Jimin
« H-hyung... » lo chiamai. Sembrava entrato in uno stato di trance, e raccontare di mio fratello mi aveva distrutto. « Hyung, per favore... Dimmi qualcosa... »Lo guardai.
« Oh... Wow. » dissi stupido, e lui si coprì il viso.
« Stai piangendo? » gli chiesi, e lui scosse la testa, negando.
« Non mi sembri il tipo che piange... »
« Non lo sono. » disse poi. « Non piango veramente da anni. Mi dispiace Jiminie... » mi guardò, un po' esitante, come se mi stesse chiedendo il permesso per fare qualcosa, e io lo abbracciai, precedendolo.
« Dimmi, Hyung, perché non piangi da anni? Io ti ho fatto questa confessione, e voglio conoscere anche te. » quando lo lasciai vidi il panico nei suoi occhi.
« N-no, Jimin, non penso sia la cosa giusta da fare ora. Fidati, non vuoi saperlo. »
« Se c'è qualcosa che devo sapere, voglio sapere ora. » dissi deciso.
« Io... »
« Non to giudicherò. Tu non hai giudicato me, in fondo. »
« ... Teniamolo per un'altra volta. Hey, senti, Jimin, non importa, non fa niente, quello che ti é successo non mi farà andare via, anzi... Ho visto che effetti ti fa... Prometto che quando non avrai nessuno, ci sarò io, okay? »
Mi sorprendeva la sicurezza con cui stava parlando.
Le lacrime continuavano a scendere dai miei occhi, e se non fossi già stato rosso per il pianto, Yoongi avrebbe notato di sicuro l'imbarazzo e la felicità che mi aveva provocato quel discorso.
Lo guardai di nuovo, mi stava fissando, come se fosse perso in un altro mondo.
Io mi ero in un certo senso preso gioco di lui, era uno dei tanti che si era innamorato del mio corpo, ma non pensavo che potesse innamorarsi davvero di me.
E sapevo che c'era qualcosa di più di una cotta.
Erano passati pochi giorni da quando l'avevo conosciuto eppure mi sembrava di amarlo e conoscerlo da sempre.
Siamo parte di qualcosa, qualcosa di antico come il tempo.
« A cosa pensi, Hyung? » chiesi cercando di spezzare il silenzio.
« Al fatto che riesci ad essere bellissimo anche quando piangi. » dopo quella frase, altre lacrime mi accarezzarono le guance, sentivo quasi di non respirare.
« N-non devi dire queste cose per consolarmi... Mi sono ripreso... » dissi a bassa voce.
Ma forse non avrei dovuto.
Mise una mano sulla mia guancia.
E mi accarezzò lentamente lo zigomo.
« Lo penso davvero. Sei stupendo, Park Jimin. » notò che ero rimasto paralizzato, così si alzò.
« Datti una lavata alla faccia, é meglio che togli quella tristezza dal tuo viso. Voglio vedere ancora il tuo sorriso, Jiminie. »
Per il resto della serata, Yoongi rimase silenzioso, e non mi guardò molto. Fui io a guardare lui. Osservarlo, capirlo. Come era possibile che un ragazzo fosse arrivato nella mia vita e mi avesse scombussolato tutto il mondo che credevo di avere?
Lo amavo davvero?
Taehyung
« Piccolo, sbrigati. » dissi ad alta voce dal letto, aspettando Jungkook.« Scusa, dovevo controllare la piantina per tecnica... » si giustificò lui, sedendosi ai piedi del letto, con una faccia imbronciata.
« Che c'è? »
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Party {Yoonmin}
FanficDove Yoongi, cameriere ad una villa dove organizzano spesso delle feste, si imbatte in un Jimin adolescente e ubriaco.