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Yoongi
« Oddio Jin Hyung, per favore, non ne posso più di camminare, fare shopping è pesante, scomodo, fa male ai piedi, alle mani, alla mente. Ed è molto gay. » sbuffai mentre Jin mi faceva entrare in un negozio.

« Sei stato decine di minuti a parlare di un ragazzo che ti piace, quindi non lamentarti se ti comporti come ciò che sei! »

« Sì ma anche se non mi trascini in un posto chiamato 'dickies' forse è meglio. » Mi guardò confuso, poi rise, e ricominciò a camminare.

« Non ci faccio caso. È che i vestiti sono belli. »

« Sì, certo, come no. Penso di essere a posto così, comunque. »

« Va bene, okay... Allora andiamo a casa mia e ci prepariamo. Hai un potenziale schianto dentro di te Yoongi, devi solo avere una persona come me che te lo tiri fuori. Fidati, sarai un principe stasera. »

Namjoon, alle mie spalle, sussurrò: "il mio principe sei tu."

Jin lo sentì e lo baciò, io indietreggiai grattandomi la testa. Qualcuno lanciò Delle occhiate ai due.

« Andiamo via... » Namjoon si staccò da Jin e mi guardò storto, così come il suo fidanzato.

« Yoongi Hyung, ti dovrai far passare questa cosa. Se vuoi essere completamente libero di amare, devi essere libero di saperlo mostrare. E questo non dipende dagli altri, ma da te. Quindi, non avere paura o vergogna nel dimostrarlo. Per alcune persone può essere difficile da capire, ma non c'è nulla di male. L'amore è la cosa più terribile da odiare. » mi spiegò Namjoon.

« Solo che non sono ancora abituato. Ci vorrà tempo. Poi riuscirò a fregarmene. »

« Bene, andiamo a casa! » esclamò Jin.

Camminammo ancora, e nel tragitto guardai l'ora, 17:13, avevamo ancora poco più di due ore per prepararci.

A me bastano e avanzano...

Poi pensai a Jin.

Merda.

Mi misi davanti a loro, più perché volevo fare finta di non conoscerli, anche se spesso mi giravo per fare battute con Namjoon.

In quel momento aveva la sua mano che stringeva quella di Jin, allora decisi di non girarmi più.

Finalmente, dopo un quarto d'ora di camminata, arrivammo nel mio quartiere. 

Guardavo la strada, quando Jin mi chiamò.

« Yoongi! Yoongi! » mi voltai a guardarlo, lui fissava un punto dritto davanti a me, stringendo la mano di Namjoon mentre questo si lamentava per il lieve dolore.

« Non è Jimin? »

Guardai davanti a me, e rimasi senza fiato. Era davvero Jimin. Era appoggiato sul muro di un palazzo, guardava il telefono.

« Come hai fatto a riconoscerlo?! Hai visto solo due foto! » mi spinse in avanti, mentre Jimin alzava la testa con il telefono all'orecchio.

Fu allora che si accorse di noi, e allora chiuse la chiamata con chiunque la stesse facendo e si diresse verso di noi.

Vedevo le sue guance colorate da un leggero rossore, un suo piccolo sorriso farsi strada sulle sue labbra, e le braccia incrociarsi, in un gesto di superiorità.

« Allora. Yoongi Hyung, ma che piacere rivederti. » notai che nonostante volesse dirmi queste parole scherzosamente, non riusciva a guardarmi negli occhi.

Forse non poteva... Forse mi odiava...

« Che è successo ieri? Perché sei scappato così? » chiesi io.

Party {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora