1- Il giorno dell'arrivo

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Al suo risveglio, il sole già da tanto splendava in cielo. Candide nuvole lo affollavano, spostandosi di fretta, ma con grazia.
Di fretta Sarah si vestì precipitandosi al piano di sotto, senza provare a nascondere il sorriso di gioia che le illuminava il volto luminoso.

- Piano, Sarah, quante volte ti ho detto di non correre per le scale.
- Scusi, madre - sospirò Sarah.
Chissà quante volte aveva sentito quella frase, ma oggi non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinarle la giornata: perché, dopo molti mesi di lunga assenza, quel giorno, sarebbero ritornati finalmente a casa suo padre e i suoi due fratelli.
Per lavoro erano andati oltre mare usando la nave del nonno venuto a mancare già da molti anni. Ora serviva loro come nave da pesca e commercio.

- Madre, io vado al porto - annunciò Sarah, avvicinandosi alla porta di casa.
- Di già? È ancora presto, sicuramente arriveranno con il tramonto - le rispose la donna.
- Non ne siamo sicuri, e se arrivassero e noi non siamo lì ad aspettarli? Sono sicura che ci rimarrebbero malissimo - aggiunse la figlia, più che convinta.
- E va bene, allora aspettami lì, verrò dopo con il pranzo - replicò la madre, sospirando in modo affettuoso.

Dopo aver salutato la madre, Sarah uscì di casa. Persino i suoi occhi azzurri esprimevano gioia, mentre, con volto felice, correva sino al porto con i capelli color oro che, lunghi qual erano, sembravano volare liberi da ogni preoccupazione.
Quel giorno Sarah aveva da poco compiuto 14 anni.

L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora