Capitolo 6~Zombie

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Era davvero troppo orgoglioso. Probabilmente avrebbe dovuto dar retta a Caleb. Se l'avesse fatto, ora non starebbe scappando dagli zombie con fin troppe poche munizioni. Aveva sbagliato. Capitava poche volte che sbagliasse. E ogni volta parte del motivo era Caleb. Lo mandava in tilt. In tutti i sensi. Ma mai come in quel momento l'avrebbe voluto insieme a lui. Iniziò nuovamente a sparare agli zombie più vicini, prima di rendersi conto di aver finito i colpi. Bestemmiò mentalmente mentre si guardava intorno per capire cosa fare. Doveva ragionare senza perdere la lucidità e la calma. Ma non ne ebbe neanche il tempo perché ci fu uno sparo. Poi un altro e un altro ancora. Caleb era lì a sparare agli zombie, attirando la loro attenzione. Questo bastò a Jude per muoversi velocemente e allontanarsi, girando intorno ai morti viventi e raggiungendo Caleb. Si nascose dietro di lui, e mai come in quel momento si sentì più stupido. Il castano era addirittura venuto a salvarlo. Gli doveva almeno un grazie. Ma non poté dirgli nulla, perché il punk gli prese distrattamente la mano e iniziò a scappare, trascinandolo con se. Quel contatto fece arrossire il rasta, alla quale il cuore sembrava volesse uscirgli dalla cassa toracica.

Un negozio di armi. Capitava a pennello. Peccato che la fortuna sembrava andare e venire visto che poco prima Jude era caduto e, anche se al castano aveva detto di star bene, la caviglia gli stava dando il tormento.
-Stai dietro- disse Caleb portando un braccio davanti a lui per proteggerlo. E Jude proprio non capiva questo suo comportamento. Un attimo prima sembra come sempre odiarlo, l'attimo dopo lo protegge dagli zombie. Il rumore degli spari lo riportò alla realtà, e ciò che vide gli fece gelare il sangue nelle vene. Caleb sparava ad ogni zombie con un ghigno in volto, un ghigno pieno di soddisfazione, divertimento. Godeva nell'uccidere. Lo si capiva dai suoi occhi vittoriosi. Si stava divertendo a levare la vita ad altre persone. No, Jude doveva pensare a come fuggire, non a come si comportava il castano. E invece si. Doveva vedere come si comportava, visto che aveva appena smesso di sparare e si era immobilizzato al centro del negozio.
-Caleb che cazzo fai?-
Ma niente. Era spavento, immobile, fissava il vuoto.
-Caleb!!-
Nulla. Il rasta gli prese il polso e lo trascinò in uno sgabuzzino vuoto.

-Che cazzo ti è preso?!- chiese alterato Jude. Ma il castano era come paralizzato. Fissava il vuoto mentre gli occhi pieni di paura iniziavano ad inumidirsi. Il rasta non stava capendo nulla. Che era successo al castano? Gli accarezzò dolcemente la guancia, senza motivo. Era come un gesto automatico.
-J-Jude...-
-Caleb, che hai?- chiese piano, come se alzando la voce poco di più tutto potesse crollare.
-Perché mi hai salvato?-
-Cosa?-
Non capiva il senso della domanda.
-Hai visto... Io... Stavo uccidendo tutti... E mi stavo divertendo, Jude... Io... Non mi pento neanche di aver ucciso... Perché non mi hai lasciato lì? E se facessi del male a te?-
Le sue parole erano poco più di un sussurro, ma a Jude sembrava che le avesse urlate.
-Non accadrà-
-Come fai a dirlo?-
-Mi fido di te-
-Ma io non mi fido di me stesso-
-Caleb...-
-N-Non v-voglio f-fare m-male al r-ragazzo che a-amo...- balbettò il castano portandosi la pistola alla tempia. Jude rimase shockato, ma non rimase con le mani in mano. Gli prese subito la pistola dalle mani e la buttò lontana, in un angolo dello sgabuzzino. Poi abbracciò il ragazzo dinnanzi a lui, stringendolo più che poté.
-Caleb che cazzo volevi fare con quella?! Non capisci che ho bisogno di te?! Che ti amo anch'io?!-
-Jude...-
-Non mi farai del male. Lo so. Se non ti fidi di te stesso, fidati di me-
Caleb non disse altro, si limitò a ricambiare l'abbraccio, stringendo anche lui l'altro più che poteva. Aveva paura. Di fargli male. Di ferirlo in qualche modo. Di non essere abbastanza. Di sbagliare qualcosa.
-Ora devo chiedertelo. Come fai ad amarmi?-
-Non ne ho la minima idea-
Dopo quella risposta del rasta, Caleb si morse il labbro per non bestemmiargli contro o scoppiare a ridere. O entrambe. Ma lo baciò. Così. A bruciapelo. Un bacio casto e dolce, che non ci si aspetterebbe da Caleb tanto che da Jude. Era un bacio che voleva dire solo 'ti amo', un bacio innocuo. Un bacio che sarebbe stato il primo di una lunga serie.

Survived~FudouKidou Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora