Mio fratello continuò a propormi di farla salire in macchina, di farla venire con noi, continuò a seguirla e a non ascoltarmi. Alla fine, dopo circa cinque minuti di pedinamento, suonò il clacson e Simona si voltò verso di noi.
«Non azzardarti a farlo!!» gli dissi muovendo al minimo indispensabile le labbra, non volevo che Simona mi vedesse.
«Rilassati, non ti ho detto che ci devi parlare per forza.» commentò lui voltandosi per un secondo verso di me, poi si voltò verso Simona e le fece segno di avvicinarsi a noi.
Io non risposi, scossi leggermente la testa e mi voltai in avanti provando a non tenere per troppo tempo lo sguardo su Simona. Lei attraversò la strada e si avvicinò al finestrino aperto sul lato di mio fratello, lato al centro della strada, si mise una mano dietro la nuca e lentamente la spostò in avanti fino a rimetterla nella tasca del suo pantalone. Faceva sempre così quando era nervosa o imbarazzata per qualcosa e il suo nervosismo in quel momento era palese, almeno per me che la conoscevo bene.
«Ehi Davide, ciao Cris...» disse fermandosi accanto all'auto e guardando quasi esclusivamente mio fratello.
«Ehi...» risposi io voltandomi verso di lei e non smettendo più di guardarla, ogni volta che lo facevo il mio cuore riprendeva a battere ed era una sensazione magnifica.
«Senti, ti va di venire con noi? Ormai il pullman penso tu l'abbia perso, e farti circa tre chilometri a piedi credo sia troppo.» le propose Davide.
Di solito lei non si faceva molti problemi a chiedere passaggi in giro, soprattutto a mio fratello, l'anno precedente non voleva più saperne di prendere il pullman e sperava sempre che lui fosse disponibile. In quel momento invece sembrava titubante all'idea di entrare in auto e farsi accompagnare, ma lo era solo a causa mia.
«Ehm, Davide, non credo che questa sia una buona idea...» rispose lei con quel suo tono incerto.
«Perché? Perché vi siete lasciate?!» domandò lui con un tono sarcastico. «Andiamo non comportatevi da bambine, vi siete lasciate, ok, ma il mondo va avanti. Non mi sembra che siate rimaste in cattivi rapporti, non so bene nei dettagli cosa sia successo ma so che eravate molto legate.» aggiunse un po' più seriamente.
«Sì, lo eravamo, più di un mese fa...» commentò Simona incrociando per un secondo lo sguardo con me. «Cambiano tante cose in un mese.» aggiunse riportando il suo sguardo su mio fratello.
«E altrettante possono cambiare in un quarto d'ora, quindi ti va di passare questi minuti con noi?» continuò mio fratello che sembrava non voler proprio cedere.
«Va bene, ma lo faccio solo per te!» rispose lei facendo un paio di passi verso lo sportello posteriore.
Io scossi di nuovo la testa, tutta quella sceneggiata mi sembrava assurda, mio fratello esagerava sempre. Mi voltai in avanti, verso la strada, e subito dopo Simona entrò in auto.
«Se ti chiedo di fermarti e lasciarmi scendere però lo fai!!» disse a Davide in tono severo, non voleva proprio saperne di restare lì con me per troppo tempo.
«Si si, tranquilla!» rispose mio fratello guardandola da dentro allo specchietto retrovisore.
Stranamente non ripartì subito ma capii che mi stava fissando, poi sentii due dita ruvide sul lato sinistro del mio collo e subito mi voltai verso di lui.
«Che cazzo stai facendo??» gli chiesi piuttosto innervosita da quel suo gesto.
«Ma questo è trucco?» domandò lui un po' confuso mentre io mi voltai verso lo specchietto del mio sportello, fissai il punto in cui avevo il succhiotto e vidi che il trucco non c'era quasi più, quell'idiota ne tolse buona parte.
«Ma perché non ti fai i cazzi tuoi?» continuai io ancora più incazzata voltandomi di nuovo verso di lui.
Con la coda dell'occhio vidi Simona col viso piuttosto rosso, sicuramente capì cosa tentai invano di nascondere. Subito aprì lo sportello e uscì fuori, si allontanò velocemente per raggiungere l'altro lato del marciapiede, quello lontano da noi, e io rimasi per pochi secondi a guardarla.
«Ti rendi conto del casino che hai combinato??» chiesi a Davide quasi urlando.
Velocemente mi tolsi la cintura, aprii lo sportello e corsi fuori dall'auto andando dietro a Simona che non si curò minimamente di me che le chiedevo di tornare indietro.
«Simona dai, fermati!» la supplicai quasi correndole dietro e provando ad avere un passo più veloce del suo.
«Lasciami in pace...» urlò lei arrivando ad un incrocio.
Come fece precedentemente, non si curò molto del traffico che poteva o non poteva esserci, mise un piede sull'asfalto senza guardare la strada e provò a raggiungere il marciapiede di fronte ma io non le diedi nemmeno il tempo di fare un secondo passo lì che subito la presi per un braccio e la tirai verso di me. La feci salire su quello stramaledetto marciapiede impedendole di fare una stronzata e la tenni stretta a me tra le mie braccia.
«Mi spieghi cosa cazzo hai intenzione di fare??» le chiesi poggiando la mia fronte sulla sua spalla sinistra sentendo che comunque non voleva saperne di restare così attaccata a me.
«Lasciami andare... Vai da quell'ennesima ragazza, per te non sono altro che una delle tante!!» rispose lei con un tono decisamente nervoso
«Ehi guardami!» esclamai facendola voltare con le spalle verso il palazzo alla mia sinistra e spingendola contro di esso. «Tu non sei affatto una delle tante, tu sei unica, le altre nemmeno me le ricorderei, di te invece non posso e non potrò mai dimenticarmi.» le spiegai poggiandole una mano sotto al viso e facendole alzare il suo sguardo su di me. «Non fare così, ti prego, io per te ci sono ugualmente, resti comunque molto importante per me.» aggiunsi sfiorandole delicatamente il viso e asciugandole una lacrima.
«Vedendo quel succhiotto sembro molto meno importante di quanto dici...» ribatté lei con un tono più calmo ma sempre piuttosto nervoso.
«Questo succhiotto non è nulla, non c'è niente tra me e la ragazza che me lo ha fatto.» provai a spiegarle lentamente.
«Quindi che cos'è? Ti andava solo di divertirti?» mi chiese lei sarcasticamente.
«Forse sì, tu sei stata la mia prima storia seria, prima di te mi sono solo divertita, forse mi manca tutto ciò.» le dissi io quasi soprappensiero, in fondo non capii mai perché la lasciai e forse quello poteva essere un motivo.
«Anche io posso essere "divertente"!!» commentò dandomi una leggera spinta e guardandomi con aria di sfida. «Non sono così noiosa, non ti ho mai impedito di fare ciò che volevi, anche se ciò che volevi non includeva la mia presenza.»
«Si, lo so, infatti non intendevo questo....» risposi io tentando di farle capire che era perfetta così com'era ma non mi diede il tempo di continuare.
«Sai, credevo sul serio che ti servisse del tempo, che non sapessi cosa volevi perché ti davo troppe certezze e a te forse non piace. A te piace l'avventura, troppe sicurezze ti stroncano, ma stai tranquilla... Non ti aspetterò più, fai ciò che vuoi, frequenta chi ti pare, non voglio che ti nascondi da me.» concluse passandomi accanto e avviandosi a testa bassa verso l'auto di mio fratello.
Io mi voltai verso di lei e la seguii, feci il giro dell'auto e ritornai al mio posto mentre Simona fece lo stesso. Davide non disse più nulla, aveva il viso parzialmente rosso, sapeva di aver combinato un casino ma in fondo non aveva nulla da incolparsi. Lui era fatto così, lui era gentile con chiunque, soprattutto con i miei amici e lui vedeva Simona come una seconda sorella. Alla fine ripartimmo, mio fratello accese lo stereo e sentii Simona canticchiare alcune canzoni. Il cd che c'era dentro lo masterizzò lei, c'erano molte canzoni di Tiziano Ferro e altri cantanti italiani, ma c'erano anche molte canzoni straniere. Quando partì il ritornello della canzone "lo stadio" lei disse a Davide di alzare il volume, le piaceva un sacco quella canzone, e subito partì a cantarla a squarciagola. Si poggiò con una mano sul petto di mio fratello, sporgendosi in avanti verso di noi, e Davide le diede corda iniziando un duetto che Tiziano avrebbe apprezzato solo da parte di Simona, mio fratello era piuttosto stonato. Io smisi di guardarli e mi voltai in avanti tentando di non pensare a tutta quella confusione, il mio cervello però non aiutava e anzi peggiorò le cose. Isolò la voce di Simona, abbassando quella di Tiziano e Davide, e mi fece sentire solo la prima. Era così bella che d'istinto sorrisi, ma mi accorsi proprio di lei che mi stava guardando dallo specchietto retrovisore e subito tentai di riprendermi.*********
Perdonate l'assenza di queste settimane e anche la "brevità" del capitolo, proverò ad aggiornare più spesso e a mettere di più nei prossimi capitoli. Pensavo anche di farne alcuni dal punto di vista di Simona, giusto per avere un confronto tra chi lascia e chi viene lasciato... Boh, continuerò a pensarci. xD
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Semplicemente lei.
Teen FictionChi lo ha detto che un'ex può essere e restare un semplice ex? Niente contatti, niente chiacchierate, niente baci né altro... Chi lo ha detto?? Magari un ex potrebbe diventare un amico, un amante o anche un semplice ex! xD Nessuna opzione è da esclu...