16 Novembre 2019

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Quella sera, al Brixia di Brescia, si sarebbe tenuto il concerto di Fabrizio Moro e i suoi fan erano in trepidante attesa di veder entrare il loro cantante preferito.

Quello che non sapevano era che quella sera le cose sarebbero andate diversamente…



Il noto cantautore romano era rinchiuso nel camerino, aspettando che il cortisone facesse effetto e che smettesse di tossire. 

La gola gli bruciava da morire e si sentiva le ossa doloranti per via della febbre.

Ormai era da più di una settimana che si portava dietro quel malessere e si sentiva a pezzi. 
Gli infusi allo zenzero, preparati dalle mani sapienti del suo fisioterapista Luca, non avevano sortito l'effetto sperato.
Neanche gli esercizi vocali che gli avevano insegnato erano serviti a qualcosa.



I suoi pensieri furono interrotti da un altro colpo di tosse che gli fece portare una mano davanti alla bocca e piegare in due da quanto era forte. 

Quando finalmente l' attacco sembrò' attenuarsi, Fabrizio alzo' la testa, incontrando gli sguardi seri e preoccupati dei suoi amici. 

Sapeva cosa stavano pensando. 

Era solo colpa della sua testardaggine se si ritrovava così. 
Gli avevano ripetuto mille volte che avrebbe fatto meglio a non forzare troppo la voce e di prendersi qualche giorno di riposo.


Ma come poteva farlo se l' unica cosa che lo rendeva felice, oltre ai suoi figli, era salire su un palco e cantare? Come poteva non presentarsi davanti ai suoi fan che avevano pagato un biglietto neanche troppo leggero per vederlo? 


Eppure quella sera non c'è l'avrebbe fatta. 
La voce non gli usciva e non sapeva cosa fare.  

Guardando negli occhi degli altri, trovò la forza che gli serviva per prendere una delle decisioni più dure che avesse mai preso.

Si rimise la felpa pesante che indossava fino a pochi attimi prima per poi coprirsi il collo con una sciarpa nera.
Stava per uscire dal camerino quando venne fermato dalla voce di Claudio. 

-Sei sicuro di volerlo fare, Fabri? -

Il cantautore si voltò a guardarlo. 

Se c'era una persona che lo conosceva e che lo capiva quello era proprio il suo Maestro.

-Si -

La voce di Fabrizio era talmente flebile che Claudio ebbe l'improvviso impulso di abbracciarlo.
Lo vedeva dai suoi occhi lucidi e stanchi quanto il cantautore fosse in difficoltà. 
Stava per proporgli di lasciar fare a Daniele quando le parole gli si bloccarono in bocca. 
Sapeva che non c'era modo di far cambiare idea a Fabrizio. 

Il tastierista sospirò e cedette:- D’accordo- 
-Grazie- lo ringraziò Fabrizio, voltandosi verso l’uscita che conduceva al palco. 


Nonostante fosse particolarmente nervoso e arrabbiato per quella situazione, il calore trasmesso dal suo pubblico aveva aiutato Fabrizio a trovare il sostegno che gli serviva per comunicare che il concerto non si sarebbe tenuto e che probabilmente avrebbe spostato anche quelli di Bologna e Torino per curarsi.  

Quando scese le scale, trovò Claudio che l' aspettava appoggiato ad una parete.
Prima che potesse dire anche solo una parola, Fabrizio si ritrovò il collo circondato dalle braccia dell' altro.

-Cla..-
-Non dire niente, testone - lo bloccò Claudio, il tono serio ma comunque affettuoso.

Per dimostrare che non era poi così arrabbiato, il tastierista prese ad accarezzargli i capelli con una mano. 

Fabrizio Moro - Raccolta di storieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora