Capitolo 28

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Ancora in lacrime busso insistentemente alla grande porta in legno scuro di casa di Giulia.
"Un attimo!" Sento urlare un istante prima che la porta si apra rivelandomi la mia migliore amica con una tuta, i capelli disordinati ed il suo solito entusiasmo in viso come sempre, il suo sorriso si spegne però appena si accorge delle mie lacrime.
"Hey tesoro che succede?" Mi chiede preoccupata facendomi entrare in casa.
"Riccardo.." sussurro prima di gettarmi tra le sue braccia singhiozzando e stringendola forte.
"È successo qualcosa a mio fratello?" Mi chiede allarmata staccandosi un po' da me mentre mi guarda negli occhi.
"No." Sussurro sedendomi sul divano seguita da Giulia la quale non lascia la mia mano.
"Allora che succede, perchè sei così sconvolta?" Continua lei incitandomi a parlare con uno sguardo triste.
"Mi ha tradita." Affermo mentre i miei singhiozzi aumentano e lei mi guarda sbalordita.
"Che stai dicendo Martina, è impossibile." Afferma decisa
"Anche a me sembrava impossibile, ma è vero io l'ho visto.." Urlo alzandomi in piedi e cominciando a girare per tutta la stanza.
"Raccontami tutto tesoro, ma non agitarti non fa bene al bambino!" Mi dice dolcemente cercando di mantenere la calma.
"Io sono andata da lui in ufficio e quando ho aperto la porta della sua stanza lui era seduto sulla sua sedia e la sua segretaria mezza nuda, in piedi davanti a lui.." Riesco a raccontarle mentre le lacrime non smettono di scendere sul mio viso anzi se possibile, sono aumentate.
Vedo anche gli occhi della mia migliore amica lucidi e increduli; nemmeno lei si sarebbe mai aspettata un comportamento del genere da suo fratello.
"Martina ci sarà sicuramente una spiegazione." Cerca di tranquillizzarmi ma io non ci riesco, mi torna sempre in mente la scena di loro insieme non posso fare a meno di pensare da quanto va avanti.
"No!" Affermo decisa togliendo il mio giubbotto, dato che sto cominciando ad avere caldo, gettandolo sulla poltrona.
"Lui cosa ti ha detto?"
"Che voleva spiegarmi tutto, ma a me non interessano le sue spiegazioni. Si è preso abbastanza gioco di me."
"Sai che mio fratello ti ama!"
"Non è vero ed a me dispiace per il mio piccolino.."
"Martina, non ti farebbe mai una cosa del genere. Lo conosci!"
"Non lo conosco, non me lo sarei mai aspettato da lui.."
Lei sta per ribattere quando sentiamo il campanello suonare insistentemente. Giulia si affretta ad aprire la porta e non può essere...

RICCARDO'S POV

"Cosa ti salta in mente?" Continuo ad urlare contro Samanta.
""Hey calmati!" Afferma avvicinandosi a me, ignorando la mia domando e facendomi innervosire così ancora di più.
"Vai via, esci da questa stanza e dalla mia vita!" Urlo ormai esasperato dal suo comportamento.
"Ok, ma non urlare." Mormora chinandosi a raccogliere la sua giacca dal pavimento mentre io non dandogli più retta mi reco fuori dall'edificio per poter prendere la macchia e cercare Martina.
Non ho prestato attenzione nemmeno ai clienti che attendevano di essere ricevute da me.

Sono appena arrivata a casa nostra, o almeno spero che anche lei la consideri ancora tale.
Entro dentro e non smetto di urlare il suo nome sperando sia qui, nessuno però mi risponde e non perdo tempo a lasciare la casa ed entrare nuovamente in macchina.

Sarà sicuramente da Giulia.

Non faccio altro che pensare a quanta delusione avrà provato davanti a quella scena anche se non è successo niente di quello che lei pensa; tuttavia nel suo sguardo ho disto solo disprezzo e freddezza e so che riuscire a fargli credere che non è successo nulla sarà difficile.
Una volta davanti casa dei mie corro subito verso la porta di ingresso e suono insistentemente fino a che non vedo la grande porta aprirsi mostrando l'immagine di mia sorella la quale non perde tempo a far scontrare la sua mano con la mia guancia.
"Ma sei impazzita?" Le chiedo quasi urlando.
"Ma ti rendi conto di ciò che hai fatto?" Mi chiede di rimando.
"Non è come crede lei!" Le dico.
"Basta mentire Riccardo!" Eccola che arriva alle spalle di Giulia con le maniche del suo vestito arrotolate e i capelli raccolti in una coda disordinata.
"Piccola fammi spiegare.." Mi avvicino a lei superando mia sorella la quale si affretta a chiudere la porta.
"Non chiamarmi 'Piccola' o 'Amore' te l'ho già ripetuto." Urla sedendosi sulla poltrona posta davanti alla TV spostando una mano sul suo ventre.
"Ok scusa!" Le dico.
"Ma adesso puoi ascoltarmi?" Continuo a chiederle con tono di supplica.
"Cosa, da quanto va avanti? O quando avevi intenzione di lasciarmi?"
"Cosa? No non è così io ti amo, presto saremo una famigl-" Non termino la frase perchè mi blocca.
"Noi non possiamo stare insieme, tu mi hai tradita." Affermo ancora una volta decisa mentre le lacrime ritornano ai miei occhi.
"Se tu mi lasciassi spiegare capiresti che non è così!" Provo ancora una volta a convincerla.
"Non voglio sentire le tue scuse!" Mi risponde esausta prendendo tra le mani la sua borsa e il suo giubbotto avvicinandosi alla porta seguita da Giulia.
"Dove vai?" Le chiede mia sorella.
"A casa Giulia, sono stanca e ho bisogno di riposare, devo pensare al mio bambino." Dice.
"Dammi un attimo e vengo con te staremo insieme." Le propone mia sorella.
"No, ho bisogno di stare sola." Ribatte Martina abbracciandola.
"Non voglio lasciarti andare sola." Cerca di convincerla Giulia.
"Io non sono sola!" Commenta Martina portandosi una mano a ventre e alla scena sorrido come fa anche mia sorella.
"Ho bisogno di elaborare tutto quello che è successo!" Continua.
"Non devi elaborare nulla Martina, è stato un malinteso!" Intervengo io non ottenendo però nessuna risposta ma sono una fredda occhiata.
Dopo un ultimo saluto con Giulia la vedo andare via e senza poter fare niente mi butto sul divano portando le mani a coprirmi la faccia.
Mia sorella si siede accanto a me posandomi una mano sulla spalla.
"Tirati su e raccontami tutto, vedrai che si sistemerà tutto!"
"Lo spero proprio, io non ho fatto nulla che le potesse mancare di rispetto Giulia!"

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