Scarlet Witch [Marvel] ❪✓❫ [Wattys2019]

[Capitolo 17]

Quella sera, Peter decise di portarmi al ristorante giapponese.

Ecco che cosa aveva avuto in mente il ragazzo ragno, e io che credevo si trattasse di una missione importante.

<<Mi dispiace se ti ho tenuto sulle spine, volevo farti una sorpresa>> si scusò il ragazzo, sorrisi per il pensiero carino che aveva architettato, gli dissi che non si doveva preoccupare e che andava tutto bene, se cosi si può dire. Dopo l'episodio del pianto, io e Peter non parlammo quasi mai durante il tragitto, solo una parola o due ogni tanto, il resto era solo silenzio, quando tornammo nella Torre, mi scusai con Tony per avergli quasi staccato la ringhiera della terrazza, odio questo fatto di non saper controllare i poteri, mi fa sentire una totale idiota, spero che un giorno riuscirò a controllarli.

Arrivammo davanti al ristorante alle otto in punto, il ragazzo ragno mi aprii la porta come un vero gentiluomo, allora la galanteria non era ancora morta, sorrisi imbarazzata per quel gesto, non mi capitava certamente tutti i giorni di avere attenzioni, specialmente da un ragazzo carino come Peter, oddio di nuovo questi pensieri sdolcinati? Devo piantarla.

<<Quello è il nostro tavolo>> disse Peter indicando un tavolo vicino alla vetrata del locale, mi avviai verso di esso e mi misi seduta, il ragazzo mi seguii compiendo le mie stesse movenze, presi il menù tra le mani e gli diedi una rapida occhiata veloce, decisi di prendere dei ravioli al vapore e dei toast di gamberi, non avevo molta fame, Peter invece ordinò del ramen, pollo fritto e del riso alla cantonese.

<<Poca fame mi dicono è?>> gli dissi ridacchiando, il ragazzo ragno mi guardò imbarazzato e si grattò la nuca, lo guardai sorridendo e scossi la testa poco dopo, fortuna che era magro, da quel che ho visto, ha il classifico fisico di chi mangia tanto ma non ingrassa, non è una fortuna che hanno tutti.

<<Come stai ora Wan?>> chiese mentre si poggiava con le braccia sul tavolo e iniziò a fissarmi, guardai le mie gambe senza dire una parola, poco dopo spostai lo sguardo fuori dalla vetrata osservando la miriade di macchine che mi sfrecciavano davanti, sospirai e poi portai finalmente lo sguardo sul diretto interessato che aspettava ancora una mia risposta.

<<Sinceramente? Sto molto meglio di prima, anche se non posso ancora fare a meno di pensare, di aver raccontato di nuovo il mio dolore interiore che mi affligge da tempo>> dissi portando le mani dietro al collo e chiusi gli occhi, per un momento entrai nella mente di Peter per sentire cose pensava su di me.

"Questa ragazza ne ha passate tante, spero davvero che io assieme al signor Stark possiamo aiutarla, voglio davvero starle accanto, anche se potrebbe farmi del male, voglio provarci lo stesso"

<<Hai paura di me Peter?>> riaprii gli occhi e tolsi le mani da dietro il collo per poi poggiarle sul tavolo, il ragazzo sbarrò gli occhi e serrò le labbra, dalla sua espressione da scemo capii che non sapeva che dire.

<<S-sei entrata n-nella mia testa?>> disse sottovoce per non farsi sentire dalla gente, annuii e lo guardai riducendo gli occhi a due fessure.

<<Io non ho paura di te Wanda, se avessi avuto paura, non avrei mai accettato l'incarico di Stark>> disse con fare calmo, stavo per rispondere ma venni bloccata dalla cameriera che ci chiese che cosa volessimo mangiare, le dicemmo le nostre ordinazioni e poi se ne andò.

<<Il tuo pensiero dice altro però Peter, hai paura che possa farti del male>> dissi e strinsi il tovagliolo accanto a me.

<<Ma se hai sentito, ho detto che voglio provarci lo stesso>> disse e fece un leggero sorriso.

<<Spero che sia come dici caro il mio Parker>> dissi e poggiai il gomito sul tavolo, misi il mento sul palmo della mia mano e ripresi a guardare fuori, notai un qualcosa di strano, vidi un gruppetto di uomini assieme ad una ragazza entrare nella banca di fronte, diedi un calcio a Peter facendolo imprecare, gli dissi voltarsi e guardare che stava succedendo, il ragazzo si girò e guardò fuori dalla vetrata, si voltò di nuovo verso di me e spalancò la bocca esterrefatto.