×3×

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Jimin
Quando mi svegliai mi faceva malissimo la testa.

Non ero nel mio letto. Mi alzai di scatto e mi guardai intorno velocemente.

Rilasciai un sospiro quando capii dove mi trovavo. Ero a casa di Hoseok.

Avevo ancora i vestiti di ieri sera, le scarpe sotto il letto. Mi sistemai il più possibile, poi scesi.

Amavo la casa di Hoseok, non era il solito appartamento noioso, ma una bella casa singola, con due piani.

Sentivo il rumore di piatti e di acqua. Entrai in cucina e vidi la sorella di Hoseok che lavava le stoviglie.

« Oh! Ciao Jimin. »

« Hey. Tuo fratello è in casa? »

« È uscito un attimo per comprare alcune cose. »

Annuii. Mi sedetti al tavolo, ormai da Hoseok ero uno della famiglia.

« Allora, come va? » mi chiese.

« Sto lentamente andando avanti, diciamo così. » dissi io, distogliendo lo sguardo.

« Lo so che è difficile. Io posso capirlo... Non potrei sopportare se Hoseok fosse- »

La porta si spalancò.

« Hey Jiminie, ben svegliato. » mi disse Hoseok mentre metteva giù le borse della spesa.

« Ciao hyung. »

Ero ancora scosso da quello che stava per dire sua sorella, quindi non lo guardai nemmeno.

« Tutto okay? » si sedette vicino a me.

« Sì... Stavo pensando... Oggi è il compleanno di Taehyung... »

« Ah sì? Vuoi che ti porti a casa sua? » Annuii. Non sapevo perché era così gentile con me, ma avrei dovuto sfruttare la situazione.

Taehyung
Mi risvegliai appena sentii qualcosa sulla mia fronte.

Jungkook mi stava riempiendo di baci su tutto il viso, e quando si accorse che ero sveglio mi baciò sulle labbra.

Io sorrisi, e poi mi sedetti sul letto.

« Auguri, hyung. » disse.

Era il mio compleanno. 18 anni, finalmente.

Ero felice, anche Jungkook sarebbe stato con me tutto il giorno e questo mi confortava.

Ultimamente le cose non stavano andando per il meglio, tra di noi, però durante il mio compleanno ci eravamo promessi di dimenticare tutto e di lasciare che fosse il nostro cuore a guidare tutto.

Amavo Jungkook, ma la vita che ci circondava si stava facendo difficile.

Solo perché ci amavamo.

L'unica cosa che volevo era che lui fosse felice, ma con questa situazione si era creato un grande distacco da parte di tutti e due.

Non volevo farlo soffrire di più.

Gli diedi la mano mentre gli sorridevo, mi accompagnò in cucina dove mi aspettava la colazione: l'avevo fatto rimanere a dormire per l'occasione, volevo svegliarmi e vedere i suoi occhi.

Dopo mangiato, decidemmo di uscire.

Quando finimmo di prepararci, qualcuno suonò al citofono. Andai a rispondere, era Jimin, veniva con me in classe.

« Hyung? Chi è? »

« Jimin. »

« Jimin?! Che ci fa qui? » aprii la porta mentre scrollavo le spalle.

Party {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora