul divano bianco, appoggiando la testa sul bracciolo. Tenendo il cuscino sotto al corpo, si portò il cappello sugli occhi e fu, con vero sollievo, che li chiuse. Se li sentiva andare a fuoco per via della stanchezza.

Tempo pochi minuti ed era già nel mondo dei sogni.


- Secondo voi, si sarà addormentato? - domandò Roberto, mentre lui e gli altri rientravano.

- Bè, c'è troppo silenzio - commentò Danilo - Lo conosci. Se fosse sveglio, sarebbe alla chitarra a strimpellare qualcosa -

- Oppure a controllare i pezzi - s'intromise Alessandro Inolti, il batterista.

- Abbiamo solo un modo per scoprirlo - pronunciò Andre Ra, il bassista - Hai vinto tu, Dani. Guarda - aggiunse, aprendo la porta e facendo spazio all'amico.

Danilo si sporse e sorrise quando vide la figura addormentata di Fabrizio. Sapeva che sarebbe finita così.

-Bè, mi sa che qualcuno ha perso la scommessa - constatò, rivolgendosi a Roberto.


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N.A. So che non dovrei pubblicare altro mentre ho all'attivo altre storie però non ho saputo resistere alla tentazione. In questi giorni, dopo aver visto vecchie foto di Fabrizio sia su Facebook che su Instagram, mi è venuta in mente quest'idea e ho buttato giù queste righe. Grazie per aver fatto raggiungere alla mia storia le mille letture :)

Fabrizio Moro - Raccolta di storieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora