La data tanto attesa da Fabrizio Moro si stava avvicinando sempre di più e il cantante, insieme alla band, aveva passato gli ultimi giorni immerso nelle prove.
Prove che si protrassero anche nelle ore notturne e che tolsero il sonno sia a Fabrizio che ai suoi musicisti.
Ma, nonostante la stanchezza, continuarono a provare e a riprovare per rendere il tutto funzionale.
Arrivò finalmente il sedici giugno e Fabrizio, finito il soundcheck, iniziò a dare segni di cedimento. Sotto al sole caldo di quella giornata, il cantautore si stese sul palco, chiudendo gli occhi. Stava per addormentarsi quando...
- Ehi, pescatore, non staresti più comodo su un divano? -
Sentendo la voce di Ermal, Fabrizio sorrise e, senza aprire gli occhi, rispose: - Hai ragione ma qui sto bene -
Ed era vero: steso sul palco in cui avrebbe suonato e cantato quella sera stessa, si sentiva veramente bene, quasi in pace.
- Immagino anche se dubito che la tua schiena sarà d'accordo – sorrise Ermal, facendo scuotere la testa a Fabrizio.
- Cretino - ribatté quest'ultimo, divertito.
Nonostante la sua risposta, il cantautore si tirò a sedere e accettò la mano che gli veniva offerta dal compare, balzando in piedi.
- Penso che andrò a sdraiarmi – disse Fabrizio, dopo aver ringraziato l'amico.
- E bravo il mio vecchietto - sorrise Ermal, battendogli una mano sulla spalla
Prima che l'altro potesse replicare, l'albanese continuò: - Davvero, Fabrì, dormi qualche ora. So che è difficile ma tu provaci, ok? -
Fabrizio annuì e, dopo averlo ringraziato nuovamente, si diresse verso il camerino.
Appena entrò nella stanza, venne immediatamente attirato dal divano in pelle nera posto contro la parete.
Sembrava chiamare il suo nome e Fabrizio cedette volentieri a quell'invito, buttandosi su di esso a peso morto ed emettendo un sospiro di sollievo. Era talmente stanco che cadde addormentato nel giro di pochi secondi.
"Buonanotte, Fabri" pensarono Ermal, Claudio e Roberto, osservando l'amico. Chiusero la porta alle loro spalle, sollevati che Fabrizio stesse finalmente riposando. Aveva bisogno di tutte le energie possibili per quella sera.
Circa due ore dopo, arrivò un giornalista che voleva intervistare Fabrizio e Filippo si incaricò di andare a chiamare il fratello maggiore. Dopo aver saputo da Roberto dove si trovava, l'uomo si diresse verso il camerino.
Arrivato, aprì piano la porta e, guardandosi intorno, individuò immediatamente la figura di Fabrizio. Sorrise intenerito vedendolo tutto raggomitolato su sé stesso. Era così tranquillo e rilassato che sembrava un bambino e a Filippo dispiacque doverlo svegliare.
Lentamente, si avvicinò al divano e prese a scuotere delicatamente il fratello, chiamandolo. Fabrizio mugolò qualcosa prima di voltarsi dall'altra parte, dando le spalle a Filippo e strusciando il viso sul bracciolo del divano.
Il minore provò un'altra volta, aggiungendoci più forza. Questa volta ebbe successo: Fabrizio, ancora assonnato, aprì lentamente un occhio. Gli ci volle qualche secondo per mettere a fuoco la figura del fratellino.
- Pippo - lo chiamò, la voce roca e impastata.
- Mi dispiace averti svegliato, Fabri - cominciò l'altro, sorridendogli dispiaciuto – Ma c'è un giornalista che vuole parlare con te -
Filippo rimase a guardare il fratello immagazzinare le sue parole e poi sbuffare.
- Questi giornalisti non hanno nient'altro di meglio da fare che rompere i coglioni a chi dorme? - fu il commento del cantautore, leggermente irritato.
Già faceva fatica ad organizzare i pensieri di prima mattina figuriamoci rispondere alle domande di un giornalista appena sveglio.
- Che ci vuoi fare, Fabrì? - sospirò Filippo, divertito – Piuttosto, vedi di tirarti su e di darti una sistemata -
- Si, si – rispose Fabrizio, richiudendo l'occhio e ritornando a sonnecchiare.
Non sembrava per niente intenzionato ad alzarsi e Filippo decise di passare alle maniere forti. Sghignazzando, si diresse verso il bagno, dove trovò una bottiglia vuota. Che diavolo ci faceva lì?
Stupito, l'uomo la prese in mano e la riempì d'acqua fredda. Una volta pronta, ritornò dal fratello e gliela versò sul viso, facendolo saltare ed imprecare al tempo stesso.
- Scusa, Fabri ma non volevi svegliarti – scosse le spalle Filippo mentre Fabrizio lo fulminava con lo sguardo.
STAI LEGGENDO
Fabrizio Moro - Raccolta di storie
FanficIl Festival di Sanremo era finalmente terminato e Fabrizio Moro, oltre a sentirsi soddisfatto da una parte e leggermente deluso dal suo settimo posto dall'altra, si sentiva veramente stanco. Mentre usciva dall'Ariston, senti il peso di quelle quattr...