Sanremo 2018.Dopo la vittoria (1 parte)

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-Io, invece, la dedico alla mia casa discografica, la Mescal, che ha creduto in me quando nessun'altro lo faceva – prese parola Ermal.

Subito dopo, i due posarono il premio e si esibirono un'altra volta. Fabrizio non poteva fare a meno di cercare un contatto con Ermal, abbracciandolo e baciandolo più di una volta.

Fu con euforia che arrivarono prima alla conferenza stampa e poi nello studio del Dopofestival, dove vennero accolti con un applauso. Edoardo Leo consegnò loro una bottiglia di vino e Fabrizio, prendendola in mano, disse: - Non è che si può aprire? Ho bisogno di bere -

Il conduttore annui e, dopo averla stappata, venne riconsegnata al cantautore romano. Quest'ultimo non resistette e si attaccò alla bottiglia, prendendone un sorso.

-Ma non si può bere - ammise disgustato, dopo averla sputata.

E cosi si diede inizio alla notte di festeggiamenti, con una mega torta a strati e con sopra il nome del duo. Era davvero buona tant'è che sia Fabrizio che Ermal non resistettero e fecero il bis. O anche il tris, nel caso del primo.

Usciti dallo studio, raggiunsero presto – per fortuna di Ermal che sorreggeva un Fabrizio Moro decisamente ubriaco - la macchina rimasta parcheggiata davanti ad esso. Si sistemarono sui sedili posteriori e Meta, notando la faccia stravolta di Fabrizio, disse: - Se vuoi riposarti un pochino, fai pure. Mi offro come cuscino -

Fabrizio accettò di buon grado e posò la testa sulla spalla del fratellino. Anche se sapeva che, data l'euforia e l'adrenalina che gli circolava in corpo, non sarebbe riuscito a chiudere occhio. E lo stesso valeva per Ermal.

-Ancora non ci credo che abbiamo vinto - mormorò, osservando il premio che teneva tra le mani.

-A chi lo dici - concordò Fabrizio, gli occhi fissi sul leoncino - Comunque, ero sincero -

-Su cosa? -

-Che sarebbe stata comunque una vittoria - chiarì - Perché, nonostante tutto, sono felice di aver trovato un amico come te -

-Non vorrai mica farmi piangere, vero? - rise Ermal, trascinando anche il romano – Anche per me è lo stesso. Anche se avrei preferito un collega meno bello – aggiunse, sentendolo scuotere la testa e fare una risatina imbarazzata.

Il silenzio calò tra di loro fino a quando Ermal non decise di romperlo.

-Tua figlia sarà gelosa -

-Perché? - domandò l'amico, il tono biascicato – Infondo, l'anno scorso gli ho dedicato Portami via -

-Lo so ma è diverso - replicò - Quest'anno hai vinto e hai dedicato la vittoria solo a Libero. Si sentirà esclusa -

-Forse, hai ragione - commentò Fabrizio, dopo averci riflettuto per un attimo.

Quando arrivarono davanti all'albergo, capirono che quella sarebbe stata la loro ultima notte a Sanremo.

-Fabrì?- domandò Ermal, sorreggendo l'amico ancora intontito.

-Si, Ermal?- sussurrò il romano, la voce rauca

-Dormiamo insieme? -

E fu così che quella notte i due amici dormirono insieme. Fabrizio era crollato non appena aveva toccato il letto ed Ermal l'aveva guardato sorridendo prima di infilarsi anche lui sotto alle coperte.

La mattina seguente, il sonno dei neo vincitori venne disturbato dal suono del telefono. Ermal aprì lentamente gli occhi mentre sentiva Fabrizio mugugnare qualcosa, nascondendo la testa sotto al cuscino.

Il congegno continuò a suonare e Fabrizio mormorò: - Rispondi tu, Ermal – che giunse ovattato alle orecchie dell'albanese.

-Non posso. Sei più vicino te - replicò quest'ultimo, non accennando a muoversi.

Il romano sbuffò e, mentre mormorava qualcosa che assomigliava vagamente ad un " Ma chi cazzo è che disturba a quest'ora?", allungò una mano. Prese il telefono e rispose, maledicendo mentalmente quel radiofonico della RTL.

Trattenendosi dal mandarlo a fanculo, rispose alle domande che gli vennero poste e, fu con vero sollievo, che riattaccò pochi minuti dopo. Sprofondò la testa nei cuscini prima di voltarsi dalla parte di Ermal. Il maledetto teneva gli occhi chiusi ma, sentendosi osservato, mugugnò: - Chi era? -

-Un radiofonico di RTL -

L'albanese sollevò le palpebre e incontrò le iridi scure dell'amico.

-E che cos'ha fatto per meritarsi la tua rabbia? - ironizzò, sapendo la risposta.

-Non vuoi che ti risponda per davvero, vero? - ribatté il romano, imbronciandosi e voltandosi dall'altra parte.

-Certo che sei proprio irritabile appena sveglio - ribatté Meta, osservando la schiena dell'altro.

Fabrizio non rispose e l'albanese, sospirando, disse: - Ho capito. Vuoi che ti vado a prendere la colazione? -

Le orecchie del romano si drizzarono e Ermal capì di aver fatto centro.

Un quarto d'ora più tardi, i due si stavano gustando dei cornetti al cioccolato. A Fabrizio sembrava esser ritornato il buonumore mentre addentava la pasta anche se Ermal lo vide con lo sguardo fisso sul premio.

-Dovremmo decidere chi lo tiene -

Il romano si riscosse e disse: - Tienilo tu -

-Sei sicuro? -

-Sei il mio fratellino – rispose, guardandolo negli occhi – Sono felice se lo tieni tu -

-Grazie, Pescatore - rise Ermal, coinvolgendo anche l'altro.

-Sempre se riesci a tenerlo in mano più di un minuto - ironizzò quest'ultimo, rovinando il momento.

-Dovrei forse ricordarti chi ti ha sorretto ieri sera? Eri in uno stato pietoso -

-No, non serve - replicò - Comunque cosa facciamo? -

-Bè, potremmo andare fino in spiaggia e suonare qualcosa -

-Si, mi piace - accettò Fabrizio, sapendo che prima o poi avrebbero dovuto affrontare la calca provocata dalla vittoria.

Proprio in quel momento, il telefono del romano suonò e nell'aria si diffusero le note di Portami via. Con un sorrisone dipinto sul volto, Moro lo prese e rispose alla chiamata dell'unica donna della sua vita.

-Ciao, papà - il tono della piccola non era allegro come al solito

-Principessa, che succede? Ti sento strana – si preoccupò il padre

-Niente- fu la risposta mogia di Anita

-Amore di papà, che succede? -

Si sentì il silenzio dall'altra parte e Fabrizio si allarmò ancora di più -Cucciola...-

-Perché hai dedicato la vittoria solo a Libero? - arrivò finalmente la risposta della bambina.

Il romano si rilassò a quelle parole. Non era successo niente di grave.

-Amore, l'anno scorso ti ho dedicato Portami via - cercò di spiegarle – Era tutta per te -

-Si, ma l'anno scorso non hai vinto -

La risposta seria della bambina colpì Fabrizio, lasciandolo per un attimo a bocca aperta. Adesso, capiva la differenza tra uomini e donne.

Sentì Ermal ridacchiare al suo fianco e gli lanciò un'occhiataccia. Quei due avevano passato decisamente troppo tempo insieme.


Fabrizio Moro - Raccolta di storieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora