Capitolo 33 - Falsa indifferenza.

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PDV Cristina.

Ok forse stavo esagerando, forse fare sesso con Paola non era la soluzione migliore soprattutto quando in casa c'era anche il suo fidanzato nonché mio fratello. Forse mi sarei dovuta fermare, avrei dovuto fare qualcosa che non fosse infilarmi nel letto insieme a lei ma non lo feci. Fare la cosa giusta non mi piaceva, non faceva per me, non era pienamente appagante. Non appena entrammo nella mia stanza lei chiuse la porta dietro di se ed io la spinsi contro di essa. Le lasciai la mano e tornai a baciarla bloccandola con le mie mani sui suoi fianchi. Subito sentii le sue mani sotto la mia felpa, dietro la mia schiena, salirono su all'unisono e insieme mi slacciarono il reggiseno ma non avevo intenzione di farle prendere il controllo della situazione. Feci salire le mie mani più su, mi tolsi le sue mani dalla schiena e le bloccai contro la porta ai lati della sua testa. Assaporai le sue labbra per altri pochi istanti poi mi staccai e portai le mie labbra lungo il suo collo.
«Quanto tempo abbiamo?» mi chiese ansimando debolmente.
«Meno di un'ora.» risposi io staccandomi dal suo collo e incrociando lo sguardo con i suoi occhi.
«Allora dobbiamo smetterla di perdere tempo...» continuò lei con un sorriso malizioso.
Subito abbassò il suo viso verso il mio, ricominciammo a baciarci con foga ma le sue braccia non le tenni più contro la porta, lei riuscì a liberarsi e a spingermi verso il mio letto. Quando toccai con le gambe il bordo del letto mi lasciai cadere all'indietro, mi sdraiai su di esso e lei si sdraiò subito addosso a me. Velocemente ribaltai la situazione, le tolsi il suo maglione di dosso, non mi ci volle molto, solo pochi secondi, ci misi di più per toglierle i jeans. Erano particolarmente stretti, così tanto che quasi rinunciai a tenere il controllo e a lasciar fare a lei.
«Più vai di fretta e più le cose non ti riescono, vai con calma.» mi sussurrò lei sfilandosi da sotto al mio corpo e alzandosi in piedi sul materasso.
Non aveva le scarpe, se le tolse in camera di mio fratello, ormai con tutte le volte che lui e mia madre le dissero di fare come se fosse a casa sua lei si convinse e non si fece più molti problemi. Ci mise pochi istanti a togliersi quel pantalone, se me ne avesse dato il tempo ci avrei messo di sicuro di più.
«Sei sicura di volerlo fare?» mi chiese poi lanciando il pantalone a terra e piegandosi sulle ginocchia di fronte a me.
«In che senso?» le domandai io senza capire.
Insomma era ovvio che fossi sicura di volerlo fare, se mio fratello non ci avesse interrotte quella prima volta non mi sarei di certo fermata, e non avevo intenzione di sprecare quell'occasione.
«Beh tu e tuo fratello avete un bel rapporto, sei sicura di volerlo rovinare facendo sesso con la sua ragazza?» continuò lei lentamente ma il suo tono era particolarmente basso e provocatorio, senza parlare del suo sguardo intenso fisso nei miei occhi.
Si vedeva che non le importava sul serio del nostro rapporto, si vedeva che voleva solo mettermi alla prova, se le fosse importato anche solo un minimo non mi avrebbe baciata e non mi avrebbe permesso di portarla in camera mia.
«È anche il tuo ragazzo se non sbaglio... E poi io e lui abbiamo già passato questa fase, quella di rubarci le ragazze a vicenda, ma alla fine si rivelavano sempre poco affini con noi quindi era un bene. Non so quale rapporto tu abbia con lui ma se sei qui con me vuol dire che non ti piace poi così tanto.» commentai io portando le mie mani dietro la sua schiena scoperta e slacciandole il reggiseno.
«Io non voglio lasciare lui ma non voglio lasciare nemmeno te, a me piacete entrambi.» mi spiegò lei poggiando la sua mano destra sul lato sinistro del mio collo e tirandomi verso di se.
Tornò a far incontrare le nostre labbra, a baciarmi senza che io potessi risponderle. Volevo dirle che non stavamo insieme, che insomma lei stava con mio fratello e con me non aveva nessun tipo di rapporto. Non mi diede il tempo di fare nulla, di dirle altro, almeno in quel momento, e subito dopo tornai a prendere il controllo. Lei era quasi completamente nuda, aveva solo l'intimo addosso ma poco dopo volarono entrambi via da noi. Io ero ancora vestita, ma in quel momento non m'importava, m'importava solo di lei e del suo corpo nudo sotto le mie mani.
«Mio fratello è dannatamente fortunato.» pensai perdendomi nei lineamenti perfetti del corpo di Paola.
Era davvero bella e sexy, dio se era sexy... Riusciva a farmi eccitare anche con un solo sguardo, non capivo come facesse ma provai a non perdermi troppo con lo sguardo sul suo corpo. Nei successivi 30 minuti facemmo sesso come se fosse la nostra ultima volta, ma non lo sarebbe stata, era solo la prima di tante altre. Restammo a letto, completamente nude, sdraiate l'una di fronte all'altra per pochi secondi. Continuai ad invidiare mio fratello in un modo che non avevo mai fatto, poteva baciare e fare sesso con quella ragazza quando voleva mentre io dovevo nascondermi e contare ogni secondo.
«Dai, adesso dobbiamo proprio andare.» commentò lei poggiando il palmo della sua mano sinistra sul materasso in mezzo ai nostri corpi, ma io la fermai prima che potesse fare altro.
«Tu e mio fratello non avrete mica...? Cioè, insomma... Hai capito, no?!» le chiesi nervosamente, il solo pensiero che quei due avessero fatto sesso mi faceva salire il sangue al cervello.
Lei mi fece un sorriso sarcastico, avvicinò lentamente il suo viso al mio e mi sussurrò una semplice frase all'orecchio, una frase che mi fece impazzire ancora di più.
«Non ancora, ne abbiamo voglia entrambi ma lui vuole aspettare, pensa che io non sia convinta ma a me non dispiacerebbe.» disse tornando poi al suo posto, ma io mi mossi ancor più velocemente.
Mi sdraiai sul suo corpo, portai una mia mano sul suo seno e l'altra tra le sue gambe. Iniziai a farla ansimare più forte di prima nonostante tentasse di non farsi sentire.
«Potremmo anche essere fratelli, potremmo anche avere un carattere simile ma lui non ti farà mai provare ciò che ti faccio provare io.» le sussurrai all'orecchio prima di scendere sul suo collo e morderlo leggermente.
La feci venire per l'ennesima volta e alla fine fui io a trattarla con indifferenza mentre lei sembrava volerne ancora. Mi alzai dal suo corpo, scesi dal letto, presi i miei vestiti e le lanciai i suoi poco distanti da lei. Io mi vestii in fretta ma lei ci mise qualche minuto in più, quando fui pronta aprii leggermente la porta della mia camera e spiai all'esterno tentando di capire quanto ci volesse per mio fratello.
«Non possiamo restare un altro po' qui?» mi chiese lei alle mie spalle.
«No, non possiamo, abbiamo già perso qualche minuto di troppo. Sei pronta?» ribattei io voltandomi indietro e trovandomela a pochi centimetri da me.
«No, non sono pronta...» rispose lei spingendomi contro lo spigolo della porta e tornando a far incontrare le nostre labbra.
Io la lasciai fare per alcuni secondi ma se volevo che il mio piano procedesse bene avrei dovuto trattarla freddamente, e così feci. Mi staccai dalle sue labbra e la allontanai leggermente da me.
«Dobbiamo andare.» le dissi semplicemente prendendola per mano e trascinandola fuori dalla mia stanza.
Subito ritornammo nel salotto, ci mettemmo di nuovo sedute sul divano davanti alla tv e lei si mise sotto alla coperta insieme a me. Sentii mio fratello parlare nell'altra stanza, il suo tono di voce era particolarmente alto e si sentiva anche quando parlava normalmente, probabilmente aveva finito di giocare e stava parlando con qualcuno al cellulare altrimenti se non avesse finito non si sarebbe fermato per nessuno. Ingenuamente mi persi troppo nel film che avevo davanti, un altro film horror della saga, ma sentii ugualmente una mano di Paola tra le mie gambe e le sue labbra sul mio collo. Dopo pochi istanti mi sbloccai e mi allontanai di poco da lei, togliendo la sua mano da lì.
«Che diavolo stai facendo?» le chiesi in tono piuttosto basso.
«Non mi sembra che prima ti sia dispiaciuto.» rispose lei in tono fin troppo carico di malizia.
«Beh no, ma non possiamo più rifarlo, mio fratello potrebbe arrivare a momenti.» replicai guardando la sua espressione sfrontata, quasi mi stesse dicendo che non le importava.
Mio fratello uscì subito dopo, non appena sentii la porta della sua camera chiudersi mi voltai verso la tv e lasciai perdere Paola, ma lei non lasciò perdere me. Tornò con quella sua dannata mano tra le mie gambe, sotto gli slip, e la mosse lentamente nonostante io tentassi di fermarle.
«Paola andiamo?» le chiese mio fratello poco dopo fermandosi accanto al divano, e nonostante la sua presenza lei non si fermò.
«Dobbiamo proprio? Il film m'interessa molto, non puoi uscire tu con i tuoi amici? Io resterò qui con Cristina.» rispose lei fingendo che sotto a quella coperta non stesse succedendo nulla, ma io mi morsi le labbra e con un po' di forza in più mi tolsi la sua mano dalle gambe e la tenni ferma.
«Cristina ha il dvd, può prestartelo se vuoi.» commentò mio fratello ingenuamente.
«Mmm... Va bene, passerò la prossima volta per prendermelo allora.» mi disse lei con un tono piuttosto divertito, credevo che non parlasse affatto del dvd.
Io annuii semplicemente mentre lei si mise le sue scarpe che le portò mio fratello, poi si alzò dal divano e si mise accanto a lui. Davide mi chiese se stessi bene, probabilmente notò un leggero rossore sul mio viso, ma io lo liquidai velocemente e dopo pochi minuti uscirono entrambi.

Semplicemente lei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora