Sarah era immobile. Sentiva dei passi sempre di più avvicinarsi e la paura gli scorreva in ogni singola vena del corpo.
Il solo pensiero che l'uomo dell'incendio fosse tornato, la fece sbiancare e gli mancò il respiro.Sul fondo del luogo, da dove provenivano i rumori, delle foglie si mossero e una figura umana si fece avanti.
-Sarah?-
Jim apparve lentamente e Sarah, alla sua vista, si calmò, rilasciando un profondo sospiro di sollievo.
-Scusa, non volevo spaventarti- aggiunse ancora Jim avvicinandosi alla ragazza.
Sarah si rimise nuovamente al collo il ciondolo che fino a poco tempo fa stringeva forte nella mano e voltandosi, distolse lo sguardo dal ragazzo. Si sedette, col viso nascosto tra le braccia e lo sguardo che si perdeva in quelle piccole acque mosse di fronte a sé.
Jim la osservò in silenzio per poco, finché anche lui non si sedette di fianco a lei nel modo più naturale e indifferente del mondo.
Imbarazzato sul saper cosa dire provò a spezzare il silenzio -È davvero una bella serata, non trovi?-
"Che cavolo ho detto?" pensò subito dopo, rimproverandosi.
Ma in fondo, era vero sotto quell'aspetto.Nell'aria si respirava l'odore della notte, mentre un leggero vento scorazzava libero in quella che era una tranquilla serata, anche se, dopo tutto quella confusione, tranquilla non era il termine più adatto.
-Il tuo maggiordomo sarà in pensiero per te- aggiunse Sarah, di punto in bianco, senza muoversi di un millimetro.
-Chi? Albert? Non preoccuparti, me ne sono andato così di soppiatto che non ci ha fatto per nulla caso...almeno così penso- rispose Jim tossendo e rannicchiandosi di più in sé, mentre osservava la ragazza, dallo sguardo triste.
Pensò che fosse diversa da quella stessa persona che solo il giorno prima aveva visto tutta allegra e vivace.
A Jim questo dispiacque molto -I tuoi occhi...i tuoi occhi non brillano più-Sarah fu colta alla sprovvista a quell'improvvisa affermazione -Cosa?- fu solo capace di dirgli voltandosi dalla sua parte.
-Quando ieri ti ho visto per la prima volta, ho pensato subito che fossi una ragazza davvero determinata, e me ne accorsi perché i tuoi occhi brillavano di una luce intensa, ma ora...-
-Stai delirando- lo contraddì Sarah
-Sarah, io capisco come ti senti ma...-
-Ma cosa?! Tu non sai cosa si prova a vivere in una simile situazione! Cosa ne sai tu di cosa provo? In fondo, non sei solo un piccolo principe viziato?!- Sarah non seppe il perché gli venne da dire tutto quello, forse fu solo per il momento e la rabbia che provava dentro.
-Hai ragione- rispose Jim, dopo un breve silenzio.
Sarah se ne accorse, quella sua frase, era malinconica e, guardandolo, notò uno sguardo afflitto. Era come, se per un attimo, i suoi occhi fossero divenuti di qualcun altro. Erano spenti ed emanavano solo tanto dolore.
Sarah abbassò lo sguardo, forse aveva detto qualcosa che gli aveva fatto riaffiorire ricordi tristi.
-I tuoi fratelli ti vogliono davvero bene Sarah, e non penso che sia giusto farli preoccupare, quindi è meglio torn...-
-Fratelli? Loro...non sono i miei fratelli e io non sono loro sorella- lo contraddì ancora una volta, questa volta, chiudendosi in sé.
-Ti senti sola?- domandò semplicemente il ragazzo.
Sarah annuì automaticamente a quella affermazione.
A Jim si strinse il cuore e l'abbracciò d'istinto -Non devi sentirti così, perché non lo sei- il suo respiro era pesante -I momenti che hai vissuto con la tua famiglia sono veri, e il rapporto che hai con loro e un qualcosa che non può spezzarsi da un momento a l'altro. Loro sono ancora la tua famiglia-
Sarah era stupita di sentire parole simile provenire dallo stesso ragazzo scorbutico che aveva incontrato la prima volta. Non sapeva se quelle parole erano dovute alla febbre alta, però, erano belle.
-Grazie...- disse, mentre a viso nascosto, una dopo l'altra, scendevano lacrime di uno strano sentimento che Sarah non poté comprendere.
-Signorino James, Signorino James!- La voce di Albert rimbombò tra quei maestosi alberi e la figuara del maggiordomo comparve di fronte a loro.
-Oh Signorino James, ero molto in pensiero per lei, non si deve allontanare nelle sue condizione!-
-Beh sai com'è Albert...quando la natura chiama...- Jim fece un sorriso forzato per colpa delle forze che cominciavano a mancargli.
Met apparve dietro Albert -Sarah, eri qui! Scusa, ero in pensiero e sono venuto anch'io-
Sarah non ebbe il coraggio di guardare il fratello dopo ciò che era accaduto. Jim se ne accorse e porgendole la mano le regalò un enorme sorriso -Forza, andiamo! Torniamo all'accampamento tutti insieme, anche tu Rick!- Tutti rimasero perplessi, finché poi, un'ombra poggiata a un'albero non si mosse e Rick comparve imbarazzato.
-Rick, eri lì?!- chiese Met
-Da quanto avevi capito che ero nascosto?- domandò Rick.
Jim scrollò le spalle e, insieme agli altri, si incamminò.Sarah poté solo pensare che da lì in poi le cose sarebbero andate meglio.
STAI LEGGENDO
L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]
AventuraCOPERTINA STUPENDISSIMA DI @AL_HAVEN (GRAZIE SIS) La vita scorre spensierata nella casa di campagna dei Welch abitata da Sarah, i suoi genitori e i suoi due fratelli almeno fino al giorno in cui questa felicità non viene spezzata da una tragedia. Lo...