I mesi sono passati, siamo a Maggio ed sono entrata nel terzo mese di gravidanza, il mio pancino comincia già ad intravedersi e capita spesso che rimanga a fissarlo dallo specchio, un per tempo che sembra essere infinito e poterlo fare ancora è una gioia immensa.
Tra me e Riccardo sembra andare tutto a meraviglia, non fa altro che fantasticare su quello che sarà il nostro bambino, spera tanto sia una bambina; mi ripete sempre 'vorrei fosse una bimba, così che diventi perfetta come te!' e a queste parole mi emoziono sempre.
È tanto premuroso e si preoccupa per tutto, non che prima non lo facesse ma adesso sembra che le sue attenzioni nei miei, o meglio dire nei nostri, confronti siano raddoppiate.
Le cose vanno bene anche se siamo tutti un po' tesi per il matrimonio di Giulia e Michele che si avvicina sempre più.
Io ho preso un periodo di pausa dal lavoro per godermi al meglio la mia gravidanza ed approfitto di ciò per aiutare la mia migliore amica che oscilla tra la pazzia e l'euforia continua per il suo grande giorno.
Ed è proprio lei a riportarmi alla realtà con la sua chiamata solita chiamata.« Giulia! » rispondo allegra al telefono.
« Mammina allora come stai? » Chiede teneramente, da quando ho scoperto di essere incinta non fa altro che chiamarmi così e sinceramente non mi dispiace.
« Stiamo bene. » le rispondo, mentre un sorriso sorge sulle mie labbra.
« Perfetto, volevo ricordarti l'appuntamento all'atelier per controllare le modifiche che dovevano fare al mio abito! » Continua lei elettrizzata.
« Certo, mi ricordo. Sto uscendo proprio ora, posso in ufficio a salutare Riccardo, che oggi non è tornato a pranzo e poi ti raggiungo a casa tua. »
« A dopo allora. Un bacio al mio nipotino!" »Esclama prima di riattaccare senza darmi il tempo di salutarla.
Questo matrimonio le sta dando proprio alla testa.Prendo la mia grande borsa bianca, abbinata alla fantasia che decora il mio vestito lungo fino a poco sopra il ginocchio, e il leggero giubbotto di jeans prima di uscire di casa e salire in macchina.
Appena arrivo da Riccardo, noto che la grande porta principale è aperta e sulle sedie poste all'entrata vi sono un giovane abbastanza magro e dai capelli neri e ricci intento a leggere delle carte e una donna mi mezza età, robusta con un caschetto biondo che tiene tra le mani una cartellina verde.
Probabilmente attendono di essere ricevuti.
« Salve! » Li saluto educatamente, il giovane ricambia con un cenno del capo mentre la graziosa signora, invece, mi rivolge un sorriso.
« Oh tu devi essere Martina! » Esclama mentre mi chiedo come faccia a sapere il mio nome.
« L'avvocato ha sulla sua scrivania una bellissima foto di voi insieme e l'ultima volta mi ha detto il tuo nome.. » continua lei con lo stesso sorriso di prima dando una risposta alla mia domanda inespressa.
« Si sono io! » confermo quasi imbarazzata ma con tono gentile.
« Sono passata solo per salutarlo. » Continuo.
« Certo vai! »Dato che la sedia, in pelle nera, dietro la scrivania della segretaria del mio fidanzato è vuota mi avvio direttamente al corridoio per raggiungere Riccardo, la porta della sua stanza è chiusa e senza pensarci mi affretto a tirare giù la maniglia ma avrei voluto tanto non farlo..
La scena che mi si presenta davanti è assurda e disgustosa.
Quello che credevo fosse l'uomo della mia vita è seduto dietro la sua scrivania mentre Samanta, la segreteria, mezza nuda con indosso le sua décolleté rosse, la gonna del suo t'allier e il reggiseno anch'esso rosso è in piedi davanti a lui.Riccardo mi guarda mentre le lacrime scendono senza sosta sul mio viso.
« Amore non è come sembra! » Si affretta a dire cercando di avvicinarsi a me.
« Non ti avvicinare e non chiamarmi amore! »Urlo.
« Ok scusa ma fammi spiegare.. » Mi supplica mentre lei osserva compiaciuta la scena.
« Cosa? Cosa devi spiegare che mi tradisci mentre io aspetto tuo figlio? » Ribatto distrutta.
« No no non è così. »Continua lui.
« Da quanto va avanti questa storia? »
« Martina credimi non c'è nessuna storia, io non c'entro nulla.. »
« Almeno potevi dirmi la verità! » urlo un'ultima volta prima di scappare via e salire ancora una volta in macchina.È come se mi fosse caduto il mondo addosso e qualcuno mi avesse risvegliato, in modo terribile, dal mio sogno.
Non posso ancora crederci, sembrava così sincero, in tutto quello che mi diceva e che faceva per me. Come ho fatto a non accorgermi della sua finzione? E poi perchè l'ha fatto? Perchè farmi stare così male!
Dopo tutto quello che abbiamo passato e superato ha rovinato tutto.
Adesso che le cose andavano bene, non posso credere che abbia fatto una cosa del genere, che ci abbiamo tradito. Ora io che farò senza di lui, con il bambino e tutto quello che comporterà il suo arrivo.
È l'unica cosa che continua a girarmi in mente mentre il mio viso continua a bagnarsi di lacrime, so che non fa bene al mio piccolino ma non riesco a fermarmi fortunatamente però sono riuscita ad arrivare a casa di Giulia..