Capitolo 14

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Dopo la prima sera a New York, per i giorni seguenti non abbiamo smesso di visitarla ed ammirarla come è successo anche questa mattina, mentre per Riccardo era come se non esistessi.

Oggi è il 31 Dicembre, sono circa le sette ed io sto finendo di prepararmi per questa sera: prima ceneremo al ristorante dell'hotel e poi ci sposteremo in un locale non tanto lontano da qui, che abbiamo prenotato ieri.

Sono quasi pronta, ho già indossato il mio bellissimo vestito argento, quello che avevo comprato insieme a Giulia, e ho creato delle morbide onde sui miei capelli; devo solo truccarmi, infatti comincio a disegnare una sottile linea di eye-liner sulle palpebre e concludo con del mascara sulle ciglia, coloro le mie guance con un po' di blush ed infine stendo sulle labbra un rossetto rosso.
Indosso le mie décolleté nere, il cappotto e sono pronta per scendere a cena.

La cene è durata all'incirca due ore, ed ora ci stiamo avviando verso il locale.
"Sono sicura che ci divertiremo come non abbiamo mai fatto!" Dice Giulia euforica.
"Hai ragione amore, lo penso anche io!" Le risponde Michele prima di baciarla.
"Ricorderemo per sempre questo viaggio." Esclama Riccardo, lanciandomi una breve occhiata, la prima da quando siamo a New York, che però noto solo io.

Tra una chiacchiera e l'altra siamo arrivati, e non perdiamo tempo ad entrare.
"Buonasera, voi siete i ragazzi che avete prenotato ieri!" Ci accoglie il proprietario.
"Vi accompagno subito al vostro tavolo." Continua lui sorridendo.
"Si, siamo noi. Grazie!" Esclama Paola
mentre ci avviamo al centro della sala.

Una volta seduti, ordiniamo subito qualcosa da bere e nell'attesa io e Giulia ci alziamo per avvicinarci al resto della massa di altri ragazzi che stavano già ballando prima del nostro arrivo.

"Credo che non dimenticherò mai questo Capodanno amica mia!" Urla lei per superare la musica e farsi sentire da me.
"Hai ragione, ed io per questa sera voglio dimenticare tutti i miei problemi."
"Finalmente Martina, non sai da quanto aspettavo queste parole!" Mi dice con un sorriso sincero.

Noi continuiamo a ballare senza smettere di bere, mentre anche gli altri ci hanno raggiunte.

Ben presto arriva anche la mezzanotte dato che la musica diminuisce e tutti iniziano ad urlare.
"10 9 8 7 6 5 4 3 2 1.. Auguri"
A questo punto mi lancio su Giulia abbracciandola fortissimo mentre anche lei ricambia la stretta.
"Auguri Michele!" Dico sorridendo
"Buon anno Paola e Mattia!" Continuo io.
"Auguri Martina!" Esclamano anche loro per poi brindare insieme con l'ennesimo bicchiere.

Continuo a ballare quando sento delle mani poggiarsi sui miei fianchi e qualcuno sussurrarmi all'orecchio
"Buon Anno, amore mio." E intanto il mio corpo si riempie di brividi.

Non posso non riconoscerlo..

A questo punto mi giro anche io perdendomi ancora nei suoi occhi.
"Riccardo." Mormoro, ma lui non mi da neanche il tempo di continuare che poggia le sue labbra sulle mie ed io invece di rifiutarlo continuo assecondandolo, nonostante so che è sbagliato, soprattutto nei confronti di Valerio perchè dobbiamo sposarci, ma non riesco comunque a fermarmi.

Mi era mancato così tanto..

"Andiamo!" Dice all'improvviso interrompendo il nostro bacio dopo un paio di minuti, prendendomi per mano.
Io ovviamente accetto e non facciamo neanche in tempo ad avvisare gli altri che siamo già in strada a correre verso l'hotel.
Ma ho comunque visto prima di uscire, lo sguardo pieno d'amore di Giulia mentre ci osservava con un sorriso.

Subito arriviamo davanti la mia camera e continuando a baciarci apriamo la porta che lui con un calcio richiude alle nostre spalle mentre comincia a togliersi la giacca.
Ma io mi stacco all'improvviso da lui, mentre lui mi guarda senza dire nulla.
"Non possiamo." Affermo sicura riprendendo la lucidità.
"Invece si Martina!" Mi dice lui quasi disperato.
"No no no, io mi devo sposare!"
"Ah.. ora pensi che devi sposarti.
Tu non provi per lui quello che provi per me."
"Hai ragione, ma devo farlo per me. Ho bisogno di serenità. Io sono distrutta, questi anni senza te sono stati devastanti, dopo la perdita del mio bambino."
"E pensi che per me sia stato facile? Quel bambino era anche mio figlio." Orami stiamo urlando e siamo entrambi in lacrime.
"Hai preferito lasciarmi sola quando avevo più bisogno di te."
"Scusa se sono andato via, ma non potevo più sopportare di vederti in quello stato." Continua lui.
"Scusami anche tu, mi sono isolata da tutti non pensando che tu stavi subendo il mio stesso dolore.." Continuo io piangendo ancora.
Lui si avvicina a me.
"No piccola non rimproverarti nulla, ma non buttiamo tutto all'aria, ora sono qui."
Senza rifletterci gli getto le braccia al collo riprendendo a baciarlo.
Così passiamo la notte ad amarci, come se non ci fossimo mai separati..

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