[Capitolo 16]

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Raccontai per la medesima volta la stessa storia.

La raccontai in ogni suo particolare, senza tralasciare niente.

Odiavo quello che mi era stato fatto, soprattutto avevo promesso a Peter che glielo avrei raccontato a tempo debito, invece ho dovuto raccontare tutto per forza, in un momento in cui non me la sentivo per niente.

Gli occhi di quei tre uomini erano tutti puntati su di me, intenti ad ascoltare le parole di una giovane ragazzina della Sokovia.

Alla fine del racconto, alzai lo sguardo e li osservai in attesa di una risposta, o anche di una semplice reazione.

<<Grazie Wanda, so che non è facile per te raccontare tutto ciò, ma lo hai fatto per il bene di tutti>> disse Tony sporgendosi in avanti sulla sedia e puntò i suoi gomiti sulle sue ginocchia, Steve mi strinse in un abbraccio e mi sussurrò un "mi dispiace tanto", i miei occhi divennero lucidi, ricambiai l'abbraccio di Steve e mi lasciai sfuggire una lacrima che scivolò lenta sul mio viso, vidi Peter che mi osservava con sguardo dispiaciuto, era rimasto in piedi per tutto il tempo ad ascoltare con le braccia incrociate al petto e le labbra serrate.

<<Posso uscire un momento per favore? Ho bisogno di una boccata d'aria>> dissi con voce leggermente tremolante, Tony acconsentii alla mia richiesta, sciolsi l'abbraccio con il Capitano, mi alzai dallo sgabello e uscii da quel laboratorio, camminando per il corridoio, incontrai Natasha Romanoff, adoravo quella donna.

<<Ehi Nat>> dissi e le sorrisi mentre le andavo incontro, Nat mi scrutò per un momento poi le sue labbra si curvarono in un sorriso sornione.

<<Ehi Wanda, è da un bel po' che non ci si vede>> disse e mi diede un abbraccio, da quando era partita per una missione in Russia, non la vidi per un paio di mesi, rivederla ora con un nuovo look per giunta, mi faceva uno strano effetto, positivo ovviamente.

<<Ti dona il biondo cara la mia Vedova>> la strinsi a me e sentii che stava ridacchiando e sussurrò un "grazie".

<<Come vanno le cose qui alla Torre?>> disse e sciolse l'abbraccio.

<<Oh bene, mi sono trasferita da Peter adesso>> dissi e dondolai con i piedi facendo avanti e indietro.

<<Peter? E chi è? Un nuovo Avenger?>> disse e si scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Più o meno, lui è Spiderman>>

<<Oh abbiamo un altro insetto tra di noi eh? Mi fa piacere, e come ti trovi da questo ragazzo ragno?>> quando ebbe detto quelle parole scoppiai a ridere.

<<Carino come soprannome Nat, per il momento bene, mi sono trasferita solo l'altro ieri a casa sua, è un tipo apposto, ha anche una adorabile zia di nome May>> dissi con il sorriso stampato in volto, la donna sorrise e mi strofinò i capelli.

<<Sono felice che ti trovi bene, ma come mai questo trasferimento? Sono sicura che è stata opera di Stark ma, perché?>> chiese mettendo le braccia sotto al petto, sospirai e guardai in alto la luce del corridoio.

<<Perché dice che è l'unico ragazzo della mia età che va a scuola, e che potrebbe darmi una mano a controllare le emozioni>> dissi e riportai lo sguardo su di lei.

<<Ora vai anche a scuola? Stark mi sorprende sempre di più anche se certe volte non lo capisco, insomma ha fatto una cosa molto carina ma, continuo a non capire>>

<<Ti spiegherà tutto a tempo debito ne sono sicura Natasha>> dissi sempre col sorriso.

<<E con i poteri? Come va? Riesci a gestirli?>>

<<Ci sto lavorando, dovrò allenarmi con Steve su questo>> dissi e creai un fascio di luce.

<<Il caro Rogers, è qui adesso?>> chiese curiosa, annuii e le disse che si trovava in laboratorio, la conversazione finii con un semplice abbraccio e un "ci vediamo presto" e se ne andò per la sua strada, e io per la mia.

Andai sulla terrazza della Torre, era il mio posto preferito quando volevo stare da sola, mi diressi verso la ringhiera e ci poggiai le braccia ed iniziai ad osservare il panorama, New York era bellissima da quassù, i palazzi che si estendevano ovunque, le macchine che sfrecciavano alla velocità della luce, il cielo dipinto di un rosa acceso assieme all'arancione del sole che tramontava dietro le costruzioni più alte della città, sembrava un dipinto surreale quello che si presentava ai miei occhi.

Poco dopo sentii la porta della terrazza aprirsi, mi girai e trovai un Peter imbarazzato che si dirigeva verso di me, sorrisi appena e tornai con lo sguardo davanti a me.

<<Ehi Wan>> disse e si mise nella mia stessa posizione.

<<Ehi Peter>> dissi mentre fissavo il cielo.

<<Come ti senti?>> chiese con un leggero filo di tristezza nella voce.

<<Come se mi avessero appena messo sotto un treno>> dissi e mi voltai a guardarlo, aveva le labbra serrate, i suoi occhi color nocciola erano puntati su di me con un velo di tristezza.

<<Mi dispiace per quello che ti è accaduto, per quel pazzo dell'Alto Rivoluzionario, e per tuo fratello, non vi meritavate un trattamento simile>> disse con una nota di tristezza nella voce, gli occhi cominciarono a pizzicare, non volevo piangere, di nuovo.

<<Se quel meteorite non fosse caduto tanto tempo fa, io e mio fratello staremo  sicuramente conducendo una vita normale, invece no, veniamo rapiti da uno scienziato folle e ci innietta quella roba violacea nel corpo, e ci fa diventare dei mostri!>> diedi un pugno alla ringhiera, sentii il mio potere fremere nelle mie vene, voleva uscire e creare danni, e in quel momento lo avrei permesso.

Peter non disse una parola, si limitò a fare una cosa sola, abbracciarmi.

In quel momento capii che il calore umano, era molto più potente di qualsiasi sentimento di rabbia e tristezza che scorreva nel mio corpo.

Mi lasciai andare, piansi, piansi con tutta me stessa, mi accasciai a terra e iniziai anche singhiozzare, in tutto questo Peter non mi lasciò andare, continuava a stringermi a sé senza esitare.

Emisi un grido di dolore, intorno a noi si creò un vortice rosso, il mio potere uscii, diede libero sfogo al mio dolore interno, vidi la ringhiera piegarsi ed emettere diversi rumori metallici, Peter si mise davanti a me e prese il mio viso tra le sue esili mani, lo guardai continuando a piangere.

<<Wanda ascoltami, andrà tutto bene, nessuno adesso potrà farti del male okay? Ci sono io adesso a proteggerti, e non permetterò che qualcuno ti faccia male, sarò sempre qui con te a sostenerti, capito?>> disse e mi accarezzò dolcemente il viso, quelle parole in qualche modo mi calmarono, rallentai il respiro, sentivo la gola bruciare assieme agli occhi, mi accasciai su Peter poggiando la testa sul suo petto, il potere cessò, lo abbracciai e mi limitai a piangere in silenzio chiudendo gli occhi mentre Peter mi accarezzava i capelli.

<<A-ancora non mi hai d-detto che d-dobbiamo fare stasera>> dissi balbettando.

<<Ora non pensarci, devi calmarti Wan, poi te ne parlerò promesso>> disse e continuò ad accarezzarmi i capelli, annuii e chiusi gli occhi continuando a stringere il ragazzo ragno tra le mie braccia.

Scarlet Witch [Marvel] ❪✓❫ [Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora