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Taehyung
Dopo aver suonato il campanello, ad aprirci fu una donna in un maglione leggero, gli occhi circondati da un bordo nero e i capelli disordinati. Aveva lo sguardo lucido.

Sembra la mamma di Jimin...

« Sì? Oh... Siete compagni di classe di Yun? Andate v- »

A parlare fu Jungkook.

« Signora, non siamo suoi compagni di classe, siamo suoi compagni di scuola. Io sono un anno più grande di lei. Vorrei fare qualcosa per aiutarla. »

La voce di Jungkook risuonava come se non fosse stato lui a parlare. Sembrava che sapesse come parlare a qualcuno come lei. A qualcuno pieno di paure.

« É troppo tardi. Lo stanno già facendo in ospedale. »

« Vorremmo parlarle. Noi forse sappiamo come tirarla su di morale. Senza... Medicinali o... Terapie. »

« Nessuno ci é mai riuscito. Tutta colpa vostra. »

La signora parlava con autorità, ma ciò che usciva dalle sue labbra era più un sussurro.

« Noi sappiamo cosa ha passato. »

« Allora ditemelo! Io non lo so! Non so perché mia figlia stia così! Non so perché ora non sia qui con me. »

Dopo quello sfogo respirò profondamente, poi ci guardò attentamente.

« Volete entrare? »

« Volentieri. »

Jungkook
Parlammo molto con la mamma di Yun, le lacrime le rigavano il viso dall'inizio della conversazione. Le nocche Delle sue mani che stringevano una coperta erano diventate bianche. Sembrava che il suo cuore si stesse svuotando poco a poco.

« Dobbiamo... Dobbiamo fare qualcosa... Denunciare... »

« Uno di loro è già in prigione, ma non possiamo accusare tutti quelli che l'hanno fatta sentire così. Possiamo solo aiutarla. Le chiediamo solo di poterle parlare. Per favore. » disse Taehyung.

« D'accordo. » la donna si alzò, uscì dalla stanza con un debole "scusate, torno subito."

« Santo cielo, é distrutta. Forse non dovevamo raccontarglielo. Yun non le ha detto niente per un motivo... »

« Tranquillo, so cosa fare. Ho visto di peggio. »

« Esiste di peggio? » mi chiese Taehyung.

« La mamma di Jimin. »

« Oh... Sì. »

Quando la signora tornò nella stanza, era vestita e aveva la faccia umida, come se se la fosse lavata di fretta.

« Andiamo. »

« Oh, adesso? Okay. Grazie. » fece Taehyung prendendomi per mano e alzandosi.

Lei ci guardò in modo strano.

« Siete fratelli? »

« No, stiamo insieme. » dissi subito, e Taehyung mi guardò sconcertato. Non se l'aspettava.

La donna sorrise.

Taehyung
All'ospedale rimasi attaccato a jungkook. Appena entrato sentii male allo stomaco, mi veniva da vomitare. Jungkook mi strinse la mano mentre camminavamo veloce dietro la madre di Yun.

« É... É qui. Non mi sento di vederla, adesso. Potete parlarle. Vi aspetterò qui. »

Annuii, e Jungkook fece lo stesso. Entrammo nella stanza, mi dovetti sedere.

Party {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora